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I SOGGETTI DELLA PIANIFICAZIONE
I soggetti sono divisi in produttori e consumatori
PRODUTTORI CONSUMATORI
Proprietà fondiaria: possiedono il suolo Imprese e famiglie
Impresa di costruzione
Lavoratori dei cantieri
Proprietà edilizia: acquistano manufatti
Capitale finanziario: banche che finanziano
Chi stabilisci i confini delle aree edificabili
Urbanista
Chi gestisce la manutenzione delle parti comuni
LA RENDITA
Definizione: reddito che il proprietario ha in quanto i beni sono o vengono resi disponibili in quantità scarsa
il primo requisito della rendita è che sono beni di quantità scarsa.
Tipi di rendita per la città:
rendita fondiaria: proprietà della terra destinata ad agricoltura
• rendita urbana/immobiliare: proprietà dei terreni edificabili o degli immobili urbani
• - rendita assoluta: reddito determinato dalla scarsità del bene
- rendita differenziale: reddito determinato dal contesto e dalle caratteristiche del bene
Il piano regolatore influisce sia sulla assoluta che sulla differenziale e genera delle disuguaglianze in termini
di rendita, ma queste sono giustificate dal fatto che le scelte vengono prese nell’interesse collettivo.
Esistono due approcci per gestire in modo equo lo sviluppo urbano:
1. perequazione urbanistica tassazioni per riequilibrare lo squilibrio dato dal vantaggio che trae un
proprietario di un bene in una zona in cui viene realizzata un’opera pubblica, che ne aumenta il valore
(rendita differenziale).
2. Urbanistica contrattata (Lombardia) il comune contratta direttamente con il privato che finanzia
un’opera pubblica in cambio di maggiore libertà rispetto ai vincoli imposti dal piano regolatore.
PIANI URBANISTICI ATTUATIVI (PUA)
Approfondiscono le previsioni del piano regolatore generale
PIANO PER L’EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE (PEEP)
Espropria e urbanizza aree per l’edilizia economica, cedendolo poi a enti pubblici e privati per costruzioni a
prezzi convenzionati
PIANI DI LOTTIZZAZIONE
È di iniziativa privata, proprietari che cedono aree per spazi pubblici e realizzano opere di urbanizzazione a
loro spese. Questo strumento valorizza equamente la rendita fondiaria tra i proprietari
PIANO DI RECUPERO
Promuove il recupero dell’edilizia esistete offrendo finanziamenti per conservazione e risanamento, agendo
sulla rendita edilizia.
CONCETTO DI PAESAGGIO
Estetico: il paesaggio fa parte del concetto di patria e di identità
• Storico: retaggio dell’azione della natura e dell’uomo. Frutto delle forme culturali e dei rapporti.
• Ecologico
•
LEGGE DEL 1939
Tutela le cose considerate “belle”
• Permette di inserire in un elenco i beni da tutelare
• Creazione di sovraintendenze per la redazione dei piani territoriali paesaggistici
•
ART 9 COSTITUZIONE
La Repubblica si impegna a tutelare il paesaggio e il patrimonio artistico della nazione.
1984 DECRETO GALASSO E 1985 LEGGE GALASSO (integra la legge del 39)
Non si tutelano solo i beni ma tutte le categorie ambientali
• Creazioni di piani territoriali paesaggistici redatti dalle regioni e non più da sovraintendenze
•
CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO 2000 FIRENZE
Sparisce la nozione dell’estetica non oggettiva, viene preso da conto tutto il paesaggio
CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO
Riferimento Art. 9: paesaggio come testimonianza della nostra cultura
• Il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e beni paesaggistici che hanno un valore
• valenza culturale che i paesaggi comunicano.
IL CENTRO STORICO
È un concetto che matura con l’evoluzione della città industriale, per cui si differenzia il tessuto preesistente
da quello moderno.
LEGGE PER LA TUTELA DELLE COSE D’INTERESSE STORICO E ARTISTICO, 1939
Simile a quello per l’ambiente
Si basa sulla conservazione in base alla bellezza
Dopo la 2WW nasce un dibattito sui centri storici
1955 ONLUS: obbiettivo di tutelare l’eredità della storia a seguito dello sventramento nel centro storico di
PIANI PARTICOLAREGGIANTI DI ATTUAZIONE
Roma ISTITUITI DALLA LEGGE FONDAMENTALE
DELL’URBANISTICA DEL 42: definiscono cosa si può e non si può fare edificio per edificio.
CATASTROFE DI AGRIGENTO
La speculazione edilizia (soprattutto nel sud) crea collusioni che compromettono l’urbanistica, l’autonomia
comunale viene sacrificata agli interessi provati e alle interferenze amministrative.
Frana ad Agrigento nel 66 che rivela il sovraccarico edilizio e il problema dell’urbanizzazione selvaggia
LEGGE PONTE 67
Limita l’edificazione nei comuni senza strumenti urbanistici
• Punisce abusi edilizi
• I privati devono finanziare le opere di urbanizzazione primaria e secondaria
• Stabilisce “standard urbanistici minimi” per spazi pubblici e distanze stradali
•
CARTA DI GUBBIO PER CENTRI STORICI
Concetto di “risanamento conservativo”: consolidamento delle strutture, rimozione delle sovrastrutture
dannose, ricomposizione delle unità immobiliari e l’istituzione di vincoli di non edificazione nei centri storici.
LEGGE SPECIALE PER VENEZIA 73
Dopo inondazione straordinaria del centro storico si pensa a come intervenire per il risanamento
conservativo dell’edilizia storica basato sulla carta di Gubbio.
Problemi che compromettono l’efficacia della legge
Analisi tipologica di Muratori.
Per velocizzare la realizzazione dei piani particolareggianti di attuazione, impostando il lavoro su un’analisi
tipologica degli edifici anziché singolare per ogni edificio.
PIANO DEL CENTRO STORICO DI BOLOGNA BY CERVELLATI
Analisi tipologica
Ripresa Carta di Gubbio-> si investono finanziamenti pubblici nel risanamento del centro storico anziché nella
costruzione di nuovi quartieri.
Il piano tuttavia si blocca, risanando solo alcuni quartieri
CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO
Ottica di considerare come bene ciò che ha valore, piuttosto che ciò che è lì da più tempo
CONVEGNO “IL DIRITTO ALLA CITTA’ STORICA” 2018
Si riflette su cos’è il centro storico oggi: dibattito culturale non ancora entrato in legislazione la tendenza
è alla conservazione
PARTECIPAZIONE
Coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni per il futuro delle città
1. Democrazia rappresentativa
2. Coinvolgimento diretto della popolazione
Esempio di problemi: non c’è una cultura urbanistica sufficiente
Dimostrazione nella pianificazione: PRG di Milano nel 1953
STANDARD URBANISTICI
Definiscono modelli/norme a cui bisogna conformarsi nella produzione/ progetto.
La legge 1150/1942 introduce questa nozione ma solo con la Legge Ponte del 67 e il decreto ministeriale del
68 si stabiliscono norme nazionali dettagliate (es. 18 mq di spazio pubblico per abitante).
SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE E DIBATTITI
La Corte costituzionale sancisce che il diritto di edificare deve essere regolato dai piani urbanistici e che i
comuni possono espropriare terreni con indennizzi equi.
LEGGE TAPPO 1968
Le previsioni dei piani regolatori con vincoli espropriativi cessano di avere vigore se, entro cinque anni
dall’approvazione del piano, non vengono approvati i relativi piani particolareggianti o autorizzati i piani di
lottizzazione.
Tra anni 50-60: boom economico, la popolazione cresce del 6% mentre le abitazioni del 25%
C’è un forte squilibrio territoriale dato dall’industrializzazione di alcune città (migrazioni verso nord) che
porta all’inurbamento della popolazione e all’abbandono di aree rurali.
LEGGE PER LA CASA DEL 1971
Scioperi importanti per chiedere più case e migliorare le condizioni abitative (es. Torino)
- le regioni hanno ruolo attivo nella pianificazione abitativa
- il governo espropria il terreno per la realizzazione delle case e paga, i privati costruiscono gli edifici-> costo
case più basso
LEGGE BUCALOSSI 1977
- se si ha un terreno non puoi automaticamente costruire su di esso ma devi richiedere una concessione
edilizia con pagamento della tassa
- gli oneri sono a carico dei costruttori: chi realizza l’opera deve contribuire finanziariamente anche alle
opere pubbliche
- possibilità di requisire gli immobili abusivi
- creazione programma pluriennale per definire come deve avvenire la crescita della città secondo PRG
EQUO CANONE
- (non più in vigore): canone di affitto commisurato alle caratteristiche degli alloggi.
Per affrontare risolutamente la questione abitativa non bastava più limitarsi a costruire abitazioni
economiche per le fasce più disagiate, né limitare l'intervento pubblico alla costruzione di nuove case.
Inoltre, si arriva alla consapevolezza che l’esigenza di un alloggio a prezzo commisurato in base al reddito
era un diritto sociale che doveva essere garantito a tutti i cittadini. Per questo motivo si matura la
necessità di affrontare la questione abitativa nell’insieme dello stock edilizio, con una politica di «prezzi
amministrativi»: l’equo canone. L’equo canone viene definito come una percentuale del valore locativo
dell’immobile. in base alla metratura e al costo di produzione, il prezzo può aumentare del 3,85 %.
GLI ANNI DI TANGENTOPOLI
Negli anni 80-90, l’emergenza abitativa e le deroghe urbanistiche, amplificate dagli eventi come i mondiali di
calcio del 90, portano ad una frammentazione normativa e ad un aumento dell’abusivismo edilizio.