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Effetti e terapie per la cessazione e l'astinenza da benzodiazepine e oppiacei
Cessazione: ansia, agitazione, insonnia. Sospensione improvvisa molto pericolosa.
Astinenza: sofferenza elevata, necessità di maggiori dosi (tolleranza).
Terapia: sostituzione con altra benzodiazepina, preferibile psicoterapia, antitodo Flumazenil.
OPPIACEI: da papaveri, attenuano il dolore fisico, rapida dipendenza. Terapia con buprenorfina (agonista nei casi di forte dipendenza, antagonista nei casi di lenta cessazione) o clonidina.
Sintomi di astinenza: pupille dilatate, tachicardia, ansia e irritabilità, mancanza d'appetito, sudorazione intensa, vampate calde e fredde, insonnia, dolore muscoli articolazioni.
Intossicazione con restringimento pupilla, scarsa attenzione, respiro lento, colorito bluastro, forte sedazione.
Morfina, terapia del dolore, potente analgesico, altissimo rischio di tolleranza (dosi rapidamente più alte, medici restii).
Eroina, nata per curare dipendenza da morfina e analgesico, tolleranza altissima (difficile quantificare overdose), rischio overdose.
altissimo con complicanze respiratorie, coma, morte. Farmaci: antagonisti dei recettori oppioidi, Naloxone (azione rapida su recettori oppioidi, salvavita, endovena o intramuscolare, provoca crisi astinenza violente su td) e Naltrexone (struttura chimica simile al naloxone, durata d'azione più lunga, via orale, elimina effetti euforizzanti, non provoca dipendenza, assunto dopo stop sostanze di almeno 5 gg). Metadone, oppiaceo sintetico, usato come farmaco agonista per tossicodipendenze come tolleranza incrociata per ridurre sintomi dipendenza da altro. Non elimina effetti euforizzanti, attenua il desiderio di consumare altre dosi grazie alla sua capacità di rimanere a livello costante nel sangue. Per questo preferito dai td rispetto al Naltrexone. LAAM simile al metadone ma poco usato in Italia. Paziente complesso, comorbilità alta, esperienza di carcere, disturbi psichiatrici asse I/II (depressione, disturbo antisociale), intervento tardivo (2-6 anni di assunzione). Primo
aiuto metadone, paziente fa mix con altre sostanze (alcol, cocaina), mortalità alta, alto rischio suicidio, atteggiamento manipolatorio, solitario, disperato, non sottovalutare. Ripresa difficile. COCAINA: inizialmente per cura depressione e dipendenza oppiacei e alcolici, in forte espansione, dà euforia e aumento attività cardiaca, effetto forte ma breve durata. Assunzione non più per via endovenosa (troppi rischi arresto cardiaco), illusione che assunzione sia controllabile, non più solo per facoltosi. Forte eccitante del Snc, buona disposizione a continuare l'assunzione. Ottimo anestetico locale, agisce su dopamina, serotonina, noradrenalina. Sovradosaggio causa irrequietezza, ansia, nervosismo, fino a sintomi psicotici, ipertensione, depressione respiratoria, disturbi cardiaci. Intossicazione sintomi su ritmo cardiaco, rischio infarto ictus, necrosi tessuto nasale. Tolleranza, dipendenza e astinenza sono molto rapide, no antagonisti. In caso di cessazione.Il soggetto è poco adattabile alla vita comune, con sintomi simili a un episodio depressivo maggiore. La terapia inevitabile prevede una comunità terapeutica e la sospensione della sostanza. Il recupero è difficile e la comorbidità psichiatrica è molto elevata.
AMFETAMINE: inizialmente utilizzate come anoressizzanti e per sopportare la fatica durante la guerra. Presentano un elevato rischio di perdita di controllo, rilasciano dopamina e provocano una euforia intensa e più duratura rispetto alla cocaina. L'intossicazione e il sovradosaggio hanno gli stessi effetti della cocaina, sia a livello cardiovascolare che psicotico.
3MDMA: conosciuta come ecstasy, è simile all'anfetamina. Rilascia serotonina e provoca un aumento dell'umore e della temperatura corporea. È pericolosa e può essere mortale se utilizzata durante la guida di veicoli, spesso viene utilizzata per scopi di svago notturno.
CANNABINOIDI: derivano dalla canapa (hashish dalla resina, marijuana dalle foglie). Sono facilmente coltivabili e di solito vengono fumati. Il consumo è diffuso e spesso è legato all'inizio dell'uso di sostanze. Il THC, principio attivo dei cannabinoidi, ha un effetto rilassante e agisce sul cervello (gangli basali, ipotalamo). L'abuso di cannabinoidi porta a tolleranza e dipendenza, causando un forte disagio e psicosi acuta.
Astinenza rara con tensione, disforia, insonnia. A lungo provoca apatia, scarsa iniziativa, difficoltà cognitiva, scarsa attenzione. Intossicazione con aumento di fame e sete, stato di benessere, introspezione e disturbi percettivi. No farmaci antagonisti, la terapia è cessare l'assunzione. Gli endocannabinoidi (o cannabinoidi endogeni) sono piccole molecole di natura lipidica prodotte dall'organismo per mantenere in equilibrio le funzioni interne del corpo e che, in particolare, vengono create per svolgere una funzione neuromodulatoria a livello del sistema nervoso centrale. Al momento gli endocannabinoidi chiave riconosciuti e studiati a livello scientifico sono due, l'anandamide (AEA) e il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG), e vengono prodotti in quantità differenti in ogni organismo a seconda delle necessità. LSD: da fungo, allucinogeno molto usato negli anni '60 in psicoterapia, forte alterazione della percezione, esperienze molto soggettive. Effetti psicotici.distacco dal corpo, condizione mistica, trip, allucinazioni psichedeliche (benessere) o psicotomimetiche (simili a psicosi gravi), fino a attacco di panico, delirio. Possibilità di flashback, gli effetti si ripropongono improvvisamente a distanza di tempo, esperienza sconvolgente. Forte tolleranza, forte rischio psicosi.