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Atto primo

Passato il momento del successo la comunicazione da qualche tempo appare stanca - tutto comunica, tutti comunicano. Occorre comprendere il vero senso della parola. La comunicazione è il punto nodale della lunga battaglia che l'uomo ha combattuto per entrare nei meccanismi della natura, per diventare autore dell'ingegneria sociale e naturale. Da qualche decennio però la comunicazione, da sempre un'arma a doppio taglio, è passata da strumento di liberazione a strumento di schiavitù! È da parte degli uomini una negazione della propria storia, tanto più che il meccanismo messo da noi in moto è inarrestabile. Si è assistito al tradimento della centralità dell'uomo. La comunicazione è, in questo quadro negativo, tante cose, ma principalmente è strumento per controllare, dominare culturalmente e quindi economicamente e causa effetti caotici perché è una comunicazione.

senza progetto (a parte quelli di dominio economico). Atto secondo. La comunicazione comunque è anche il contrario di quanto appena detto, è causa ed effetto di dinamiche contrarie: genera realtà incessantemente, è un meccanismo messo in moto da noi e che procede malgrado noi. Per questo solo intervenendo con un programma radicale, di rottura rispetto alla società da cui proveniamo, potremo fare della comunicazione un'occasione storica eccezionale. In questa prospettiva di una comunicazione che procede comunque, la ormai classica opposizione fra apocalittici (chi pensa che sapere sia male perché allontana l'uomo dai progetti di Dio) e integrati (chi pensa che la condizione umana sia il perseguire la ricerca e la conoscenza) -> Come se Dio ci avesse dato un libro già scritto, da leggere e ripetere, e non ci abbia reso partecipi alla creazione infinita. La crisi che stiamo vivendo in ogni modo, non è certo frutto del bisogno.di aver cercato un orientamento, di aver inseguito un'utopia, anzi è esattamente il contrario! In questa prospettiva l'alternativa non è fra cambiamento e conservazione, fra salvaguardia e rischio di perdere la nostra umanità, ma fra viverla o morirne di paura. Deriva e noia, fatalismo, pessimismo, sono gli ultimi strumenti di chi vuole impedire l'ingresso dell'uomo nella Storia. La forza della comunicazione è generativa e può essere raggruppata in due macrocategorie, quella degli strumenti necessari per riprogettare la società, strumenti inimmaginabili fino a pochi decenni fa, e quella degli effeti prodotti dall'immane azione comunicativa planetaria. Insomma la grande energia comunicativa è la nostra possibilità di unire e dividere l'uomo e le cose come mai era stato praticabile; del resto tale capacità era ritenuta, e in parte lo è ancora, una peculiarità divina! Il fatto che

Questa energia non sia stata governata ha portato a un proliferare di comunicazioni che senza progetto mantengono l'uomo aldilà della soglia da varcare. Atto terzo. È tutto da scrivere. (non da interpretare). Perché questo avvenga è una condizione imprescindibile perché questo avvenga è che educazione e ricerca abbandonino la modalità comunicativa di tipo trasmissivo-gerarchico, e che sostengano il valore primo della conoscenza facendo della comunicazione generativa il loro strumento essenziale. Una conoscenza che ha bisogno del ruolo critico dei docenti. Una visione dei "contenuti" in totale contrasto con le metodologie oggi dominanti. Non c'è più un copione da seguire, il nuovo non può essere conosciuto con le modalità consuete a cui scuola e società ci hanno abituato: è prima di tutto un atteggiamento, un modo di essere, una filosofia di vita, non un patrimonio da trasmettere.

di generazione in generazione. Occorrerebbe partire da una semplice domanda "si comunica per vivere o si vive per comunicare?". La crisi mondiale (risorse energetiche, crescita demografica ecc..) ha molto a che fare con la comunicazione. Il testo rimanda a un videoweb (www.csl.unifi.it) CAP5. Gli algoritmi del potere 5.1- La nuova frontiera è fra noi. La democrazia nel momento in cui ha deciso di accostarsi alla rete, non ha avuto la forza di ridiscuterne il linguaggio, ma si è limitata a subirlo, ignorando che le potenzialità tecnologiche della Rete potevano e possono portare un radicale cambiamento al modo in cui la stessa comunicazione è stata interpretata fino ad oggi. La comunicazione è un rischio accuratamente progettato, ma pur sempre una accettazione dell'imprevedibile, del non programmabile: è una scelta, un atto di libertà che viene dalla democrazia. In questo scenario connettere, collegare, congiungere ciò.

Che prima era lontanissimo e impensabile, non rende questo mondo più piccolo ma anzi ne allarga le possibilità. La nuova frontiera di questi anni non sta davanti a noi ma fra noi! La comunicazione ha bisogna di commesse, si deve scommettere. Il digitale informatico è quindi uno strumento per dare forma al digitale naturale, un mondo naturalmente digitale, dove l'impossibile può diventare possibile, progettare e sostenere scenari inediti. La connessione digitale è davvero democratica in sé?

Fra democrazia e comunicazione c'è una relazione strettissima, inscindibile -> la democrazia è il mezzo per sviluppare la comunicazione, ma anche viceversa, la comunicazione è il mezzo per potenziare la democrazia. Entrambe hanno in comune il continuo divenire, per ognuno dei due l'altro rappresenta sia un fine che un mezzo.

L'educazione e la formazione sono parte integrante sia del processo democratico che comunicativo.

→ comunicazione, democrazia, educazione condividono moltissimo: danno vita a un processo di interazione unitario. Democrazia e comunicazione sono un tentativo di risposta dell'uomo alla sempre maggiore consapevolezza di vivere immersi nel cambiamento, che la nostra condizione è all'insegna di un continuo divenire. Questo sistema attiva un processo che favorisce l'invenzione di un nuovo che non corrisponde alla somma delle parti esistenti, il che significa che il sistema intero cambia in una ridefinizione globale. Processo generativo e discontinuità sono inscindibili!

5.2- Luoghi- nonProcesso. Sconnettersi dal sistema in cui operiamo per immaginarne uno nuovo, ovvero comunicare cocciutamente contro ogni logica: si "sconnette" per connettere ciò che prima era stato sconnesso. La buona comunicazione produce comunicazione!

La Ricerca è un elemento importante nella riflessione del rapporto tra democrazia e nuove tecnologie della comunicazione.

In questa prospettiva la ricerca non è la parte preliminare dei processi, ma ne è il senso profondo. Perciò, ogni punto d'arrivo finisce con il prospettarsi come un nuovo punto di partenza. Per la nuova umanità le risposte che non sollecitano altre domande non sono risposte! Quando la democrazia cessa di cercare la democrazia perché crede di averla raggiunta, perde la sua dimensione umana e muore. La novità della dimensione digitale della comunicazione sta nella possibilità inedita che offre di attivare un processo dinamico, ciclico, in una prospettiva di ricerca illimitata. Inevitabile quanto disatteso è l'accostamento delle nuove tecnologie all'immaginario, all'immaginazione -> è proprio questa la sfida che l'uomo sta perdendo. Le istituzioni ad esempio non riescono a ridefinirsi in prospettiva tecnologicamente innovativa, i servizi sono digitalizzati prima ancora che ripensati! Si continua a

Vedere nelle tecnologie un potentissimo mezzo per rafforzare la propria vecchia mission, anziché come strumento per rinnovare se stesse! Conflittualità. È un grave errore insistere nell'informatizzare tutto -> l'ambiente energetico messo in moto non è più contenibile nel sistema attuale. Si informatizzano le piccole parti ma non la struttura, i suoi elementi ma non l'impianto generale. Di qui la debolezza della risposta alla crisi. Sistema. Ciò significa che o il sistema cambia se stesso, aprendo a scenari inediti, oppure sarà difficile pensare a un salto di sistema. L'avvento del digitale implica che la trasformazione non riguardi solo l'analogico ma anche lo stesso digitale, in interdipendenza fra i due. 21 Discontinuità. La realtà è complessa, interconnessa, globalizzante, per questo procede per salti e va contro l'illusione consolatrice di una possibile continuità fatta di.

Forti legami fra cause ed effetti. La prospettiva più promettente da cui affrontare la questione del digitale e dell'analogico sembra essere quella di una discontinuità, un processo che conduce ad altro, a un altro rapporto tra i due. Se si vuole parlare di innovazione è necessaria una discontinuità, una rottura col sistema esistente.

Luoghi-non. Questa energia immensa crea un mondo che però, per essere tale, non può andare semplicemente ad aggiungersi al vecchio, magari completandolo e arricchendolo. Lo spazio delle connessioni, dei collegamenti, delle sinapsi, non sono più considerati come semplici aree di transito: sono stati definiti luoghi-non. Il tempo e lo spazio "da.. a.." stanno diventando importanti quanto il luogo di partenza e di arrivo: la trama dei collegamenti può ridisegnare anche totalmente il testo.

5.3- Sic transit.. Luoghi-non, della comunicazione, una categoria nuova da applicarsi anche alla politica:

lo spazio e il tempo da attraversare si stanno trasformando in spazi e tempi da vivere! Si deve fare propria una visione nuova in cui la differenza tra nodi e link sia radicalmente ripensata. La Rete non va identificata con quella grammatica che oggi la caratterizza. La creatività umana si è ingolfata in una comunicazione uomo-macchina, non orientata a rafforzare quella uomo-uomo. Un errore strategico che si sarebbe potuto evitare se si fosse pensato al fatto che la macchina è tanto più forte quanto più il ruolo dell'uomo è attivo, quanto più le sue risposte sollecitano nuove domande da parte dell'uomo. È necessario affermare una cultura della comunicazione del tutto differente da quella dominante, e che internet possa rafforzare le sue potenzialità come strumento per lavorare sull'inedito, piuttosto che continuare a rafforzare ciò che già esiste! Dare un ruolo attivo e di granderesponsabilità sociale alle nuove generazioni è fondamentale per cambiare questa grammatica (cosa diversa dai self-made millionaire come l'inventore di Facebook), ma che riguardi il diritto allo studio e al lavoro certi e di qualità! La Rete e prima di essa la società, ha bisogno di un linguaggio.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
26 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ElenaSmith di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Toschi Luca.