Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 56
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 1 Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teorie e tecniche della comunicazione, Prof. Sbardella Marco, libro consigliato La comunicazione maestri e paradigmi, Ricciardi Pag. 56
1 su 56
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Douglas Engelbert

Degli USA, era un ingegnere ed ha avuto molto a che fare con la creazione e lo sviluppo di molte tecnologie che oggi usiamo. Lesse l'articolo di Bush e ne rimase colpito, infatti fu condizionato dal pensiero e dalle idee di Bush.

Di lui si ricorda soprattutto una presentazione dell 9 Dicembre 1968 durante la "Fall Conference" di San Francisco, dove Engelbert presenta una dimostrazione dal vivo del sistema ipertestuale NLS (on line system). Si tratta di un sistema ipermediale su cui lavorava già da molti anni, ed è ispirato al "Memex". Si tratta di un sistema software ed è considerato (per l'epoca) il primo software esplicitamente dedicato al lavoro cooperativo, al condividere informazioni gli uni con gli altri (al contrario del "Memex" che era solo per uno). Potremmo paragonarlo a Google Drive.

La svolta è stata quella di immaginare i computer, nati per il calcolo e per supportare la scienza, come

strumenti importanti per la comunicazione, per scambiare informazioni e per lavorare insieme. Engelbert definisce il computer come qualcosa che aumenta l'intelligenza umana, è un qualcosa che serve ad aumentare l'intelligenza e a mettere in relazione anche le intelligenze di molti (pensiamo a Wikipedia). Noi ogni volta che usufruiamo un servizio gratuito in realtà paghiamo con altre cose, con le informazioni personali, con il tracciamento dei nostri gusti... con le informazioni in generale.

Durante la presentazione vengono presentati sia un sistema per le video-conferenze, sia il mouse. Quest'ultimo è rivoluzionario ed importantissimo perché ci permette di interagire cliccando su elementi su un'interfaccia grafica. Non è la macchina che pensa come me, sono io che devo conoscere il linguaggio della macchina per saperla usare. Con il mouse vedo un'icona e so che devo solo fare un doppio clic sull'icona per poter usufruire

dimouse Mousequel dato programma. Senza questo sarebbe stato impossibile. e interfacciagrafica hanno rivoluzionato il computer, rendendolo usufruibile oltre che agli esperti anche mouse mouse, ai cittadini comuni. Il primo del 1981 era molto diverso dall'odierno poteva spostare il cursore su due sole coordinate/assi utilizzando due rotelle poste alla sua base. Afferma che è possibile ottenere notevoli miglioramenti nel nostro modo di pensare grazie alle possibilità offerte dal computer digitale. Una grande importanza viene attribuita all'utente e alla sua interazione con la macchina, e da quel momento ha inizio un nuovo paradigma nell'interazione uomo-computer, si poteva manipolare direttamente ciò che si mouse vedeva sul display. L'invenzione del e delle interfacce grafiche è fondamentale per la diffusione del personal computer, infatti da qui a pochi anni il computer inizierà ad entrare nelle case di tutti. English costruì il

primo prototipo di mouse nel 1964, con un blocco di legno scolpito con un singolo bottone rosso. Il mouse è l'attivatore di contatto e anche la bussola del navigatore. La funzione del cursore crea le nuove dimensioni percettive: spaziali e temporali. È il vero aiuto per non perderci in questo territorio sconfinato e sconosciuto che si apre davanti a noi. Il pubblico della convention del 1968 è un utente tecnologicamente attrezzato, sono ingegneri informatici, ma il messaggio può parlare anche ad un interlocutore non professionale: si tratta di comunicare quindi in un modo nuovo. Siamo davanti all'ingresso a pieno titolo dell'utente nel ruolo del protagonista. Per fare ciò occorre una vera e propria rivoluzione mentale. Il rapporto uomo-macchina è un rapporto di biunivoco tra uomo e macchina: la macchina impara dall'uomo e a sua volta, addestra l'uomo. Vengono discussi i principi dell'automazione: il computer

partecipa all'accrescimento conoscitivo dell'uomo e questo aumenta la capacità "cognitiva" della macchina. Intelligenza e conoscenza sono messi al primo posto, in una fase storica, gli anni '60 del '900, in cui dominano la produzione in serie, la linea di montaggio e l'operaio di massa. È molto attento al lavoro intellettuale. Lui è uno dei precursori del pensiero che il lavoro intellettuale avrebbe preso il posto del lavoro manuale (che non si può eliminare comunque). Il primo ha affiancato e superato il secondo, nella nostra società e nel nostro modo di vedere le cose. Il lavoro manuale ora lo fanno le macchine, e per alcune cose anche il lavoro intellettuale è affidato a loro. Secondo Engelbert quando si parla di collaborazione uomo-macchina in realtà si sta parlando di due piani distinti che agiscono contemporaneamente: una è la collaborazione tra esseri umani attraverso le

macchinel'altra è la connessione tra le macchine stesse. Questi sono due piani connessi, anche se sono distinti.

Nel formulare il problema della complessità Engelbert procede utilizzando modelli che derivano dalla cultura industriale del tempo: ad esempio l'idea che un problema complesso possa essere risolto semplificando i processi conoscitivi. L'autore crea l'opportunità di sostituire con la comunicazione quindi con linguaggio, gli attori sociali e produttivi tipici dell'economia industriale.

L'inadeguatezza della mente umana non regge la sfida della società dell'informazione.

THEODOR NELSON

Norvegese ma si laurea negli USA ad Harvard. Nel 1960 fonda il progetto Xanadu, il cui obbiettivo era quello di creare una rete di computer collegati tra loro e facilmente utilizzabile per mettere in contatto le persone e collaborare insieme. È considerato l'inventore della parola "ipertesto", lo coniò nel

1965 utilizzandolo in unpaper. È un'idea e un progetto che precede il computer e che aggiungerà ad esso una funzione imprevista. La carta per lui è un limite per l'ipertesto, la carta con la sua struttura sequenziale non può pensare di renderlo. Nelson si riferisce con la definizione di ipertesto a "un corpo di materiali scritti o iconici interconnessi in un modo così complesso da non poter essere pensati su carta". Il progetto "Xanandu" fu concepito per creare una banca dati con tutti i testi letterari in una rete globale (supera la barriera del "Memex", puntando a mettere in connessione il maggior numero di persone). Nelson hai il merito di aver parlato per primo della possibilità di realizzare un software in grado di interconnettere documenti e testi seguendo criteri di organizzazione ipertestuali e reticolari. Il progetto di questo software è appunto l'ipertesto. Per ipertesto si intende

semplicemente la scrittura nonsequenziale, quest'ultima è un ritorno a forme non testuali, la comunicazione è mescolata con l'oralità, la gestualità e l'espressività (si tratta di un linguaggio arricchito). L'ipertesto grazie al computer ed alla rete può mostrare e sviluppare tutte le sue capacità e proprietà. Nelson immaginò di poter creare una rete globale per l'interscambio e la condivisione di testi e informazioni. "Xanadu" è un programma di archiviazione che non è statica (come il "Memex" rimane la dinamicità), perché ogni documento non è isolato, vive all'interno delle relazioni che istaura con altri documenti. "Xanadu" si basa su una rete di computer che è destinata all'archiviazione di documenti ed è possibile la manipolazione di essi stessi, creando dei link e delle connessioni.

un'anticipazione del web. L'asse portante di tutto ciò è la possibilità di creare relazione tra minimo due documenti. La "trasclusione" è un modo per includere e per citare parti di un documento senza perdere il suo contesto corrente e senza che esso diventi una parte fisica del nuovo testo. Il sistema stesso garantisce la salvaguardia del diritto d'autore attraverso il pagamento di royalties. L'accesso al documento viene esplicitamente autorizzato dall'autore, che al momento della pubblicazione, firma un contatto con un punto di accesso "Xananux". Per ogni frammento di informazione utilizzata, viene corrisposto all'autore una somma proporzionale al contenuto di byte del frammento stesso. Nel progetto "Xanandu" sono evidenti le tracce delle proposte di Bush con "Memex" e di Engelbert. L'interesse di Nelson si concentra sull'evoluzione di questo sistema universale che

contiene tutti i documenti già creati ed in corso di elaborazione. Sono le connessioni, il link e le relazioni che rendono vivo e operante questo prodotto universale. L'accessibilità è piena e "democratica", cioè paritaria per tutti gli utenti, così come l'accessibilità a Internet. La rete è essa stessa fonte di continui aggiornamenti, di nuove e impreviste relazioni tra i documenti stessi. Nelson fa molta attenzione a preservare l'originalità del documento, garantendo all'utente il controllo della fonte. I concetti chiave di "Xanandu" sono, dunque:

  • Trasclusione: la possibilità di fare una copia virtuale di una parte di un documento - da includere in un secondo documento. L'originale rimane intatto nel suo sito. Viene inglobato nel nuovo testo ma rimane anche nel suo testo originale.
  • Docuverse (documento + universo): l'intero "universo" percorribile dei
testo fornito formattato con tag html:

testià- contenuti in “Xanandu”. L’utente può acquistare un frammento o l’intero documento.

L’apertura, la pluralità e l’espressività sono tendenze che non possono essererappresentate da una tecnologia che in sostanza non fa che proiettare su una superficiepiatta, come fanno le tecnologie della stampa attraverso il supporto cartaceo, quelleprofondità che possono apparire attraverso lo schermo del pc e la rete dei computerconnessi.

Nel 1998 “Xanandu” è stato lanciato.

Nelson critica il web, perché il web è una versione piena di errori, semplice, superficiale epiatta di “Xanadu”. Come se fosse un’imitazione della carta, non sfrutta a pieno lepotenzialità dell’ipertesto. È un tradimento il web per lui rispetto all’idea iniziale.

TIM BERNERS LEE

Inglese, laureato in fisica ad Oxford. Nel 1989 inventa il web, è definito il padre del web edil

linguaggio "html". Nel 1991 realizza il primo sito web e nel 1994 all'MIT di Boston forma il World Wide Web Consortium. Ha un'
Dettagli
A.A. 2018-2019
56 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilariabrandolini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Sbardella Marco.