Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 15
Riassunto esame Teologia, Prof. Stercal Claudio, libro consigliato Le macchine sapienti di Paolo Benanti , Paolo Benanti  Pag. 1 Riassunto esame Teologia, Prof. Stercal Claudio, libro consigliato Le macchine sapienti di Paolo Benanti , Paolo Benanti  Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teologia, Prof. Stercal Claudio, libro consigliato Le macchine sapienti di Paolo Benanti , Paolo Benanti  Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Teologia, Prof. Stercal Claudio, libro consigliato Le macchine sapienti di Paolo Benanti , Paolo Benanti  Pag. 11
1 su 15
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

VERSO UNA GOVERNANCE DELLE INTELLIGENZE ARTIFICIALI

Importante l'intuizione della necessità di creare organismi o istituzioni che garantiscano la governance delle tecnologie legate alle intelligenze artificiali: solo creando luoghi istituzionali dove queste forme di dialogo etico e regolamentazione delle tecnologie possano avvenire si potrà affrontare una reale oggettiva ricerca del bene.

Paura dell'incertezza

Primo livello di riflessione etica guarda alla persona come a un individuo posto di fronte alla possibilità di essere il soggetto di interazione o cognizione con l'intelligenza artificiale (imprevedibilità effetti di alcune tecnologie, capacità di controllo che l'uomo ha sul fenomeno tecnologico, effetti che queste tecnologie possono produrre sull'individuo).

Paura per l'incerto, le valutazioni etiche raggruppate sotto questa dicitura si possono ulteriormente classificare secondo un duplice modo di comprendere l'incertezza.

cioè incertezza tecnologica (con riferimento allo sviluppo tecnologico) e incertezza evolutiva (con riferimento alle sorti dell'evoluzione umana).
  • Uguaglianza e ricerca della felicità
Un secondo ambito di riflessione etica ruota attorno al tipo di relazione sociale che si verrebbe a creare tra i soggetti dotati di cognizione sintetica tecnologica e gli altri membri della società. Le riflessioni basate sulla tensione tra individui e società si focalizzano sul rapporto tra individuo e società, chiedendosi che relazioni potrebbero crearsi tra i migliorati e il resto degli uomini. Molte di queste argomentazioni si fondono su due diritti inviolabili: diritto all'uguaglianza e diritto alla ricerca della propria felicità. L'intelligenza artificiale è lecita se consente agli uomini di rimanere uguali tra loro e favorisce l'inalienabile desiderio di ciascuno di ricercare la propria felicità. In questa prospettiva siaffrontano temi di sicurezza, giustizia, consenso informato, questioni psicologiche, rispetto autonomia individui. Ma tali problematiche vanno ricondotte ad argomentazioni che mostrano come le tecnologie di intelligenza artificiale attuino o neghino l'uguaglianza tra gli individui o la ricerca della felicità.
  • Gestione politico-economica
La gestione della tecnica-tecnologica e il suo sviluppo in un prossimo futuro richiedono, quindi, une gestione di tipo politico-economico = governance. La governance dello sviluppo si presenta come l'attuazione possibile e la corretta prassi di governo, frutto di quelle analisi etiche sul mondo della tecnologia radicate nella Dottrina Sociale della Chiesa. La governance è lo spazio ove le considerazioni antropologiche ed etiche, in un mutuo scambio e dialogo, devono divenire forze efficaci per plasmare e guidare l'innovazione tecnologica, rendendola autentica fonte di sviluppo umano. Questo spazio di azione politico-economicasi presentano allora come un appello obbligante alle coscienze e si devono tradurre, quindi, nell'impegno per una governance della tecnologia. Una governance sarà efficace solo se si configurerà come un momento di dialogo e confronto tra le diverse competenze fornite dalle scienze empiriche, dalla filosofia, dalle analisi moral-teleologiche e da ogni altra forma di sapere umano coinvolto nei fenomeni descrittivi. Inoltre, occorre che i diversi attori coinvolti si confrontino in una logica costruttiva e coordinata (mondo istituzionale/mondo accademico/aziende tecnologiche dovrebbero riflettere insieme). Il ruolo della riflessione etica in questo processo di governance sta nel rendere presente, nel dibattito, la domanda critica sul senso dell'umano che l'innovazione tecnologica media e su quelle modalità che possono garantire uno sviluppo umano autentico. Da questo livello deve partire una serie di domande che interroghino gli attori coinvolti al fine disviluppare un quadro giuridico e altri strumenti per le intelligenze artificiali e le tecnologie ad esse connesse. Il tutto entro limiti che esprimono i principi e i valori intesi come fondanti la società democratica. (Elenco domande che esprimono questioni più importanti su cui interrogarsi pag. 132\135).
  • Organizational charter-developers and companies' behavior
Per far diventare le istanze degli attori coinvolti una componente chiave dell'organizzazione, la filosofia della tecnologia, grazie alla svolta empirica, ci aiuta a guardare alla tecnica-tecnologica come a una realtà pluridimensionale. In questa costituzione 3 diversi livelli rispetto ai quali deve focalizzarsi la riflessione etica:
  1. Tecnica vista come un mezzo, come un'attività finalizzata a uno scopo. Si analizzano gli artefatti tecnologici come estensioni delle capacità umane: la tecnica è un modo per realizzare la trasformazione del mondo circostante. In questo modo,

L'artefatto tecnologico non possiede alcuna dimensione etica poiché la sua unica finalità è l'efficienza, ed è la volontà dell'uomo a determinarne l'uso corretto.

Tecniche viste nella loro capacità di trasformare aree della vita umana. Gli artefatti tecnologici sono come dei contenitori che al loro interno trasmettono una certa intenzionalità tecnologica, un modo di capire la realtà e di risponderle che è in grado di inclinare l'utente verso una determinata finalità.

Due conseguenze eticamente rilevanti:

  1. La tecnica-tecnologica non conosce mai un uso moralmente neutro, infatti, l'intenzionalità tecnologica richiede di essere assunta con libera e consapevole responsabilità e di essere sottoposta a un continuo discernimento etico.
  2. La tecnologia possiede anche una certa ambiguità = multistabilità: poiché la tecnologia è connessa al suo

esseresituata in una cultura, ogni artefatto tecnologico non ha una sua essenza ma acquista senso nel suo uso in undeterminato contesto.L'etica contribuisce all'esercizio della libera e consapevole responsabilità sia all'esercizio di quel discernimento ingrado di lasciar emergere l'intenzionalità tecnologica. Lo stile del dialogo etico aiuta credenti e non nella ricerca delbene capito e voluto3. La tecnica-tecnologica esprime un atteggiamento di base degli esseri umani verso il mondo. Gli artefatti tecnologici cirappresentano il modo in cui una cultura si esprime e si organizza in un tempo e in un luogo. Questo livello esiste e sirealizza in forza di una serie di giudizi di valore che sono condivisi da una comunità. Ogni gruppo sociale strutturato sipropone una visione di bene comune definito dalle finalità specifiche che determinano e reggono il gruppo stesso. In basea tale visione di bene comune specifico si strutturano le

relazioni interne ai singoli ambiti di socialità; in base ad esso viene anche valutato l'esercizio dei ruoli attribuiti ai singoli e si formano le attese reciproche. La domanda etica attraversa un processo di formazione, progressiva strutturazione ed eventuale modificazione che dà forma ai vari livelli e modi concreti di socialità: è la domanda sulla correttezza, in termini di autenticità umana, delle finalità da perseguire e dei modi di perseguirle. Questo livello normativo condiviso costituisce l'ethos di un popolo, ovvero è espressione della moralità dei singoli nello strutturarsi della storia. La tecnica a questo terzo livello diviene rivelatrice delle gerarchie di valori di una cultura ed espressione della moralità vissuta, dell'ethos di una società. Siamo consapevoli che la tecnica-tecnologia esprime un atteggiamento di base degli esseri umani verso il mondo. Gli artefatti tecnologici: infatti

organizzativa rappresenta il modo in cui la cultura si esprime e si organizza in un tempo e in un luogo; esprime la visione che l'uomo ha di se stesso e del mondo; tenta di realizzare i suoi desideri più profondi. La tecnologia è sempre legata all'antropologia di riferimento. Da tale consapevolezza prende il via la costruzione di una cultura organizzativa aziendale. Cultura organizzativa = insieme coerente di assunti che un certo gruppo ha inventato, scoperto o sviluppato mentre prima imparava ad affrontare i problemi legati al suo adattamento esterno o alla sua integrazione interna, e che hanno funzionato in modo tale da essere considerati validi e quindi degni di essere insegnati ai nuovi membri come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a tali problemi. La cultura organizzativa è un concetto polisemico, ma è il modo in cui si può realizzare un modello convergente con le prospettive sociologiche, antropologiche, etiche.

L'organizzazione può essere vista come il collante che tiene insieme l'organizzazione attraverso la condivisione di schemi di significato, quindi, implementare un comportamento eticamente significativo in un'organizzazione richiede un'adeguata cultura organizzativa: creare schemi di significati e modi di comportamento che inverino le istanze intese come fondamentali per ottenere quanto voluto. Infatti, è la cultura organizzativa che:

  • Crea senso di identità
  • Facilita l'impegno collettivo
  • Promuove la stabilità del sistema sociale
  • Definisce gli schemi interpretativi
  • Funge da meccanismo di controllo

Solo se tali istanze divengono cultura organizzativa si riesce a rendere omogeno e funzionale quanto il management individua come strategico e identificativo dell'azione dell'azienda. Questo trasforma il livello etico fondamentale sia in un comportamento dei developers sia in caratteristiche dei prodotti tecnologici sviluppati. Le

alle esigenze etiche e sociali. Le aziende che producono AI devono essere consapevoli delle implicazioni etiche delle loro creazioni e devono lavorare per garantire che i valori fondamentali siano incorporati nella cultura aziendale. Inoltre, la struttura genetica degli artefatti prodotti deve essere considerata. Ciò significa che le decisioni prese durante lo sviluppo di un sistema AI devono essere basate su una comprensione approfondita dei valori e degli obiettivi dell'azienda. Per garantire che i valori fondamentali siano presenti nella cultura aziendale, è necessario un allineamento di intenti e valori condivisi tra i diversi elementi aziendali coinvolti nella realizzazione del sistema AI. Infine, le decisioni aziendali prese durante lo sviluppo di soluzioni tecnologiche con intelligenze artificiali devono essere guidate dalle evoluzioni del settore tecnologico, dalle sensibilità sociali e dalle opportunità effettive. Questo richiede una cultura organizzativa che sia in grado di adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato delle intelligenze artificiali. In conclusione, la produzione di AI richiede un approccio etico e una cultura aziendale che incorpori i valori fondamentali. Solo in questo modo le soluzioni tecnologiche con intelligenze artificiali potranno adattarsi alle esigenze etiche e sociali e avere successo nel mercato.alle sue costanti trasformazioni: per fare ciò come organizzazione occorre acquisire un modello organico (non più atomizzato). Solo una cultura organizzativa può produrre una risposta organica e sinfonica. La cultura organizzativa è la
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
15 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ALICEMORATTI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Stercal Claudio.