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LA PAZIENZA DELLE PROVE

La pazienza è un atteggiamento e una virtù cristiana poco praticata. Assume una connotazione negativa quando indica sopportazione e assenza di reazione. Il termine greco indica la costanza nell'affrontare il male in maniera virile, resistenza attiva alle forze ostili, lotta per superare le avversità. La pazienza si configura come un'attesa coraggiosa del Signore.

Nel Nuovo Testamento, la pazienza è coraggio e fermezza nell'affrontare le prove a cui la fede è sottoposta. "La pazienza dell'attesa" nella parte finale della lettera di Giacomo indica la pazienza collegandola all'attesa della venuta del Signore. La pazienza viene definita grandezza d'animo, è la virtù che si oppone all'affanno e all'ansia che segnano la nostra vita, alla perdita di fiducia e allo smarrimento. Giacomo rafforza la sua esortazione all'attesa fiduciosa e perseverante del Signore. Il cristiano non deve...

Attendersi di essere ricompensato con benefici economici per la sua pazienza, bensì sperare come premio i beni eterni promessi dal Signore. "Il cristiano e la pazienza" - nel crocifisso è racchiuso il mistero della sua passione per l'uomo e della sua volontà di salvezza. Questo sentimento di attesa si è smarrito - assieme alla bellezza delle tradizioni antiche si rischia di perdere il significato del tempo e della preparazione alle feste. Giacomo invita a saper coniugare insieme pazienza e vigilanza - la pazienza è virtù interiore frutto del dono dello Spirito Santo; ci ricorda che siamo sempre presenti nel cuore di Dio.

CAPITOLO 5: ASCOLTARE LA PAROLA DI DIO

Identità del cristiano: uno che ascolta e accoglie la parola di Dio, uno che mette in pratica la parola che ha appresa.

L'ascolto e la parola di Dio: "ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all'ira" - le virtù che devono caratterizzare.

L'impegno del cristiano sono: la fermezza, la pazienza, la serenità del giudizio, la ricerca del bene e la lotta contro il male. Queste virtù umane diventano cristiane nel momento in cui la loro finalizzazione è per la gloria di Dio. Non sempre una comunicazione rapida facilita l'ascolto, la base per esercitare l'ascolto reciproco è il silenzio. Silenzio e ascolto si richiamano reciprocamente; il silenzio è l'inizio dell'ascolto, ma l'ascolto ci rende silenziosi. L'ascolto richiede esercizio e volontà; per il cristiano l'ascolto dell'altro è propedeutico a quello della voce di Dio che parla a noi attraverso la sua parola di verità: "liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia. Accogliete la parola che è stata piantata in voi" - il cristiano deve ospitare la parola che viene da Dio come un dono. Questo, Giacomo invita ad accogliere la parola.

vuol dire avere un cuore semplice e puro; l'accoglienza è finalizzata a dare ospitalità alla parola di Dio (questa parola è il Vangelo di Gesù)-Gesù è la parola eterna di Dio che si è fatta carne ed è venuto ad abitare in mezzo agli uomini; la parola è comunicazione di Dio ESECUTORI DELLA PAROLA DI DIO dopo l'ascolto e l'accoglienza, il discepolo è chiamato a mettere in pratica la parola che ha ascoltato CAPITOLO 6 : Mettere in pratica la parola di Dio LA LEGGE PERFETTA DELLA LIBERTÀ "lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà"-Giacomo aveva definito la parola di Dio "parola di verità" "parola che può portare alla salvezza"-ascoltare e mettere in pratica la parola di Dio è una opera che richiede impegno e concentrati- la verità è il disegno di amore e di salvezza che Gesù è venuto arivelarci "il valore della legge" - la legge non ammette trasgressioni - legge e libertà non sono in contraddizione, è libero chi è capace di obbedienza perché ha compreso che il suo fondamento è nell'ascolto degli insegnamenti del Signore e nel seguire la logica della gratuità → - Cristo è il termine della legge, la legge è perfetta perché l'amore è perfezione. L'ITINERARIO DELLA PAROLA DI DIO "il primo passo dell'itinerario: l'attenzione" 1. attenzione che si deve prestare alla voce di Dio; 2. l'ascolto pronto della sua parola; 3. Meditazione; 4. mettere in pratica la meditazione con spirito di obbedienza; 5. esercizio della memoria e preghiera; 6. lode per i benefici operati dal Signore. "il secondo passo dell'itinerario: l'ascolto" ascoltare significa accogliere un altro; il luogo dove esercitare l'ascolto è il cuore; l'ascolto attento di Dio aiuta a.

vincere i nostri limiti e le nostre fragilità

il punto di arrivo dell'ascolto è la capacità di amare nella verità

il cristiano si deve mostrare capace di ascolto gratuito e libero

"il terzo passo dell'itinerario: la meditazione"

la meta da raggiungere è la comprensione sapienziale della parola di Dio

"il quarto passo dell'itinerario: l'azione"

→-mettere in pratica la parola di dio significa obbedire ad essa

l'obbedienza è il coronamento dell'ascoltare, il traguardo a cui conduce la fede

il cristiano è chiamato a vivere l'obbedienza come relazione di amore che dà senso e qualità alla sua vita

"il quinto passo dell'itinerario: la memoria"

-esercitare la memoria è nel rammentare i gesti e le parole di Gesù che il Vangelo ci trasmette, ridire le sue parole

memoria e preghiera si fondono in un unico atteggiamento

CAPITOLO 1 : LA COMUNITÀ

DI GIACOMO→Il cristiano è sorretto dalla fede la sua fede nasce dall'ascolto e dal mettere in pratica la parola di Dio

LO STATUS DEL CREDENTE“il dubbioso, l'indeciso, l'instabile”sono tre tipologie di membri della comunità

  1. Il dubbioso
    • È una persona dubbiosa e fragile davanti alle prove della vita, cade sotto il peso della tentazione
    • È una persona che si interroga su qualsiasi argomento
    • È sempre insicuro e insoddisfatto delle sue scelte
    • È esitante
  2. L'indeciso
    • È paragonato a una persona che vuole amare contemporaneamente due cose opposte
    • È l'uomo dalle due anime, sempre in contraddizione con se stesso
    • È incapace di amare Dio con tutto il suo cuore e di ascoltare la sua parola
  3. L'instabile
    • L'instabilità rende l'uomo tormentato dai suoi dubbi
    • Nel cristiano la fede e il dubbio convivono insieme

“l'orante che invoca La Sapienza”La Sapienza è dono da

chiedere a Diola fede rimanda alla fiducia incondizionata nel signore

LO STATUS ECONOMICO

Il secondo gruppo di fedeli che si trova nella comunità è costituito da ricchi e poveri:

  1. Il povero è un fratello di umili condizioni, è la persona sottomessa, è un uomo che non possiede nulla e confida in Dio.
  2. Il ricco possiede beni e ricchezze, è potente e temuto dai suoi concittadini. Tuttavia, la ricchezza rischia di rivelarsi di breve durata ed effimera. "Gli orfani e le vedove" - nel popolo di Israele gli orfani e le vedove erano le categorie che non avevano nessuna tutela sociale, vivevano di elemosina e della generosità di persone buone. Visitare gli orfani e le vedove significa accorgersi della loro presenza nella vita della comunità e comprendere il bisogno di prestare il necessario aiuto. "I malati" - membri a pieno titolo della Chiesa - sperimentano il dono della vita nuova.

CAPITOLO 2: combattere i favoritismi personali

  1. Favoritismi che...

privilegiano un credente rispetto a un altro fratello

contrapposizione tra fede e opere

cattivo uso della lingua

questi pericoli hanno una unica radice: l'incapacità di accogliere l'insegnamento che il signore ci ha trasmesso nel suo Vangelo (amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi)

LA PARABOLA DEL RICCO E DEL POVERO

"Il povero con un vestito logoro"

-Il volto dei favoritismi si manifesta nella ricerca di raccomandazioni

-la lettera di Giacomo è un manifesto per la giustizia sociale

LA LEGGE DELL'AMORE

-spiritualità della Comunione è capacità di vedere ciò che di positivo c'è null'altro per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio.

spiritualità della Comunione è saper fare spazio al fratello

-la misericordia diviene l'atteggiamento che permette agli uomini di incontrarsi tra loro con la dignità e il rispetto

CAPITOLO 3 : NON CONTRAPPORRE FEDE E OPERE

La fede ha bisogno di

tradursi in gesti di amore fraterno e di giustizia sociale1. Eccesso di verbalismo che rischia di tradursi nell'immobilismo di agire2. privilegiare l'efficienza della macchina organizzativa della carità3. contrapposizione tra fede e operel'esito può essere la de-responsabilizzazione o astenia spirituale nei confronti della fedeLA FEDE SE NON È SEGUITA DALLE OPERE È MORTAla contrapposizione tra fede e opere dà luogo a un dibattito all'interno della comunità1. Mostrare la fede senza le opere2. necessità che la fede si traduca in gesti concreti di carità"il difensore"-la fede esige la concretezza dell'azione come prova della sua verità, senza opere non serve a nulla-le opere che Giacomo invita a compiere sono le opere dell'amore-è la fede che permette di riconoscere Cristo" l'accusatore"-È possibile mostrare la propria fede senza compiere nessun gesto di

carità-dietro la separazione tra fede e opere si può nascondere la tendenza a non voler vedere i poveri, limitandosi a mostrare verso di essi un sentimento di compassione e di vicinanza -> tendenza molto attuale-il numero dei poveri è in costante aumento-Giacomo vuole metterci in guardia dal pericolo che la contrapposizione tra ricchi e poveri dal piano sociale si insinui nella comunità cristiana e nelle parrocchie “l'interpellante”-possibilità di una fede senza opere-anche i demoni credono e tremano di paura dinanzi alla rivelazione del mistero dell'amore di Dio“l'esempio di Abramo e di Raab”-Abramo era un pastore nomade benestante, non aveva figli, decise di obbedire alla voce divina intraprendendo un lungo viaggio verso la terra che Dio gli aveva promesso→Abramo era amico di Dio l'a

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgialamusta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia 3 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Pessani Bernardino.
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