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RICLASSIFICAZIONE CE
In generale il CE riclassificato assume la forma scalare affinché sia meglio sviluppata la relativa funzione informativa: in che modo si è originato il risultato economico e che peso hanno le diverse gestioni (caratteristica, accessoria, finanziaria, e straordinaria).
Si evidenziano in progressione i seguenti risultati economici:
- Risultato Operativo Caratteristico (ROC), che esprime l'esito economico prodotto nel circuito degli investimenti caratteristici, senza gli straordinari.
- Risultato Operativo Globale (ROG), che esprime l'esito economico prodotto nella complessità dei circuiti di investimento, senza gli straordinari.
- Risultato Ordinario (RO), che esprime l'esito economico prodotto considerando i componenti economico-reddituali afferenti ai circuiti di investimento e al circuito dei finanziamenti diretti da terzi, senza gli straordinari.
- Risultato Ante Imposte (RAI), che esprime il
Il complessivo esito economico lordo prodotto si per effetto della gestione.
Risultato Netto (RN), che esprime il reddito al netto delle imposte attribuito al periodo, è l'ultimo risultato emergente dalle elaborazioni di bilancio, quindi si tratta di quel reddito definibile come la variazione che il capitale netto ha subito nel periodo per effetto della gestione.
EBITDA (reddito prima di interessi, imposte, svalutazioni, ammortamenti) = MOLEBDIT (reddito prima di svalutazioni, interessi, imposte)
EBIT (reddito prima di interessi e imposte) = RONOPAT = NOPLAT = RO - imposte calcolate su ROC
Ciò che differenzia i diversi schemi utilizzabili è dunque il criterio adottabile per organizzare l'esposizione dei componenti economici scaturenti, in via ordinaria, dalla gestione caratteristica e le informazioni peculiari che da ciò derivano.
RICLASSIFICAZIONE CE: schema a valore della produzione e valore aggiunto o a PIL e VAN caratteristici (p.46, 48, 49)
Lo schema a valore della produzione e a valore aggiunto consente di valutare la gestione in termini di produzione di ricchezza e distribuzione della stessa tra i fattori che la generano, infatti il momento dominante non è quello della vendita, bensì quello della produzione. Se le RF < RI di prodotti finiti, significa che ho venduto parte del magazzino, quindi ho ridotto il valore della produzione. Se le RF < RI di materie prime, ho aumentato il costo. I costi esterni poiché la ricchezza viene consumata con un'interazione con un attore terzo. Il valore aggiunto netto, ridotto del valore dei beni strumentali per effetto della gestione, rappresenta la nuova ricchezza netta che l'impresa ha saputo generare e immettere nel sistema economico. Esso è ripartito tra:
- i soggetti che hanno permesso che il processo produttivo potesse avere luogo (es. lavoratori, azionisti e creditori)
- lo Stato, sia per la sua funzione redistributiva della ricchezza prodotta,
Per sistemare i danni di un'inondazione e ottenere aiuto assicurativo, il compito delle imprese è di massimizzare durevolmente il divario fra la nuova ricchezza lorda prodotta e quanto consumato per generarla, al fine di ottenere il massimo valore aggiunto. Tale schema permette di:
- Capire se l'impresa opera nell'ambito di processi produttivi ad alto o basso valore aggiunto
- Determinare valori unitari che possono risultare di particolare significatività, sia nelle analisi temporali, sia in quelle interaziendali
È chiaro che la significatività di questo schema di CE è:
- Massima nelle imprese industriali, dove la produzione è tecnica
- Minore nelle imprese mercantili, dove la produzione è economica
- Variegata nelle imprese di servizi
E in generale tale schema si adatta molto bene ad aziende caratterizzate da un ciclo produttivo lungo e da un ingente impiego di personale e beni strumentali.
RICLASSIFICAZIONE CE: schema a ricavi e costo del venduto (p.38)
- Qui, ci si focalizza sul momento della vendita e la logica di rappresentazione è volta a permettere un immediato confronto fra il valore dei ricavi di vendita, conseguiti nel periodo, e il valore dei correlativi costi caratteristici.
- Tale schema evidenzia due aggregati la cui differenza misura il ROC:
- ricavi, come reintegri di ricchezza derivanti dalla vendita di prodotti e servizio
- costo del venduto, come sacrifici di ricchezza derivanti dalla gestione operativa o correlati ai ricavi conseguiti nel periodo
- Ma non evidenzia le rimanenze iniziali e finali, delle quali tiene conto solo nel calcolare il costo del venduto.
- Dopo avere ottenuto il ROC, lo schema continua come quello della riclassificazione a valore della produzione e valore aggiunto!
- Ricavi al netto di sconti, abbuoni ecc.
- In generale il costo della produzione è diverso dal costo del venduto per la problematica delle rimanenze, infatti è possibile che si comprino più materie prime rispetto a
quelle impiegate per produrre prodotti che si riescono effettivamente a vendere.
I costi caratteristici, nel calcolo del costo del venduto, possono essere riclassificati per macrofunzioni aziendali (industriale, commerciale, amministrativa) al fine di:
- mostrare immediatamente il peso delle diverse funzioni sul fatturato aziendale
- comprendere il livello di efficienza con cui ha operato l'impresa
La lettura viene poi facilitata dall'inserimento di valori percentuali ponendo il fatturato netto pari a 100: per ogni 100€ di fatturato, quanti € sono stati assorbiti dalla funzione industriale? Quanti lo sono stati da quella commerciale o da quella amministrativa?
Si può anche porre uguale a 100 il totale dei costi caratteristici: ogni 100€ di costi caratteristici, quanti € sono dovuti alla funzione industriale?
Infine, si può calcolare il fatturato per addetto mediante il rapporto (ricavi netti/n° addetti)! Costo
Appunti di Maia Miragliotta
industriale: gestione imballaggi, accantonamenti ai fondi (per garanzia prodotti, collaudi, manutenzioni cicliche di impianti) e parte dei canoni leasing non relativa a oneri finanziari concernente beni in uso nella funzione industriale.
Costo commerciale: costi di pubblicità, costi di trasporto, provvigioni agenti di commercio, perdite su crediti, accantonamenti ai fondi concorsi a premi e parte dei canoni leasing non relativa a oneri finanziari concernente beni in uso nella funzione commerciale.
Costo amministrativo: costi connessi a tasse, parte dei canoni leasing non relativa a oneri finanziari concernente beni in uso nella funzione amministrativa, compensi di organi collegiali, revisori e costi caratteristici generali.
Oneri finanziari: anche quelli relativi alla specifica quota dei canoni leasing.
Proventi straordinari: effetti positivi derivanti da modifiche dei criteri di valutazione, rivalutazioni circa immobili.
Oneri straordinari: effetti negativi derivanti da modifiche dei criteri di valutazione, rivalutazioni circa immobili.
criteri di valutazione, imposte di es. precedenti, svalutazioni di immobilizzazioni.
Se poi, dovesse essere presente una strutturata funzione di ricerca e sviluppo, vi dovrebbero essere inseriti:
- retribuzioni del personale impiegato
- consumi di beni non durevoli impiegati
- ammortamenti di beni durevoli impiegati
Lo schema a ricavi e costo del venduto è rivolto agli analisti interni poiché bisogna conoscere interamente i dati, a meno non si attui la separazione fra costi commerciali e amministrativi; si adatta molto bene a: aziende manufatturiere, imprese caratterizzate da un ciclo produttivo di breve durata e che produce in serie ed aziende commerciali.
LEZIONI 3, 4, 5: indici di bilancio per la redditività
Gli indici di bilancio sono rapporti fra grandezze economico-patrimoniali, desunte dalla lettura dei documenti contabili contenuti nel bilancio d'esercizio, che consentono di effettuare un'analisi statica del bilancio ed esprimono valutazioni su
redditività (capacità dell'impresa di produrre reddito), solidità patrimoniale (capacità dell'impresa di perdurare nel tempo mantenendo un certo equilibrio tra investimenti e finanziamenti) e solvibilità (capacità dell'impresa di fare fronte alle proprie obbligazioni) forniscono un contributo informativo.
L'efficacia informativa delle analisi di bilancio, riferite a una data azienda e condotte per mezzo di indici, dipende:
- dal grado di attendibilità dei dati contabili elementari
- dalla costanza dei criteri di costruzione degli indici
- dallo studio dei valori in chiave temporale e tendenziale
- dall'interpretazione sistemica di tutte le informazioni rilevanti ottenute
E nel caso in cui l'analisi venga impiegata per comparare diverse imprese, è necessario che vi sia omogeneità dei criteri di valutazione e degli schemi contabili impiegati.
Si hanno diverse categorie di indici di bilancio,
tra le quali:- rapporti tra grandezze di CE e grandezze di SP (es. ROE, ROI)
- rapporti tra grandezze di SP e grandezze di CE (es. durata media crediti commerciali, durata media debiti di fornitura)
- rapporti di composizione, come rapporti tra un elemento e il totale della classe che lo comprende (es. incidenza dei costi del personale sul costo del venduto, rapporto tra attivo fisso e totale attivo)
- rapporti di copertura, come rapporti interni fra voci di SP o CE (es. copertura delle immobilizzazioni, auto-copertura delle immobilizzazioni)
- che si strutturano come rapporti di grandezze espresse in "unità di misura" diverse, infatti rapporto un valore fondo, espresso in euro, con un valore flusso, espresso in euro/tempo, si ottiene un valore esp