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TEORIA NEUROMATURAZIONISTA
Fondata sugli studi di Sherrington e Jackson (primi anni del 900), qui è l'input sensoriale che determina la risposta motoria, e le catene di riflessi sono alla base del comportamento motorio. Dunque i centri corticali controllano quelli sottocorticali, che controllano i centri spinali.
Le metodologie menzionate prima si basano sull'ipotesi che attraverso l'inibizione di riflessi patologici e la stimolazione di reazioni riflesse si possa ottenere un miglioramento funzionale. Il limite lo si ritrova nel fatto che, la modificazione dell'azione riflessa non dà un miglioramento dell'attività funzionale e che il focalizzare la valutazione e il trattamento sulle risposte riflesse spesso impedisce l'acquisizione da parte del bambino di un comportamento funzionale più adattivo.
TEORIA SISTEMICA
Ipotizzata da Bernstein negli anni '60 a seguito della scoperta dei Central Pattern Generator, ovvero circuiti
Neurali specifici in grado di generare attività complesse senza la presenza di uno stimolo periferico (Smith). Bernstein ipotizzò che il controllo motorio è distribuito fra diversi sistemi, che interagiscono fra loro cooperando per raggiungere un comportamento adeguato alle circostanze. Elaborò quindi uno schema dove il primo requisito per la programmazione di un'attività è la formazione di un PIANO D'AZIONE (idea da parte dell'individuo), che implica una differenza fra la situazione attuale e quella idealizzata. Vi sono diversi elementi nel sistema:
- motore esecutore;
- organo ricettore;
- elemento di controllo, che trasmette il dato previsto dal piano d'azione;
- organo di comparazione, che percepisce la differenza fra i dati provenienti dall'esterno e quelli previsti;
- apparato di ricodificazione, che corregge i dati e li invia corretti al regolatore;
- regolatore, controlla l'esecutore.
TEORIA DEI SISTEMI
DINAMICIElaborata da Kugler, Schoner e Kelso che sostennero il principio della auto-organizzazione dei sistemi,basato sui principi della termodinamica. Applicato ad un comportamento motorio significa che unospecifico comportamento, risultante dagli effetti dei suoi molteplici componenti, quali la forza muscolare,peso corporeo, postura, intenzione, sviluppo del cervello ed effetti dell'ambiente, spontaneamenteadotta una organizzazione e un controllo specifico.
Ripreso da Thelen, spiega che una serie di stati di stabilità e instabilità e di fasi si spostano nelpanorama, riflettendo la probabilità che un determinato pattern comportamentale possa emergere inspecifiche circostanze.
APPRENDIMENTO MOTORIOL'apprendimento motorio è la modificazione adattiva del comportamento motorio che porta all'acquisizionestabile di abilità, attuata attraverso un complesso processo percettivo-motorio-cognitivo, nella ricerca di unasoluzione ad un compito
che emerge dall'interazione fra individuo ed ambiente (Woollacott). La modificazione sarà dunque permanente del comportamento motorio. Comporta alcune implicazioni cliniche.
TEORIA DEGLI SCHEMI DI SCHMIDT
Schmidt propone che dopo un'azione, in memoria vengano immagazzinati 4 elementi:
- condizioni esterne ed interne all'inizio dell'azione;
- parametri utilizzati, cioè i set di regole del programma motorio;
- conoscenza del risultato dell'azione;
- conseguenze sensoriali dell'azione.
Queste informazioni vengono memorizzate come schema di richiamo motorio (recall) per la selezione di una specifica risposta in relazione alla situazione del contesto ed alle precedenti esperienze, e come schema di ricognizione sensoriale (recognition) per la previsione delle conseguenze sensoriali e per l'valutazione dell'efficienza della risposta sulla base delle info sensoriali nel corso dell'esecuzione del movimento.
TEORIA DEGLI STADI
DELL'APPRENDIMENTO MOTORIO Gli psicologi Fitts e Poster distinguono diverse fasi dell'apprendimento: - fase cognitiva: il soggetto analizza la natura del compito e sviluppa le strategie per affrontarlo e qui il comportamento è molto variabile; - fase associativa: il soggetto ha scelto la strategia migliore, la affina gradualmente nel corso della pratica. Il livello attentivo è minore e la variabilità del comportamento si riduce; - fase autonoma: automatizzazione del comportamento motorio e basso livello attentivo. TEORIA DI ESPLORAZIONE DELLO SPAZIO SENSORIALE E MOTORIO DI NEWELL L'apprendimento motorio è un processo che aumenta la coordinazione fra percezione ed azione in relazione al compito e alle condizioni ambientali. Il ruolo delle info percettive nell'acquisizione di un'attività motoria è un ruolo prescrittivo, perché definiscono il fine dell'azione e la sequenza motoria che deve essere appresa e un ruolodi feed-back sia durante l'azione (concurrent feedback) che alla fine (conoscenza del risultato).
APPRENDIMENTO MOTORIO IN ETA' EVOLUTIVA
Bruner riprende concetti formulati da Bernstein, ovvero:
- movimento: spostamento del corpo o di sue parti determinato da una sequenza spazio-temporale di contrazione muscolare;
- azione: costituita da uno o più movimenti, ma caratterizzata dal suo scopo;
- piano d'azione: engramma astratto che in termini spaziali rappresenta un'immagine motoria dello spazio.
Bruner definisce che nel bambino si ha prima dell'azione, l'intenzione:
- di fronte ad uno stimolo appropriato il bambino presenta un'attività anticipatoria rispetto ai risultati dell'azione, formulando l'intenzione;
- tende a selezionare i mezzi per ottenere il risultato, mantiene una attenzione sostenuta e persistente nella ricerca dei modi per compiere l'azione (piano d'azione);
- riduce l'attività quando
- di un repertorio di moduli innati (organizzazioni senso-motorie preformate) costituito dalle unità di base di riflessi e reazioni automatiche già organizzate in sequenze utili per la sopravvivenza;
- di un sistema di analisi e di selezioni dell'informazione, costituito dall'apparato sensoriale;
- un set di regole che gli consentono di elaborare strategie adattative;
- un sistema di controllo che interviene sulle sequenze con dei feedback.
- Età, professione, nazionalità, scolarità dei genitori e eventuali fratelli
- Presenza di malattie su base genetica coinvolgenti il sistema nervoso
- Tipo di ambiente sociale in cui è inserito
Disordine in modo da poter formulare ipotesi che verranno poi valutate tramite valutazione clinica o indagini strumentali.