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CAP 11 ASCESA E DECLINO DI CESARE
Primo triumvirato e ascesa politica di Cesare
Nel 62 aC Pompeo sbarcò a Brindisi, voleva chiedere terre da distribuire ai propri veterani, poiché
dopo la scdonfitta di Mitridate e la riorganizzazione dell'Oriente avevano ampliato la disponibilità
terriera. I suoi avversari politici non erano però favorevoli, tra loro spiccava Lucullo, la famiglia dei
Metelli e Catone futuro Uticense (Utica città dell'Africa).
Pompeo si sentì umiliato da ciò, perchè non gli erano affatto riconoscenti. Roma ripiegò su Marco
Licinio Crasso che spesso si faceva vedere in compagnia di un altro giovane alla ricerca di carriera
politica, Caio Giulio Cesare, distintosi in Spagna sedando una ribellione nel 65 aC.
Plutarco, nella Vita di Cesare, ci illustra come l'ambizione di Cesare gli fosse quasi costatala vita.
Pare che da adolescente egli fu nominato per un ufficio sacerdotale e Silla si oppose, considerando
di eliminarlo, quando i seguaci di Silla obiettarono che non ne valeva la pena Silla rispose che
vedeva quanti Marii si nascondessero in quel ragazzino. Secondo altre fonti pare che Silla vesse
chiesto a Cesare di ripudiare la moglie Cornelia, figlia del mariano Cinna, e che Cesare non volle
farlo, sgarbo che Silla legò al dito.
I tre Cesare, Pompeo e Crasso decisero di unirsi politicamente e privatamente per controllare
l'operato del Senato. Cesare voleva il consolato, Pompeo terre per i veterani e Crasso vantaggi per i
cavalieri. Venne stipulato così il primo triumvirato, anche se per gli storici è quello di
Antonio,Ottaviano e Lepido.
Appiano, Svetonio e Plutarco e Varrone (in una satira Trikaranon- tricipite, mostro a tre teste) ci
offrono testimonianza del triumvirato. Plutarco di come Catone avesse intuito che i tre uomini
avessero fatto fronte comune per distruggere l'aristocrazia.
L'accordo era ormai concluso e Cesare per sancire l'alleanza diede in sposa la figlia Giulia a
Pompeo, molto più grande di lei ma legato da un profondo affetto. Cesare fu allora eletto console
nel 59 aC. Egli era famoso per le sue orazioni, famoso per i suoi commentari, scrisse anche un
trattato sulla lingua latina il De Analogia, oggi perduto, egli era anche abile nel sapersi relazionare
col pubblico. Rimase profondamente colpito dai suoi discorsi Marco Giunio Bruto, futuro
cesaricida, figlio dell'amante storica di Cesare, Servilia, ma poi adottato da cesare come suo pupillo.
Cesare fece approvare per prima cosa la distribuzione di terre ai veterani di Pompeo, tutto l'agro
pubblico ne risultò coinvolto tranne la Campania e alcune terre dei privati, in secondo momento
venne annesso anche l'agro campano. Ogni singola decisione presa da pompeo in oriente fu
ratificata (approvata) e come voleva Crasso, il canone d'appalto delle imposte nelle province d'Asia
venne ridotta a un terzo.
Cesare proseguì con l'approvazione della Lex Iulia de repetundis per i processi di concussione
ampliandone la legislazione, inoltre fece un provvedimento per la pubblicazione dei verbali delle
assemblee senatorie e popolari. Un tribuno della plebe filocesariano, Publio vatinio pose al voto un
provvedimento volto ad attribuire a Cesare per 5 anni il proconsolato della Gallia Cisalpina e
dell'Illirico con 3 legioni.
Inoltre resosi da poco vuoto il governo della Gallia Narbonense, che era divenuta provincia romana
nel 121 aC col nome di Gallia Transalpina, su proposta di Pompeo, si aggiunse alle competenze di
Cesare con una quarta legione.
Il tribunato di Clodio
Prima di partire per la Gallia, Cesare volle lasciare una spina nel fianco ai senatori ostili,
appoggiando la candidatura al tribunato della plebe di Publio Clodio Pulcro, ex patrizio della gens
Claudia, senza speranze di carriera politica, si era fatto adottare da una famiglia plebea per potersi
presentare al tribunato cambiando il suo nome da Claudio a Clodio. Una volta eletto Clodio fece
approvare tutta una serie di leggi:
– il potere del senato di espellere membri indegni fu limitato, l'interessato avrebbe potuto
prima difendersi prima di essere dichiarato indegno
– nessun magistrato a parte auguri e tribuni avrebbe potuto interrompere assemblee pubbliche
– furono ripristinati i collegia, associazioni private a scopo religioso e di mutuo soccorso che
il senato aveva soppresso nel 64 aC
– vennero introdotte le distribuzioni frumentarie gratuite per i ceti disagiati precedentemente
distribuite a prezzo politico
– venne stabilito l'esilio per tutti coloro che avessero condannato a morte un cittadino senza
ricorrere alla provocatio ads populum.
Con un solo colpo i populares si liberarono del fastidioso Cicerone, esiliato a Tessalonica e
inviarono a Cipro Catone il giovane affinchè rivendicasse il possesso dell'isola da parte dei romani,
la trattativa si concluse col suicidio di Tolomeo re di Cipro e l'isola fu così aggregata alla provincia
romana di Cilicia.
Cesare in Gallia
Quando Cesare giunse in Gallia apprese che nelle province a nord della Gallia Narbonese, una
migrazione di Elvezi, proveniente dall'attuale svizzera si muoveva verso occidente minacciando i
territori dei pacifici Edui, dediti all'agricoltura, alla tessitura e all'educazione dei figli, questa
avanzata era pericolosa anche per la provincia narbonese. Per legge Roma non poteva intervenire in
territori che non erano propri, ma poteva intervenire in caso di minacce.
Cesare giustificò l'intervento militare sostenendo che la migrazione avrebbe spinto gli Elvezi nella
Gallia Narbonense, provocando insurrezioni della gente del luogo, gli Allobrogi, e di conseguenza
l'abbandono delle terre elvetiche li avrebbe fatti occupare ai germani.
Cesare attaccò gli Elvezi e riuscì a scacciarli dal territorio degli Edui, sconfiggendoli a Bibracte.
Nel 58 aC cominciava così la lunga conquista della Gallia da parte di Cesare.
Contemporaneamente gli Svevi, altra tribù gemanica stanziata oltre il Reno guidati dal terribile re
Ariovisto, avevano oltrepassato il fiume alleandosi con i Sequani, confinanti e rivali degli Edui.
Sconfitti gli Edui, Ariovisto stanziò i suoi uomini nel territorio dei Sequani (Alsazia), e gli Edui
chiesero aiuto a Roma per scacciare Ariovisto.
Doèpo una serie di trattative amichevoli, fallito ogni tentativo di ritirata degli Svevi, Cesare avanzò
verso Vesonzio (Besancon), capitale dei Sequani e affrontò il re in battaglia sconfiggerndolo a
Mulhouse in Alsazia superiore e costringendolo a ritornare indietro nel 58 aC.
Cesare allora tornò in Cisalpina, ma lasciò un presidio a Vesonzo. I Belgi infastiditi della presenza
romana insorsero nel 57 aC, ma Cesare sedò la rivolta impossessandosi poi delle loro piazzeforti per
poi far arrendere le tribù meridionali e quelle settentrionali capeggiate dai nervi.
Sull'altro fronte, un legato cesariano, Publio Licinio Crasso, figlio di marco, si spinse in Normandia
sottomettendo numerose tribù dalla Normandia alla Bretagna. I soldati lo adoravano in quanto
coraggioso e grande stratega.
Alla fine del 57 aC Cesare dichiarò al Senato che la Gallia era pacificata, nonostante metà del
territorio non fosse mai stato visitato, la notizia fu accolta dal giubilo popolare, Roma festeggiò con
cerimonie di ringraziamento agli dei per 15 giorni e del trionfo cesariano troviamo un accenno in
un'orazione di Cicerone, il de provincis consularibus, in cui sembra essere a favore di Cesare
Accordi di Lucca e nuova campagn gallica
Terminato il tribunato, Clodio aveva continuato a perseverare nell'utilizzo delle sue bande di polizia
ausiliaria. I Senatori, sperando nel rientro di Cicerone a Roma, si accordarono col tribuno Tito
Annio Milone, nemico di Clodio.
Uno dei bersagli di Clodio era Pompeo, che si pentì di non avere impedito l'esilio di Cicerone, e si
prodigò per farlo tornare a Roma, riuscendoci nel 57 aC. Egli sperava che Cicerone avesse
contraccambiato il favore, e così fece, Ciocerone appoggiò Pompeo per ottenere l'incarico relativo
alla cura annomae, cioè l'approvviggionamento cittadino di grano, visto che con l'aumento della
popolazione la città necessitava di una maggiore quantità di viveri. Pompeo svolse magistralmente
il suo incarico, guadagnandone grande popolarità. Venne chiesta contro Cesare la revoca della legge
sull'agro campano e nel 55 ac uno dei candidati al consolato, Lucio Domizio Enobarbo affermò che
se fosse stato eletto console avrebbe revocatoa Cesare anche il proconsolato in Gallia.
Il triumviraqto vacillava e Cesare decise di incontrarsi con Crasso a Ravenna e poi con Pompeo per
consolidare il seguente accordo:
– Cesare avrebbe avuto per altri 5 anni il comando della Gallia, con aumento da 3 a 10 legioni.
– Pompeo e Crasso sarebbero stati consoli per l'anno 55 ac
– dopoil consolato essi avrebbero avuto per 5 anni, Pompeo la reggenza delle 2 Spagne e
Crasso l'amministrazione della Siria.
Questo accordo andò in porto, Plutarco ci riferisce che una volta rinforzato il triumvirato, altri che
volevano candidarsi al consolato vi rinunciarono.
Successivamente Cesare pertì per un'altra campagna in Gallia, fece costruire sulla Loira un'armata
di battelli piccoli e leggeri, che il suo legato Decimo Bruto utilizzò con pali con uncini taglienti alle
estremità per recidere le sartie delle imbarcazioni nemiche e facilitarne l'abbordaggio. Così Cesare
ebbe altrew vittorie, e si rivolse poi sul fronte renano dove Ursipeti e Teneteri si davano a scorrerie
sul territorio dei Treveri. Cesare ordinò la costruzione di un ponte di barche tra il fiume Mosella e il
Reno, così annientò i ribelli nel 55 aC, compiendonello stesso anno un0incursione esplorativa in
Britannia. Nel 54 ac intraprese una vera e propria campagna in Britannia con 5 legioni, spingendosi
fino al Tamigi dove sottomise molte popolazioni costiere, ma la sua impresa fu interrotta da nuovi
disordini in Gallia. La Gallia centro occidentale era finita sotto la guida di Vercingetorige, re degli
Averni, che a Cenabum (Orleans) aveva sterminato Romani e italici residenti lì. La sommossa si
estese su tutto il territorio tra Loira e Garonna e allora Cesare dalla Cisalpina si precipitò ad Averna
dove assediò Gergovia. Purtroppo le truppe esigue non gli permisero di andare oltre, anche a causa
della defezione degli Edui, fu così che Cesare raggiunse i territori del nord dove si congiunse alle
armate del suo legato Tito Labieno che aveva sconfitto varie tribù nei pressi di Lutetia (Parigi).
Insieme diedero lacaccia a Vercingetorige, Cesare fece costruire due linee di fortificazione lungo
Alesia, dove Vercingetorige si era rifugiato. Dopo un lunghissimo assedio egli si arrese e fu fatto
prigioniero da cesare, dove sfilò davanti al carro trion