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LA PRAEFECTURA PRAETORIO

le coorti pretorie

L'origine delle corti pretoria è da rintracciare nel I secolo a.C. quando tra gli imperatori

che si contesero il primato sulla Repubblica, si di use la prassi di destinare un

consistente nucleo di soldati a guardia della propria persona e del proprio quartier

generale detto.: praetorium. Le fonti ricordano che Antonio assemblea una guardia

composta da 6000 tra i suoi veterani più fedeli come Ottaviano che ero a 10.000.

Nell'ottobre del 43 d.C. Ottaviano, Antonio e Lepido entrarono a Roma ognuno scortato

da una vera e propria corte pretoria. Tali truppe vennero impegnate nelle lotte che

seguirono della guerra di Perugia del 41 a.C. alla battaglia di Azio nel 31 a.C.. Con la

cessazione dell'ostilità alla ne della guerra civile nel 30 a.C. molti tra questi soldati furono

congedati. In 3000 furono dedotti nel 25 a.C. nella colonia di Augusta pretoria e che altri

ancora in Colonna site in provincia. La volontà di conservare una guardia personale non

venne meno da parte di Augusto. Le corti pretorie erano dislocati tra Roma e i centri

limitro furono comandate da Augusto sino al 2 a.C. anno in cui il principe decise di

nominare capo della sua guardia due cavalieri. La riunione in un unico accampamento di

tutte le corti pretoria nove dell'epoca ebbe luogo nel 23 d.C. presso i citati castra pretoria.

Una prima modi ca nel numero delle corti intervenne già nei primi decenni del principato

quando ne sono testimoniate 12. È incerto se quest'accrescimento sia dovuto a Tiberio

Caligola Claudio. Durante la guerra civile del 69 d.C. Vitellio e le porto a 16, vespasiano le

riporto a nove. Sotto Domiziano e poi sotto Traiano le corti pretoria aumentarlo

nuovamente no a 10 no al III secolo d.C.. Cassio Dione fornisce per l'anno 5 d.C. la

cifra di 1000 soldati per corte pretoria. Durante la guerra civile del 69 d.C. Vitellio costituì

16 corti di 1000 uomini l'una. Sette anni dopo nel 76 d.C. il numero era sceso 500 unità

per corte, all'inizio III secolo d.C. ogni corte era composta da 1000 soldati. All'interno di

ogni corte i pretoriani erano inquadrati in tre manipoli formati da due centurie ciascuno. I

centurioni nel numero di 60 da quando i curdi furono 10 era una nipote imperiale matura

scelti tra gli u ciali di carriera che avevano tenuto il centurione nato in una legione

spesso le altre milizie di Roma. Appartenenti all'ordine dei cavalieri erano i tribuni ognuno

dei quali comandava una corte. Questi u ciali potevano essere scelti tra centurioni di più

elevato grado delle legioni che già avevano detenuto il tribunale in una corte urbana in

una corte dei vigiles. Il passaggio da un esercito di coscritti a uno permanente costituito

da volontari venne abbandonato il metodo di formare le corti con uomini scelti tra

legionari tra veterani. Preferendo gli hanno arruolare nuove reclute. Questa prassi era già

in atto nel 13 a.C. quando Augusto ssa la durata del servizio per i legionari a 16 anni per

i pretoriani a 12. Fino a una sistemazione de nitiva il 5 d.C. con un servizio di vent'anni

per i legionari e 16 pretoriani. Al termine della rma di erentemente dal legionari e

pretoriani potevano richiedere da parte dell'imperatore un diploma di congedo detto

honera missio . Non mutò per lungo tempo il bacino di arruolamento che vide i pretoriani

pur con le dovute eccezioni essere scelti tra i cives'romani d’Italia. L’arruolamento

avveniva a seguito di una veri ca dei requisiti morali e sici richiesti . Nonché una

dichiarazione dove il candidato dichiarava la propria età , il proprio status di civid

Romanous e la propria origine . Mentire portava pene gravi . Le corti pretorie costituivano

il corpo d’elitè dell’esercito romano. Il loro stipendio era tre volte quello dei

legionari ,doppio rispetto a quello dei soldati. Il soldo pagato ai pretoriani costava 500

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denari a noi nel 27 a.C. che divennero di 720 14 d.C. no al 2500 con Caracalla. Servizio

terminato, i pretoriani ottenevano 5000 denari a di erenza dei 3000 dati ai legionari

(premio di congedo) . Più che il salario la di erenza di trattamento economico dei

pretoriani la facevano i donativa, le elargizioni di denaro che le corti pretorie ricevevano

dall’imperatore. Quest'ultime avvenivano di regola il momento dell'ascesa di un nuovo

imperatore, nonché in determinate circostanze quali la ricorrenza dell'avvento di un

Cesare, l'adozione di un successore dell'impero e la repressione di una congiura volta ad

assassinare il principe. Ciò serviva ad assicurare la fedeltà dei pretoriani tra cui compiti

vero innanzitutto quello di garantire sicurezza del principe. Per questo una corte stava sul

Palatino le altre in punti strategici della città, foro o templi e basiliche. A volte vestivano

abiti civili ma non senza armi, i pretoriani accompagnavano l'imperatore in tutti i suoi

spostamenti assistendone ogni cerimonia. E ugualmente quando il principe conduceva

personalmente una guerra in questi casi le corti pretoria potevano essere utilizzate come

unità combattente. E li impegno dei pretoriani in campagne militari assunse maggior

rilievo dal II secolo d.C. quando la presenza dell'imperatore in battaglia divenne comune.

Roma rimase la città dove i pretoriani erano pronti a svolgere diverse attività. Oltre alle

attività consuete erano sommati incarichi speci ci richiesti dal principe. Detti immunes

poiché aventi una perizia tecnica ( medici , carogra ..ecc) . Nella capitale durante i primi

secoli del principato il ruolo politico detenuto dalle corti pretoria fu elevato risultando in

alcune circostanze decisivo per l'ascesa o la caduta di alcuni cesari. Esso si manifestò

con tutta evidenza già nel 41 d.C. in occasione dell'uccisione di Caligola e della

conseguente acclamazione di Claudio avvenute entrambe per mano dei pretoriani. Dalla

metà del III secolo d.C. con imperatori sempre più impegnati lungo il limes l'importanza

delle legioni limitanee nella scelta degli Augusti il peso delle coorti pretoriane andò

scemando sino allo scioglimento de nitivo avvenuto per mano Costantino dopo la

scon tta di Ponte Milvio nel 312 d.C.

I prefetti del petrorio

La nascita della prefettura del pretorio risale all’anno 2 a.C. quando Augusto pose due

cavalieri alla testa delle coorti pretorie . Il compito originario dei prefetti pretorio era

quello di comandare in vece del principe le coorti pretorie sulle quali i prefetti

esercitavano il compito di disciplina militare ,nomina degli u ciali ecc… Anche dopo la

nomina dei primi prefetti del pretorio ,il comando supremo sulla sua guardia rimaneva

nelle ma i dell’imperatore . L’imperatore rimetteva ai tribuni il signum e era sempre

l’imperatore che congedava i soldati .Di erentemente da altre prefetture , la sfera di

competenze dei prefetti pretori non era vincolato a Roma e alla sua amministrazione ma

alla gura del principe alla sua protezione. Ciò portò i prefetti a essere le gure più vicine

al principe .Sino alla ne del III sec d.C. la a prefettura del pretorio mantenne il vertice

nella carriera equestre . Nel II sec d.C. i prefetti del pretorio furono gli unici a fregiarsi del

titolo di viri eminentissimi. Già in epoca tiberiana la vicenda del prefetto del pretorio

giunto al consolato aveva sottolineato le ampie possibilità di ascesa sociale e politica che

la carica assicurava. Nei trasecoli successivi altri furono i prefetti praetorio che con

l’adlectio accedettero al Senato e ancora più numerosi furono i prefetti a cui fu ammesso

di portare gli ornamenti propri dei magistrati senatori ,senza essere nominati tali. Nei primi

due secoli del principato i prefetti del pretorio furono in massima parte i cavalieri italici.

Nel corso del III secolo d.C. in particolare nel corso del periodo dell'anarchia militare,

diversi furono i prefetti di origine provinciale e, soprattutto illirica. Quanto alla carriera

pregressa quella del pretorio fu caratterizzata da una solida esperienza militare . Non

mancarono i civili, soprattutto i giuristi che non avevano svolto milizie equestri . Piuttosto

rari nel I secolo d.C aumentarono nel corso del II e III secolo d.C.. Da questo periodo i

prefetti del pretorio compaiono regolarmente nel consilium principis ,un consiglio

composto da cavalieri e da senatori ,all’interno delle quali erano giudicate le cause che

l’imperatore aveva avocato a se. I prefetti del pretorio adempivano a un ruolo di

fi fi fi fi ff ff fi ff fi fi ffi fi

consulenza per il principe ai quali poteva a dare responsabilità di giudicare in sua

vece ,ossia senza appello . Nella stessa epoca c’era però una divisione di competenze in

giurisdizione criminale tra prefetto urbano e prefetti del pretorio sugli ultimi si vede una

sorta di polizia sull’Italia al di là delle cento miglia da Roma. Inizialmente il diritto dei

prefetti del pretorio doveva essere limitato al giudizio di prima istanza. Dall’età dei Severi

fu loro concesso una giurisdizione d’appello rispetto alle cause civili e criminali che

provenivano dal resto dell’impero .Le originali prerogative militare non gli vennero meno

anzi accrebbero. Passarono sotto l'autorità di due prefetti: nel II secolo d.C. sino alla

riforma di Settimio severo le cohortes urbanae (cavalieri di Augsuto) , O al più tardi da

Traiano composta da 500 e poi 1000 cavalieri arruolati e appartenenti agli squadroni di

cavalleria ausiliaria e in ne i frumentarii deputati unità degli scopi vari, logistici e di

raccolta di informazioni . Non è certo se l'autorità dei prefetti del pretorio si fosse estesa

in epoca Giulio Claudia alle guardie del corpo, un gruppo di germani reclutati tra le

popolazioni della media e bassa valle del Reno attivi nella protezione del principe sino

all'età di Galba. Quelli della città, i prefetti accompagnavano l'imperatore alla guerra,

solitamente ma non necessariamente, una alla volta così da lasciare un prefetto a Roma

al comando e rimanendo di presidio alla capitale. Dalla seconda metà del II secolo d.C.

alcuni prefetti del pretorio furono chiamati in prima persona nella conduzione di singole

battaglie o intere campagne militari. Tale ruolo si accrebbe nel secolo successivo quando

i prefetti del pretorio giunsero a indirizzare la strategia complessiva degli eserciti

diventando i primi luogotenenti degli augusti impegnati difesa dei con ni dell’impero. Il

periodo tra la morte di Alessandro severo e l'a ermazione di Diocleziano segna il culmine

dell'ascesa dei prefetti del pretorio ,diventati ormai vice imperatori. Le ripetute

usurpazione promosse dai prefetti del pretorio dell’ epoca ne costituirono un'immediata

conseguenza. Al secolo ter

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
31 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher licia14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Faoro Davide.