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NUOVE OFFICINE E LA LORO PRODUZIONE
Questa nuova cultura gurativa imperiale pero va ad esprimersi
pienamente solo nei pr mi anni del secolo, con un gruppo di
IX
evangelari Ada
tra i quali quello di (Tr viri, Biblioteca Statale),
Saint Médard a Soisson
quello di (parigi, Biliothèque
Lorsch
Nationale) quello di (Biblioteca Apostolica Vaticana).
é
Nelle m niature che illustrano questi manoscritti lo stile
bizantineggiante, aulico e prezi so, delle gure si coniuga con
un'impaginazione che ricorre a fondali archite tonici ripresi
dall'antico e a incornici ture di archi su colonne, tipici elementi
di origine italiana, come testimonia il quasi contemporaneo
codice veronese di Eginone. Nelle parti decorative ricorrono
motivi derivati da cammei, monete, ore c rie e sto e antiche,
da tutti quegli ogge ti insomma che saccheggi e scambi di doni
con Roma e Bisanzio avevano fatto a uire numerosi nel tesoro
imperiale.
-Questo entusiastico archeologismo ra giunge uno dei suoi
Fonte della vita verso
culmini nella che orna il foglio 6
i t fi fi
i a ffi o ffl e g fi fi
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dell'Evangelario di Saint Médard de Soissons dove
sullo sfondo di un prato in parte verde e in parte ancora
brullo delimitato da un
(spoglio, nudo, privo di vegetazione),
imponente architettura, si trova un tempio che racchiude
una fontana ottagonale a cui si avvicinano alcuni animali.
arco sorretto dalle colonne del tempio sovrastato da
Un è
una croce, nella quale e incastonata una gemma:
rappresenta Apollo,
l'immagine l'antico Dio del sole vincitore
L'ambientazione
del drago, n dall'anticipo associato a Cristo.
della fontana paradisi canta antichissime origini orientali;
motivo della sorgente da cui
l'antico testamento nei riprese il
scaturiscono i quattro umi dell'acqua della vita. Intorno al
simbolo dei quattro vangeli
V secolo essa divenne anche il
che di ondono la lieta novella in tutta la terra, è come
l'acqua rinvigorisce la stella vita del mondo. Anche il cervo e
la cerva, la cicogna, il cigno bianco e la coppia di capre
rimandala alla fontana della vita e alla simbologia del
battesimo. Le colombe poste al centro, sopra la cupola della
sorgente, insieme agli agli uccelli, riprendono i motivi della luce,
della rinascita e degli immortalità. Il
di quest'opera è
committente
l'imperatore Ludovico il Pio e
forse anche la moglie Giuditta che
fu donato alla chiesa di Saint-
Médard de Soisson in Picardia in
occasione della Pasqua dell'anno
1827.
ff fi fi Evangangelario di vienna o
Gli
detto anche dell'Incoronazione o
regale (Vienna, Kunsthistorisches
Museum) sono datati dell'inizio del IX
secolo e fatti realizzare da carlo magno
con l'intento di creare da qui una
sintesi fra arte e tardo antica, bizantina
e ellenistica che nelle intenzioni di
Edgardo, subente dedicarlo, avrebbe
dovuto sempli care il potere della
nuova capitale carolingia.questa
evangeliario fu custodito nell'antico titolo imperiale n dal XVI
secolo. Esso divenne il libro con cui si consacrava l'imperatore
all'atto dell'incoronazione: durante le solenni cerimonia della
cappella palatina il nuovo sovrano prestava infatti il proprio
giuramento su questo immaginario, posando la mano destra
sulla pagina iniziale del Vangelo di Giovanni. In materia di
questo esempio di lusso ricorda quello della genesi di Vienna e
del codice purpureo di Rosanna calabro perché mena pur curia
e inchiostro d'oro e d'argento, con il testo, emblema della
sacralità legale, disposto su un'unica colonna. I vangeli sono
scritti in onciale, gli altri brani in capitalis rustica. In queste
evangeliario appunto possiamo trovare gli evangelisti avvolti in
bianche vesti che siedono in posizione frontale e sono
ra gurati mentre i medi trascrivono nel testo sacro, dietro ai
loro gure grandiose, iscritte in baldacchino, si trova un
paesaggio rarefatto in cui albero e colline appena tratteggiati si
stagliano su un cielo inondato di luce. Nonostante alcune
piccole di erenze silistiche, i miniatori dovevano appartenere
allo stesso scriptorium che con molta probabilità si trovava
nella regione bizantina cosa che lo fa dedurre anche il nome è
notato a margine di un foglio che si riferisce appunto a uno
scrivano che potrebbe essere di origine bizantina. Nella prima
gura possiamo notare la miniatura dell'evangelista Giovanni
che è stata realizzata da una mano diversa da quella di Marco
fi ffi fi ff fi fi
anche se entrambi gli artisti di una con ogni probabilità di
Bisanzio o dalla Grecia e soggiornava in Italia, benché non si
disponga di ulteriori elementi per risalire ai loro nomi.
L'imponente gura dell'evangelista Marco è porta ad antiche
sforzo sui testi.l'autore, ra gurato frontalmente, rivolge
solennemente lo sguardo all'osservatore nella mano sinistra
alzata tiene un rotolo.sembra tuttavia maneggia l'antico testo
con un certo impaccio: probabilmente non si conosce più la
tecnica in cui si scrive in maniera rotoli. La destra intinge la
penna un calamaio che poggia su una piccola colonna a
sinistra.soltanto le norme dure e ci fa capire che si tratta di un
evangelista e non losofo antico. Questa E le altre ra gurazioni
del codice sembrano riportare alla luce l'antica consenso della
gura umana.anche il meraviglioso paesaggio riprende
caratteristiche stilistiche dell'impressionismo degli stessi
modelli antichi.l'ampio bordo che delimita la miniatura ha perso
parte della colorazione originale e presenta ornamenti oreali e
evolute dalla purezza quasi classica.
I Vangeli di Lorsch e un manoscritto commissionato da Carlo
Magno e fu realizzato verso l'810 ad’Aquigrana. Le man man
immaginario, scritto in oro su due colonne, le opere di una
scuola scrittoria e pittorica le cui miniature venivano attribuite
al gruppo Ada o anche detta scuola di corte di Carlo Magno.
fi fi fi ffi ffi fl
il Salterio di Utrecht, (820-840) e tra le creazioni più
straordinarie di tutta l'arte carolingia. Questo è un codice che
contiene il Salterio, i cantici (canti del vecchio e del nuovo
testamento) e la professione di fede apostolica (il credo). La
totale assenza di colori.le illustrazioni
sua peculiarità è la
sono realizzate con inchiostro testa di moro e traducono il
testo quasi alla lettera.per esempio, in corrispondenza delle
parole del salmo "così dice il signore: mi laverò perché è i
Cristo che
poveri sospirano… ", La relativa immagine mostra
si alza dal trono per porgere la lancia un angelo. Questo
salta carolingio si apre con un disegno a penna a piena pagina
ra gurante il primo salmo.il testo prosegue intervallato da
disegni che ne riproducono liberamente il contenuto. La
straordinario recitato delle linee rivela un tratto nervoso che
preannuncia le rapide pennellate degli impressionisti. Il
signi cato allegorico il resto dalla vivacità delle immagini più
che dalle eleganza di decori.proprio questo Salterio fece sì che
Salterio di Utrecht fosse oggetto di studio e di preciso
riproduzione da parte dei minatori medievali inglesi,
particolarmente sensibili ad andamento delle linee, dopo che il
codice giunge in Inghilterra verso il 1000.la copia è più antica
rappresentata e stata realizzata a Canterbury tra il 1020 e il
1040 conservato a Londra alla British library. Restano ancora
certi modelli che possono avere ispirato questi immagini
singolari.se ipotizza l'in uenza di archetipi greco italiani del IV o
VIII secolo. Secondo alcuni studiosi potrebbe trattarsi di
un'opera innovativa della scuola di Carlo Magno. Il linguaggio
gurativo di questo codice evoca i rapidi tratti tipici delle
miniature realizzate all'inizio del IX secolo a Reims dove viveva
l’arcivescovo Ebo. Questi, che era stato biblioteca alla corte di
sgrana, portò lo stile carolingio nello scriptorium della pazzia
benedettina di Hautevillers situata nei pressi di Reims.
Le illustrazioni di questo singolo manoscritto sono tutto
annoverate fra i disegni più belli di tutta la storia dell'arte
occidentale; la totale assenza di colorazione che la caratterizza
solleva tuttavia molto interrogativi. La sobrietà di decorazione
fi ffi fi fl
forse in contrasto con la funzione liturgica del suntuoso
codice? Un quesito a cui non è facile rispondere, tanto più che
anche il committente non è certo infatti potrebbe trattarsi di
Petrus, l'abate di Hautevillers di quei tempi, oppure lo stesso
Ebo. È stata avanzata pure un'altra ipotesi: il codice durante le
funzioni di turcica ne veniva posto sul pulpito del coro dove lo
leggevano i vari cere.i sostenitori di questa teoria sembrano la
natura dimenticare che nel medioevo questa funzione svolta un
altro libro liturgico, l'antifonari.inoltre i salmi del San di Utrecht
seguono l'ordine biblico mentre il benedettini li recitava in un
altro successo durante la preghiera regolare.l'semplicità delle
decorazioni rende poco probabile l'ipotesi che si trattasse di
una semplice di lusso riservata ad abate e
codice liturgico era probabilmente
all'arcivescovo.questo
Salterio con cui novizi imparavano a memoria di salmi,
grazie alla fedele corrispondenza tra testo e
immagini.sempre pertanto questa ipotesi più convince ente
il codice di chirurgico più di uso
riguardo l'uso del codice. nel medioevo era il Salterio.in
cui canti o si recitavano sia
nelle cerimonie liturgiche sia
nelle preghiera privata.il
preziosissimo manoscritto di
Utrecht illustrava validi episodi
dei salmi.la miniatura a anco
gura per esempio alcune
scene dei salmi 42,43.in alto, a
con rapidi tratti, appaiono i
nemici del salmista.la gura
femminile al centro della
composizione rappresenta la
personi cazione della veritas
che conduce il salmista nella
casa del signore.la striscia di
testo divisa in tre colonne lussi
brani del salmo 43: la preghiera
fi fi fi fi ff
del guerriero giusto del popolo che,
prostrato a terra davanti al tempio è
ad alzare, che addio di proteggerlo
dal nemico in procinto di
conquistare la città.sopra le Mule si
trova il versetto 24 del salmo 43, in
cui si invoca Dio a nché si erga a difesa di Israele.
Gli scriptoria di Reims copiarono anche opere profane
classiche, letterarie e scienti che, in codici
molto importanti, anche perché
trasmettono un ‘immagine fedele del
corredo illustrativo di