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Tessaglia ed egli si vide costretto ad accettare le condizioni di pace (ritiro delle guarnigioni dalla Grecia, pagamento di un indennizzo e consegna della flotta). Filippo conservò il suo regno. La resa nota nel 196 a.C. quando Flaminio proclamò l'autonomia e la libertà della Grecia (anche dall'obbligo di versare tributi e di ospitare guarnigioni) degli Stati un tempo soggetti a Filippo V. Roma evacuò la Grecia nel 194 a.C.
La guerra siriaca
Approfittando delle debolezze dell'Egitto e del regno di Macedonia, Antioco III (re di Siria) stava estendendo la sua egemonia sulle città greche della costa occidentale dell'Asia Minore e aveva anche attraversato l'Ellesponto, reclamando dei possedimenti in Tracia. Le proteste di Roma furono respinte dal re. Nel frattempo, alla corte di Antioco aveva trovato rifugio Annibale e la proposta di Scipione Africano di lasciare un presidio in Grecia in vista di una possibile
La guerra fredda tra Roma e la Siria si trascinò fino al 192 a.C. quando la Lega etolica invitò Antioco a liberare la Grecia dai suoi falsi liberatori. Antioco decise di passare con un piccolo esercito a Demetriade: tuttavia, in grave inferiorità numerica, il re venne battuto alle Termopili e dovette fuggire in Asia Minore.
190 a.C. = Lucio Cornelio Scipione e Publio Cornelio Scipione Africano si prepararono a invadere l'Asia Minore per via terrestre, mentre la flotta romana, assistita da Pergamo e Rodi, sconfiggeva i Siriaci nell'Egeo. Lo scontro decisivo si ebbe nei pressi di Magnesia: l'esercito di Antioco venne completamente disfatto.
188 a.C. = venne siglata la pace di Apamea. Antioco dovette pagare un'enorme indennità di guerra, affondare tutta la sua flotta, consegnare alcuni nemici a Roma (tra cui Annibale che, però, fuggì in Bitinia dove si suicidò qualche anno dopo) e sgomberare.
Tutti i territori a oveste a nord del massiccio del Tauro. I territori strappati ad Antioco vennero spartiti tra i due più fedeli alleati di Roma, il re di Pergamo e la repubblica di Rodi. Le città greche della costa ottennero l'autonomia che si erano schierate dalla parte di Roma.
Le trasformazioni politiche e sociali:
- Processo agli Scipioni: alcuni tribuni della plebe accusarono Lucio Cornelio Scipione di essersi impadronito di parte dell'indennità di guerra versata dal re di Siria. Solo il veto di uno dei tribuni della plebe impedì che Lucio fosse condannato a pagare una multa.
- Nello stesso anno l'attacco venne rinnovato contro Scipione l'Africano. Egli si rifiutò di rispondere alle accuse e si ritirò dalla vita politica.
Il processo agli Scipioni fu ispirato dalla figura di Marco.
Porcio Catone = spinta verso l'individualismo che rischiava di mettere in pericolo la gestione collettiva della politica da parte della nobilitas.
180 a.C. = legge Villia che introdusse un obbligo di età minima per rivestire le diverse magistrature e un intervallo di un biennio tra una carica e l'altra.
In tutta l'Italia il culto di Bacco si diffuse (forse originario della Magna Grecia). La reazione a questo culto fu durissima: il senato diede mandato ai consoli di condurre una severa inchiesta e l'autonomia giurisdizionale dei Baccanali vennero stroncati in ogni modo, anche a costo di calpestare delle comunità alleate dell'Italia.
La terza guerra macedonica → coltivava ancora qualche ambizione di riscossa contro Roma, anche se aveva dovuto rinunciare alle sue mire sulla Tracia. Filippo, quindi, aveva mandato il figlio Demetrio a Roma per perorare la sua causa. Giungevano sempre più spesso.
La posizione di Roma in Grecia
si faceva sempre più delicata ambascerie a sostegno di una città o di un'altra per la risoluzione di una controversia. La linea adottata da Roma prevedeva di dare il proprio sostegno ai gruppi aristocratici (pronti ad assecondare le sue richieste) rispetto ai gruppi democratici.
179 a.C. = Filippo morì e gli succedette il figlio Perseo; le città greche, insofferenti nei confronti delle ingerenze romane, si volsero verso di lui con crescente favore e questo fece di lui un nemico per Roma. Infatti, ogni sua mossa venne interpretata come un atto di sfida.
171 a.C. = iniziarono le prime operazioni belliche (le trattative per raggiungere un accordo erano fallite). Il re macedone ottenne aiuto solo dalla popolazione dei Molossi e dal re dell'Illiria.
168 a.C. = Perseo fu costretto da Lucio Emilio Paolo ad accettare la battaglia campale nella località di Pidna, dove il suo esercito fu distrutto.
Conseguenze:
Il re fu portato
prigioniero a Roma;
- La monarchia venne abolita e lo stato diviso in quattro repubbliche che non potevano intrattenere alcun rapporto tra loro;
- Tre di queste poterono conservare modeste forze armate per sorvegliare le popolazioni barbariche, ma fu impedito loro di sfruttare il legame per la costruzione di navi e per l'estrazione di metalli preziosi;
- Anche l'Illiria venne divisa in tre Stati tributari di Roma;
- La Lega achea fu costretta a consegnare persone dalla lealtà sospetta (Polibio);
- I Molossi furono puniti con la devastazione del loro territorio;
- Rodi fu privata delle regioni dell'Asia Minore ottenute vent'anni prima e venne colpita anche a causa della crescita dell'isola di Delo.
4.9 La quarta guerra macedonica e la guerra acaica
I rapporti tesi con la Lega achea e i tentativi di secessione di Sparta dalla Lega stessa coincisero con → Andrisco riuscì una rivolta in Macedonia a riunire le forze macedoni
Sotto la bandiera monarchica. Tuttavia, nel 148 a.C. venne sconfitto dalle forze del pretore Quinto Cecilio Metello.→ ordinò che dalla Lega fosse staccata non
Il senato, quindi, si occupò della questione degli Achei solo Sparta, ma anche Argo e Corinto. Questo avrebbe significato la fine della Lega. Pertanto, l’assemblea della Lega, dominata dai nazionalisti ostili a Roma, decise la guerra. La lega non poté impedire l’invasione del Peloponneso da parte di Metello. L’ultimo scontro si ebbe nel 146 a.C. quando Corinto fu saccheggiata e distrutta.
Roma capì che un impegno diretto nell’area greca era inevitabile. La Macedonia, quindi, divenne tutte le leghe vennero sciolte o ridotte all’impotenza.
provincia romana, mentre 4.10 La terza guerra punica Dopo la sconfitta nella seconda guerra punica, Cartagine si era ripresa con rapidità, riuscendo a saldare il pagamento dell’indennità di guerra. Anche dal punto di vista
politico lo Stato cartaginese si era comportato in modo irreprensibile. Un elemento che poteva turbare la situazione era costituito dalle dispute di confine tra la Numidia e Cartagine. Il re numida, nel corso del II secolo a.C. avanzò pretese sempre più ambiziose, cosa che spinse Cartagine a rivolgersi a Roma (poiché essa non poteva dichiarare guerra senza il consenso della potenza egemone).
• 151 a.C. = a Cartagine prevalse il partito della guerra; la mossa, però, si rivelò disastrosa poiché l’esercito venne fatto a pezzi e, nello stesso tempo, la violazione della clausola con Roma diede voce a coloro che premevano per la distruzione di Cartagine (timore che Cartagine potesse divenire ancora una grande potenza e che con questa guerra il re della Numidia potesse conquistare un bottino immenso e un territorio molto fertile).
• 149 a.C. = l’esercito romano sbarcò in Africa. La guerra si risolse, però, solo dopo un
La Spagna
I Romani si erano stabiliti in due zone della penisola iberica:
- Meridione = intorno alla città di Cadice e alla vallata del Guadalquivir;
- Settentrione = zona costiera a nord dell'Ebro.
Nel 197 a.C. le due zone vennero organizzate nelle province di Spagna Citeriore e Spagna Ulteriore, governate da due pretori appositamente eletti. Le comunità spagnole soggette a Roma dovevano pagare un tributo (stipendium) e fornire truppe ausiliarie.
La penetrazione verso l'interno si rivelò lenta e difficile → le sconfitte furono numerose e le vittorie serpeggiava il malcontento per una guerra "sporca" e senza gloria ormai decisive e tra le truppe bottino.
Nel 149 a.C. venne creato un tribunale speciale e permanente incaricato di
Giudicare il reato di concussione che, tuttavia, estese le sue competenze su tutti i casi di abuso di potere da parte dei governatori provinciali. Catone venne mandato nella Spagna Citeriore e procedette alla sistematica sottomissione delle tribù, ma i suoi sforzi furono vani. Tiberio Sempronio Gracco, governatore della Spagna Citeriore tra il 180 e il 178 a.C., cercò piuttosto di rimuovere le regioni di ostilità contro Roma.
Dopo la guerra contro i Lusitani, la lotta si concentrò intorno alla città di Numanzia e nel 137 a.C. sotto le sue mura il console Mancino, per evitare la distruzione dell’esercito, fu costretto a firmare una pace umiliante per Roma. Il trattato fu disconosciuto dal senato e la guerra fu affidata a Scipione Emiliano (eletto per la seconda volta al consolato nel 134 a.C. in deroga a una legge che impediva di iterare la massima magistratura). Scipione conquistò la città nel 133 a.C.
La crisi della Repubblica e le guerre
civili (dai Gracchi ad Azio)
Capitolo 1: Dai Gracchi alla guerra sociale
1.1 L'età dei Gracchi (133-121 a.C.): una svolta epocale?
33→ ha identificato nell'età dei Gracchi l'origine della degenerazione dello Stato romano e l'inizio del tempo delle guerre civili. È indubbio che in questo periodo siano venute a maturazione fenomeni e problemi tra loro connessi che affondavano le loro radici negli squilibri nell'espansione del dominio romano.
1.2 Mutamento degli equilibri sociali → avevano tenuto i Romani e gli alleati lontani dalla loro case e dai loro poderi. Le conquiste, però, avevano comportato anche un consistente afflusso di ricchezze nelle mani di pochi modificato una struttura economica e sociale fino ad allora rimasta essenzialmente agricola. (uomini d'