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La rivoluzione scientifica

Fino al 500 gli uomini consideravano verità scientifiche le affermazioni degli autori dell'antichità o della Bibbia. Ad esempio, in epoca greca l'astronomo Tolomeo e il filosofo Aristotele avevano affermato che la terra è al centro dell'universo e che tutti i pianeti, compreso il sole, le ruotano intorno. Questa teoria era considerata indiscutibile.

La visione del mondo comincia a cambiare con il Rinascimento. Iniziò l'epoca della rivoluzione scientifica che giunse a compimento nel seicento con la nascita della scienza moderna. Secondo gli storici questa rivoluzione venne aperta dalla pubblicazione dell'opera di Copernico "Le rivoluzioni dei corpi celesti" (1543) e fu chiusa da un altro grande testo "I principi matematici della filosofia naturale" (1687) di Isaak Newton.

La scienza nacque sviluppando il metodo dell'osservazione diretta proposto dal Rinascimento. Per far valere questo metodo però, dovette liberarsi dalla

sottomissione alla religione e alle vecchie credenze. Per esempio, la Chiesa condannò la teoria copernicana perché sembrava incontrasto con la Bibbia. In un passo dell'antico testamento, infatti, si ricorda che Dio concesse a Gesù e che guidava il popolo di Israele di fermare il Sole. Gli uomini del seicento faticavano a distinguere tra la verità religiosa e la verità scientifica. Fu l'italiano Galileo Galilei a dimostrare l'esattezza del sistema copernicano servendosi del cannocchiale. Secondo Galileo, Aristotele non aveva ragione. Galileo sosteneva che lo scienziato è colui che osserva la realtà, formula delle ipotesi e ne verifica la validità. Queste ipotesi sono ritenute valide solo se vengono confermate dagli esperimenti, per questo il metodo galileiano è definito metodo sperimentale. Galileo dimostrò in modo scientifico che al centro dell'universo c'è il sole, non la terra, e che Copernico, quindi,aveva ragione. Per questo il tribunale dell'inquisizione lo processo e lo costrinse ad abiurare nel 1633, cioè dichiarare sbagliato ciò che aveva affermato solo in tempi molto recenti. La Chiesa ha rivisto le proprie posizioni e, nel 1992, Papa Giovanni Paolo II ha ufficialmente riabilitato Galileo. Due cardinali costituiscono la monarchia assoluta in Francia. Enrico IV riuscì a riportare la pace in Francia, con l'editto di Nantes che consisteva nel concedere agli ugonotti di seguire la loro religione nelle regioni protestanti. Ma nel 1610 il re venne assassinato da un frate contrario alla libertà religiosa. La Francia così si ritrovò nuovamente ad affrontare una situazione difficile. Il trono passò al figlio di Enrico, Luigi XIII, che però aveva appena nove anni. Fu perciò la madre, Maria de' Medici, a tenere la reggenza. Quando divenne maggiorenne, Luigi XIII assunse personalmente il potere e nel 1624 nominò comePrimo Ministro ilcardinale Richelieu. Richelieu aveva due grandi obiettivi: rafforzare il potere del re in Francia, contro la resistenza della nobiltà degli ugonotti, fare della Francia la più grande potenza di Europa. Richelieu ordinò di distruggere tutte le fortezze degli ugonotti, compresa la principale, quella di La Rochelle. E poi, per fare della Francia la più grande potenza di Europa, Richelieu decise di fare intervenire l'esercito francese nella guerra dei trent'anni contro la Spagna e l'Austria. Dopo la morte di Richelieu nel 1642, Luigi XIII nominò Primo Ministro un altro cardinale, Mazarino. Ma l'anno seguente lo stesso Luigi XIII morì e la Francia si ritrova nuovamente senza re ed è costretta ad affidare il governo alla reggente, la madre di Luigi XIV, Anna d'Austria. Nel 1648 terminò la guerra dei trent'anni e la Francia, vincitrice, ottenne importanti territori in Alsazia e Lorena. Tuttavia, la guerra.

Aveva svuotato le casse dello Stato e le forti tasse avevano provocato molto scontento nel popolo. Anche tra i nobili l'insoddisfazione era forte, tanto da fare splodere una rivolta, questa rivolta dei nobili prese il nome di Fronda.

La crisi fu così grave che il piccolo Luigi XIV fu costretto a fuggire di notte in una carrozza dal Palazzo Reale per non essere catturato dagli insorti nel 1649. Solo con fatica e intelligenza Mazarino riuscì a domare la rivolta nel 1653.

Luigi XIV si convinse che, per dare forza alla monarchia, fosse necessario piegare la nobiltà. Quando Mazarino morì nel 1661, Luigi XIV decise di non affidare più il suo governo a un Primo Ministro, ma di guidarlo personalmente. Il sovrano scelse come proprio simbolo il sole, perché, come il sole, intendeva illuminare la Francia. Da qui l'appellativo "re sole". Egli riteneva che il potere del re derivasse da Dio. Dio l'aveva scelto perché diventasse re.

di Francia, per questo motivo si riteneva superiore a tutti gli uomini. Luigi XIV voleva guidare una monarchia assoluta affermando lo Stato sono io, fece costruire una magnifica reggia a Versailles, il simbolo della monarchia assoluta. La reggia di Versailles divenne per Luigi XIV anche uno strumento per controllare i nobili: a Versailles i nobili erano ridotti a semplici cortigiani, una corte di 5000 persone, ma in occasioni speciali la reggia poteva ospitarne fino a 20.000.

Come ministro delle finanze, Luigi XIV scelse Colbert, che inaugurò una politica economica di grande sviluppo. Il Colbertismo si basava sulla convinzione che lo Stato dovesse governare l'economia e garantire la crescita della ricchezza nazionale. Lo Stato doveva favorire le esportazioni perché così avrebbe incassato denaro dagli altri paesi e limitare il più possibile le importazioni. Favorì la nascita di fabbriche nazionali e numerosi artigiani provenienti da tutta Europa portarono in Francia i segreti.

Dei loro mestieri. Ma nonostante i risultati positivi della politica di Colbert, che riordinò anche il sistema scale, il bilancio dello Stato conobbe momenti di grave crisi, a causa delle continue guerre per tutto il tempo del suo regno Luigi XIV fu in guerra per affermare la supremazia della Francia sull'Europa così quando nel 1715 Luigi XIV morì dopo 54 anni di regno, la Francia era stramatafi.

Fi fi.

Fi.

Gli inglesi si ribellano alle pretese assolutistiche della monarchia. Anche l'Inghilterra conobbe all'inizio del seicento un periodo di crisi. La regina Elisabetta I morì nel 1603 senza lasciare gli. Il suo parente più prossimo era Giacomo Stuart, figlio di quella Maria Stuart che Elisabetta aveva fatto decapitare. Giacomo era già re di Scozia. Quando gli do il trono inglese unì la Scozia, l'Inghilterra e l'Irlanda. Fu allora che si iniziò a usare l'espressione Gran Bretagna, che dal 1707 divenne il nome ufficiale del regno.

Giacomo I voleva realizzare una monarchia assoluta quindi appoggiò gli anglicani, in quanto per loro il capo della Chiesa era il re, cercò inoltre di abolire i poteri del parlamento che limitavano il potere del re. Ma così facendo scontentò gran parte dei sudditi: - i cattolici, che avevano sperato di trovare il figlio di Maria Stuart un difensore - i calvinisti, chiamati per il loro impegno morale i puritani che vennero perseguitati e preferirono emigrare - la borghesia e la piccola nobiltà che si vedevano privati della possibilità di difendere in parlamento i propri interessi Il progetto di Giacomo I fu ripreso con maggiore decisione da suo figlio Carlo I. Salito al trono nel 1625, Carlo I sciolse il parlamento che voleva difendere i propri diritti sanciti sin dei tempi della Magna Charta (1215). Poi tentò di imporre alla Scozia calvinista la religione anglicana. Ma la Scozia non accetta questa imposizione nel 1638 si ribellò. Per trovare il denaronecessario a reprimere la ribellione in Scozia, Carlo I fu costretto a convocare il parlamento che anni prima aveva sospeso. Ma il parlamento non era disposto a concedere nulla re, se non in cambio della garanzia di non essere più sciolto. A riuto di Carlo I seguirà guerra civile scoppiò nel 1642. Ebbe così inizio la Rivoluzione inglese. La Rivoluzione inglese scoppiò perché la politica del sovrano, che voleva instaurare una monarchia assoluta, si scontrava con l'esigenza del parlamento, che intendeva invece difendere i propri diritti. Si combatté dunque una lunga guerra civile dal 1642 al 1649 che vide da un lato i sostenitori del re chiamati cavalieri, dall'altro quelli del parlamento chiamati teste rotonde. Dopo un primo momento favorevole ai cavalieri, furono le teste rotonde a prendere il sopravvento, soprattutto per merito di un abile capo politico e militare Oliver Cromwell. Cromwell seppe infattiriorganizzò l'esercito delle Teste Rotonde, portandolo alla vittoria. Sconfitto militarmente, Carlo I venne fatto prigioniero. Nel 1649, dopo essere stato processato, venne decapitato e l'Inghilterra divenne una repubblica. Ma a cadere non fu solo la testa di Carlo I, con essa cadeva anche la pretesa della monarchia di essere assoluta. Infatti, il parlamento, processando il re, aveva affermato che il re non doveva solo rispondere di fronte a Dio delle sue azioni, ma anche di fronte al popolo. Nel 1653 Cromwell assunse il titolo di Lord Protettore, concentrandosi su di sé tutto il potere del governo in modo autoritario, reprimendo nel sangue ogni opposizione. Di fatto, il protettorato di Cromwell fu una dittatura. In campo economico, Cromwell mirò a sviluppare i commerci. Potenziò la marina e promulgò nel 1651 l'atto di navigazione secondo il quale il commercio tra l'Inghilterra e le colonie doveva essere effettuato solo da navi inglesi. Cromwell

conservò ilpotere no alla morte che avvenne nel 1658.poi l'Inghilterra precipitònuovamente in una situazione di grave crisi. I parlamento deciseall'ora di tornare alla monarchia af dando il trono al glio di Carlo I,Carlo II nel 1660. La situazione precipitò nuovamente nel 1685 allamorte di Carlo II. Gli successe infatti il fratello, il cattolico Giacomo IIStuart, che cercò di ristabilire la monarchia assoluta. Di fronte allepretese assolutistiche di Giacomo Secondo, il parlamento si ribellanuovamente e offri il trono a un nobile olandese, Guglielmod'Orange, che aveva sposato una glia di Giacomo Secondo, MariaStuart (o anonima della sua antenata, rivale di Elisabetta I)Giacomo Secondo fuggì in Francia Guglielmo e Maria sbarcarono inInghilterra. Queste vicende, culminate con la fuga di GiacomoSecondo nel 1688, sono chiamate dagli

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Publisher
A.A. 2022-2023
47 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher estercesile di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Mantini Silvia.