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Le differenze tra i medici delle grandi città e quelli delle piccole città o dei villaggi
Oltre ai medici dei Collegi, c'erano differenze anche tra un medico di una grande città e il medico "condotto" di una piccola città o villaggio. Un grande numero di medici si concentrava nella capitale perché offriva ricchezze e potere, ma nel Regno c'erano anche molti medici sparsi secondo le varie densità di popolazione.
Per quanto riguarda la provincia, il "tipico" medico non era il dottore del Collegio di Napoli, ma il professionista stabile in una piccola città; per questo medico, se era fortunato, la pratica della medicina costituiva solo una parte del suo reddito visto che la provincia offriva poche risorse e il medico poteva avere altri introiti dalla terra o dal commercio.
Laddove era possibile, i medici laureati prendevano degli impieghi permanenti per la pratica privata: consisteva in un contratto per servire una persona, una famiglia, un ospedale o una comunità religiosa. Per i medici era comune.
lavorare in conventi e monasteri dove i salari variavano in base all'esperienza.questo il sistema del condotto costituiva un'importante forma di lavoro per i medici (echirurghi) e un mezzo per dare assistenza medica ai poveri. I contratti di assunzione stipu-lava che il medico doveva risiedere nella comunità e curare i benestanti a pagamento e i poveri gratuitamente. Nella città di Napoli invece, ciascuna partizione (ottina) aveva un medico stipendiato dalla città con il compito di curare i poveri e distribuire le medicine gratuitamente. I poveri veni-vano identificati da un certificato attribuito dai Ministri della Carità. Tuttavia, il quadro complessivo dei condotti del Regno non è chiaro perché gli elenchi del Protomedicato non distinguono i condotti. Solo nel XIX sec. una nuova legge stabiliva che ogni paese doveva avere un medico/chirurgo condotto, con lo status di funzionario pubblico. Ciò non vuol dire che i paesi non facessero nulla per attirare dei medici, per esempio, gli ufficiali municipali dellaserviva, quindi si affidavano a rimedi popolari più economici e facilmente accessibili. La situazione a Trani e a Bari suggerisce che, nonostante i deficit finanziari, venivano comunque stipendiati medici e chirurghi. A Bari, in particolare, venivano assunti al massimo cinque medici pubblici, ma venivano incentivati a rimanere con aumenti salariali. Tuttavia, l'accesso alla medicina per i poveri era limitato da due fattori. Da un lato, culturalmente il medico era associato alle classi benestanti che potevano permettersi i suoi servizi, mentre per il resto della società c'erano barriere culturali che favorivano l'uso di rimedi popolari facilmente disponibili. Dall'altro lato, la maggior parte delle persone non poteva permettersi i rimedi prescritti dal medico, quindi si affidavano a rimedi popolari più economici.dotto aveva prescritto, anche se la visita era gratuita. Le testimonianze di questa situazione giungono dai processi di canonizzazione: per contrastare il problema dei rimedi costosi, il vescovo Antonio Lucci, istituì un monte per i poveri malati, quindi dette una somma di denaro in fido ad un commerciante perché fosse disponibile agli ammalati in forma di buoni pari al costo delle medicine. I monti erano un altro modo per garantire l'assistenza medica; oltre ai grandi monti amministrati dagli ospedali di Napoli (l'Annunziata, gli Incurabili, S. Giacomo, Sant'Eligio), esistevano i piccoli monti di corporazioni e lignaggi di famiglia. I monti delle élites erano un atto tipicamente barocco di ostentazione e prestigio. Il Regno può essere considerato una rete di monti, ciò aiuta a spiegare l'assenza dello Stato nel sostegno ai poveri del Regno. "Avere cura di se stessi: i monti di pietà": Per le corporazioni i"Guadagnarsi da vivere": Gli aspiranti medici, per assicurarsi un lavoro nelle loro province, potevano cercare di sviluppare dei legami con le famiglie nobili del luogo, ma i nobili con un dottorato medico svolgevano anche altre professioni per mantenere alta la loro posizione.
Per esempio, Nicola Gallo, medico nobile, studiò legge prima di rivolgersi alla medicina; Gallo sosteneva di essere, oltre che medico, anche segretario privato, tenente, vicario e procuratore generale del principe.
Altri medici venivano da famiglie che investivano nei terreni e alcuni dottori laureati scelgono di amministrare le terre di famiglie. Difatti, quando i medici operavano per elevare il proprio status, rimanevano esposti alla critica di mettere gli ammalati in pericolo per carenza di esperienza.
In alcune aree non vi erano pazienti abbastanza ricchi per mantenere l'attività di un medico, per
monti erano la forma più comune di assistenza con fine commerciale: il monte era amministrato della corporazione stessa. Inoltre, quando un membro della corporazione si ammalava, un rappresentante della stessa lo visitava, quindi si provvedeva all'avisa di un medico per i membri.
Da chirurgo a "sognatore": Un chirurgo condotto era pagato meno di un medico condotto, ma per un chirurgo condotto c'erano buone opportunità di carriera perché il ruolo passava di padre in figlio, cosa che non accadeva per i medici condotti. Di conseguenza, chirurghi e barbieri erano il genere di operatore sanitario più comune del Regno; questi svolgevano un ruolo fondamentale nella gestione della salute quotidiana, infatti la loro assistenza accompagnava tutte le forme di medicina, ufficiale e non.
I servizi del barbiere erano economicamente più accessibili di quelli del medico perché offrivano interventi pratici e semplici; il ruolo del barbiere
riconoscimento ufficiale. I chirurghi erano considerati professionisti qualificati e potevano esercitare la medicina in modo indipendente, mentre i barbieri erano limitati nel loro ruolo di assistenti medici. Nel corso del tempo, la professione del barbiere è stata sempre più regolamentata e separata dalla pratica medica. I barbieri hanno abbandonato gradualmente le loro funzioni mediche e si sono concentrati esclusivamente sulla cura dei capelli e della barba. Oggi, il termine "barbiere" si riferisce principalmente a un professionista che offre servizi di taglio e cura dei capelli maschili, mentre i medici e i chirurghi sono responsabili della diagnosi e del trattamento delle malattie. In conclusione, il barbiere ha avuto un ruolo importante nella storia della medicina, ma nel corso del tempo la sua funzione si è evoluta e si è separata dalla pratica medica. Oggi, il barbiere è principalmente un professionista della cura dei capelli, mentre i medici e i chirurghi sono responsabili della salute e del benessere dei pazienti.pratica ospedaliera e formazione universitaria. Mentre il barbiere più basso coincide con il ciarlatano in termini di preparazione, il chirurgo laureato coincideva con il medico. L'esistenza di chirurghi con il grado di dottorato complicava le cose perché sembrava legittimare la pratica di medicina per i chirurghi, anche per quelli senza diploma; così gli ammalati stessi non distinguevano tra i diversi ordini. In tutta la Penisola i chirurghi pressavano affinché le loro corporazioni ottenessero lo status di collegi, visto il ruolo di chirurgo ospedaliero sempre più importante, tuttavia, i chirurghi non erano in grado di usurpare il ruolo dei medici e i barbieri divennero sempre più noti come "sognatori".
Il "buon speziale": Si può dire lo stesso degli speziali, questi erano sotto il controllo dei protomedici, nonostante ciò praticavano medicina o chirurgia all'occasione perché,
così come i barbieri, gli speziali rispondevano alle richieste degli ammalati stessi. "I segreti di Amico Gizzi": Amico Gizzi, un prete, fu costretto dal vescovo a chiudere la sua spezieria poiché usò in modo non ortodosso i suoi "segreti medici". Fu l'arciprete a portare Gizzi all'attenzione del tribunale. La sua colpa era l'alterare le dosi per poter aumentare i prezzi poiché gli ammalati erano ulteriormente danneggiati, soprattutto se si trattava di purganti. Quindi l'arciprete testimoniò contro di lui sostenendo che offendeva l'ambito ecclesiastico. La sua spezieria fu perquisita e gli inquirenti trovarono il ricettario che conteneva numerosi "segreti medici" ossia rimedi sperimentanti che funzionavano in modi occulti. Erano quindi incantesimi magici "poco conducenti a un ecclesiastico". Gizzi alla fine fu assolto a condizione di non dispensare medicine di alcun genere. Il caso diGizzi può essere visto all'interno del contesto della riforma del comportamento ecclesiastico che seguì il Concilio di Trento. Questi codici di comportamento erano tutelati dalla legge.
Allo stesso tempo, nella società un "buon speziale" era più importante di un "buon medico" perché il praticato dello speziale può correggere un errore di un medico proprio per la pratica che possiede, ma lo "speziale ignorante" e avaro può rovinare le medicine ordinate da un medico dotto.
Le levatrici e la continuità del riconoscimento comunitario: La più grande minaccia all'ordine della gerarchia medica veniva da quelli che ne erano al di fuori: le levatrici, esse non avevano una corporazione che le rappresentasse.
Le levatrici erano generalmente analfabete e senza alcuna formazione ufficiale, di solito assumevano questo ruolo dopo la maternità e avendo acquisito esperienza insieme ad
la levatrice era anche riconosciuta come figura professionale all'interno della comunità. La Chiesa cattolica, durante la Controriforma, cercò di garantire che le levatrici fossero pie e responsabili del battesimo dei neonati in fin di vita, ottenendo così il riconoscimento e l'autorizzazione episcopale. Nel Settecento, le autorità mediche introdussero l'obbligo per le levatrici di seguire una formazione specifica, ma l'autorizzazione continuò a riflettere il riconoscimento della comunità. L'attività della levatrice si collocava tra le forme di guarigione dotte, ecclesiastiche e popolari. Ad esempio, nei casi più difficili, era comune il ricorso ai santi. Nonostante le autorizzazioni e il riconoscimento, le levatrici si trovavano su due livelli sociali. Da una parte, erano legate alla cultura popolare, dove erano associate alla figura di guaritrici e la loro esperienza nel parto era arricchita dalla conoscenza di incantesimi magici e rituali. Dall'altra parte, erano riconosciute come professioniste e avevano un ruolo importante all'interno della comunità.a) Era connessa alle culture mediche ed ecclesiastiche.
b) "Fiorella Testa, levatrice rispettabile o strega popolare?"