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Enrico di Borbone e la dinastia dei Borbone

Enrico di Borbone interviene e sconfigge le truppe cattoliche della battaglia d'Ivry nel 1590, dopo di che abiura dal calvinismo tornando cattolico e diventa re di Francia come Enrico IV. Qui ha fine la dinastia dei Valois e inizia la dinastia dei Borbone. Le sfide di Enrico IV consistono nella pacificazione del paese e nella riorganizzazione delle istituzioni, che si erano disgregate. Avviene un rafforzamento amministrativo e militare per far fronte al potere asburgico, in ottica di potenziare la Francia per poter arrivare a uno scontro militare con gli spagnoli. Nel 1589, anno di morte di Filippo II, viene emanato l'editto di Nantes, che dà agli ugonotti la possibilità di professare la propria fede. La Francia viene rafforzata, ma il re viene assassinato da un fanatico cattolico nel 1610, probabilmente sotto ordine degli spagnoli, che sapevano che la Francia era pronta a muovere guerra. Diventa re il giovanissimo Luigi XII, affiancato dalla madre Maria.

de' Medici. In Inghilterra, dopo la morte di Enrico VIII e Maria Tudor, ci sono due pretendenti al trono:

  1. Maria Stuarda: dopo la morte di Enrico III torna in Scozia, dove il protestantesimo è ormai dilagato. Gli Stuart erano un ramo collaterale imparentato coi Tudor.
  2. Elisabetta: regna dal 1558 al 1603 come Elisabetta I. Figlia di Enrico VIII e Anna Bolena.

Gli spagnoli e l'opposizione cattolica stanno dalla parte di Maria Stuarda. Il paese è diviso tra confessioni religiose. Per evitare contrasti civili, Elisabetta punta sul rafforzamento della Chiesa anglicana. La regina mostra un'apertura nei confronti dei protestanti e avvicina l'anglicanesimo al calvinismo, creando una spaccatura politica tra Inghilterra e Spagna e colpendo gli interessi spagnoli.

Elisabetta non si sposa mai e punta sull'immagine sacra della regina vergine, anche se ha molti amanti, tra i quali Francis Drake. In questo periodo vi è un investimento nelle attività commerciali marittime.

Uno sviluppo del settore tessile e dell'economia. La regina attua una politica antispagnola e anticattolica, aiutando gli ugonotti francesi e favorisce l'aumento delle esportazioni. Appoggia la ribellione delle Province Unite. Filippo II progetta un'invasione dell'Inghilterra, ma nel 1588 l'Invincibile armata spagnola viene sconfitta dalle navi inglesi, evento che segna la fine del tentativo d'egemonia spagnola sulla Gran Bretagna. Vi è inoltre unosviluppo culturale e civile, che si esprime in poesia, filosofia, teatro e tramite la riforma del sistema scolastico.

Filippo III inaugura una stagione di sovrani che non hanno voglia di fare i re e di sottostare a tutte le limitazioni e cerimoniali, per cui delegano il potere a qualcun altro. Si tratta di una moda dilagante un po' dappertutto nell'Europa del '600. Filippo III delega a un valido (preferito) il governo al suo posto, in modo da potersi dedicare ad altre attività.

valido è una persona prescelta che ha una rete clientelare al suo servizio e sfrutta la situazione per fare affari e ottenere titoli, oltre che dare un indirizzo politico al regno. Per la Spagna questa è una novità dopo Filippo II, che controllava tutto. Filippo III sposta la capitale di nuovo a Valladolid e sceglie come valido il duca di Lerma, un valenciano, che approfitta della situazione per arricchirsi. I favoriti sono personaggi con grande potere e possibilità di maneggiare il denaro pubblico. Il duca di Lerma, per poter guadagnare, ha la necessità che la Spagna sia in pace; quindi, spinge Filippo III perché si pacifichi con Inghilterra, Francia e mondo germanico. Porta avanti una politica pacifista, in cui rientra anche la tregua nelle Fiandre. La pace permette maggiori traffici e possibilità di guadagni. Allo stesso tempo, il duca di Lerma, in campo interno, spinge il re a una politica di espulsione degli ebrei dal regno di Spagna.

potenziando il concetto di "limpieza de sangre". Fino al 1607-08 gli ebrei vengono espulsi e deportati sulle galee. Viene attuata una duplice politica: pacificazione europea ed eliminazione dei non cattolici. I mercanti ebrei forse erano in competizione con le attività del duca, inoltre la pratica degli imbarchi passa tutta per Valencia, a favore dei guadagni del duca. Nel 1621 Filippo III muore giovane e gli succede il figlio Filippo IV, anche lui molto giovane e senza voglia di fare il re. Il suo precettore, il conte duca d'Olivares, è un raffinato politico e diventa il valido del re. Egli attua una politica diversa, infatti vuole tornare a una Spagna imperiale forte e teorizza un'organizzazione militare nuova in cui tutti i territori spagnoli devono fornire delle risorse per la flotta spagnola (Unione delle armi). Nel 1621 si riapre la guerra nelle Fiandre, Olivares vuole riconquistare terreno nei Paesi Bassi perché, secondo lui, l'esistenzadell'impero spagnolo è in pericolo senza le Fiandre, che sono al centro dei suoi sforzi. Olivares sta al potere per un ventennio attuando una politica di espansione imperiale. In Francia il momento è di crisi politica durante la reggenza di Maria de' Medici. La regina convoca gli stati generali e tra il clero emerge un aristocratico francese, il cardinale Richelieu, che diventa il preferito di Luigi XIII. Questo, su favore del cardinale, sposa Anna d'Austria (Asburgo) in ottica di pacificazione. Richelieu è un politico di grande spessore e riprende la politica di Enrico IV, rafforzando la Francia per arrivare a fare la guerra alla Spagna. Tra i primi anni '20 e il 1635 fa in modo di spingere Olivares a fare la guerra alla Francia. Ha bisogno di tempo per riorganizzare l'esercito, la flotta e le istituzioni, ma fa sì che gli spagnoli non sappiano che la Francia si sta armando e scarica su di essi la colpa della dichiarazione di guerra.

re non si interessano per nulla delle faccende politiche e si dedicano ad altro, come il teatro e la caccia. La guerra è una questione di predominanza europea.

Nel 1603, alla morte di Elisabetta I, sale al trono Giacomo I Stuart, che è pacifista. Fa la pace con la Spagna e prova a far sposare il figlio Carlo con una principessa spagnola, ma il matrimonio salta e sposa una francese. A Giacomo succede Carlo I Stuart, che spinge per un forte coinvolgimento europeo dell'Inghilterra. Serve una flotta importante, che era stata smobilitata dal padre e bisogna lanciarsi nelle avventure coloniali come l'Olanda. Francia e Spagna sono monarchie assolute, ma in Inghilterra il re deve avere a che fare col parlamento, c'è un'assemblea rappresentativa. Carlo I prova a potenziare la centralità della figura del re riprendendo in mano tutti i poteri. Anche qui c'è un periodo in cui il re ha un favorito, ovvero il duca di Buckingham, che è un

Fautore dell'aiuto degli inglesi agli ugonotti asserragliati a La Rochelle emessi sotto assedio nel 1628 da Richelieu, che vuole eliminare il problema calvinista, nonostante l'Editto di Nantes. Richelieu elimina gli ugonotti e vince sconfiggendo il duca. Da questo momento in poi Carlo governa da solo. Spende molto per un'enorme nave, la "sovrana dei mari" e impone una forte tassazione per costruire le navi. Per questo, dal 1625 è in lotta col parlamento. In questo periodo il potere statale è rafforzato dai favoriti. La Guerra dei trent'anni è una somma di diversi scenari di guerra tra gli stati europei tra il 1618 e il 1648, che ha il suo centro nella spaccatura religiosa. La Repubblica federale d'Olanda attua una politica di tolleranza religiosa e diviene la maggior potenza economica e marittima del continente grazie alla Compagnia delle Indie occidentali e delle Indie orientali. Questo è il secolo d'oro per l'Olanda.

mercati olandesi conquistano il monopolio dei traffici commerciali con l'Asia e l'Africa e c'è un grande sviluppo coloniale. Il secolo d'oro dell'Olanda coincide col secolo di ferro degli altri paesi europei. La Guerra dei trent'anni può essere divisa in 5 fasi: 1. Fase boemo-palatina (1618-25): Dopo la Pace di Augusta (1555), anche in area tedesca si diffonde il calvinismo. I protestanti formano l'Unione evangelica, a cui si contrappone la Lega cattolica sostenuta da Massimiliano di Baviera e dagli Asburgo. La Boemia aveva lasciato spazio alla penetrazione del calvinismo ed era a maggioranza protestante. Nel 1617 sale al trono di Boemia il cattolico Ferdinando di Stiria (d'Asburgo). Egli ha un forte spirito anti-riformistico, in quanto è stato educato dai gesuiti in modo fortemente cattolico. Nel 1618 avviene la defenestrazione di Praga: i rappresentanti boemi nel castello di Praga buttano giù dalla finestra i

Rappresentanti asburgici come protesta contro la salita al trono di Ferdinando. Quest'episodio dà avvio alla Guerra dei trent'anni. I boemi cercano un rappresentante protestante e lo trovano in Federico V, elettore del Palatinato con sede ad Heidelberg, il quale accetta il titolo di re di Boemia e di guida dell'Unione evangelica, a cui si oppongono le truppe di Ferdinando di Stiria, ormai imperatore come Ferdinando II, aiutato dal Ducato di Baviera (non ancora elettore). Nel 1620, la battaglia della montagna bianca segna la vittoria dei cattolici e la corona boema rimane in mano a Ferdinando, che procede alla cattolicizzazione aiutato dai gesuiti. Federico V scappa nelle Province Unite e perde il territorio del Palatinato, che viene invaso dalle truppe austriache e ricattolicizzato. Nel 1621, Olivares manda un contingente guidato da Ambrogio Spinola dai Paesi Bassi a occupare il Palatinato. Quest'ultimo viene dato ai duchi di Baviera, che diventano elettori.

Fase danese (1625-29): Cristiano IV di Danimarca, luterano, interviene in aiuto dei protestanti attaccando l'impero. Il re interviene in maniera autonoma rispetto al suo regno, perché l'assemblea degli ordini danese gli nega l'autorizzazione per armare l'esercito e dichiarare guerra, per questo arma un suo esercito a sue spese, con i soldi della corona. L'imperatore spedisce un esercito importante per contrastare l'avanzata danese e si affida all'imprenditore della guerra Albert von Wallenstein, che guida l'esercito, il quale sopravvive grazie alla requisizione che soldati fanno nei territori che attraversano, a danno della popolazione. Von Wallenstein sconfigge il re di Danimarca, che deve firmare una pace a Lubecca nel 1629. Ferdinando costringe Cristiano IV a non aiutare più i protestanti.

Fase italiana: in Italia si apre la questione della Valtellina, che era importante per il transito delle truppe che da Genova e Milano

Proseguono verso le Fiandre. Qui abitano popolazioni cattoliche sotto i Grigioni protestanti della Confederazione Svizzera. Con l'aiuto degli spagnoli, i cattolici fanno una strage di protestanti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
34 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Camilla.S. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Lo Basso Luca.