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RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
1. CREAZIONE DI UNA DOMANDA STABILE: l'apertura di più mercati produce la stabilità dei commerci (problema che ostacolava qualsiasi tentativo di mutare i sistemi produttivi tradizionali). Se un mercato entra in crisi ce ne sono altri che continuano a chiedere determinati prodotti.
2. DISPONIBILITÀ DI MATERIE PRIME A BASSO COSTO: il cotone diventa la fibra per eccellenza in virtù del fatto che costa poco e che la sua disponibilità è ampia. L'Inghilterra fino alla metà del '700 è uno dei maggiori produttori di lana ma questa è molto costosa e per questo non arriva nei nuovi mercati. Il cotone è richiesto in tutte le colonie perché è un prodotto leggero e a basso costo.
3. I PAESI COLONIALI COSTITUISCONO NUOVI MERCATI PER I PRODOTTI INGLESI (aumenta il potere d'acquisto)
4. SI ACCUMULANO I CAPITALI fondamentali all'avvio delle imprese manifatturiere. (colonie)
edisponibilità grazie ad agricoltura)5. CREAZIONE DI UNA STRUTTURA ISTITUZIONALE (Uk è la prima a dotarsi di una bancanazionale nel 1694). Le banche mettono a disposizione degli imprenditori questi capitali. >>rete istituti bancari
6. AVVIO FASE DI URBANIZZAZIONE: concentrazione crescente della popolazione in alcunecittà >>le popolazioni cittadine sono sempre più soggette all’andamento dei mercati >>aumento domanda che crea le condizioni indispensabili all’avvio di un nuovo sistemaproduttivo.Rivoluzione demografica in corso, la popolazione sta crescendo, l’agricoltura si sta rinnovando e nonrisponde solo in maniera estensiva ma anche intensiva, si innovano i sistemi di comunicazione e ditrasporto tutto ciò porta ad una multifattorialità che per semplicità definiamo rivoluzione industriale.
I costi sociali della rivoluzione sociale:
- Sfruttamento manodopera femminile e minorile
- →donne vestite
- Peggioramento condizioni di vita è di lavoro (combination act 1800)
- Alienazione del lavoro
- Inquinamento atmosferico
Il controllo esercitato dall'Austria sui Paesi Bassi riduceva la concorrenza all'Inghilterra in ambito commerciale. Grazie all'alleanza con Danimarca e Portogallo l'Inghilterra poteva agire per consolidare la sua espansione marittima. Dopo il regno di Anna (1702-1714), figlia di Giacomo II, con Giorgio I la casata di Hannover sale sul trono d'Inghilterra, grazie all'Act of Settlement. Nel 1707 si compì l'unione parlamentare e amministrativa tra Inghilterra e Scozia. Vi fu in Scozia una rivolta (1715) contro la corona inglese perché la Scozia rivendicava il diritto al trono degli Stuart, anche nella discendenza cattolica, poiché la Scozia era per la maggior parte calvinista, e quindi inquieta all'annessione con l'Inghilterra anglicana. Fautori della rivoluzione erano i giacobini, che appoggiavano il pretendente al trono James Francis Edward Stuart. La rivolta fu duramente repressa. Protagonista indiscusso di questo
Il periodo fu Robert Walpole, un esponente della gentry. Egli diede uno sviluppo importante al sistema parlamentare. I tories erano prevalentemente proprietari fondiari e quindi legati agli interessi della nobiltà terriera; i whigs erano invece più vicini al mondo degli affari e del commercio. Il periodo in cui Walpole fu al governo fu caratterizzato da un forte sviluppo del commercio e delle manifatture. L'Inghilterra godeva di una situazione molto più avanzata rispetto alle altre monarchie, poiché faceva ampio ricorso al credito, soprattutto dopo l'istituzione nel 1694 della Banca d'Inghilterra, cui fece seguito l'anno dopo la creazione della Banca di Scozia. In politica estera Walpole cercò un'intesa con la Francia, con l'intento di tenere fuori dai conflitti la Gran Bretagna. Alla morte di Luigi XIV (1715), a causa della minore età del pronipote Luigi, che sarebbe divenuto re con il nome di Luigi XV, il Parlamento
Attribuì a Filippo d'Orléans la reggenza. Durante la reggenza di Filippo d'Orléans si assistette inizialmente a una ripresa del potere dell'aristocrazia e del Parlamento, così come ad un clima che tollerava anche la pubblicazione (spesso però clandestina) di opere che esprimevano libertà intellettuale e di costumi.
Filippo d'Orléans decise di affidare il risanamento delle finanze dello stato, stremato dell'enorme debito pubblico creato da Luigi XIV, al finanziere scozzese John Law (1671-1729), nominato controllore generale delle finanze.
John Law per il risanamento delle finanze contava su alcuni punti, tra cui far circolare cartamoneta, creare una Compagnia (detta delle Indie) che doveva avere tra gli azionisti i detentori di titoli di debito pubblico, riformare il sistema fiscale introducendo un'unica imposta fondiaria.
Il progetto di Law causò perdite ingenti per gli investitori, ma in fondo fu un
guadagno per lo stato,che cancellò così molti dei suoi debiti.Nonostante ciò, il suo progetto fallì e Law dovette lasciare la Francia alla fine del 1720.Dopo il raggiungimento della maggiore età di Luigi XV (1723) e la morte di Filippo di Orléans, il sovrano si appoggiò al cardinale de Fleury, che ricercò la pace, dando spazio ad uno sviluppo economico e ad una particolare espansione del commercio coloniale.Fleury confermò la linea antigiansenista adottata da Luigi XIV: nel 1730 la bolla Unigenitus fu dichiarata legge dello Stato, nonostante l'opposizione del Parlamento.Tale periodo di pace durò pochi anni: si aprì infatti la guerra legata sul problema della successione sul trono di Polonia.La guerra di successione polacca riaprì un periodo di guerre, che si spostarono però dai territori polacchi verso altre aree, in particolare l'Italia.La Dieta elesse il suocero del re di Francia, Luigi XV.come nuovo sovrano, ma Austria, Russia e Prussia indicarono il figlio del re, Federico Augusto, quale erede al trono. La Francia intervenne per difendere Stanislaw Leszczynski, opponendosi all'esercito russo che aveva occupato Varsavia e Danzica. La guerra si concluse con la fuga di Leszczynski e la vittoria dell'esercito russo, che impose Federico Augusto con il nome di Augusto III. Risolta la situazione polacca, la guerra si spostò in Italia, trasformandosi in un conflitto franco-asburgico. La Francia reagì formando una coalizione contro l'Austria con il re di Sardegna, Carlo Emanuele III, e con la Spagna di Filippo V. Carlo di Borbone conquistò i regni di Napoli e di Sicilia, mentre Carlo Emanuele entrò a Milano. Fu la pace di Vienna (1738) a stabilire la situazione italiana: il duca di Lorena sarebbe succeduto ai Medici nel Granducato di Toscana dopo la morte dell'ultimo esponente della casata (1737); l'Austria acquisì i ducati.di Parma e Piacenza; Emanuele III di Savoia ebbe alcuni territori del ducato di Milano (Tortona e Novara); fu riconosciuta la sovranità dei Borbone nei regni di Napoli e Sicilia. La pace fu di breve durata perché nel 1740 la morte dell'imperatore Carlo VI aprì la questione della successione sul trono austriaco. Il re aveva negoziato con i principali stati europei la prammatica sanzione che garantiva l'indivisibilità dei suoi domini, ma il potere della sua giovane figlia Maria Teresa fu contestato da più parti. Si poneva il problema della corona imperiale, alla quale Maria Teresa, esclusa in quanto donna, pensava di fare leggere il marito Francesco Stefano di Lorena; inoltre negli stessi domini ereditarivi vigevano norme diverse, che in alcuni casi escludevano la possibilità di una successione femminile. Le pretese all'eredità austriaca furono avanzate dall'elettore di Baviera e dal re di Polonia. A prendere l'iniziativa fuIl re di Prussia Federico II. Egli, appena salito al trono decise di approfittare della difficile situazione per attaccare l'Austria senza dichiarazione formale di guerra. Nel 1741 la Francia e la Baviera lanciarono l'offensiva; nel gennaio 1742 la dieta elettorale elesse come imperatore Carlo Alberto di Baviera: si interrompeva così la tradizione che dal 1434 aveva visto la corona imperiale costantemente assegnata agli Asburgo. Anche la Spagna si schierò, poiché ambiva i possedimenti austriaci in Italia. Maria Teresa chiese aiuto alla nobiltà ungherese, in cambio del rinnovo dei suoi privilegi e della garanzia dell'autonomia amministrativa del regno. Maria Teresa poté contare anche sull'aiuto dell'Inghilterra, delle Province Unite e del Re di Sardegna.
Nel 1745 la Francia ottenne nelle Fiandre una grande vittoria sull'esercito inglese. Nel contempo il governo di Londra dovette fronteggiare anche una rivolta stuardista in Scozia.
dove era sbarcato, sostenuto dai francesi, Carlo Edoardo Stuart, detto il giovane pretendente. Egli riuscì a impadronirsi della Scozia, ma fu sconfitto nella battaglia di Culloden e dovette rifugiarsi in Francia. La morte di Carlo Alberto di Baviera nel 1745 e la conseguente elezione alla corona imperiale di Francesco Stefano crearono le premesse per la fine del conflitto, sancita dalla pace di Aquisgrana del 1748.
Tra il 1756 e il 1763 si sviluppò un conflitto, noto come Guerra dei sette anni. Si tratta di una guerra che è stata definita il primo conflitto globale, in quanto la guerra dall'Europa si estese alle colonie. Il conflitto vide coinvolto Federico II, re di Prussia e una coalizione a lui avversa (Austria, Francia e la figlia di Pietro il grande, la zarina Elisabetta) e iniziò con l'invasione della Sassonia. L'Italia rimase estranea al conflitto e poté godere di un lungo periodo di pace. La guerra si intrecciò con la guerra
coloniale tra Francia e Gran Bretagna, chiamata anche guerra dei sette anni, fu un conflitto che si svolse tra il 1756 e il 1763. Questa guerra coinvolse le due principali potenze coloniali europee dell'epoca, la Francia e la Gran Bretagna, e si combatté principalmente nelle colonie americane.