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Il Matrimonio Mistico
Il desiderio imperioso di divenire spose di Cristo si spiega con la speranza di consumare questa unione. Il punto culminante della vita mistica è considerato il matrimonio spirituale. Molte mistiche hanno raccontato la loro esperienza alludendo a volte alla sessualità.
Caterina da Siena è la prima a raccontare una cerimonia sul matrimonio mistico. Teresa d'Avila fu la più importante mistica cristiana. Nel "castello interiore" racconta il suo percorso mistico, la combinazione di piacere e dolore.
Esempi di matrimoni mistici in ambito maschile sono meno frequenti. Per mantenere la differenza sessuale l'unione mistica avviene attraverso la saggezza divina che appare come una bella donna che invita l'uomo a sposarla. Il re Salomone si propone di prendere in sposa la saggezza di Cristo. Ma le vere esperienze mistiche per la chiesa erano avvenimenti fuori controllo accompagnate da forme di invasamento ambigue e libere.
Con il tempo si formarono delle vere e proprie "epidemie mistiche" all'interno dei conventi che furono oggetto di critica. La via percorsa dai misticicattolici era la trasposizione dell'energia sessuale su un piano più alto, la trasformazione dell'eros in energia spirituale. SPOSE DEL DIAVOLO Se il rapporto erotico con Dio esiste allora esiste anche quello con lo spirito ribelle. Per cui tutte quelle che dichiaravano di avere avuto unioni mistiche erano accusate di averle avute con il diavolo. Le spose del diavolo vennero chiamate da Lutero "puttane del diavolo". Queste donne erano accusate di stregoneria e di magia e condannate all'Inquisizione. Da molte testimonianze si deduce che l'incontro con il diavolo era molto più appagante e soddisfacente a differenza di quello del marito. Tanta dimestichezza con il diavolo poteva avere conseguenze pericolose come avere una gravidanza isterica. Si pensava al reale concepimento.Dei figli di Satana tanto che molti personaggi sono stati dichiarati figli del demonio come Attila. Lo stesso Lutero fu sospettato di essere figlio del diavolo.
I TEMPI DELL'AMORE
Il battesimo è il rito di iniziazione attraverso il quale l'amore umano si trasformava in amore divino. Nudità e abluzione significano nuova nascita. Le donne, per via della nudità, dovevano rivolgersi alle diaconesse per essere battezzate. Il battesimo riportava il cristiano sulla retta via persa dal peccato originale, ma comunque durante la sua vita doveva seguire delle regole ben precise e vi rientrava anche la sessualità (intesa sempre quella matrimoniale).
Non si potevano avere rapporti tutto l'anno, ma c'erano dei periodi di astinenza da seguire, che solitamente erano ad osservanza di periodi sacri. È normale all'interno dello spazio sacro il ricorso nel periodo pasquale a immagini legate al piacere sessuale collegate al riso e alla felicità.
Erasmo da Rotterdam condanna questa usanza ma ne dà una chiave interpretativa. Il riso è espressione del piacere sessuale, il piacere sessuale diventa linguaggio per celebrare la gioia della resurrezione. Solo alla fine del XVIII secolo la Chiesa si oppone a questa usanza senza però cancellarla in breve tempo. Il "risus paschalis" starebbe a testimoniare la sopravvivenza nella cultura cristiana del piacere sessuale considerato mezzo per cogliere qualcosa dell'infinito di Dio. L'ARTE: SACRA, MA NON ASSESSUATA La sessualità è anche immagine, immagine sacra. Oggi i restauri tendono a eliminare le coperture fatte intorno al XVII secolo quando si è scatenata sull'arte rinascimentale la censura delle opere. Ad esempio nei nudi di Michelangelo della Cappella Sistina. L'arte sacra occidentale dopo il cinquecento ha subito l'intervento della Chiesa. La sessualità doveva essere contenuta in quanto motivo di.Tentazione e corruzione. Ma ciò presentò un problema perché furono molti gli episodi di nudità e sessualità nelle Scritture (es. Adamo ed Eva). L'annunciazione è il momento più semplice e delicato di attività sessuale. Dio penetra la vergine Maria, il momento è rappresentato da una pioggia dorata. Si deve comunque alludere in modo impercettibile all'atto sessuale. Per giustificare che Maria fosse senza peccato si fece risalire la sua santità a sua mamma, Sant'Anna, non riuscendo ad avere figli un angelo le preannunciò la nascita di una figlia dopo un bacio con suo marito e così fu. Maria così non ereditò il peccato originale ed era figlia del miracolo come anche Giovanni il Battista. Ci sono casi in cui il sesso compare come forma sadomasochista come nelle passioni dei martiri, nel piacere della sofferenza. Ci sono altre forme simboliche entrate nello spazio sacro medievale e
accettate fino al XIV secolo. Immagini sessuali che avevano lo scopo di proteggere la fertilità. Nell'arte bizantina il bambin Gesù veniva raffigurato vestito, così come gli altri personaggi sacri. I severi dogmi della controriforma vollero che Gesù venga rappresentato a mezzo busto in quanto la parte inferiore rappresentava la sua natura umana. Nel 1310 la nudità del bambino è naturale e legittimata, fino ad arrivare a ostentarla nelle rappresentazioni proprio per far capire la sua natura umana. Tutto questo avvenne fino al Rinascimento. I due momenti principali di nudità di Cristo furono la circoncisione e il battesimo. Nelle opere rinascimentali Cristo è rappresentato senza imbarazzo. Nel Cristo morto di Mantegna ma in tante altre raffigurazioni è rappresentato con il pene in erezione per simboleggiare la rinascita del corpo. CAP III - IL CONTROLLO E LE NORME - SOPPORTARE IL PIACERE La lussuria era il grandeVizio che corrompeva il corpo facendolo diventare carne. I monaci vivevano i loro desideri assediati da visioni e desideri che dovevano senza sosta soggiogare e combattere in un esercizio quotidiano di dominio su forze. I cristiani sono convinti di riguadagnare la grazia soltanto attraverso penitenze dolorose, proporzionate alla gravità della colpa. Alla lussuria va opposta non la castità ma la continenza. Dalle periferie dell'impero tra il VI e XI secolo si diffusero testi che si proponevano di servire ai sacerdoti elenchi di penitenze da imporre ai peccatori pentiti. La maggior parte dei penitenziali si sofferma sulla fornificazione e delle sue varianti. La pene erano molto severe. La sessualità coniugale è scandita da calendari rigidi e complicati. Il vero cristiano non deve mai cercare il godimento ma soltanto sopportare il piacere. A partire dall'XI secolo la Chiesa emanò diversi editti, canoni. Questo periodo venne definito l'.
età d'oro del diritto canonico classico. Veniva giudicato crimine ogni forma di sessualità non coniugale. In tutti i paesi nascevano i tribunali ecclesiastici. Veniva così a configurarsi un apparato istituzionale in grado di gestire e controllare la moralità sessuale cristiana. LA COMMISTIONE DEL SANGUE Già i padri della chiesa e alcuni concili, tra il IV e V secolo, avevano posto divieto di matrimonio tra parenti e affini. Stimolati dalla lotta contro l'incesto e il matrimonio tra consanguinei. Sul piano giuridico fu il cristianesimo medievale ad introdurre il sesso nel matrimonio. È a partire dall'anno mille che la chiesa cominciò ad imporre la propria competenza in ambito di matrimonio, a dettare le regole e a giudicare. Il canonista Incmaro faceva della "copula carnalis" l'elemento costitutivo di una relazione. È l'unione sessuale che stringe i partner in un vincolo più saldo.Il processo matrimoniale rimase a lungo complicato. Si svolgeva in vari modi nelle diverse culture. Il concilio ecumenico di Lione nel 1274 aveva inserito il matrimonio nei sacramenti affidando la competenza giurisdizionale alla Chiesa.
DIRITTO E SACRAMENTO
Il concilio di Trento è un evento fondamentale nella storia del cristianesimo. Nel 1545 i padri conciliari si riunirono per la prima volta a Trento. Fino al 1547 si occuparono delle questioni dogmatiche tra cui la dottrina dei sacramenti, confermando che il matrimonio ne doveva fare parte a differenza di quello che dicevano i protestanti. Il nuovo diritto sul matrimonio fu redatto nel "Decretum" nel 1563 specificando comunque la superiorità dello stato verginale e del celibato; l'indissolubilità del matrimonio, che può essere sciolto se non consumato; il potere della Chiesa di ammettere la separazione dei coniugi. La Chiesa ne aveva il controllo assoluto e la cerimonia nuziale doveva
seguire determinate regole. Principi e re non avevano manifestato fino ad allora un interesse specifico per la formazione del matrimonio. La volontà del "pater familias" decideva ancora sulle nozze e alleanze. I matrimoni clandestini aumentarono, i matrimoni contratti dai figli senza il consenso dei genitori erano dichiarati validi ma pur sempre detestati e proibiti dalla Chiesa. I decreti emanati da Trento riservarono alla Chiesa ogni questione e decisione sui matrimoni.LA MORALE CONIUGALE NEL SEICENTO
Il matrimonio portava all'amministrazione della vita sessuale coniugale. La continenza predicata ai laici come forma inferiore ma accettabile rispetto alla castità doveva essere comunque seguita e doveva mantenere regole molto rigide per collegare ogni atto sulla scala della rettitudine.
"De redditione debiti coniugalis": Il peccato è mortale soltanto se il coniuge si congiunge con l'altro trasportato dalla passione. Il sesso e il cibo
Sono doni benevoli della natura. La liceità della copula coniugale autorizza quindi anche i "preliminari"; è colpa veniale persino l'autoerotismo. È un testo che va ad analizzare tutti i comportamenti sessuali per chiarire ciò che è lecito da ciò che non lo è.
IL SESSO IN CONFESSIONALE
Fu intorno al XII secolo che segni di novità apparvero proprio tra le mura dei monasteri, riguardanti la rappresentazione del corpo, dei suoi rapporti con lo spirito cristiano alla ricerca di un equilibrio piuttosto che la lotta combattuta contro la carne e le sue pulsioni. Secondo la "devotio moderna" carne e spirito vivono in simbiosi. L'obiettivo era arrivare ad un unità armonica tra corpo e anima. La disciplina portava all'autocontrollo. Pur addomesticato dalla modestia il corpo rimaneva preda facile di pulsioni, e la sua disciplina da sola non poteva domare gli istinti più profondi.
arrivò a una classificazione lunga e meticolosa dei peccati che gli specialisti di teologia distinsero in carnali espirituali. Una dottrina del peccato esigeva una dottrina della penitenza e del riscatto. I peccati venivano confessati alvescovo e poi espiati in forma pubblica. Nel V