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La scrittura della lingua volgare, il differenziato sviluppo delle conoscenze
Tra fine del sec. XI e inizi del XIII grande mutamento culturale, si attenua la separazione tra litterati (scrivere e leggere) e illitterati (chi non lo sa fare): accanto al latino si affacciano testi scritti in volgare.
Nel nord Europa (Inghilterra, Irlanda "hildebrands" e Germania) le lingue "nazionali" sono più antiche (si riscontrano nelle saghe). Per l'Italia la minor distanza tra italiano e latino ostacola più a lungo l'accesso al volgare - si ha disagio a parlare una lingua meno autorevole. I primi a scrivere storie di famiglia sono i mercanti, infatti, nel tardo 400.
In Spagna ha una scuola di traduzione a Toledo, prima metà del sec. XII da un arcivescovo. Posto in cui vanno intellettuali da tutta Europa.
In Francia sono in volgare prima i canti religiosi, poi la Chanson de Roland "vicenda paladino Carlo Magno, Orlando, morto in un
- Imboscata vicino ai Pirenei, mentre Carlo cercava di fare una zona cuscinetto” (prima versione forse alla fine dell’XI secolo).
- Poi si sviluppano liriche trobadoriche: trobadori sono compositori che cantano poesie, scritte per pubblico colto, parlano dell'importanza della fedeltà dei rapporti vassallatici, fedeltà femminile.
- Si distinguono due lingue: doil e doc - due modi diversi di dire si. Ci sono comunità che parlano dialetti ancora simili alla lingua doc in Piemonte.
- In Italia primi scritti religiosi in volgare da fine XII secolo; e sopr inizi XIII il Cantico delle creature di san Francesco.
- La scrittura in volgare segnala la nuova vivacità di molti gruppi sociali (esito della riforma della chiesa, della vita delle corti feudali, della cultura dei gruppi alfabetizzati per statuto professionale). I giuristi o notai sono i primi che scrivono poesie in volgare.
- Si articolano le conoscenze richieste nel quadro di conoscenze di
Diceva come sistemare la strada (saper la geometria etc). Importante che le conoscenze siano acquisibili anche da parte dei notai, che consentono grande sviluppo società comunale e istituzioni comunali. Il ceto notarile sa riadattare con sistemi trattali antichi, alle nuove esigenze. Bobbio, Benevento, Pallonia, Astis - saper collocarli su carta muta
09/11/2022
IMPERO E LA DINASTIA SVEVA (e il papato) XII-XIII
Sviluppo papato in senso teocratico. L'impero rivela la funzione di guida della società cristiana (società cristiana un solo corpo). Nelle grandi monarchie europee, vuole esercitare un'autorità effettiva in Italia e Germania. Affronta il problema definendo gli ambiti leciti della sua iniziativa. Perciò è fondamentale l'azione giuristi bolognesi, che questa grande assemblea dei rappresentanti dei comuni, lo schieramento di parti imperiali presenti in un'assemblea nel 1058 ?. Attraverso questi accertamenti degli ambiti a lui leciti,
può trovare fondamento alle sue rivendicazioni della linea politica. Lo fa Fede I Barbarossa che suscita la diffidenza e le relazioni da parte di chi aveva approfittato della dominanza del potere centrale. Suscita la diffidenza anche la formazione di altre formazioni statali in Europa (non disposte ad accettare la subordinazione al potere imperiale) e quella del papato che vedeva un vicino troppo potente. I protagonisti sono autori di frequenti scontri da metà XII a metà XIII, con coinvolgimento bacino mediterraneo. La storia dell'impero conosce momenti di grande forza e autorevolezza e usa il diritto romano e feudale. Con esito che le sue ambizioni furono negate o contestate. Tutti quelli che seppero opporsi ci guadagnano a livello di autonomia, non completa, ma irreversibile. Si avvertono altre monarchie e anche nel papato. Nel papato abbiamo ascesa perché sa esprimere dei personaggi di vigore come pontefice Innocenzo III. Nonostante l'impostazione.UN REGNO ELETTIVO E UNIVERSALE
Dopo il moto della riforma chiesa, anche l'impero attraversa fasi di sofferenza di autorevolezza e prestigio (lotta per investitura).Con il concordato di Worms, l'Imperatore in Germania è autorizzato ad attuare scelta dei vescovi. Non mette in pratica questa autorizzazione e
La situazione si indebolisce. La situazione dell'impero nel XII non è solida, anche perché nel contesto tedesco, gli oppositori degli imperatori sono principalmente le grandi famiglie nobili. Vediamo un sistema di alternanze di dinastie in conflitto. RICORDARE CHE CI SONO DINASTIE IN CONFLITTI, NON I NOMI
Nel 1125, quando morì Enrico V, ultimo discendente della casata salica, venne eletto Lotario di Supplimburgo (1125-1137) della dinastia di Baviera, nonostante il sovrano morente avesse designato alla sua successione un esponente della famiglia Hohenstaufen, i principi della Svevia. Analogamente, alla morte di Lotario, invece di eleggere il genero Enrico di Baviera, i principi tedeschi scelsero Corrado III di Hohenstaufen (1137-1152), ribadendo la loro autorità nella scelta del sovrano e negando l'ereditarietà automatica del titolo. Nonostante ciò era evidente che la designazione si andava polarizzando sulle due principali dinastie, quella
di Svevia, gli Hohenstaufen appunto, e quella di Baviera, i Welfen. E fu proprio grazie a una bencondotta politica matrimoniale che nel 1152 venne eletto re il duca di Svevia Federico di Hohenstaufen, la cui madre Giuditta apparteneva alla casa di Baviera. La personalità del nuovo sovrano e le sue capacità politiche e militari resero possibile la permanenza della casata sul trono imperiale per tre generazioni, in una condizione però di costante incertezza, che regolarmente veniva allo scoperto nei momenti della successione. Le casate di Svevia con schieramenti che prendono i nomi di ghibellini (trasformazione italiana di una parola che era un castello). Questa variabilità è tipica dell'epoca. L'altro schieramento è guelfi (nome da uno dei personaggi più in vista della casa di Baviera). Le stirpi si denominano da Ducati, Castelli o da Legioni (Baviera). L'autorità imperiale non è sostenuta dai vescovi.perché l'impero dopo Enrico V, non esercitano le prerogative stabilite dal concordato di worms. Il fatto che i re Germania venissero prima eletti e poi consacrati dal papà, costituiva una sorta di sanzione papale. Gli oppositori degli imperatori sono i comuni, accolgono attorno a sé con legame vassallatiche i signori che circondano la città. Gli oppositori in Italia sono la grande e la piccola aristocrazia (conti di Savoia che si trasferiscono in Piemonte o marchesi di Monferrato). I governi delle città acquisiscono dei diritti pubblici, spesso incamerati da vescovo stesso. Diritti pubblici (controllo mercati, relativi all'amministrazione giustizia, imposizioni fiscali di vario tipo come pedaggi) - si consolidano intorno al concordato di Worms. Vediamo il nesso tra quelli che si indeboliscono e i comuni cittadini che nascono e si rafforzano. LA POLITICA ITALIANA DI FEDERICO I Federico viene soprannominato Barbarossa per il suo aspetto estetico, vieneEletto con raggiungimento consenso attorno. Grazie alla sua elezione si attua una riconciliazione dei due partiti rivali. Rinsalda i legami feudali, come altre monarchie europee, e agisce con agenti specializzati (spesso non liberi) che …. Approfitta delle convenzioni di Worns, per scegliere il vescovo di suo gradimento. In Italia. Suo zio Ottone di Frisinga, era un religioso di alto rango che riferisce al nipote impressione offre lunghe annotazioni sulla società comunale italiana, descrivendo, anche con un certo stupore, l'ampia partecipazione dei cittadini al governo delle città. Fede mette nelle città ufficiali e precarie con criteri simili del mondo tedesco.. … Fede riteneva di poter fare questa rivendicazione rispetto ai comuni italiani, si basava su potere forte che …… Si appoggia agli intellettuali dello studio dell'Università di Bologna. Imperatore poteva esercitare i diritti regi "iuria regalia", pertinenti.
All'attività militare, imposte e amministrazione giustizia. Unico imperatore che aveva diritto a delegare potere ad altri. Superava la tradizione carolingia e ottoniana. Se pensiamo a costitutio romana nel 24 e Ottonis nel 61. Nel frattempo Gregorio VII aveva l'idea che l'autorità doveva stare sotto il pontefice. 1154 prima discesa in Italia di Federico I, perché ci sono piccoli comuni cittadini in conflitto con il papa. Si sente autorizzato a intervenire nelle cose italiane. Questi comuni si impregna in espansione territoriale che non piace a Fede I. In questa occasione Fede si muove in accordo con il papa, prima Eugenio III, poi Adriano IV. Questi pontefici si sentono ostacolati dal nascente comune di Roma. Aveva di fatto costretto il papa a lasciare la città. Movimento capeggiato da Arnaldo da Brescia. Federico lo fa arrestare e mettere al rogo. Così riesce a farsi incoronare imperatore nel 1155. Nonostante gli interventi non riesce a fare
Riconoscere la sua autorità dai comuni e neanche fare la spedizione contronormanni. L'Imperatore fa fatica a conquistare Italia. C'è problema di ravvivarsi del mondo tedesco,,,,1158 fa spedizione dove si sottomettono molti comuni. ... Fede si fa