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Precedenti e giustificazioni. Le origini rivoluzionarie e ideologiche dei grandi archivi dell'Impero
La visione di archivio come deposito ufficiale di documenti e atti si afferma solo nell'800, prima biblioteche e raccolte di documenti erano solo sporadici, nel senso che venivano custoditi in biblioteche private.
La cultura dei lumi descriveva gli archivi come una suite di quadri storici, mentre le biblioteche e i musei come una raccolta di volumi sulla storia dell'arte.
Una vera e propria politica del patrimonio nasce nel 1792 a seguito dell'inizio della rivoluzione francese; gli archivi vengono infatti considerati un mezzo per far sì di poter rigenerare la cultura, così come lo era stata prima della rivoluzione, a seguito della fine della "Gloriosa".
Durante il periodo del direttorio e del consolato si tenta, quindi, una divisione del patrimonio culturale nei vari dipartimenti, prediligendo i pezzi più interessanti verso la capitale.
Seguito della vittoria contro la Prima Coalizione le confische attuate permettono alla Francia di "sentirsi l'unica custode" di determinati pezzi, elaborando l'idea detta "Teoria del rimpatrio" di Pommier -> solo nella Francia rigenerata le opere possono esprimere tutto il potenziale -> la Francia diviene nazione insegnante dell'Europa, deposito delle conoscenze umane.
La vera e propria traslazione delle opere, a seguito delle requisizioni in Italia, Fiandre, Paesi Bassi e Reno dal 1794, avviene nel 1796 il 9 termidoro (27 luglio), ovvero l'anniversario della caduta di Robespierre (27 luglio 1794).
La spoliazione, incentrata sulla requisizione di beni scentifici e artistici, giova della soppressione di molti ordini religiosi con la conseguente confisca dei beni ecclesiastici.
A capo delle confische napoleoniche vi era l'archivista capo già citato Daunou il quale viene considerato come un "repubblicano al servizio"
Dell'impero". Egli nasce nel 1761 a Boulogne Sur Mer da una famiglia di ceto medio, e viene eletto nel 1792 alla convenzione nazionale dopo essere stato sacerdote oratoriano; diverra capo d'archivio solo nel 1804, a seguito di un periodo burrascoso dove viene arrestato essendo contro la persecuzione dei girondini. Era uno di estremo centro.
Per un personaggio come Daunou l'archivio rappresentava non solo un rifugio di conoscenza, ma anche un'occasione per riannodare i fili tra politica e cultura, essendo stato un autorevole membro della politica del direttorio.
In generale la storia contenuta negli archivi avrebbe un potere sulla comprensione della politica; la storia viene, infatti, considerata una scienza doppiamente pragmatica perché orientata sia verso i fatti sia verso l'agire politico.
Per questo motivo l'obiettivo di Daunou non sarà tanto quello di stampo utilitaristico, quanto quello di acquisire documenti riguardanti la storia di Francia,
Al fine di creare una sorta di enciclopedia storico-politica, saranno molto importanti le raccolte di costituzioni che andranno a comporre il cuore dell'archivio universale, ovvero la sezione legislativa.
Il concetto di "storia universale" dell'illuminismo viene concretizzato dai Francesi in questo modo.
GLI ARCHIVI FIORENTINI
Li archivi, in epoca moderna, sono arsenali di autorità piene di documenti che fungono in primis da qualsivoglia legittimazione, ma anche da documento storico; gli archivi sono metafore del buon governo e della giustizia.
Non a caso alcuni storici enfatizzano la natura estetica degli archivi, volta ad andare oltre "sconfiggere" le crisi di legittimità tipiche dell'era moderna -> in questo contesto sorgono le "fortezze archivio" ovvero complessi fortificati dove sono contenuti documenti importanti che devono essere difesi, ma che devono dare anche una determinata immagine del potere vigente.
Solo nel
settecento l'archivio diviene deposito di documenti storici al fine di raccogliere un bagaglio culturale solido. (Massima espressione è l'archivio napoleonico). La creazione più importante all'interno degli archivi fiorentini, importanti per capire la storia degli archivi, è il "Gabinetto Diplomatico" istituito da Pietro Leopoldo nel 1778, dove erano destinate pergamene relative all'erudizione e alla storia, sia del pubblico sia del privato. Inoltre dal 1808, annessione alla Francia, l'archivio fiorentino diviene più sistematico -> si dividono i documenti amministrativi da quelli storici e c'è maggiore ordine in generale. Una volta occupata l'Etruria (Toscana, Lazio nord e Umbria ovest) si tenta uno smistamento alla francese dei documenti nell'archivio fiorentino, un'operazione non facile vista la varietà di documenti. Si ricorda la protesta del direttore del Diplomatico Domenico.Sarchiani a causa della presenza dellacartapecora al demanio in mezzo a libri aziendali, dal momento che si voleva un minimo di prestigionella raccolta dei documenti(la cartapecora è la roba per rilegare e per le pergamene); conl'appoggio della commissione degli oggetti d'arte Sarchiani riesce a vincere la causa, e a trattenerealcune pergamene al Diplomatico.Nonostante tutto i francesi iniziano, con l'ispezione di Daunou(1811), a controllare di dipartimentoin dipartimenti gli archivi e i documenti suscettibili all'attenzione e al possesso dell'impero; da Parmaa Firenze quindi Daunou esamina gli archivi, dando priorità a documenti come quelli medicei(digrande importanza per la storia d'Italia) o come le pergamene dall'XVIII secolo in su. Nonostante ciò,però, gli archivi Fiorentini non vengono deturpati come quelli viennesi, ma mantengono una propriaautonomia.La questione fiorentina evidenzia la dualità
dell'impero francese: meglio essere un insieme di stati o uno stato guida della civiltà europea? PERIFERIA O CUORE DELL'EUROPA? Il viaggio di Daunou in Italia nel 1811 evidenzia: 1) come sia infattibile riorganizzare il tutto alla francese, ciononostante si cerca comunque di trovare una adeguata sistemazione a documenti che potessero valere di più (notarili o giudiziari). 2) come la storia d'Italia sia contenuta non in un unico archivio di stato, quanto nei vari archivi delle varie province e nelle antiche repubbliche medievali; l'interesse per le suddette repubbliche non ha però fini di rispetto per gli eredi, dal momento che la conoscenza doveva rimanere francese per evitare possibili focolai di insubordinazione dettati dal patriottismo. 3) è difficile prelevare i documenti dagli archivi perché le resistenze sono agguerrite -> le città erano gelose delle loro antichità. In effetti l'archivio era, per monarchie,repubbliche e città, il fondamento legale della propria esistenza e per la costruzione del corpo politico. 3 città che simboleggiano l'attaccamento agli archivi sono: - SIENA -> l'archivio delle riformagioni si trova nel palazzo comunale a Piazza del Campo, e contiene documenti risalenti al periodo repubblicano pre oligarchico. Solo con la politica Leopoldina i nobili Senesi vengono a perdere poteri sul comune, sbiadendo insieme al periodo repubblicano nei documenti. I senesi troveranno da ridire quando la nuova occupazione francese deciderà di trasferire gli archivi sotto Firenze; al Generale Dauchy verrà richiesto, oltre che al risanamento del Monte dei Paschi, il mantenimento degli archivi a Siena -> di fronte al rifiuto si tenta di salvare il salvabile, dando priorità ai documenti notarili, lasciando al loro destino quelli storici. Nel 1811 Daunou preleva 2/3 dell'archivio, per sua fortuna pieno di pezzi interessanti ma molto leggero da.inviare.-PISA-> dal 1406 Pisa era sotto Firenze, dopo aver subito il saccheggio fiorentino degli archivi, e aver visto alcune istituzioni crollare; ciò continuava nel settecento, dal momento che alcuni documenti pisani venivano trasferiti all'interno del Diplomatico. Nel 1808 la città viene inglobata dai francesi, i quali impongono il trasferimento di alcune delle documentazioni dei conventi a Livorno. Nel 1812 la commissione per la conservazione dei monumenti delle scienze e delle arti del Mediterraneo riesce a bloccare l'invio dei dipinti; anche alcuni dei documenti (Pisa aveva una delle più grandi raccolte di pergamene) vengono lasciati lì, nonostante le pressioni di Daunou, all'archivio di storia patria di Camposanto. Per i Pisani l'archivio era fondamentale per mantenere la memoria della città, secondo Daunou meritava un posto migliore, essendo prestigioso. -PERUGIA-> la resistenza qui è molto forte, essendo una delle ultime città a cadere sotto il dominio papale. Nel 1540 viene fondata l'Università degli Studi di Perugia, che contribuisce alla conservazione e alla diffusione della cultura e della conoscenza. Durante il periodo napoleonico, Perugia subisce una serie di trasformazioni amministrative e territoriali, ma riesce comunque a mantenere la sua identità e la sua importanza culturale. Oggi la città è famosa per i suoi monumenti storici, le sue tradizioni e la sua vivace vita universitaria.zone ad essere stata presa; nonostante alcuni dei quadri vengono presi, il sentimento patriottico di difesa della storia degli avi permette di mantenere gli archivi intatti.
APOGEO E CRISI DELL'ARCHIVIO DEL MONDO
Il 15 agosto del 1812 viene posata la prima pietra dell'archivio del mondo, l'archivio di Parigi, situato di fronte all'università e alla scuola delle belle arti, così da formare un tempio del sapere; il progetto, accettato da Napoleone, costa 20 milioni di franchi ed è in grado di proteggere i documenti da eventuali incidenti. La grande concentrazione di documenti storici in un sol luogo avrebbe determinato il dominio francese sulla storia.
nel 1812 infatti, anno di maggior espansione francese, qualunque europeo avesse avuto la necessità di procurarsi documenti riguardanti la propria storia, avrebbe dovuto fare domanda alla Francia e ai suoi archivi; l Hotel de Soubise, ovvero l'archivio, presentava al pubblico la storia
d’Europa (tutti glarchivi di Simancas, papali, di Vienna ecc.), ma anche la storia delle conquiste napoleoniche.Mancano, invece, negli archivi documenti olandesi-> solo alcuni scritti delle colonie, che interessavano napoleone a causa della sua scarsa colonizzazione (andata male), vengono presi; nelle provincie unite vi sarà il tentativo fallito di acquisizione di archivi a causa dell’archivista Saint Aubin, inviato nelle Fiandre per saccheggiare le carte olandesi, ma sospettato di intelligenza con gli inglesi, i quali con la marina impediscono la confisca.L’archivio era talmente vasto che era stato necessario organizzare delle commissioni di aiuto-arhiviazione sia italiana sia tedesca, per evitare possibili confusioni coi vari documenti nelle varie lingue.per migliorare la sistemazione dei documenti ulteriormente Daunou introduce il metodo della descrizione su scheda, ovvero dell’utilizzo di schede contenenti le informazioni dei documenti, in modo darenderle più gestibili collettivamente, e uniformare il lavoro; le schede possono essere ordinate a piacimento, quindi vi è una maggiore velocità