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Pacificazione francesizzato
Questo periodo (XIII-XIV secolo) coincide anche con il ridimensionamento delle concezioni universalistiche del papato. L'ideologia pontificia però non viene meno, dimostrazione ne è:
- Bonifacio VIII, il quale porta agli estremi gli ideali teocratici di Innocenzo III.
- 1302: Unam Sanctam bolla con la quale riafferma che il potere temporale è subordinato a quello spirituale. (anacronismo).
- Discesa in Italia di Enrico VII (1310-1313) e gran rifiuto di Celestino V. La discesa imperiale però fallisce.
- Filippo IV Il Bello: primo sovrano che comprende le conseguenze della crisi dei poteri universali e le opportunità per una nuova legittimazione regia. Entra in conflitto con Bonifacio VIII. Il re ricorre agli "Stati generali" per garantire il consenso delle varie parti del regno, Guglielmo di Nogaret ha un ruolo importante in quanto promotore di questa iniziativa rex in regno suo est imperator.
- culmine scontro Bonifacio, Filippo il Bello: il re viene scomunicato dal papa e su consiglio di Nogaret decidono spedizione (1303, appoggiata anche dai Colonna in quanto acerrimi nemici dei Caetani) per raggiungere il papa ad Anagni e riescono a raggiungerlo (il popolo tradisce il papa) il giorno prima della scomunica del re. Il papa viene arrestato e morira dopo pochi giorni (le fonti dicono per la vergogna subita). Avviene anche il famoso schiaffo di Sciarra 6 Colonna. Questo episodio pone fine alle pretese universalistiche del papato.
- il Re nel 1305 elegge papa francese Clemente V
- 1309-1377 curia ad Avignone.
- Gregorio XI riporta a Roma la curia e questo provoca uno scisma per l'elezione del papa poiché vengono eletti due papi, uno italiano (Urbano VI) e uno francese (Clemente VII). Questo scisma indebolisce l'autorità pontificia, fino al momento in cui nel Concilio di
cambio di potere al vertice. 7• fase pre-comunale X secolo connubio aristrocrazia e papato: a Roma esiste una aristocrazia ricca, potente al punto da riuscire a controllare il papato, momento in cui il papa tende sempre più a sostituire il funzionario bizantino. Questa fase è definita papato nobiliare poiché assume un valore principesco (Crescenzi, Alberico)- principi che controllano il papato molto fortemente: legame forte tra papa e città. I principi però non riescono a dinastizzare il proprio ruolo, Roma infatti non può essere una aristocrazia con accanto il papa, ma l’unico modo per controllarlo. Succedono ad Alberico i signori tuscolani che vanno oltre la scelta del papato, poiché il personaggio più influente diventa papa direttamente.• XI secolo estrema dilatazione del papato nobiliare, è in questo momento (1048) che nasce il comune di Roma: esiste un gruppo di aristocratici che non ha ascendenza in aristocrazia
La nascita del comune romano coincide con l'inizio della riforma ecclesiastica avviata a Sutri da Enrico III e avente il culmine in Gregorio VII. Durante la riforma gregoriana, Pierleoni e Frangipane hanno dato al papa il massimo appoggio, sostenendo economicamente e militarmente la politica del papa riformatore. Sarà proprio questa collaborazione a farli diventare potenti. Famiglie avversarie andranno allo scontro con Frangipane, Pierleoni (Normanni, Corsi, eccetera), ossia quella che definiamo aristocrazia urbana. Il 1084 segna lo scollamento tra la città e il papato, avviando una sfiducia nei confronti del papa e provocando una divaricazione tra i due grandi alleati, Frangipane e Pierleoni, e una polarizzazione politica. In questo momento si sta affermando in Italia settentrionale il
fenomenocomunale.
- 1130 scontro tra Pierleoni e Frangipane sulla elezione del successoredi Onorio II, eleggendo due papi.
- FASE CONSOLARE 1143 nasce ufficialmente il comune di Roma: c'è la testimonianza di Frisinga (accompagnatore di Federico I) che cidice che i romani si oppongono al papa e restaurano il senato dandovita di fatto al comune. In questo anno, i romani vincono unabattaglia campale contro tivoli (momento di grande politica espansiva di Roma). A Quintiliolo i romani sconfiggono i tiburtini,ma il papa Innocenzo II impone linea morbida di dominazione. Larisposta da parte dei romani è rivoltosa nei confronti del papa, perquesto motivo si rifonda il senato romano. I dirigenti si chiavanoinfatti senatores e non consoles come nel resto d'Italia.Questo periodo ci indica quindi una strutturazione del comune nelmodo in cui cambia il gruppo dirigente al vertice. Compare infattiun gruppo di protagonisti che sembra privo di appoggi
imperatore all'inizio, ma quando questi si allea con Inghilterra, cambierà idea e appoggerà Federico e la Francia, i quali vincono nella Battaglia di Bouvines del 1214 e questo apre la strada alla nomina imperiale di Federico II: il papa decide la successione.
In questa fase (consolare) Roma è in piena autonomia comunale e mostra dinamicità economica enorme. Esempio di ciò sono due date 1165 e 1174, durante le quali Roma scende a patti con due fazioni rivali, Genova e Pisa. In questa fase è anche in lotta con il papato fino al 1188, in cui vi è una pace tra il Comune e il Senato (il Senato ne esce di fatto vincitore poiché papa Clemente III concede autonomia comunale e dà il permesso di distruggere Tuscolo). Dopo la pace, Roma si arricchisce e mostra grande dinamicità economica (corporazione di mercanti e commercianti via mare).
Inoltre, in questa fase, dopo un secolo di autonomia (dal 1046 al 1143) Pierleoni e Frangipane
hanno un ruolo marginale, e questo ce lo fa comprendere il fatto che il gruppo dirigente fino a quel momento (legato al papa) non appoggia un moto (antipapale) del comune.
Nonostante questo, ovviamente alcuni personaggi delle famiglie possono decidere di staccarsi e prendere altre posizioni, come ad esempio Pierleoni Giordano. È la militia romana a prendere il potere a scapito di famiglie di lignaggi precedenti ed è sempre la militia ad essere protagonista dell'espansione nel territorio della città.
Iniziano una serie di campagne contro Tivoli, Albano, Tuscolo il comune si sta sempre più conformando come una città-stato.
Come ha prosperato la militia? Con il sistema dei doni: se si doveva risolvere dei contenziosi (esempio Caffaro cittadino genovese) bisognava necessariamente pagare "persino l'usciere".
Probabilmente una delle spinte dietro al nuovo movimento comunale è anche quella di poter accaparrarsi il
diritto di coniare moneta daparte dei cambiatori (precoci nella città di Roma, già si trovano nel X-XI secolo). Questi signori sono ricchissimi e incidono molto anche sullapolitica economica (Malabranca presta soldi ad Alessandro III Conti diSegni 1170).
La capacità del papato di distribuire fette enormi di ricchezza anche a 10 kilometri da Roma, equivale a un arricchimento delle famiglie che glisono vicine: i mercatores durante Gregorio IX godono di un favoreenorme poiché il papa è nepotista nei loro confronti.
Questo fenomeno importante di nepotismo papale e soprattuttocardinalizio (Bonifacio VIII emblema) coincide con la nascita difamiglie élite della élite che assumono un ruolo diverso (hanno coscienza antropologica di costituire gruppo a sé!) i baroni. Laconcretizzazione di famigli