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Riassunto esame Storia medievale, Prof. Salvestrini Francesco, libro consigliato "Manuale di storia medievale", "La porta del sapere. Cultura alla corte di Federico II di Svevia", Andrea Zorzi, Fulvio Delle Donne Pag. 1 Riassunto esame Storia medievale, Prof. Salvestrini Francesco, libro consigliato "Manuale di storia medievale", "La porta del sapere. Cultura alla corte di Federico II di Svevia", Andrea Zorzi, Fulvio Delle Donne Pag. 2
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La divinità di Cristo e la sua incarnazione

Se non si accetta l'idea che Dio si sia fatto carne, il suo messaggio si impoverisce. Se Dio non è diventato carne, non può aver redento l'uomo dalle sue sofferenze, perché queste possono essere sconfitte solo da chi le ha vissute. La mediazione della natura di Cristo, da divina a umana, è stata possibile grazie alla Vergine. Tuttavia, in filosofia, ciò è considerato inaccettabile: Dio non può mescolarsi con la materia, con ciò che lui stesso ha creato.

La dottrina approvata a Nicea sostiene che Cristo fa parte di Dio, è increato e generato (non creato) della stessa sostanza del Padre. Cristo è generato come uomo, ma non è creato come essenza, perché sta fuori dal tempo come Dio, sono eterni e vivono per sempre. Ciò che vive per sempre ha un limite e se vive, vuol dire che è nato.

Cominciarono a diffondersi dottrine gnostiche, soprattutto in Oriente, che mettevano in discussione la dottrina di Cristo. Queste divisioni cominciarono a...

Diffondersi anche tra i fedeli al livello più comune, poiché cominciarono ad estendersi a questioni estranee alla religione. Ad esempio, l'Egitto aspirava a una maggiore autonomia dall'impero. La dissidenza religiosa cominciò ad andare di pari passo con la dissidenza politica. Le eresie (forme di pensiero diverse da quelle maggioritarie) venivano spesso dall'Egitto. Molti germani entrarono nell'impero e si convertirono al cristianesimo, tra questi anche i goti (che più di tutti avevano dimestichezza con Roma). Alcuni vennero addirittura nominati vescovi e studiarono la dottrina, cominciarono a conoscerne tutte le varianti. Un vescovo goto, Ulfila, decise di studiare meglio la religione cristiana, dopo aver imparato il greco e il latino andò a studiare ad Alessandria, dove conobbe la dottrina di Ario, un prete che proclamava una religione cristiana che assegnava al Cristo una natura inferiore a quella del padre.

(altrimenti non si spiega come avrebbe potuto incarnarsi) Ulfila, incuriosito da questa dottrina, si convertì al cristianesimo seguendo l'interpretazione di Ario→decise che era giusto diffondere la dottrina cristiana presso il suo popolo cominciò a→tradurre i vangeli in lingua gota, ma dal punto di vista ariano diffuse presso i goti un→cristianesimo ariano quando i goti avrebbero capito di professare un cristianesimo diverso da quello romano sarebbe stato troppo tardi. In seguito la Chiesa ha sempre avuto un terrore profondo delle traduzioni. La Bibbia era originariamente in sanscrito > fu tradotta in greco > San Girolamo ne fece una→traduzione latina (versione ufficiale). La Chiesa, dopo la vicenda di Ulfila, non volle più che la Bibbia fosse tradotta nelle lingue volgari. Infine, nel 380 il cristianesimo divenne la religione ufficiale di stato, in seguito all'editto di Tessalonica emanato da Teodosio, che imponeva a tutti i

sudditi l'accettazione dell'ortodossia→cattolica secondo i dettami definiti dai concili di Nicea (325) e di Costantinopoli (381) da religione perseguitata a religione che perseguita. Rapporto con i culti pagani Il cristianesimo ricavò diversi elementi dalle religioni pagane: - il vescovo di Roma, successore di Pietro, assunse la connotazione del pontefice massimo = era il sacerdote pagano - ricava la figura di figure consacrate (sacerdoti) invece differiscono di molto i luoghi di culto: essendo i culti pagani caratterizzati dal senso del mistero, i templi non erano mai molto grandi formati da: colonnato esterno all'edificio + cella: zona molto piccola interna al tempio in cui i VS fedeli non potevano entrare perché riservata ai sacerdoti (i fedeli portavano, al più, offerte,→come animali che venivano arsi nei bracieri esterni al tempio) zona velata dal mistero luogo di culto dei cristiani: il predicatore inizialmente si recava in luoghi dovepoteva essere ascoltato: nelle piazze

poteva appoggiarsi a una famiglia già convertita che gli consentiva di predicare in casa propria il cristianesimo

si avvicinò subito ai ceti alti: poter predicare in una grande casa aristocratica voleva dire poter convertire un gran numero di persone anche influenti

i predicatori in queste case usavano gli oggetti del pasto che rievocavano l'ultima cena di Cristo

questo rito, mutuando elementi dai riti pagani, viene in qualche modo strutturato: la proposizione dell'ultima cena di Cristo diventa una cerimonia religiosa a cui i fedeli debbono partecipare

si struttura in due momenti:

  1. liturgia della parola: il sacerdote spiega la parola di Dio e dei vangeli
  2. liturgia eucaristica: evoca l'ultima cena in cui Cristo dà il sacramento ai propri discepoli e si prepara alla redenzione

sempre più i predicatori usarono il luogo pubblico per eccellenza del mondo romano: la basilica romana (≈

centri commerciali di oggi), grande edificio che comprendeva negozi, comizi dei senatori,→prostitute, terme annesse ecc. il luogo sociale per antonomasia→la basilica cessò di essere un edificio laico edificio di culto →non era piccola come il tempio laico: doveva contenere la ecclesia (= la comunità) è grande e imita→la basilica romana (colonnati, navate ecc.) questo diventa il modello della ecclesia▪

Il cristianesimo nasce nelle città e rimase a lungo una religione prevalentemente urbana →invece nelle campagne penetrò più lentamente: qui restò più a lungo il paganesimo perquesto i cristiani estesero a tutti coloro che rifiutavano il messaggio di salvezza il termine “pagano”,dal latino paganus = villaggio rurale+con le invasioni barbariche, al paganesimo romano si sommò il paganesimo barbaricoi vescovi riconobbero la necessità di cominciare ad inviare i propri rappresentati

nelle campagne per diffondere anche qui la religione si creò una rete di presbiteri presenti nelle campagne, che rendevano conto al vescovo. In epoca successiva si sarebbe sviluppato il sistema delle plebes (pievi): comunità della campagna con un presbitero che fa le veci del vescovo della città. La Chiesa ha nel suo DNA una serie di elementi del paganesimo e una socialità nuova religione che vuole unire tutta la comunità. Ruolo nella diffusione del cristianesimo del monachesimo missionario. Il cristianesimo continuò a diffondersi tramite i monaci, inizialmente eremiti: aspirano a raggiungere la divinità, dominando le passioni e il corpo. Queste figure esistevano dapprima in Oriente, i primi eremiti cristiani vennero assimilati a filosofi, ma, del resto, c'è anche una matrice filosofica nel cristianesimo. Esistevano anche nel mondo ebraico (es: setta degli esseni). Presto, a partire dal III sec., il monachesimo.

Cominciò ad essere presente anche tra i cristiani, soprattutto in Egitto e in Siria: persone che vivevano lontano dalla società diventarono importanti perché considerate le persone più vicino a Dio, avendo superato i limiti del proprio corpo e raggiunto la suprema atarassia. Qualcosa di più del sacerdote che governava la Chiesa e guidava i fedeli, ma che non era visto come una persona vicino a Dio. I monaci diventarono punti di riferimento imprescindibili dopo la fine delle persecuzioni: restarono gli unici martiri che rinunciavano alla vita terrena in favore di quella celeste, ma continuano a vivere (né martiri), perché l'anima continua a vivere nel corpo. Potevano dare la stessa testimonianza dei martiri e avrebbero un ruolo importantissimo nella diffusione del cristianesimo, soprattutto in nord Europa. In Irlanda i monaci promossero un cristianesimo evangelizzatore che sarebbe diventato punto di riferimento per tutto il mondo.

L'isola non era mai stata colonizzata dai romani ed era stata risparmiata anche dalle invasioni barbariche; era abitata da tribù guidate da sacerdoti del culto celtico (druidi). L'evangelizzazione avviata nel V secolo da un monaco della Britannia, Patrizio, ma l'isola era priva di città e priva di una potenziale rete diocesana episcopale. Fu il monachesimo a costituire l'ossatura della struttura ecclesiastica e sarebbero stati i grandi abati a svolgere le funzioni riservate ai vescovi. Questo inquadramento monastico favorì forme di culto cristiano più ascetiche e rigorose che altrove, e i monasteri erano guidati da una regola più rigida di quella benedettina.

Date simboliche:

  • 313: editto di Milano di Costantino libertà di culto
  • 325: 1° concilio ecumenico della chiesa, convocato da Costantino a Nicea condanna dell'arianesimo
  • 380: editto di Tessalonica Teodosio proclama il cristianesimo

cattolico religione dell’impero- 395: divisione dell’impero parte occidentale VS orientale, alla morte di Teodosio- 476: caduta impero romano

Invasioni barbariche

Un altro grande fenomeno che trasformò il mondo romano fu l’incontro di civiltà determinato dalle migrazioni dei popoli barbarici all’interno dell’impero tra IV e VI sec.: alla lunga, le migrazioni dei germani non diedero luogo a una contrapposizione di civiltà, bensì a un più complesso processo di acculturazione reciproca anche se in origine il contatto tra culture così diverse (una seminomade, rurale e pagana, l’altra stanziale, urbana, socialmente organizzata e in via di cristianizzazione) diede inevitabilmente vita a conflitti e violenze.

L’irruzione e lo stanziamento delle tribù germaniche nei confini dell’impero si diluirono nel tempo, dalle prime incursioni nel II sec. alle ultime migrazioni del VI sec.

Il mio incontro con i barbari era cominciato ben prima delle invasioni: le popolazioni barbariche al confine, oltre Reno e Danubio, costituivano una periferia dell'impero. I capi avevano frequenti contatti con la corte imperiale, molti si arruolavano nell'esercito romano e ingenti erano gli scambi commerciali. Questi scambi conobbero il proprio apice tra II e III sec. A partire dal III sec. si susseguirono incursioni sempre più frequenti, in misura più evidente dal IV sec., l'impero fu attaccato sempre più sistematicamente da popoli germanici che si muovevano spinti l'uno contro l'altro: le popolazioni dell'Asia centrale spingevano verso l'area degli Urali, dall'area degli Urali, le popolazioni di matrice mongolica (unni) spingevano verso i germani spingevano verso l'impero. Questi movimenti - che i romani vissero come "invasioni" -

Dettagli
A.A. 2022-2023
136 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alice_caralli07 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Salvestrini Francesco.