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EVIDENZIA COME L'AVVENIMENTO NON SIA PERCEPITO COME UNA "GRANDE RIVOLUZIONE"

confermando come la religione cattolica fosse GIA' PERMEATA DA TEMPO. Purtroppo, non vengono date informazioni riguardo alle modalità della celebrazione. Conosciamo Clodoveo come personaggio storico, grazie all'opera di GREOGRIO DI TOURS chiamata "Dieci libri delle storie", durante la quale viene raccontata la storia del mondo fino al giudizio universale. Qui la conversione di Clodoveo viene ricordata affiancandola a quella di Costantino, ricordandone l'importanza per quanto riguarda la NASCITA DELLA COMUNITA' CRISTIANA IN GALLIA. Il problema di questa fonte è la sua INAFFIDABILITA', sia perché è stata scritta 2 GENERAZIONI DOPO gli avvenimenti interessati, sia per il suo CARATTERE FANTASTICO (viene descritto il battesimo in modo molto fantasioso e molto legato alla religione) per questo motivo, Clodoveo viene considerato.

come PERSONAGGIO LETTERARIO (questo Clodoveo per lo meno). POTERE E MEZZI DI COMUNICAZIONE NELLE MANI DEI CAROLINGIA inizio degli anni 50 del VIII, i MEROVINGI VENGONO SOSTITUITI DAI CAROLINGI, un'altra delle potenti dinastie galliche la MANCANZA DI FONTI di questo periodo, oscuro e confuso, è probabilmente legata a questo cambiamento i Carolingi avrebbero fatto TABULA RASA e si sarebbero IMPADRONITI DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE. Le due fonti più importanti che ci forniscono la data della quasi sicura deposizione di Childerico sono 2: DIPLOMI il primo riguarda un CONFLITTO RIGUARDANTE BENI FONDIARI, alla cui fine vi era scritto "l'uomo illustre, Pipino, soprintendente del palazzo (maior domus)" ma poi "redatto il 20 giugno del nono anno di re Childerico"; il secondo, più importante e poco più tardo, è un atto simile, tuttavia differisce dal primo per la firma: "Pipino, re dei Franchi uomo illustre"; oltre.

A questo, è presente anche una data, il 1 marzo. →In realtà non vi è una vera mancanza di fonti, ma di quelle affidabili è innegabile, infatti, che la nuova dinastia abbia attuato un'operazione di riscrittura a proprio favore, talvolta in vena→giustificatoria nei propri confronti. Queste testimonianze sono all'interno della biografia di Carlo Magno di Eginardo, qui viene affermato che la stirpe dei Merovingi era già in rovina quando, per salvaguardare la stabilità del regno, il Papa Stefano decide di deporre Childerico, lasciando libero accesso al trono al maior domus Pipino (la cui famiglia era stata esaltata grazie al padre, Carlo Martello).

Esistono altri documenti, ma nessuno di essi è coevo ai fatti, per cui non si possono avere fonti molto attendibili; oltre a ciò, ogni testo disponibile è "carolingizzato", per cui non è possibile neanche farsi un'idea imparziale.

dell'andamento dei fatti. La collaborazione tra Papa e re dei Franchi è evidente visti i fatti avvenuti alla fine degli anni 50 del 700 a seguito della salita al potere di Pipino, il Papa, ritornato a Roma, decide di inviare delle LETTERE DI SOLLECITAMENTO AL RE DEI FRANCHI, con l'obiettivo di LIBERARE DAL GIOGO ORIENTALE I TERRITORI ATTORNO A ROMA all'epoca, infatti, l'impero d'Oriente deteneva il controllo di una serie di territori, riuniti sotto il nome di ESARCATO, che si estendevano dalla Romagna (Ravenna era la capitale), all'Umbria, fino al Lazio, seguendo come direttrice la VIA FLAMINIA. I TERRITORI LAZIALI SOFFOCAVANO ROMA, e permettevano a Costantinopoli di CONTROLLARE LE ELEZIONI PAPALI. La DISCESA DI PIPINO NEL 757, e la conquista di quasi tutti i territori richiesti sono l'ATTO FONDATIVO DELLO STATO PONTIFICIO. L'unione tra la sfera religiosa e quella politica è ben nota, come abbiamo detto.

Prima già dall’inizio di quel processo di CREAZIONE DI REALTA’ AUTONOME SOTTO UN VESCOVO in Gallia, si era sviluppato contemporaneamente e conseguentemente la pratica della COMPATERNITAS, ovvero la creazione di un RAPPORTO PSEUDO-FAMILIARE tra due individui; i sovrani Franchi avevano stretto rapporti di questo tipo con altri aristocratici minori nel nostro caso specifico, il Papa diviene COMPADRE SPIRITUALE del re, perché assume il ruolo di PADRINO DEI SUOI FIGLI (colui che li battezza). L’importanza che assume il padrinato nei rapporti politici di questo periodo (e di alcuni secoli a venire) è testimoniata dall’impellente NECESSITA’ DI RINNOVO DEL PATTO ALLA MORTE DI STEFANO II in questo caso, Paolo I (757-767) sugella tale patto A DISTANZA, facendosi inviare il fazzoletto utilizzato durante il battesimo della figlia di Pipino. All’interno delle lettere si può notare l’aggiunta dell’appellativo

“compadre” non appena questa pratica viene terminata. Ulteriori favoritismi da parte del papa nei confronti non solo della corona, sono l’APPOGGIO→SPIRITUALE (la preghiera) e DONAZIONI DI BENI tutto ciò sviluppa una POLITICA INCENTRATASUL SERVIZIO DI DIO SULLA CRISTIANITA’, mettendo da parte quei temi che concretamente→avrebbero garantito un maggiore benessere (questioni agricole, sicurezza ecc…) laSUGELLAZIONE UFFICIALE DI TALE UNIONE (tra Chiesa e regno Franco) avviene nel Natale dell’800,→con la CREAZIONE DEL SACRO ROMANO IMPERO (di cui Carlo acquisisce l’”imperium”)nonostante ciò, vi sono alcune fonti (il computo cronologico dell’arcivescovo di Colonia Ildeboldo,sopra tutte) che riportano che IL PASSAGGIO DI TALE POTERE SIA STATO PORTATODALL’IMPERATRICE IRENE pochi anni prima (la fonte è del 798), seguendo la prassi secondo cui unpotere del genere sarebbe dovuto provenire da un

ex/imperatore in carica. Sembra quindi che alcunicronisti abbiano voluto oscurare questo, affermando che tale incontro (tra Irene e Carlo) sarebbeavvenuto per motivi politici differenti.

IL “REX FRANCORUM” DIVENTA STORIA PASSATA →Dagli anni 70 del IX, inizia a PERDERSI IL VALORE DELLA DISCENDENZA nella nomina regia ilregno entra in crisi, in quanto I VARI GOVERNANTI NON RIESCONO A GESTIRE l’immensa zona.

Questo periodo è caratterizzato da SCONTRI INTERNI e INVASIONI DALL’ESTERNO di Ungari, Saraceni→e Vichinghi questi attacchi vengono mal gestiti, sia a causa di presunte trattative col nemico (conil solo intento di sfruttarlo per andare contro agli altri aristocratici gallici), sia a causadell’IGNORANZA DEI FRANCHI NEI CONFRONTI DELLA STRUTTURA POLITICA DEGLI INVASORI (ognifranco pensava, quando stringeva un patto con loro, di aver trattato con il re, quando in realtà, datala struttura pre-gerarchica e acefala di queste genti, si

stava semplicemente facendo alleanze con un piccolo gruppo) quindi la MANCATA COESIONE tra Franchi e la loro INCONSAPEVOLEZZA nei confronti delle consuetudini dei popoli razziatori, IMPEDISCONO LA LORO SCONFITTA. Questo periodo di estrema crisi viene delineato da un monaco del monastero di Saint-Bertin, nell'859; egli CRITICA LE LOTTE INTESTINE DEI RE CAROLINGI (Carlo che respinge Ludovico, nello specifico), e la loro NON CURANZA NEI CONFRONTI DELLE RAZZIE dei Danesi. La stessa noncuranza, afferma il monaco, avrebbe portato le POPOLAZIONI LOCALI AD ARRANGIARSI NELLA DIFESA (il popolo tra la Senna e la Loira), creando un "POPOLO MISTO". Paradossalmente, I REMETTONO LI METTONO A MORTE, con l'alibi di RISTABILIRE L'ORDINE DI DIO. Sostanzialmente, ritenevano più importante EVITARE CHE LE CLASSI SOCIALI SI MESCOLASSERO (perché l'ordine divino non va toccato), rispetto a respingere gli invasori. La perdita di fiducia nei.confronti dei sovrani causa la perdita di importanza della discendenza di sangue nella nomina regia. La rottura definitiva si concretizza nel 888 con la morte di Carlo il Grosso e la divisione del regno franco. Improvvisamente smette di funzionare la legittimazione sanguigna, per cui rimangono altri 3 tipi di legittimazione: forza, nomina papale, elezione politica (nell'879 Bosone viene eletto da un'assemblea di vescovi e aristocratici, in comune accordo, per fronteggiare i Saraceni). A questo punto, si assiste alla regionalizzazione del territorio franco, anche in virtù di una mancata elezione ufficiale di un sovrano (per i motivi sopra riportati). Dal regno di Borgogna e Provenza a quello Sassone, si assiste alla moltiplicazione di realtà autonome, e quindi di discendenze. La più longeva e più importante è quella degli Ottoni di Sassonia, fautrice della rinascita dell'Impero Romano. Per quanto riguarda

Invece la DINASTIA CAROLINGIA, essa finisce con LUDOVICO IL FANNULLONE e la sua caduta da cavallo nel 987, seguita dall'ELEZIONE DI UGO (poi detto Capeto, e capostipite dell'omonima casata), duca di Francia.

STRUTTURE POLITICHE E SOCIALI, AMMINISTRAZIONE E CULTURE DELLA CONOSCENZA

Innanzitutto non si possono utilizzare i termini STATO e REGNO per comprendere nello specifico la politica franca. Nonostante io abbia usato il termine regno (più per comodità), in realtà il termine nasce quando NEL XII LA CHIESA INIZIA AD ASTRARSI DALLA POLITICA, per cui è necessario che vi sia differenza tra le due cose. Il termine STATO, invece, è molto più recente, e segue lo stesso filone: un ente è STATO PERCHE' VUOLE ASTRARSI DALLA MONARCHIA tipica del regno.

Guardando all'Alto Medioevo, quindi, tutto ciò che concerne la politica prende il nome di CHIESA, in quanto non vi era differenza tra popolo e comunità.

cristiana può essere questo il motivo percui a quell’epoca NON NASCE UNA VERA E PROPRIA TEORIA POLITICA. Non si ragiona per categorie astratte quando si fanno delle scelte politiche, ma si dà la precedenza alle RELAZIONI PERSONALI

Queste relazioni personali, come sostengono alcuni storici, SONO MOLTO COMPLESSE, e non possono essere riconducibili alla struttura feudale tanto decantata dai manuali di storia.

In sostanza, l’AGIRE POLITICO del re era un INFLUENZATO QUASI TOTALMENTE DAI PRECETTI CRISTIANI, e dai rapporti che il re stesso aveva con i VESCOVI e il PAPA (quindi le relazioni personali con gli aristocratici galli e il papa) non è un caso che, ai tempi, si ricorra a SPIEGAZIONI e REAZIONI DI TIPO RELIGIOSO COME RISPOSTA AGLI EVENTI AVVERSI o alle ASPETTATIVE come già ripetuto, la CRISTIANITA’ veniva considerata come l’INSIEME DI TUTTE LE PERSONE SOTTO LA RESPONSABILITA’ DEL RE.

Questa considerazione nei confronti

della figura regnante

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Publisher
A.A. 2023-2024
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bellet_1202 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Lazzari Tiziana.