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DALLA METÀ DEL XV, RIAFFERMAZIONE DELLA MONARCHIA

PONTIFICIA: tutto il potere ritorna in mano al papa e alla curia.

Gli imperi

L’impero tedesco:

Il potere dell’impero era stato ridimensionato dall’interregno seguito alla morte di Federico II è dalla debolezza dei suoi successori, a cominciare da Rodolfo I d'Asburgo (1237-1291). Dopo il fallimento dei tentativi di Enrico VII di Lussemburgo (1308-1313) e di Ludovico dei Wittelsbach di Baviera (1313-1347) diffidare vigore al potere imperiale, l'influenza degli imperatori si ridusse definitivamente al territorio tedesco. L’autorità imperiale non era riuscita a imporsi con efficacia nemmeno all’interno della Germania, proprio perché distratta dalle aspirazioni universalistiche e dai lunghi periodi trascorsi in Italia. A indebolire l’autorità dell’imperatore concorreva anche il fatto che egli venisse eletto, senza riuscire a creare una stabilità.

dinastica.Carlo IV di Lussemburgo (1347-1378) avvertì la necessità di scendere in Italia per cingere nel 1355 la corona imperiale e legittimare la sua autorità (nella dieta di Rhens del 1338, un certo numero di elettori laici ed ecclesiastici, avevano stabilito che il futuro sovrano potesse essere incoronato re e imperatore senza la conferma del papa). Nel Bolla d'oro.1356 emanò una deposizione nota come Essa fissò il collegio dei sette principi che avevano il privilegio di eleggere l'imperatore secondo determinate ritualità, e confermò come non fosse più necessario ottenere anche la corona d'Italia e la consacrazione pontificia. Il titolo imperiale perse così definitivamente le prerogative universalistiche, accentuando la sua natura prettamente tedesca.Il titolo imperiale fu conteso tra XIV e XV tra alcune grandi famiglie. Ad alternarsi sul trono furono soprattutto le casate dei Wittelsbach in Baviera, dei

Lussemburgo in Boemia e degli Asburgo nell'attuale Svizzera al Tirolo, alla Carinzia. I Lussemburgo riuscirono a controllare per circa un secolo, dal 1348 al 1437 la corona imperiale, senza renderla dinastica. L'ultimo sovrano della casata, Sigismondo (1410-1437), che era stato eletto anche re d'Ungheria dal 1387, diede in sposa la figlia Elisabetta ad Alberto II d'Asburgo favorendo così la convergenza delle corone d'Austria, Boemia e Ungheria nelle mani degli Asburgo. Con l'elezione di Alberto il titolo imperiale per bene agli Asburgo e la carica imperiale divenne da allora dinastica. Data anche l'enorme estensione dell'impero, non si ebbe mai una sovranità uniforme. Le città e i principati territoriali erano sempre più autonomi. L'autorità imperiale fu esercitata soprattutto attraverso l'organismo rappresentativo del parlamento imperiale. I territori su cui era esercitata una tela e

autorità statale erano i territori retti dal signore. Nell'area renana, nella Germania meridionale e sulle coste del Mar Baltico si erano sviluppate le maggiori città tedesche, governate da un'attiva borghesia mercantile. Il rafforzamento dei principati territoriali indusse le città a unirsi in leghe. Le alleanze erano state vietate dalla bolla d'oro emessa dalla ma il fenomeno dilagò dopo la morte di Carlo IV. Per vari decenni la Germania fu travagliata da uno stato di guerra continuo tra i principi e le città. Nonostante alcuni successi, le leghe subirono pesanti sconfitte dagli eserciti signorili e furono costrette a sciogliersi definitivamente in seguito alla pace generale del 1399. Le città dell'area baltica e renana avevano dato luogo sin dalla metà del XII a unioni di mercanti tedeschi (Hansa) che conseguirono presto la supremazia economica in tutta la regione. Nel 1364 le varie associazioni si fusero in un'unica lega.comprendeva non solo centri tedeschi. Estintasi la dinastia dei Premyslidi, nel 1310 Giovanni di Lussemburgo, figlio dell'imperatore Enrico VII, incorporò la Boemia nell'impero. Essa raggiunse il suo apogeo con il lungo regno di Carlo IV (1347-1378) che rinunciò ad esercitare il potere imperiale sull'Italia. Pose a Praga la propria residenza ed estese il regno incorporando il Brandeburgo. Un principato territoriale particolare fu quello costituito nelle regioni orientali dall'ordine religioso militare dei cavalieri teutonici, protagonista dell'espansione tedesca lungo le regioni baltiche (Lituania, Estonia, Lettonia). Essa diede nuovo slancio alla conquista e all'evangelizzazione della Pomerania e della Prussia, concluse nel 1238; alla metà del XIV furono acquistati anche Lettonia e altri territori più interni. Il culmine della Potenza fu raggiunto alla fine del XIV solo quando, sotto la guida di Winrich von Kniprode (1351-1382), furono

fondati oltre 1.4000 villaggi e varie città. La pesante sconfitta subita a Tannenberg nel 1410 da parte dell'esercito lituano-polacco aprì una lunga fase di rivolte delle città e della nobiltà rurale, che indebolì il principato costringendolo a cedere la Prussia orientale nel 1466 al re di Polonia, e frenò l'espansione tedesca verso est.

Il tramonto di Bisanzio: Dopo il saccheggio di Costantinopoli del 1204, i crociati si spartirono il territorio bizantino in principati (ducato di Atene e Tebe, principato di Acaia e regno di Tessalonica) dando vita a un impero latino d'Oriente, di cui i veneziani monopolizzarono gli empori commerciali. Intorno alla dinastia dei Lascaridi (1204-1259) si organizzò a Nicea il progetto di riconquista bizantina della compagine imperiale. L'alleanza con i mercanti genovesi consentì a Michele Paleologo di riprendere Costantinopoli nel 1261 e di restaurare la sovranità imperiale su

Formattazione del testo

Un territorio che era però ormai ridotto alle sole regioni affacciate sul Bosforo e a qualche isola nel mare Egeo. Come quello d'Occidente, anche l'impero bizantino si vide sempre più costretto a una dimensione regionale: impero greco e non più romano. Oltre che dalle forze occidentali, doveva difendersi dagli attacchi che provenivano dagli stati slavi nei Balcani e dall'avanzata dei turchi in Oriente. (Sotto la dinastia dei Paleologi la concessione di terre in beneficio divenne generalizzata ed ereditaria). La gerarchia burocratica non fu più selezionata dal potere centrale ma basata su legami familiari. Il commercio e la finanza restarono nelle mani dei veneziani e dei genovesi. All'interno della chiesa ortodossa permaneva viva una dialettica tra un orientamento favorevole a ricucire lo scisma con la Chiesa cattolica (concilio di Firenze nel 1439) e uno deciso invece a rafforzarne le differenze (movimento monastico guidato dalle gerarchie del monte

Athos). L'islam dagli arabi ai turchi: Sin dal 1058 la dinastia turca dei Selgiuchidi aveva assunto la guida del califfato di Baghdad. Passò sotto il loro controllo anche l'Egitto. Nelle regioni orientali l'invasione dei mongoli aveva reso i Selgiuchidi soggetti al gran khan, frantumando l'Anatolia in una serie di piccoli emirati. Da uno di questi prese avvio l'affermazione degli ottomani, una piccola tribù turca che cominciò a espandersi in tutta l'Asia Minore dai primi decenni del XIV, sotto la guida dell'emiro Osman I (1299-1326). Nel 1354 si insediarono nella penisola europea di Gallipoli, da dove Murad I (1359-1389) guidò la conquista della Tracia, ponendo la capitale ad Adrianopoli nel 1365. Nei Balcani si scontrarono con il regno di Serbia che abbatterono nel 1371 sul fiume Maritza e a Kossovo nel 1389 (dove morì Murad I). L'espansione ottomana proseguì verso la Macedonia, la Bulgaria e la Valacchia.

l'India e gran parte dell'Asia centrale). Tuttavia, nel 1402, i mongoli subirono una pesante sconfitta da parte degli ottomani nella battaglia di Ankara. Questo evento segnò l'inizio del declino del potere mongolo e permise agli ottomani di riprendere la loro espansione verso ovest. Sotto il regno di Maometto II (1451-1481), gli ottomani riuscirono finalmente a conquistare Bisanzio nel 1453, ponendo fine all'Impero Romano d'Oriente. La città fu rinominata Istanbul e divenne la nuova capitale dell'Impero Ottomano. Negli anni successivi, l'Impero Ottomano continuò ad espandersi, conquistando gran parte dei Balcani e arrivando fino alle porte di Vienna nel 1529. Durante il regno di Solimano il Magnifico (1520-1566), l'Impero Ottomano raggiunse il suo apice, diventando uno dei più grandi e potenti imperi della storia. Tuttavia, a partire dal XVII secolo, l'Impero Ottomano iniziò a perdere terreno. Le potenze europee, come l'Austria, la Russia e la Francia, iniziarono a minacciare il suo dominio e a sottrarre territori. Nel corso dei secoli successivi, l'Impero Ottomano subì una serie di sconfitte e perdite territoriali, fino a quando fu completamente smantellato dopo la prima guerra mondiale. L'impero ottomano ha lasciato un'impronta duratura sulla storia e sulla cultura della regione. La sua capitale, Istanbul, è ancora oggi una città ricca di monumenti e testimonianze dell'antico impero. Inoltre, l'eredità dell'Impero Ottomano si riflette anche nella cultura, nella lingua e nella religione di molti paesi dell'Europa orientale, dei Balcani e del Medio Oriente.Delhi in India, conquistò la Mesopotamia, la Georgia, l’Armenia…). Nel 1402 sconfisse e catturò Bayazid I ad Ankara, arrestando l'ascesa dell’impero ottomano e conquistando parte dell'Anatolia. Dopo la morte di Tamerlano (Timur-lenk) nel 1405, gli ottomani ripresero l’espansione in Asia, nel mar Nero e nei Balcani. Gli imperi bizantini chiesero aiuto in occidente che però era già occupato nella Guerra dei cent’anni e dalla crisi delle sovranità imperiali e pontificia. Nel 1453 Costantinopoli cadde in mano musulmana (sotto l'assedio di Maometto II), ponendo fine all’impero bizantino. Ciò suscitò un’onda di sgomento in Occidente. Nei decenni successivi i sultani sottomisero gran parte della Grecia e dei Balcani, spazzando via dall’Egeo e dalla Crimea gli avamposti mercantili genovesi e veneziani. Occuparono Otranto sulle coste pugliesi, si spinsero in Friuli e inCarinzia. L'organizzazione politica e religiosa dell'impero ottomano fu centrata nelle mani del sultano, Maometto II. La formazione degli stati Secoli XIV - XV Europa nei secoli XIV-XV: rafforzamento in senso statale dei regni, una loro maggiore stabilità politico-amministrativa e territoriale. In occidente, si erano già sviluppate delle forti monarchie; in Oriente si poterono creare regni più vasti ma con una maggiore fragilità della monarchia. All'interno degli stati rimasero poteri eterogenei e spesso conflittuali di origine signorile, cittadina ed ecclesiastica. Presero corpo apparati amministrativi, ufficiali specializzati e stipendiati, assemblee rappresentative tra il sovrano e i vari poteri locali. Dai regni agli stati Continuità e trasformazioni: Tra gli elementi di continuità va evidenziato come gli stati continuarono a esser
Dettagli
A.A. 2019-2020
81 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cosimotoledano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cariboni Guido.