vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
dei mari favorì il ritorno della pirateria, un fenomeno endemico del Mediterraneo sin
dall'antichità.
Alcuni sovrani, tra cui i Lagidi, sfruttarono i pirati per rafforzare le proprie flotte,
mentre regioni come l'Illiria, Creta e la Cilicia divennero veri e propri centri operativi
per i predoni del mare. Tuttavia, i più attivi in questa fase furono gli Etoli, che verso
la metà del III secolo a.C., grazie all'accesso al mare, trasformarono la pirateria in una
delle principali fonti della loro economia. La vastità del fenomeno è testimoniata dai
trattati di asylia, accordi stipulati con città dell'Egeo e dell'Asia Minore per garantire
l'immunità dalla pirateria.
Le tensioni nel Peloponneso: l'avanzata degli Achei e la crisi di Sparta
Nella seconda metà del III secolo a.C., lo scenario politico greco conobbe un
profondo mutamento con l'ascesa della Lega Achea, fino a quel momento rimasta ai
margini delle grandi vicende geopolitiche. Il suo consolidamento alterò gli equilibri
della penisola, ponendola in contrasto con la Macedonia e con Sparta, ridefinendo le
future dinamiche politiche della Grecia.
La Lega Achea
Fondata in epoca arcaica, la Lega Achea fu rifondata nel 281 a.C. a Patrasso e
inizialmente comprendeva una decina di città. La sua vera espansione iniziò con
Arato di Sicione, che nel 251 a.C. liberò la sua città dal dominio tirannico e la fece
entrare nella Lega.
Negli anni successivi, Arato riuscì a sottrarre alla Macedonia la città di Corinto,
cacciandone la guarnigione macedone, e a estendere l'influenza achea su Argo,
Epidauro, Megara e sulla Confederazione Arcadica. Questo successo rese la Lega
Achea un'entità politica sempre più strutturata, dotata di un proprio sistema monetario
e di un unico sistema di pesi e misure.
Dal punto di vista istituzionale, la Lega Achea era governata da un'assemblea
generale, che si riuniva presso il santuario di Zeus Elio a Egion, e da un Consiglio
federale con rappresentanti delle città membri. Il comando militare e le decisioni più
rilevanti erano affidati allo stratego, eletto annualmente. Arato ricoprì questa carica
ben 17 volte, confermando il suo ruolo di leader indiscusso della coalizione.
A differenza della Lega Etolica, che era più popolare e legata agli strati medi della
popolazione, la Lega Achea era dominata dalle élite urbane, che ne orientavano la
politica in senso più conservatore.
Il successo degli Achei portò inevitabilmente a uno scontro con la Macedonia, che si
sentiva minacciata dalla loro espansione. Questo spinse la Lega Achea a stringere
un'alleanza con Tolemeo III d'Egitto e con Sparta, rafforzando la propria
posizione.
La crisi di Sparta e il ritorno alla costituzione di Licurgo
Nel frattempo, Sparta si trovava a fronteggiare una grave crisi interna. Il numero dei
cittadini spartiati si era drasticamente ridotto, mentre le terre si concentravano nelle
mani di poche famiglie aristocratiche, aumentando le disuguaglianze sociali.
L'insoddisfazione crescente portò alla nascita di movimenti di riforma, volti alla
redistribuzione delle terre e alla cancellazione dei debiti.
Uno dei primi a tentare un cambiamento fu Agide IV, che però venne osteggiato
dall'aristocrazia e infine condannato a morte nel 241 a.C.
Il suo progetto fu ripreso anni dopo da Cleomene III, che attuò una serie di riforme
radicali:
Esilio delle famiglie aristocratiche più potenti
Redistribuzione delle terre e aumento del numero di cittadini spartiati
Creazione di un esercito più efficiente
Cleomene si presentò come il restauratore dell'antica costituzione di Licurgo e riuscì
a consolidare il potere di Sparta nel Peloponneso, ottenendo anche successi militari.
Tuttavia, le sue riforme sociali suscitarono grande preoccupazione, soprattutto nella
Lega Achea, che temeva l'attrazione che il suo modello avrebbe potuto esercitare su
altre città. Questo portò a un cambiamento radicale nella politica achea, culminato in
una alleanza con la Macedonia contro Sparta.
La Guerra di Cleomene e il nuovo corso della politica achea