Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Riassunto esame Storia greca, Prof. Nafissi Massimo, libro consigliato Storia greca, Bettalli Pag. 1 Riassunto esame Storia greca, Prof. Nafissi Massimo, libro consigliato Storia greca, Bettalli Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Nafissi Massimo, libro consigliato Storia greca, Bettalli Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Nafissi Massimo, libro consigliato Storia greca, Bettalli Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Nafissi Massimo, libro consigliato Storia greca, Bettalli Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Nafissi Massimo, libro consigliato Storia greca, Bettalli Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La piena cittadinanza fu riservata a soli 9.000 cittadini e furono abolite le misure che favorivano la

partecipazione di tutti alla vita politica e religiosa. Non mancarono le ripercussioni per i politici

antimacedoni: Iperide fu giustiziato, mentre Demostene si suicidò prima di venire catturato.

Verso una definizione dei nuovi assetti

A circa un anno dai primi accordi per la spartizione del potere, ebbero inizio le lotte fra i successori di

Alessandro.

Gli accordi di Triparadiso (321) Quando Cratero lasciò l’Asia per prestare aiuto ad Antipatro a Lamia,

Perdicca ne approfittò per aumentare il suo potere e trascinò con sé Eumene. La sua ambizione lo

portarono in una direzione sbagliata: decide di attaccare l’Egitto e viene assassinato durante la campagna.

Nel frattempo anche Cratero, tornato in Asia per fermare Perdicca, muore in uno scontro con Eumene. Nel

giro di poco tempo due tra i grandi supervisori erano scomparsi e ciò rese necessario rivedere gli assetti del

potere. L’incontro avvenne a Triparadiso e Antipatro viene scelto come unico reggente, mentre Antigono

fu nominato stratego dell’Asia con il compito di proseguire la guerra contro Eumene; Tolemeo si vide

confermare il controllo sull’Egitto, mentre a Seleuco venne affidata la satrapia di Babilonia.

La morte di Antipatro (319) Gli equilibri non durarono a lungo. Antipatro muore nel 319 e lascia la sua

eredità a Poliperconte, compagno d’armi. Decisione che suscitò le ire del figlio Cassandro, che scatenò una

guerra a cui presero parte anche gli altri diadochi.

Anche Atene passa dalla parte di Cassandro e la democrazia che si era insediata nell’anno precedente

adesso lascia il posto a un regime più conservatore: fu stabilito un limite di censo di 1.000 dracme per la

partecipazione alla vita politica. Tuttavia, la città conobbe un periodo di prosperità sotto la guida di

Demetrio del Falero, governatore scelto da Cassandro: egli riassettò le finanze, limitò gli sperperi e

promosse un censimento della popolazione. Presso Tolemeo contribuì anche alla fondazione della grande

Biblioteca di Alessandria e del Museo.

Negli stessi anni Poliperconte trova l’appoggio di Olimpiade, madre di Alessandro esiliata in Epiro. Al suo

ritorno riuscì a far uccidere Filippo III Arrideo, la moglie e una serie di nobili macedoni, lasciando Alessandro

IV come unico erede.

Nel 316 muore anche Eumene a opera di Antigono.

La pace del 311 Questa nuova situazione suscitò le ambizioni del Monoftalmo. Dopo aver conquistato la

satrapia di Babilonia, costringendo Seleuco a fuggire, Antigono si proclama reggente e dichiara che le città

greche dovevano essere libere, autonome e prive di guarnigioni straniere. Il suo non era un vero e proprio

interesse per le poleis, piuttosto uno slogan che potesse attirare le simpatie delle città sottomesse a

Cassandro e portarle contro di lui.

Il primo a comprendere l’intelligenza di questa mossa fu Tolemeo, che non esitò a fare lo stesso. Per

rafforzare la sua posizione favorì addirittura la nascita di una lega che riunisse molte isole dell’Egeo e

soprattutto le Cicladi, conosciuta col nome di lega dei Nesioti.

In questi anni Antigono combatte su due fronti: contro Cassandro in Grecia e nell’Egeo e contro Tolemeo

per il controllo di Siria e Palestina. Fu la sconfitta a Gaza che lo costrinse a chiedere la pace.

Gli accordi raggiunti nel 311 risultarono deludenti per il Monoftalmo, che si vide riconoscere solo il titolo di

stratego dell’Asia, ma non quello di reggente. A Tolemeo veniva confermato il controllo d’Egitto, a Lisimaco

la Tracia e a Cassandro la reggenza della Macedonia, ma solo fino alla maggiore età di Alessandro IV.

Questo fu il motivo del suo assassinio qualche anno dopo. La sua morte decreta la fine della stirpe di

Alessandro Magno.

La nuova geografia politica

Un anno dopo gli accordi del 311, l’impero risultava ormai diviso in cinque regioni ben distinte e governate

autonomamente:

- L’Egitto di Tolemeo;

- La Macedonia e Grecia di Cassandro;

- La Tracia di Lisimaco;

- L’Asia occidentale di Antigono;

- Infine, la satrapia di Babilonia. Seleuco vi torna dopo la battaglia di Gaza, ed è da qui che avvierà la

conquista dei territori dell’Asia orientale.

Le campagne di Antigono fino alla battaglia di Ipso (307-301) Dopo alcune campagne fallimentari in

Oriente, il Monoftalmo si mosse verso il Mediterraneo. Grazie a una spedizione del figlio Demetrio egli

ottenne il controllo di Atene, che passò con entusiasmo dalla sua parte.

Atene recupera la democrazia.

Il secondo grande successo del Monoftalmo avviene l’anno successivo, quando Demetrio riuscì a strappare

a Tolemeo l’isola di Cipro, base strategica per il controllo della Siria. Il gesto ebbe un significato profondo

perché con esso Antigono intendeva rivendicare la piena eredità di Alessandro e lo dimostrò andando

contro l’Egitto. Una spedizione fallimentare tuttavia: l’Egitto rimase a Tolemeo, che assunse il titolo di re.

Respinto dall’Egitto, Antigono tentò di consolidare il suo controllo sul Mediterraneo impadronendosi di

Rodi. L’assedio si risolse in un nulla di fatto. L’isola riuscì a resistere anche grazie all’aiuto di Tolemeo.

Uno dei motivi che accelerarono la fine dell’assedio furono i successi militari di Cassandro in Grecia che

minacciavano le posizioni di Antigono. Nel 303 Demetrio rientra nella penisola e si assicura il controllo di

Corinto; l’anno successivo nasce una nuova lega ellenica, su modello di quella di Filippo e Alessandro. La

differenza in questo caso, però, è che la nuova confederazione nasce come punto di partenza, uno

strumento per dare l’assalto a Cassandro.

Ben presto anche le iniziative di Antigono ebbero le sue conseguenze: Cassandro si mosse a sua volta e con

lui si schierarono Lisimaco, Tolemeo e Seleuco che disponeva di ben 400 elefanti. Lo scontro decisivo

avvenne in Frigia, a Ipso, dove gli eserciti di Lisimaco e Seleuco sbaragliarono quelli di Antigono. Il

Monoftalmo muore sul campo, mentre Demetrio fugge in Grecia.

Si estingue la generazione dei diadochi Con Antigono scompare anche il suo regno: l’Asia minore passa

a Lisimaco, fatta eccezione per alcune zone di Licia, Panfilia e Pisidia che vanno a Tolemeo. A lui rimase

anche la Siria meridionale, anche se questa sarebbe toccata a Seleuco stando agli accordi di pace. Questa

situazione non fece altro che generare una serie di conflitti fra Tolemei e Seleucidi.

Privato del regno, il figlio di Antigono rimase padrone del mare, sostenuto da isole dell’Egeo, Cipro e alcune

basi sulle coste d’Asia Minore. L’ultima grande occasione gli fu offerta con la morte di Cassandro nel 297:

approfittando di questo momento di debolezza, Demetrio riuscì a eliminare tutti i pretendenti al trono di

Macedonia e a farsi incoronare re nel 294.

Lisimaco e Pirro invasero la Macedonia e nel frattempo lo stesso Lisimaco riesce a conquistare quelle città

sulle coste dell’Asia Minore, mentre Tolemeo rioccupa Cipro. Demetrio cade nelle mani di Seleuco nel

tentativo di recuperare quanto perduto, e lo tenne prigioniero fino alla sua morte nel 283.

Nello stesso anno muore Tolemeo I e due anni dopo Lisimaco cade in uno scontro con Seleuco. Anche

quest’ultimo, tuttavia, ebbe un destino tragico: cade vittima di Tolemeo detto Cerauno.

26. I regni ellenistici nel III secolo

La Macedonia

Dopo la morte di Seleuco la Macedonia visse alcuni anni di incertezza, prima che sul trono si insediasse

stabilmente la dinastia degli Antigonidi, cioè eredi del Monoftalmo.

Il lungo regno di Antigono Gonata In quello stesso anno, l’esercito aveva acclamato re l’assassino di

Seleuco e vano fu il tentativo di Antigono Gonata (figlio di Demetrio) di sbarrargli la strada. Il conflitto tra i

due sarebbe stato deciso da un evento imprevedibile: l’invasione dei Celti nella penisola nella quale

Tolemeo trovò la morte, lasciando la Macedonia in preda al saccheggio. I Celti si spinsero fino alle Termopili

per poi ripiegare, e fu proprio sulla strada di ritorno che vennero sconfitti da Antigono. Il prestigio ottenuto

gli consentì di avere la meglio su altri pretendenti e farsi riconoscere re.

Sotto di lui la Macedonia conobbe un periodo di prosperità e rafforzò il suo controllo sulla Grecia. Oltre alla

Tessaglia, la sua influenza raggiunse Corinto, Calcide e Demetriade.

Ben presto Antigono cercò anche di riguadagnare quella supremazia nell'Egeo, ma Tolemeo II, allarmato da

queste intenzioni, riuscì a coalizzare Sparta e Atene contro la Macedonia. Da questa guerra, detta

“cremonidea”, le posizioni macedoni uscirono rafforzate, ma lo scontro con l'Egitto si fece più aspro.

Negli ultimi anni del suo Regno, il Gonata dovete fare anche i conti con gli Etoli In Grecia centrale e gli Achei

nel Peloponneso.

La rinascita sotto il regno di Antigono Dosone la svolta si ebbe con l'ascesa al trono di Antigono

Dosone, reggente per conto del giovane Filippo, figlio di Demetrio II. E grazie all'alleanza con gli achei, il

Dosone ricostituì una vasta alleanza di stati greci sotto l'egemonia macedone riportò una vittoria a Sellasia.

Questo fu l'ultimo grande momento nella storia della Macedonia, infatti antico muore nel 221 lasciando il

trono al giovane Filippo V, Colui che perderà il duro scontro con Roma.

L’Egitto dei Tolemei

L'Egitto acquisto molto presto una sua precisa fisionomia territoriale e dinastica grazie al governo dei

Tolemei. Tolemeo I per riuscì a mantenere stabile la sua autorità sull’Egitto. E il nucleo centrale di questo

regno si mantenne sostanzialmente immutato anche sotto i suoi eredi; cambiamenti significativi si

registrarono invece nelle aree su cui cercarono di stabilire la propria influenza, come l'egeo, L'Asia minore e

soprattutto la Siria meridionale.

L'interesse per quest'ultima regione, che gli accordi di pace avevano assegnato a Seleuco, ha due ragioni

fondamentali: essa garantiva una protezione contro l'accesso militare via terra al bacino del Nilo e, allo

stesso tempo, contribuiva a fornire all’Egitto quei beni di cui era povero: legname per le navi, uomini

addestrati per gli equipaggi ed empori.

Ai primi scontri, che videro contrapposti Tolemeo II e Antioco I, seguirono sei guerre dette siriache. La

terza, innescata per problemi dinastici, vide il trionfo di Tolemeo III e i territori controllati dall'Egitto

raggiunsero la loro massima estensione. Tuttavia, già con Tolemeo IV ha inizio il declino dello stato lagide.

I Seleucidi

Dopo la morte di Seleuco, la sua eredità fu raccolta dal figlio Antioco I che dovete affrontare nemici sia

esterni che interni ai suoi confini.

Il primo pericolo venne dai celti, chiamati in Asia dal re Nicomede di Babilonia,

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
25 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Benedetta-dea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Nafissi Massimo.