Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 155
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 1 Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 155.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 155.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 155.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 155.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 155.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 155.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 155.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 155.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia greca, Prof. Bencivenni Alice, libro consigliato Storia greca. Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana, Domenico Musti Pag. 41
1 su 155
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Le nuove strategie degli Spartani

Con gli Spartani, gli Spartani proveranno ad intraprendere una strada simile, che alla fine sarà più fruttuosa. Per il momento le strategie grandiose si presentano ancora ricche di promesse, ma tra il 427 e il 425 l'idea della guerra deve aver ottenuto in Atene una nuova popolarità.

Sintomi di nuove strategie:

  1. Nel 426, l'annuale spedizione dei Peloponnesiaci contro l'Attica si arresta all'istmo di Corinto, a causa dell'intenzione di Sparta di condurre una guerra terrestre più sistematica; tuttavia, in quest'anno, come in quello successivo, ci sono segni di stanchezza e di disorientamento.
  2. Ad Atene, invece, c'è un certo dinamismo e l'interesse si sposta in zone occidentali: sia della stessa penisola greca, sia in quelle più lontane (ovvero la Sicilia).
  3. Rovesci e successi si alternano in queste iniziative: nell'estate del...

426: lo stratego ateniese Demostene subisce una sconfitta etoliana nel tentativo di impadronirsi dell'Acarnania, ma salva l'Acarnania da un analogo tentativo operato dai Peloponnesiaci.

Nella primavera del 425 gli Ateniesi decidono di rafforzare il contingente presente in Sicilia, inviando una prima flotta sotto i generali Sofocle ed Eurimedonte e successivamente una nuova squadra sotto Demostene, con un incarico militare assai ampio: raggiungere la Sicilia costeggiando il Peloponneso, pronti ad operare eventuali colpi di mano, ove se ne presentasse l'occasione. Con poche navi e pochi uomini, Demostene raggiunse Pilolunga, isola di Sfacteria, che doveva diventare una spina nel fianco del territorio peloponnesiaco controllato dagli Spartani: se il tentativo del 425 avesse avuto riscontri positivi, esso avrebbe potuto dar luogo a un rivolgimento nella strategia di Atene.

Bloccarono la testa di ponte.

(fortificazioneGli Spartani, di conseguenza,stabilita oltre un importante corso d'acqua per proteggere il passaggio di truppe )l'isola di Sfacteria (strategicamente così importante)ateniese a Pilo occupandograzie all'istallazione degli opliti.Ma l'intervento di una nuova flotta ateniese modificava ancora una volta laassediati e assediantisituazione: gli Ateniesi divenivano al tempo stesso , epersino in una posizione più vantaggiosa degli stessi Spartani, i quali furono perciòcostretti ad aprire le trattative per un armistizio, che consegnava agli Ateniesi laflotta peloponnesiaca radunata davanti a Pilo, ma consentiva agli Spartani dirifornire il presidio di Sfacteria. (su suggerimento di Cleone)3. L'armistizio non portò ad una pace immediata perchél'assemblea ateniese bloccò le trattativa. Il trascorrere del tempo e l'avvicinarsidella cattiva stagione rendevano però necessaria una decisione:

l’arrivo dell’inverno equivaleva alla rinuncia del blocco ateniese a Sfacteria, perciò bisognava o catturare il presidio spartano o rinunciare. Grande scontro politico. È un altro e oratorio in cui sono coinvolti i due maggiori rappresentanti dell’ala moderata ed eletti avversari politici: Cleone e Nicia stratego per il 425/4. Dopo che Cleone richiede un’azione rapida e definitiva da condurre in non più di venti giorni, Nicia risponde offrendosi di comandare l’ spedizione e Cleone decise di accettare e così egli guidò a Pilo i soccorsi richiesti da Demostene. Il giorno dopo, ci fu lo sbarco ateniese a Sfacteria con più di 10.000 uomini, ma lo scontro con i Lacedemonii fu comunque deciso dall’attacco a distanza operato ad esempio da arcieri, che bersagliarono i nemici fino ad ottenerne la resa: i superstiti furono portati come prigionieri ad Atene. Alla fine, Cleoneottenne onori altissimi: pasti a vita nel pritaneo e un posto d'onore al teatro. 4. In base al seguito degli eventi, è improprio distinguere rigidamente tra un partito della pace e un partito della guerra: almeno agli inizi, non riguarda i partiti, ma è più un succedersi di comportamenti più o meno bellicisti e più o meno pacifisti. Nella primavera del 424 è proprio Nicia a togliere agli Spartani l'isola di Citera: la strategia (decisamente post-periclea) di attacco diretto alle basi nemiche, sembra essersi ormai imposta. L'episodio di Pilo e Sfacteria aveva ormai fondato una nuova strategia (movimento) che solo mediatamente avrebbe potuto contribuire a una svolta della guerra, ma anche direttamente all'avversario. 5. In questo momento, Cleone riesce a portare verosimilmente a 1460 talenti l'ammontare complessivo del tributo versato dagli alleati e quindi elevando.da 2a 3 oboli giornalieri l'indennità per i giudici dell'Eliea. Eletto stratego per il (con Demostene e Ippocrate di Colarlo), 424/3 Cleone fu certamente il (alleata di Sparta). sostenitore dell'iniziativa ateniese contro Megara. Nella primavera del 424, chiamati dalla parte democratica di questa città, Demostene e Ippocrate conducono un esercito contro Megara; la guarnigionepeloponnesiaca, rifugiatasi nel porto di Nisea, fu costretta alla resa e ciò ebbe che si affaccia sulcome risultato l'insediamento degli Ateniesi in questo porto (vitale golfo Saronico). NON ha luogo la ormai quasi annuale invasione spartana dell'Attica. 8 Sparta e la nuova strategia1. Sotto l'effetto della nuova strategia di movimento impostata dagli Ateniesi, gli Spartani attaccano Atene in una zona lontana, ma raggiungibile con un esercito di terra e ciò ancora in linea con le tradizioni militari peloponnesiache  l'ideatore Brasida.

La nuova strategia spartana è quella di formare un nucleo di pochi uomini, rafforzato da soccorsi, che presto aumenta fino ad arrivare a un buon numero in grado di fermare la pressione ateniese su Megara.

Successivamente, nella tarda estate del 424, Brasida raggiunge la Tracia, passando per la Tessaglia e ottenendo il supporto di Perdicca II, re di Macedonia, che si schiera al suo fianco. All'inizio dell'inverno del 424/3, gli Spartani attaccano Anfipoli, che era sorvegliata sia dallo stratego ateniese Eucle Tucidide sia dallo storico Tucidide. Nonostante Tucidide abbia puntato su Anfipoli grazie alla notizia dell'attacco di Brasida, riesce solo a salvare la fortezza di Eione, rischiando altrimenti di cadere nelle mani degli Spartani e venendo esiliato per vent'anni. La politica della "mano tesa" di Brasida era però anche un modo per

favorirne la resa): infatti agli stessi Anfipoliti aveva offerto ( di restare nella loro città con pieni diritti o di andarsene entro cinque giorni; alla fine, a queste condizioni, la città si era arresa. Tra l'altro, il rapporto tra Brasida e la città fu eccellente e ciò è dimostrato dal monumento che gli fu eretto sull'agorà (tutto ciò dopo la sua morte, avvenuta in combattimento contro gli Ateniesi guidati da Cleone nel 422 ). (in un anno assai difficile per Atene, 424/33. Quasi contemporaneamente ), gli Ateniesi subiscono un durissimo rovescio presso il Delio (il santuario di Apollo) che sorgeva nel territorio della città beotica di Tanagra. Dopo l'attacco contro Megara (riuscito solo a metà), essi avevano rivolto le loro mire alla Beozia, dove un'azione di Demostene ed Ippocrate avrebbe dovuto portare:● all'occupazione di Cheronea (che orasembrava essere divenuto più facile● ad un confronto ) dell'esercito ateniese con le forze federali beotiche. Ma dopo i primi due piani furono un fallimento a causa delle decise operazioni militari beotiche e Ippocrate, nella marcia di rientro che aveva deciso di intraprendere per evitare di dover affrontare da solo lo scontro col grosso delle truppe beotiche, fu attaccato e sconfitto: con lui perdettero la vita diversi opliti e ciò fu un colpo durissimo per Atene. 4. Il 424 è per la città anche l'anno del rientro dall'impresa siciliana. Richiamato (426/5) (che fu processato ma assolto) Lachete il nuovo stratego Pitodoro già nel 425 dovette registrare la perdita di Messina. L'arrivo della flotta ateniese al che era stato trattenuto in Grecia dal comando di Sofocle e di Eurimedonte (questione di Sfacteria), preoccupò i Sicelioti al punto da indurli ad abbandonare gli scontri interni e a decidere che le questioni di Sicilia.

appartenessero a tutti i Ermocrate Sicelioti ed è ciò che formulò il siracusano nel congresso di Gela (estate del 424), nel senso della raccomandando la pace con gli Ateniesi (conservazione dello status quo ante stato precedente).

[Per Atene questa prima spedizione siciliana si risolveva in un complessivo nulla di fatto]

Verso la pace "di Nicia" partito della Nel 423 c'è un importante cambiamento di rotta, perché emerge un "pace": (fautore e autore della spedizione di Sicilia e amico di Niciaproprio Lachete) riesce a far stipulare nel febbraio del 423 un armistizio della durata di un anno.

Intanto in Tracia e in Calcidica si espande la ribellione contro Atene, in particolare con Scione. Gli Ateniesi, che vorrebbero punirla in maniera esemplare, decidono di assediarla. Allo scadere della tregua, gli spiriti non sono disposti alla pace e quindi la tregua di Lachete non viene prorogata. Rieletto stratego per il 422/1,

Cleone (aiutato da molti alleati) decide di compiere un attacco diretto alle posizioni di Brasida: dopo aver ripreso alcune città, egli decide di fare una ricognizione sotto Anfipoli, ma fra i pochi caduti peloponnesiaci c'è qui viene attaccato da Brasida che lo sconfigge però anche Brasida.

Così come sugli Ateniesi influiscono le varie sconfitte subite, i problemi interni al Peloponneso portano gli spartani ad un'apertura trattative di pace verso che avevano come obiettivo quello del ripristino dello Pelo e Citera agli Spartani, status quo ante bellum tramite reciproche restituzioni Anfipoli agli Ateniesi. Intorno a questa ipotesi si lavora tutto l'inverno e alla fine si giunge alla pace nell'aprile del 421.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
155 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher TommasoCap di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bencivenni Alice.