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La crisi delle banche italiane e le misure di Mussolini
Settembre 31 - In Italia arriva la crisi per le tre banche più importanti. Mussolini incarica Beneduce di provvedere a risollevare queste banche e lui programma di farlo in due fasi:
- Istituendo l'Imi (Istituto Mobiliare Italiano), un istituto di credito industriale a lungo termine che sostituisse il ruolo di finanziatore delle banche miste.
- Risollevando le banche miste grazie all'Iri (Istituto di Ricostruzione Industriale), un holding che doveva gestire le partecipazioni azionarie delle banche.
Nel 1936, Mussolini abolì le banche miste, riducendole a banche commerciali possedute dall'Iri. Gli effetti della crisi furono strutturali e duraturi.
L'unico paese europeo risparmiato dalla crisi finanziaria fu la Francia, grazie all'immensa disponibilità di oro che possedeva. Il suo unico problema era quello di doversi liberare delle riserve di sterline ormai svalutate e comunque vide un peggioramento.
dell'economia. Usa nel '31 falliscono molte banche, ad ottobre il presidente spinse i banchieri a fondare la National Credit Corporation per agire in modo diretto e salvare le banche dal fallimento, ma con scarso risultato. L'anno dopo ristrutturò il Reconstruction Finance Corporation ma anch'esso non ebbe buoni risultati portando gli Usa sul precipizio a inizio '33. Poi ci fu Roosevelt che con due atti giuridici (emergency act e glass steagall act) terminò l'universalità delle banche americane riducendole a banche specializzate (di deposito e di investimento). Poi introdusse un regolamento creditizio (che durerà fino agli anni '80) del sistema bancario che iniziò dall'assicurazione sui depositi, poi vennero aumentati i poteri della Federal Reserve e fu introdotta una forma di controllo della Borsa, la Sec (security exchange commission). Gli aiuti internazionali durante la crisi furono davvero pochi e poco funzionanti. Un esempio degno dinota è laBri (banca dei regolamenti internazionali) nata a Zurigonel 1930 per decidere il da farsi della situazione delleriparazioni, ma poi con la moratoria di Hoover nel 31essa divenne un luogo di incontro per i banchieri centralidove decidere prestiti internazionali, ma anche un luogodi formazione di economisti che concorrevano aformulare piani e idee per risollevare l'economiainternazionale. Negli anni post-bellici svolse un ruoloanticipatore di quello della banca centrale europea. Unaltro esempio è il Convegno economico di Londra (1933)che però portò solo a dei provvedimenti di facciata inquanto era quasi impossibile accontentare tutti gli statiche ponevano davanti a tutto il proprio risollevamentointerno (in particolare con Gb e Usa usciti dal goldstandard, mentre gli altri paesi europei vi erano ancoraancorati). Nel 36 fu fatto poi l'accordo tripartito tra Usa,Gb e Francia che si impegnavano a sostenerereciprocamente il corso delle loro
monete per 24 ore,evitando così il panico nel paese sotto attacco (primo accordo internazionale pre-bellico). Quindi in conclusione l'assenza di aiuto internazionale rese il gold standard una camicia di forza e impedì di mettere in funzione un Pui, in più le politiche economiche interne non fecero altro che peggiorare la situazione. Priva di un governo l'economia internazionale si divise in blocchi economici in conflitto che presagivano l'arrivo della 2° guerra. Il visionario Keynes propose una sistemazione teorica generale dei comportamenti di politica economica, raccomandando un intervento anticiclico di quest'ultima con politiche monetarie e fiscali espansive in caso di caduta della domanda, e con politiche restrittive in caso di eccesso di domanda.
Capitolo 12 -> anni 30 e 2° guerra mondiale Gb e gli effetti dell'abbandono del gold standard -> nonostante abbia causato la svalutazione della sterlina nei confronti di dollaro e franco,
La valutazione nei confronti delle altre monete era poca o nulla, permettendo così una risalita economica negli anni '30, grazie a politiche monetarie espansive con tassi d'interesse bassi che favorivano gli investimenti soprattutto nel settore delle costruzioni. Però il problema della disoccupazione tipico degli anni '20 continuò, un po' a causa della mancanza di politiche di stampo keynesiano (poco incentivo alla spesa pubblica fino al riarmo nel '38) e un po' a causa del flusso di investimenti mirato alle industrie nuove, a scapito di quelle tradizionali in cui c'era il cuore della disoccupazione inglese. Inoltre verso la fine del '31 anche la liberista Inghilterra reintrodusse il protezionismo, con però dei favori ai paesi del Commonwealth con il trattato di Ottawa, il commercio estero inglese era per metà con le colonie in seguito a concessioni fatte ad esse (segno dell'inizio della decolonizzazione), ciò avrà un...
grandeimpatto sull'economia inglese post-bellica ed è segno deldisinteresse iniziale inglese nei confronti diun'integrazione europea post-bellica.GermaniaHitler e il riarmoin seguito alla crisi larepubblica di Weimar, come tutti gli altri paesi colpitidalla crisi, mise in atto la deflazione, però in modo piùestremoimposte alle stelle e tassi d'interesseanchedisaffezione tedesca nei confronti delgovernoman mano che aumentava la disoccupazioneaumentavano i consensi per i partiti estremisti, inparticolare quello nazista. Cause del mal governotedesco:- A causa delle riparazioni e senza afflusso di capitaliesteri dovevano avere una bilancia dei pagamenti inavanzo e non solo in pari come le altrenazionipolitiche più restrittive- Il marco non poteva essere svalutato sulla base dellecondizioni del trattato di Versaillesin realtà saràsvalutato.- Una svalutazione avrebbe aumentato il peso del debitotedesco- Salari
inflessibili a causa dei forti sindacati che impedivano l'efficacia delle politiche fiscali- Non c'erano linee politiche economiche alternative proposte. Per questo secondo gli studiosi Bruning (capo del governo) non poteva fare nient'altro. Il successore fallì nel processo di rivitalizzare l'economia e a fine 32 le elezioni videro il successo del partito nazista che salì al governo l'anno seguente. Una volta al potere Hitler si occupò di riavviare gli investimenti nei settori dei trasporti e in quello edilizio (nacque Volkswagen) dando una spinta all'economia tedesca, similarmente a quanto successo in Italia con Mussolini. La conseguenza maggiore fu l'aumento della spesa pubblica di circa il 20% in 5 anni, reso possibile dall'aumento del credito da parte del presidente della Reichsbank (Schacht), che invece di aumentare l'offerta di moneta (impossibile essendo costretti a rimanere nel gold standard) emise dei certificati di
credito che poteva essere utilizzato solo da banche e imprese, così da aumentare il credito ma non il consumo. Il riarmo invece fu avviato su larga scala nel 36 con un piano quadriennale, rafforzato nel 38 con i piani di costruzione della muraglia occidentale, con l'obiettivo di avere uno stock di armamenti sufficiente per il Blitzkrieg (guerra lampo) che si aspettava di compiere. Però non fu realizzato in modo efficace, anche se l'enorme quantità di armamenti tedeschi allo scoppio della guerra portò alla sopravvalutazione della produttività tedesca da parte degli alleati. Ad alimentare le risorse per il riarmo ci furono due fattori: l'autarchia e lo sfruttamento del centro-sud europeo. Per quanto riguarda l'autarchia, la Germania si basava molto sull'industria chimica, ma per gli altri settori fondamentali per l'industria bellica rimase molto dipendente dal commercio estero. Invece, per quanto riguarda il secondo punto, la Germaniaesercitava un’egemonia sui paesi meridionali europei (Spagna, Italia, Bulgaria, Jugoslavia ecc.) e con l’annessione di Austria e Cecoslovacchia riuscì a ridirezionare il commercio di quella zona a loro favore, con risultati abbastanza deludenti ma comunque alimentando l’industria bellica tedesca.
Italiain seguito all’attività di Beneduce l’Iri si ritrovò a possedere circa il 20% del capitale delle spa italiane e a controllarne circa il 40%. In particolare controllava la totalità del settore bellico, navale e aereo, il 40% dellasiderurgia, il 30% dell’elettricità, il 25% della meccanica ecc. Dal 33 al 36 il management dell’Iri fu diviso in varie subholding che gestivano un determinato settore (Finmarenavigazione ecc.). Inoltre nel 36 ci fu una riforma bancaria che rese pubblica in primi la Banca d’Italia e poi tutte le altre, rendendole specializzate di nuovo e non più universali (così fino al 1990).
Poi nel 37 l'Iri fu dichiarato permanente, non più temporaneo come doveva essere in origine.
Il regime fascista non considerò la svalutazione della lira fino al 36, quando iniziarono politiche monetarie restrittive mitigate comunque da controlli su cambi e da accordi di clearing.
Poi ci furono due provvedimenti principali che dovevano portare a sostegno popolare e benefi economici, ma saranno entrambi in misura ridotta. Il primo è quello della bonifica integrale, che ebbe successo soprattutto al nord dove i privati erano favorevoli, a differenza del centro-sud dove i privati quasi non collaboravano e quindi il programma non ebbe molto riscontro. Il secondo provvedimento fu quello delle Corporazioni (annunciate nel 28 e nate nel 34) che si univano nella Camera delle corporazioni, che doveva essere la terza via in sostituzione a liberismo e pianificazione, profilandosi come sostituto del parlamento liberale. In realtà non fu molto efficace ma anzi si limitò.
gestione dei cartelli/consorzi, dei prezzi e dei contratti di lavoro. Tuttavia, nel '34, a causa della difficile situazione economica e dell'influenza della propaganda nazista, il duce iniziò a puntare sul riarmo (prima l'industria bellica era più ridotta rispetto ai governi liberali precedenti) e sulla propaganda di una guerra nell'Africa settentrionale, in particolare in Etiopia. La spedizione iniziò nella seconda metà del 1935 e culminò con la conquista nel '36 e la proclamazione dell'impero, andando contro una decisione della Lega delle Nazioni che vietava la colonizzazione dell'Africa (e che comportò l'imposizione di sanzioni). Dopo questa campagna, iniziò la