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SCUOLA STATUNITENSE

FRANZ BOAS: uomini uguali, no razze, uomini portatori di culture

“L’uomo primitivo”

fonda la scuola di cultura e personalità a cui parteciperà anche Margaret

Mead (rapporto tra culture e persone):

antievoluzionismo, scetticismo verso la comparazione culturale a vasto raggio,

ricerca sul campo, centralità degli aspetti linguistici, determinismo culturale (si)

vs determinismo biologico (no)

MARGARET MEAD: si occupa del tema dell’adolescenza e dell’identità di

genere → “Maschile e femminile” (1° antropologa a parlarne)

“Coming of age in Samoa” → modelli di personalità

critica alla vecchia antropologia

DEREK FREEMAN: posizione critica ad personam nei confronti di Margaret

Mead→ “Margaret Mead and Samoa” visioni diverse (Samoa violenta,

autoritaria e repressiva) che prova la soggettività negli studi antropologici

SCUOLA FRANCESE

EMILE DURKHEIM: lavora su società aborigene (australiane) e complesse

con l’obiettivo di riconoscere alla cultura una dimensione sociale (la società

non coincide alla somma degli individui)

COSCIENZA COLLETTIVA e RAPPRESENTAZIONI COLLETTIVE→

credenze o modi che fondano l’esperienza degli individui che appartengono

ad uno stesso gruppo sociale

RITO→ attraverso il rito la collettività si impone alla coscienza individuale e

agisce sotto forma di una grammatica morale e sentimentale condivisa (es.

vittoria mondiali)

MARCELL MAUSS: magia, dono e corpo come costrutto sociale

habitus: atto che viviamo come se fosse naturale ma che sono stati costruiti

dalla società (es. mettersi la mano davanti alla bocca quando si sbadiglia)

ARNOLD VAN GENNEP: folklore “Folklore francese contemporaneo”

“Riti di passaggio” → momenti di cambiamento di status che i gruppi sociali

sanciscono, definiscono e accompagnano (es. nascita, morte, allattamento)

3 fasi: separazione (dal vecchio contesto di partenza), margine (atto in sé),

aggregazione (conseguenza dell’atto)

SCUOLA ITALIANA

GIUSEPPE PITRE’: 25 volumi sulle tradizioni siciliane (demopsicologia→ 1°

insegnamento dedicato allo studio del folklore)

LAMBERTO LORIA: usi e abitudini anche gli strumenti utilizzati dalle varie

popolazioni.

ERNESTO DE MARTINO → tarantismo

Fonti di ricerca: orali, scritte, iconiche (foto), materiali (oggetti)

PARADIGMI TEORICI

EVOLUZIONISMO (Tylor, Morgan metà XIX sec.)

: interpreta lo sviluppo

delle società e delle culture umane come un processo graduale e progressivo,

simile all'evoluzione biologica. Questa scuola di pensiero è stata

particolarmente influente nel XIX secolo, quando studiosi cercavano di

applicare i principi darwiniani all'evoluzione culturale e sociale.

DIFFUSIONISMO (Smith, Perry, Boas tra XIX e XX sec.): attribuisce la

diffusione delle innovazioni culturali, tecnologiche e artistiche al

trasferimento o al contagio culturale tra le popolazioni, piuttosto che allo

sviluppo indipendente o parallelo di tali idee in diverse parti del mondo.

FUNZIONALISMO (Malinowski, Radcliff-Brown inizio XX sec.): La

società è paragonata a un organismo vivente, in cui ogni parte

(istituzioni, pratiche culturali, valori) ha una funzione specifica che

contribuisce alla coesione e al funzionamento generale.

STRUTTURALISMO (metà XX sec.)

CLAUDE LÉVI-STRAUSS: padre dello strutturalismo (nonostante le

differenze culturali il modo di agire e le idee sono universali).

PARADIGMA STRUTTURALISTA: le strutture profonde e inconsce della

mente umana sono alla base culture e della società→ condivisione modelli

universali anche se si manifestano in forme diverse (analisi strutture mentali

per capire i modelli culturali es. dualismo)

OMOLOGAZIONE CULTURALE: processo di appiattimento delle differenze

culturali, spesso associato alla globalizzazione e all’influenza dei media o

dell’economia globalizzata → cerca schemi universali e pensa che le culture

funzionino in modo simile, seguendo strutture profonde e nascoste.

PARENTELA: Sistema di scambio simbolici (alleanze) basata su regole che

sono alla base della società umana (no incesto).

Lévi-Strauss non si interessa solo a chi è imparentato con chi, ma alle regole

universali e ai principi nascosti che organizzano questi rapporti.

ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVA (o descrizione densa)

(fine XX sec.)

CLIFFORD GEERTZ: interpretare culture → l’antropologia interpretativa si

contrappone agli assunti che avvicinano strutturalismo e marxismo

la cultura è una ragnatela pubblica di SIGNIFICATI CONDIVISI,

rappresentanti AZIONI SIMBOLICHE→ FORMALIZZAZIONE DEL

PARADIGMA INTERPRETATIVO → crede che ogni cultura sia come un

"mondo simbolico" a sé, che va interpretato ascoltando le persone e capendo

i loro significati unici.

concetti vicini all’esperienza dei nativi

|

il sapere antropologico traduce i concetti vicini all’esperienza del nativo nei

concetti lontani e utilizza questi per interpretare i concetti vicini ai nativi

|

concetti lontani all’esperienza del nativo

cosa fa l’etnografo? studia le pratiche, i comportamenti, le credenze e le

intenzioni di gruppi umani all’interno del loro contesto culturale specifico

CLASSIFICARE L’UMANITA’

RAZZA

- CULTURA

- termini usati per classificare l’umanità e usati per

ETNIA

- distinguere le persone

RAZZA

: non ha un’etimologia certa (origine latina “generatio” = nascita/

origine francese “haraz” = allevamento di cavalli)

- ‘500 usato per indicare una discendenza o un gruppo di parentela

- ‘800 si delinea il concetto di razza nell’ambito di razzismo scientifico ovvero

classificazione di gruppi umani caratterizzati da specificità somatiche,

intellettuali, comportamentali (De Gobineau, Galton)

George Mosse→ “Il razzismo in Europa”

è possibile tracciare l’evoluzione del razzismo attraverso fasi storiche: 1

fondamenti teorici, 2 orientamento definitivo, 3 collegamenti con i movimenti

politici e con la traduzione in pratica delle teorie razziste

Antropologia→ gli uomini sono tutti uguali in contrapposizione con il

razzismo progressista e eugenetica (teorie pratiche volte a migliorare le

qualità genetiche di una determinata popolazione) → darwinismo sociale.

LA DIFESA DELLA RAZZA 1938 firmate le leggi razziali durante il fascismo

CULTURA

: pratiche, usi e consuetudini acquisiti che una comunità possiede

dalla nascita e attraverso le quali si adatta all’ambiente e regola le proprie

relazioni sociali

Gli antropologi partono dal presupposto che il concetto di cultura si basa

sull’unità intellettuale dell’intero genere umano e sono interessati allo studio

della cultura come elemento di differenziazione tra gruppi.

→ unico processo di evoluzione culturale che si muove però a velocità diverse

in diverse parti del mondo e per diversi gruppi umani (questa ideologia

contrasta il razzismo ma resta compatibile con alcune sue ideologie →

legittimazione del dominio coloniale).

tutti producono culture che contribuiscono alla produzione di tanti gruppi

diversi

-’800 differenze spiegate con la disuguale velocità del processo evolutivo

(culturA) Malinowski

-’900 mondo suddiviso in una pluralità culturale (relativismo culturale) che

sono autonome e distinte (culturE) Boas, Taylor

ETNIA

: origine greca “ethnos” → termine usato inizialmente dell’antropologia

culturale per distinguere e classificare gruppi altri e diversi in senso

discriminatorio.

Gli antropologi dell’Ottocento e del primo Novecento tendevano a considerare

l’etnia in termini essenzialisti, strettamente legati alla razza e a caratteristiche

biologiche. Tuttavia, con l’emergere di un approccio più critico nel Novecento,

iniziò un ripensamento che portò all’idea moderna di etnia come una

costruzione socio-culturale, flessibile e mutevole.

oggi viene ancora usato per indicare “L’ALTRO”

es. cucina etnica=mediorientale (sbagliato!)

ATTEGGIAMENTI PRATICI (NEO-RAZZISTI):

1) segregazione, discriminazione, espulsione

2) persecuzione, violenza

3) genocidio

NEO-RAZZISMO (differenze storico-culturali/etniche e non biologiche):

essenzializzazione = un gruppo non può cambiare la sua immutabile

essenza

stigmatizzazione = il gruppo ha delle caratteristiche che vengono imperniate

da stereotipi negativi

barbarizzazione = certe categorie di esseri umani non sono civilizzabili

→ razza ora sostituito dal termine cultura.

Non è corretto pensare che le pratiche di persecuzione violenta siano semplici

conseguenze di convinzioni teoriche o ideologiche; le idee e i comportamenti

razzisti possono essere ricondotti a una serie di cause strutturali (economiche,

sociali, politiche…).

L’atteggiamento razzista ha tutta la sua complessità e la profondità di

un’esperienza vissuta dove si mescolano esperienze personali di vita,

emozioni, passioni e credenze, interessi economici, politici.

POTERE: porta alle rivendicazioni etniche e identitarie usate

consapevolmente per strumentalizzare e giustificare il controllo delle risorse

economiche e politiche di un determinato luogo.

→ Questo atteggiamento culmina negli approcci post-coloniali del ‘900 dove la

nozione di disuguaglianza sostituisce quella di differenza.

POPOLO-NAZIONE: raggruppamenti caratterizzati da elementi in comune

(es. storia, territorio, lingua, usi e costumi, tradizioni, religioni…)

IDENTITA’

utilizzato quotidianamente per utilizzi diversi→ riguardano tratti somatici,

linguistici, religiosi…

entrano parallelamente nei discorsi ideologici nazionalisti e colonialisti per

orientare le traiettorie identitarie dei gruppi (Mosse afferma che, dopo il

nazismo, la classe media ha respinto il razzismo)

il NEO-RAZZISMO si trova anche tra gli antirazzisti (es. sporco razzista)

Geertz parla di paradigma divisionista→ l’aggettivo “etnico” tende a essere

letto secondo il modello delle cartine politiche degli atlanti (colori diversi per

ogni nazione delineano entità autonome e distinti) → come si appartiene ad

un solo stato così si appartiene ad una sola etnia e cultura (proprietà

immutabile di un gruppo umano)

reazione antropologica: CRITICA AL CONCETTO D’IDENTITA’ → La critica

antropologica al concetto di identità si basa sulla decostruzione delle sue

definizioni rigide e statiche, enfatizzando invece la complessità, la variabilità e

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
21 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher navid1330 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione alla antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Cristallini Caterina.