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FILANGIERI.
L'altro centro importante, oltre a Napoli, è Milano:
VERRI i due fratelli fondatori della rivista “Il caffè” Pietro auspica di collaborare con il sovrano austriaco in
un'opera di riforme contro i privilegi egli è un fisiocratico, il quale promuove riforme economiche e di
giustizia (contro la tortura).
BECCARIA con “Dei delitti e delle pene” Beccaria affronta la questione della riforma del diritto penale,
prendendo la pena più rispettosa della dignità umana e proporzionata al reato commesso abolizione pena
di morte e tortura, salvo casi particolari (in cui il condannato sia un pericolo eliminabile solamente con la
morte); l'autore richiede anche una maggiore chiarezza legislativa, una separazione del potere giudiziario
ed esecutivo, la pubblicità del processo e la presenza al suo interno di giurati) egualitarismo di fronte alla
legge e garanzia statale della felicità.
GIAMBATTISTA VICO egli affermo una ragione che comprenda sia l'azione dell'uomo sia la guida della
provvidenza divina nella “scienza nuova” Vico afferma l’esistenza di un cerchio diviso in tre sul quale hanno
ruotato e ruotano i popoli; le tre parti coincidono con tre età:
- l'età degli dei, dove il governo è teocratico;
- l'età degli eroi, dove il governo è aristocratico;
- l'età degli uomini, dove il governo può essere monarchico e democratico.
SCOZIA:
La Scozia è un territorio arretrato nel primo 700 sì dal punto di vista agricolo sia industriale nel 1707 vi è
l’”Act of Union” ovvero un provvedimento che porta all'unione delle corone inglesi e scozzesi, con il quale
la zona vieni costretta a legarsi all' andamento del mercato esteri inglese di conseguenza vi è un boom
economico e culturale grazie, rispettivamente, all'apertura al commercio inglese e alla proliferazione di
giornali, clubs e società di stampo illuministico viene elaborato un nuovo modo di pensare teorizzando per
la prima volta lo spazio dell'economia politica.
Centrale è nella Discussione scozzese il rapporto fra ragione e sentimento, coincidente con legame fra amor
proprio (le passioni che dominano l'uomo, secondo Hobbes) e la benevolenza (l' innato affetto naturale
verso gli altri) alla visione di Hobbes si oppone questa idea scozzese che esalta la spontaneità dell'uomo
secondo Cooper, terzo Conte di SHAFTESBURY, l'uomo persegue il bene della società come fino naturale,
dal momento che questo coincide esattamente con il perseguire il proprio bene personale; secondo
questa logica non vi è bisogno di un contatto sociale come in Hobbes la politica è resa possibile dalla
propensione morale dell'uomo verso i suoi simili.
HUTCHENSON a differenza di Hobbes che ritiene inefficace la benevolenza, egli è convinto del potere del
senso morale (spinta dell'uomo verso la felicità pubblica) come elemento fondante di un governo civile
governo etico delle passioni in opposizione ad una visione più autoritaria derivante dal costruttivismo
razionalistico di Hobbes.
A Partire dalla metà del secolo fa il suo ingresso nella dialettica scozzese la dimensione economica con le
riflessioni di Hume e Smith si iniziano a delineare le strutture della società civile commerciale, consistente in
un sistema fondato sul lavoro salariato libero, e sul suo studio tramite la disciplina dell'economia politica
centrali sono i temi del commercio, del lavoro e della proprietà come metro di analisi del grado di
civilizzazione non tanto dell'economia, quanto della società.
DAVID HUME(1711-1776) filosofo l'uomo non necessita di un contratto a causa della sua intrinseca
necessità di autoregolarsi, dal momento che non vi è differenza tra uomo presociale e uomo sociale, in
virtù del fatto che esso sia caratterizzato da socievolezza nei confronti degli altri e simpatia (intesa come
capacità di immedesimazione), non radicalmente egoista come in Hobbes la società è il reale stato di
natura.
Oltre ad Hobbes, Hume si oppone alle visioni positivistiche di Shaftesbury e Hutchenson la naturale
socievolezza non è intesa come sentimento di fratellanza universale (come per loro) ma come una necessità
di ognuno di assecondare le proprie passioni; la società è lo strumento che permette di soddisfarle
l'utilità non è un portato del rapporto fra amor di se e benevolenza, ma tanto più un frutto dell’esperienza.
Essendo l'utilità dipendente dalla esperienza, la funzione educativa della società sui propri membri
aumenta i bisogni di questi ultimi, rendendo necessaria la costituzione di una società politica (governo)
che possa stare dietro a tali richieste regolamentando la struttura sociale, l'acqua le diviene sempre più
complessa visto il progresso naturale dell’uomo in breve il governo non è un elemento che crea la società,
ma uno che la mantiene visto l' indebolimento dell'efficacia della socievolezza e della simpatia naturali a
seguito del progresso; per regolamentare il progresso ci vuole una teoria della giustizia e un governo si
passa da una società civile ad una società politica non è un contratto che determina questa evoluzione ma
un miglioramento di qualcosa di naturale.
*Hume vede in questo consorzio civile Un'insieme di virtù naturali (egoismo, benevolenza ecc.) e di virtù
civili (artificiali come la giustizia).
*Hume ammette la presenza di un potere sovrano che regolamenti la società, ma prevede anche lo sforzo di
ogni membro nel farlo.
ADAM SMITH(1723-1790) “Teoria dei sentimenti morali”, “Lezioni di Glasgow” Smith riprende il concetto
di “simpatia” di Hume affermando che esso sia il porsi del soggetto nella situazione di un altro per dare un
proprio giudizio negativo o positivo su un determinato operato.
A questo concetto viene affiancato quello di “proprietà” intesa come uno strumento che definisce il
rapporto di adeguatezza o inadeguatezza tra l' affezione provata da un soggetto e l'oggetto stessoquesto
rapporto è un prodotto della società.
Alla questione della proprietà si affianca, nella descrizione dell'uomo, il concetto di “prudenza” ovvero la
caratteristica principale che sta a fondamento dell'organizzazione sociale, essendo la società un qualcosa di
naturale data dalla necessità di manifestazione della specificità umana questo aspetto caratterizza il
“prudent man”, l’io medio della società.
Il tema centrale coincide proprio con questo rapporto tra passioni egoistiche(proprietà) o virtù e passioni
sociali (prudenza) o interesse Questo legame rispecchia quello tra la sfera economica e la sfera politica,
indagate da Smith tramite un approccio storico- empirico egli analizza come il carattere economico della
“Jurisprudence” in relazione alla storicità delle forme giuridiche e politiche all'interno dell'ambito della
società civile affermando la legittimità e la necessità della figura del sovrano legislatore (il quale regola
attraverso la giurisprudenza il sistema politico), egli si trova a criticare il modello giusnaturalistico e le
pretese di Hobbes a livello politico sociale.
Nella “Ricchezza delle nazioni” viene indagata la natura e le cause della ricchezza Delle Nazioni,
ipotizzando l'esistenza di una “mano invisibile” che coniuga gli interessi personali a quelli pubblici; oltre a
ciò Smith analizza il rapporto tra ricchezza e potere avendo un occhio di riguardo sul valore del lavoro è
quest'ultimo, infatti, che dà valore alla merce.
Possibili contraddizioni che possono intercorrere tra interesse economico del singolo e interesse politico
generale sono causate dalla presenza del sovrano legislatore, i quali compiti in teoria sono:
-proteggere la società dalla violenza delle altre;
-proteggere ogni membro della società dall' ingiustizia;
-valorizzare conservare certe opere o istituzioni pubbliche.
Ciò che il sovrano non deve toccare è il commercio e l'attività produttiva dei privati, dal momento che
queste sono libere; tali libertà devono essere garantite, però, dal sovrano legislatore.
In generale, con Smith, la questione economica va ad assumere una posizione non più secondaria
rispetto alla scienza politica.
FERGUSON”Saggio sulla storia della società civile”come in Smith anche qui vi è una attenzione per lo
sviluppo della società attraverso diversi stadi le varie fasi sono basate su caratteristiche economiche e sono
caccia, pastorizia, agricoltura e commercio egli analizza la fase commerciale, come contemporanea,
caratterizzata da una forte divisione del lavoro e specializzazione delle attività.
LA RIVOLUZIONE AMERICANA
La “Dichiarazione d’indipendenza” viene redatta il 4 luglio 1776 al congresso di Philadelphia si tratta di un
formale atto di ribellione contro la monarchia inglese di Giorgio III, i quali protagonisti sono Adams,
Franklin e Jeffersonformalmente la dichiarazione è un documento di protesta contro abusi della corona
inglese, tuttavia Nell'effettivo si tratta di un documento politico totalmente nuovo, in cui viene affermata
la sovranità popolare, i diritti alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità alla creazione di un
Popolo della libertà (il popolo americano) si afferma, per la prima volta in un documento ufficiale, il
proprio diritto alla rivoluzione.
Nella prima parte Jefferson evidenzia come sia scontato l'impegno a dover garantire l'uguaglianza degli
uomini e dei diritti naturali, insieme alla necessità del consenso dei governati nei confronti dei governanti;
nella seconda parte si trovano diretti imputazioni al re, il quale viene accusato di tirannia viene
successivamente non riconosciuta la sua legittimità, per poi essere abdicato dal popolo americano, con
conseguente affermazione dell'indipendenza dei 13 stati, ora stati liberi; Il documento si conclude con un
giuramento.
La dichiarazione contiene elementi repubblicani, infatti essa si ispira probabilmente alle “Cato’s
Letters”(scritte a seguito del trionfo della “Gloriosa”) di Trenchard e Gordon, dove viene condannata l'idea
assolutistica del potere negando la legittimità dell'ereditarietà paterna e quella di dominio su una
minoranza (la quale può governarsi da sé) e difendendo il tirannicidio, riprendendo modelli classici di
giu