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LA COSTANTE DELLA POLITICA. MINORANZE GOVERNANO E MAGGIORANZE OBBEDISCONO
Ovunque ci sia una società politica, esiste una differenza fondamentale fra chi detiene il potere e chi lo subisce, quindi fra i governanti e i governati. Questo concetto, alla base del quale vi è l'immutabile sostanza dei rapporti di potere, è stato teorizzato da Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto, due fra i massimi scienziati sociali dell'epoca. La loro riflessione si sviluppò dopo un secolo, l'Ottocento, che vide il progressivo allargamento del suffragio:
- Usa con presidenza Andrew Jackson diritto di voto esteso a tutti i cittadini maschi bianchi (30's dell'800)
- Inghilterra il suffragio universale maschile e il voto segreto erano due delle richieste dei cartisti, 1° movimento politico che fu espressione delle classi lavoratrici → con una serie di Reform Act il diritto di voto venne man mano ampliato.
- Francia → il suffragio universale maschile
arrivò nel 1848- Italiafi 1912 con GiolittiA riguardo ci furono molte polemiche sul voto delle donne. Le rivendicazioninacquero in ambitoborghese/aristocratico.Anche se la democrazia come la intendiamo noi oggi non esisteva ancora aquei tempi, essacominciò ad apparire come una sorta di destino inevitabile (come giàaffermava Tocqueville) lottaper una sempre maggiore partecipazione popolare al governo. Mosca e Paretorealistaseppero fondare una scienza politica basata cioè sulla verità effettualedella cosa, dissipando le fumisterie del potere.
GAETANO MOSCA E LA CLASSE POLITICAMosca nasce a Palermo (1858.1941); insegnò a Torino, poi a Milano. Fusenatore del Regno. Giurista di formazione, fu anche uno dei fondatori dellastoria delle dottrine politiche. Pag. 104 di 148Per Mosca, la scienza politica era essenzialmente una scienza storica.Obiettivo: giungere alladefinizione di alcune regolarità. La scienza politica era ancora una
materiasconosciuta che pianpiano si stava sviluppando: c'era bisogno di un lavoro storiograficosufficientemente ampio perpoter dedurre le leggi che regolano il modo in cui si organizzano le società.
Scienziato politico diverso dallo storico lo scienziato politico non ricostruisce enon narra levicende ma ne estrae le tendenze generali; il suo primo lascito è un metodo,costruito sulla necessità della comparazione fra periodi e realtà sociali differenti.
Mosca ha un'impronta positivista, nel senso che cerca di sviluppare una vera epropria "scienza"della politica attenta a fatti empirici.
La grande acquisizione teorica di Mosca è legata al concetto secondo cui intutte le società esisteuna differenza tra chi governa e chi viene governato: la teoria di Mosca si basaquindi sul fattodell'esistenza storico di questa fondamentale disuguaglianza, i pochi checomandano e i molti cheobbediscono.
I governanti sono tali perché
godono di un'autorità che si perpetua in virtù di qualche requisito fortemente apprezzato e pertanto frutta loro l'obbedienza della società. Tali requisiti non sono anche se sempre i medesimi ma possono mutare attraverso le epoche storiche, il modo più semplice è quello di nascere all'interno della classe politica.
In alcuni periodi, l'accesso alla classe politica era stato reso possibile da 3 qualità:
- Valore militare
- Ricchezza
- Sacerdozio
La classe politica è sempre un'oligarchia (=governo di pochi, cioè, come afferma Mosca, un'associazione di una minoranza la quale, distinta per alcune qualità speciali(...) riesce a rendere la sua azione potente ed irresistibile), ma il fattore fondamentale è quello dell'organizzazione: per imporsi sulla moltitudine disorganizzata la minoranza deve avere determinate caratteristiche. I diversi sistemi di governo si differenziano
semplicemente in ragione delle diverse modalità organizzative assunte al loro interno dalla classe politica. Le classi politiche possono rinnovarsi e perpetuarsi per:
- Ereditarietà, meccanismo di rinnovamento e di sopravvivenza
- Elezione
- Cooptazione
Di grande importanza in Mosca è il concetto di "formula politica", un principio astratto nel quale si è sempre cercata la giustificazione del potere. Le formule politiche, i principi di legittimazione del potere, possono essere diversi a seconda del tipo di società (es. di formule politiche: diritto divino del re, volontà popolare, governo dei migliori).
Formula politica = strumento di persuasione per guadagnare il potere: Miglio definisce la formula politica, l'ideologia, come "il cemento unificante della classe politica" e afferma che essa non è solo un modo per la classe politica di guadagnare il potere, ma anche una bandiera.
diidentificazione. Mosca fu un acceso critico del sistema parlamentare; non amava la teoria dei "diritti innati" che associa ai regimi nati dopo la Rivoluzione francese, perché secondo lui avrebbe portato a un ampliamento incontrollato della discrezionalità del potere politico. Egli rifiutava la classificazione delle forme di governo sulla base del numero dei governanti; "in base alla diversa organizzazione eriteneva che essi si distinguessero formazione della classe politica". Mosca ritiene che il miglior governo sia quello nel quale i diversi principi sono combinati fra loro. Come già per Montesquieu, il governo misto costituisce di per sé un freno all'arbitrio dei "difesagovernanti. La limitazione del potere arbitrario= concetto di giuridica", cioè il complesso di meccanismi sociali che regolano la disciplina del senso morale. Il fatto che Mosca sia contro l'idea che la democrazia muti continuamente“leregole del gioco politico” e la natura stessa del potere non significa che egliabbia accolto con favore l’emergere della dittatura mussoliniana. Nellaprospettiva di Mosca il fascismo appariva certo come un’oligarchia, macomprendeva che sarebbe stata peggiore di quella che l’aveva preceduta.
DISUGUAGLIANZE E POTERE SECONDO VILFREDO PARETO
Vilfredo Pareto nacque a Parigi nel 1848; presto s’appassionò al dibattitopubblico e divenne in breve tempo una delle voci più note che in Italiadifendevano le ragioni del libero scambio. Fu uno dei fondatori della “Societàliberoscambista Adam Smith” e fu un attivo collaboratore del Giornale deglieconomisti. Pag. 106 di 148Pareto è stato fra i maggiori scienziati sociali italiani; fra le sue opere maggiori,bisogna ricordare Isistemi socialisti Manuale di Economia politica Trattato di(1902), il (1906) e ilsociologia generale (1916).Pareto cercò di applicare il metodo
scientifico ai fenomeni sociali, cercando di guardare la politica sempre con grande realismo. La società per lui è la somma di elementi diversi, di forze sia convergenti che antagoniste, quindi è un luogo di conflitto e di scontro. L'equilibrio sociale è precario per definizione. Una delle principali differenze tra Mosca e Pareto è che per Pareto lo studio delle élites riguarda non solo i rapporti di potere ma in generale tutti i rapporti sociali. Tutta la società è fatta "a strati" ed è un fenomeno naturale che si ripresenta in tutte le diverse società umane. Secondo Pareto la disuguaglianza è ineliminabile e non dipende da un particolare insieme di istituzioni economiche ma da fattori naturali; è la valorizzazione sociale dei diversi talenti a determinarne la posizione sociale. Per Pareto gli individui si dividono in 3 gruppi: - La classe non eletta - La classe eletta (coloro che dimostrano grandi talenti e capacità) - La classe residua (coloro che non appartengono né alla classe eletta né alla classe non eletta)capacità
La classe eletta di governo→ classe politica
Pareto fu un acceso critico di Marx sul piano economico ma non su quello sociologico: anch’egli riteneva che la storia fosse un continuo riproporsi di quella lotta per il potere fra élites, che costituisce il vero fatto fondamentale di qualsiasi realtà politica. Terminare la lotta di classe è un’”illusione” se la presenza delle élites è una costante della storia, il fatto che l’élite dominante sia una piuttosto che un’altra è l’esito di una continua conflittualità “la storia è un cimitero di aristocrazie”: le élites possono sopravvivere solo se rinnovano continuamente e se sanno eliminare gli elementi che le indeboliscono ma soprattutto se riescono ad integrare nuovi elementi, quando cioè nuovi estranei alla classe eletta vengono aggiunti ad essa, portandovi le proprie opinioni e doti-->
Quest'ultimo fenomeno si chiama circolazione delle elites, che sembrerebbe sinonimo di equilibrio. L'ELITISMO DOPO MOSCA E PARETO
ELITISMO= L'elitismo è una teoria politica basata sul principio secondo il quale il potere politico sarebbe sempre in mano a una minoranza che governa l'intera società. Pag. 107 di 148
Oltre a Mosca e Pareto va ricordato anche Roberto Michels, (1876-1906) Sociologia del un sociologo tedesco naturalizzato italiano, che scrisse una parte politico nella democrazia moderna (1911). Aveva studiato da vicino il partito socialdemocratico tedesco e finì col constatare che anche un partito mosso da ideali egualitari finiva per riprodurre al suo interno una struttura gerarchica. Questo fatto prende il "legge ferrea dell'oligarchia", nome di secondo la quale è l'esigenza stessa dell'organizzazione politica a richiedere una forte gerarchizzazione. Mosca, Pareto e Michels sono stati 3 autori molto influenti.
ma non hanno mai costituito una "scuola": si muovevano indipendentemente l'uno dall'altro. Rispetto alla scienza politica del Novecento, i due grandi lasciti degli elitisti sono stati: - aver posto in termini chiari la questione del potere (governanti/governati) - il rigore empirico Un debito importante nei confronti degli elitisti lo contrasse Schumpeter nel suo Capitalismo, nel suo socialismo e democrazia (1944), ma anche pensatori come Raymond Aron o Robert Alan Dahl, che contribuirono a sviluppare una teoria "competitiva" della democrazia, vista come un "processo nel quale le persone acquistano il potere di decidere mediante una lotta competitiva per il voto popolare". La democrazia diventa una procedura, un