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NEW YORK
La città principale al mondo che aveva i terreni più alti in termini di costi nonostante i lotti non fossero
poi così grandi: si cerca di costruire il più possibile in altezza. Lo skyline diventa costellato di torri, le più
alte del mondo, più di Chicago. Circolo virtuoso tra la dimensione dei lotti, il costo dei lotti, la dimensione
dei piani, l’altezza dell’edificio, le finestre, etc.… con una spirale che porta poi inevitabilmente alla crisi.
La prima stagione della torre Newyorchese vede come modello il campanile (campanile di San Marco per
eccellenza).
- Park Row Building, più alto nel 1899
- Woolworth Building, successivamente il più alto, nel 1913
Stessa logica distributiva con un core centrale con gli impianti di risalita e tutti i locali di servizio in quanto
erano bui, mentre su tutti i fronti sono uffici. UFFICI -> CORRIDOIO -> CORE
L’esempio dell’Equitable Building del 1915 è interessante perché collocato su un lotto irregolare con
in grigio gli spazi sprecati. 1.200.200 metri quadrati messi a disposizione per l’affitto. Da un certo piano
in poi risparmiare metri cubi permette un maggiore ingresso della luce e quindi un maggiore ritorno
economico. Conveniva la forma ad H. Fino a che altezza si poteva arrivare? Differenza tra le economical
height la engineering height, in base ai costi e al ritorno. Non si arriva all’estremo delle possibilità per evitare
che arrivare più su di un piano costi di più in termini di strutture maggiori. Anche la questione degli
ascensori è determinante: mettere troppi ascensori occupa spazio quindi arrivare troppo in alto non
conveniva. Dipende anche dal momento del mercato e dal costo dei terreni, soglie che si spostano.
C’erano degli studi scientifici per determinare l’altezza perfetta (W. C. Clark, J. L. Kingston, The
Skyscraper: A Study in the Economic Height… (1930)), sempre riguardo Manhattan, e si era calcolato si
potesse arrivare a 63 piani, su un certo terreno, in base al lotto.
Prima di fare l’edificio si comparano i costi sul numero di piani costruibili (Empire se farlo di 55 o 80
piani).
CHICAGO
Tutto era partito a Chicago, con l’Home Insurance Building considerato come primo grattacielo al mondo
in acciaio, non in ghisa o in ferro. A differenza di New York in Illinois i lotti sono molto ampi, tanto che
serve un’altezza regolamentata perché una torre troppo grande di base avrebbe avuto troppi spazi ciechi.
Scatola rettangolare con la light court. Edificio di forma quadrata o rettangolare con i quattro lati esterni
edificati e in mezzo il secondo affaccio per la luce, un po’ più sfigato ma comunque meglio che cieco.
Questa scelta porta ad avere Skyline completamente diversi: mentre a NY si fa la gara in altezza a Chicago
sono tutti molto alti ma senza questa competizione. La questione dell’altezza massima era stata
regolamentata molto prima di NY, nel 1893. Il Masonic Temple Building del 1892 per lungo tempo è
stato il più alto del mondo, con i titolari che si erano tenuti solo una piccola parte dell’edificio,
introducendo questa logica. La componente pubblicitaria si mette a braccetto con la questione del ritorno
economico.
Piante così grandi portano una grande differenza tra l’attacco a terra, in quanto a Chicago valgono di più
gli spazi commerciali, con il piano terra che quindi è destinato ad essere attraversabile. Per il Rookery
Building del 1905 viene chiamato FLW a progettarne l’interno.
Nel 1893 a Chicago si costruiva fino a 200 piedi, mentre a NY si arrivava a 700 piedi, prendendo piede
l’idea dell’hollow square type.
A Chicago l’altezza dei vari grattacieli è all’incirca costante.
Nel 1915 a NY l’Equitable building pose due grandi problemi legati alla sua enorme massa:
1. Era talmente grande in pianta e talmente alto che una grande superficie intorno si trovò a essere
all’ombra: si capì con un po’ di ritardo. Rendeva inappetibili i terreni intorno.
2. Doveva esserci equilibrio tra domanda e offerta, perché se l’offerta fosse stata troppa nessuno
l’avrebbe comprato (talmente tanto spazio lì come altrove): si arrivava ad un eccesso di offerta di
spazi per uffici in città. Se ci sono troppi edifici sfitti i costi dovevano scendere ed era un problema
enorme
La Zoning Law del 1916 a NY era stata di fatto redatta per convenienza economica. La decisione presa
dall’amministrazione comunale non è quella di impedire la costruzione in altezza: delirio americano da
questo punto di vista. L’altezza massima viene consentita solo sul 25% del lotto, mentre per il 75% del
lotto posso arrivare ad un massimo. Fino a 32 piani magari posso occupare l’interezza del lotto, ma dopo
devo arretrare per permettere alla luce di arrivare anche agli edifici intorno, fino ad arrivare al 25% dove
poi posso arrivare su fino a dove riesco. Legge che farà da spinta all’immaginazione, con le varie
inclinazioni a seconda della parte della città dove ci si trova.
Inizia la stagione iconica dei grattacieli, quella di Gotham City o dei film di Woody Allen. Questa legge
che “regolamentava” l’altezza produsse casi divertenti di motivi compositivi visibili in vari esempi con
giochi raffinati di arretramento progressivo: c’era spazio a partire dalle ristrettezze per far volare la
fantasia.
Ely Jacques Kahn (1926): «The NY zoning law protecting property rights […] encouraged a new art by
reason of the very restrictions they contain».
Sono le restrizioni che impongono uno sforzo di immaginazione. Grande interprete del momento è Hugh
Ferriss, colui che produsse tutti i “rendering” dei grattacieli di Manhattan. In The Metropolis of Tomorrow
del 1929 sono visibili le varie possibilità.
Corbett (1924): «The usual procedure in most plan studies is to start with the ground floor and build up.
But in planning office buildings, one must reverse this process and start from the top and build down.
That is to say, one develops a typical upper floor plan first, because there are a large number of typical
upper floors to one ground floor. The major income is from these typical floors, and if some sacrifice in
plan arrangement is to be made, it might be better made once on the ground floor than to be repeated
twenty or thirty times on typical floors. In the same way, and for the same reason, the typical floor must
be planned on the basis of the typical office unit. So one first plans this unit, then one strings several of
these along both sides of a corridor, then places the necessary line of vertical circulation at a central
point…».
Partire dall’alto conveniva perché c’erano più piani “piccoli” rispetto ai grandi. Meglio fare un errore al
piano terra che riprodurlo per tutti i piani (guardando la pianta del Seagram Building di Mies questo
concetto si può vedere).
Empire State Building, 1930: si vede benissimo la distribuzione degli uffici con l’area dedicata agli
ascensori che diminuisce salendo.
Se il 65% degli spazi è affittabile allora il grattacielo è buono. Poco spazio all’architetto, perché
sostanzialmente le dimensioni sono quelle.
Raymond Hood, Daily News Building, 1930, punto d’incontro tra l’architettura modernista e la storia
del grattacielo. Eroe di Delirious New York. Anche per il RCA Building del 1939 il signor Rockefeller
interpella architetti, ma per poche cose.
Tornando a Chicago, nel 1923 si cambia idea e si decide che per 1/6 dell’area del lotto si può costruire
quanto si vuole.
Tutta questa questione cambierà completamente tra gli anni ‘40 e ’50 perché si arriverà in breve a
grattacieli che non hanno poi tutta questa relazione con il lotto, grazie all’introduzione della luce al neon
e l’aria condizionata che permettevano una diversa disposizione degli ambienti. Si va verso l’open space.
Sears Tower, Chicago, 1974, edificio allora più alto del mondo, inizio della storia del prisma di cristallo,
con il grattacielo che può teoricamente assumere ogni forma.
I grattacieli saranno tutti “uguali” e le differenze si vedono nei dettagli (Seagram Building del 1958 più
bello di tutti per i dettagli). Saul Steinberg li disegna come carta millimetrata su un foglio, fine.
Le Twin Towers sono l’emblema in questo senso, dei prismi di cristallo. La logica diventa quella di
pensare a chi si vuole avere nel proprio grattacielo, con i pesci piccoli che rappresentano i clienti migliori,
perché pagano tutto, mentre i grandi clienti trovano gli avvocati. A lungo il grattacielo stesso è il business.
Fare grattacieli era un business sicuro, ma è importante stare attenti ai cicli del mercato immobiliare.
Diventa fondamentale sapere quando costruire i grattacieli in base ai costi del terreno, per far rientrare
l’investimento in modo efficace, per avere il grattacielo pronto nel momento in cui il prezzo torna a salire.
Dopo la crisi del 1929 si costruiscono tanti grattacieli, perché i terreni costavano poco.
EMPIRE STATE BUILDING, 1930.
Dal momento in cui qualcun decide di investire i soldi al giorno in cui viene inaugurato passano 20 mesi,
pochissimo, mettendoci dentro la progettazione e la realizzazione, con scadenza 1° Maggio 1931, data in
cui si dovevano presentare i contratti degli affitti (dieci giorni dopo avrebbe voluto dire perdere un anno
di affitti, con interessi bancari e conseguente fallimento).
3500 operai, un piano al giorno, ritmo impressionante in quel contesto, con il General Contractor che
sicuramente non si è girato i pollici più di tanto.
Fortune (1930): «Tutti questi elementi disegnavano il perimetro di un solido geometrico dalla strana
forma, delimitato da un lato da un terreno di 83.860 metri quadrati, da un altro da 35 milioni di dollari,
da un altro da una legge della diminuzione dei profitti, da un altro dalle leggi della fisica e dalle
caratteristiche della struttura in acciaio, da un altro dalle esigenze delle ordinanze urbanistiche, e da un
altro ancora dal 1. di maggio 1931».
C’erano a disposizione 35 milioni di dollari per 83.860 metri quadri di terreno, più tanto altro, compresa
la data d’apertura.
Lamb (1931): «Il programma era abbastanza ridotto: un budget fisso, uno spazio massimo di 28 piedi tra
le finestre e i corridoi, realizzare quanti più piani possibili con questo spazio, esterni in pietra calcarea e
data di completamento il 1. maggio 1931, cioè un anno e sei mesi dopo l’inizio dei disegni».
Figura coinvolta nella progettazione, mette insieme i fattori determinanti.
Il cantiere è la principale difficoltà, il che voleva dire un’organizzazione militare del tutto, soprattutto per
la zona in cui si lavorava. Si doveva