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POSITIVISMO PEDAGOGICO

A seguito dell’illuminismo, il positivismo si rafforzò maggiormente in Italia dove la

pedagogia ebbe un processo di emancipazione e assunse una importantissima

posizione introducendo il concetto di formazione critica. Nacquero nuove forme di

pedagogia:

• Positivismo pedagogico: Aristide Gabelli aveva fiducia nell’educazione

(esponente)

• Pedagogia socialista: Labriola e Salvemini (pedagogia marxista)

• Pedagogia cattolica: don Giovanni Bosco introdusse il concetto di istruzione

come dignità per i più poveri.

Nell’800 le idee pedagogiche si avvicinarono “attivismo pedagogico” di Jhon Dewey.

Nei primi anni del 900 ancora si prediligeva le conoscenze umanistiche e letterarie,

l’unificazione linguistica e l’Identità nazionale. Inoltre, in Italia paradossalmente si

contavano alti tassi di laureati ma anche di analfabeti. Si creò una emarginazione di

insegnamenti scientifici e forme di discriminazione verso le discipline, l’istruzione

tecnica ad esempio fu fortemente trascurata e la scuola professionale aveva una

mancanza sull’orientamento lavorativo e formazione. Le professionali però a

differenza delle tecniche dovevano fornire conoscenze, strumenti ecc. ma non

davano una cultura generale. Si era creata una crepa fra lavoro culturale e manuale.

Sotto il nuovo ministro si inserì un “corso complementare” fra scuola elementare e

scuola normale di 3 anni per colmare il vuoto, una prima forma di medie. Si abolì la

patente inferiore, si aggiunse una tassa di iscrizione e si inserì un corso speciale per

le maestre di formazione per la materna. Nell 1880 i problemi molto discussi

dell’istruzione rimanevano: un metodo di insegnamento primario, polemica contro il

nozionismo, l’insegnamento come osservazione, collegamento fra scuola e vita,

l’educazione come morale-civica-intellettuale. Per questo motivo si introdurrà una

nuova legge:

• Nel 1904 legge Orlando: scuola obbligatoria fino a 12 anni, classi miste, corsi

serali ed educativi per adulti, uguaglianza fra i maestri, l’introduzione al corso

popolare. Il corso popolare fu una scuola del popolo voluta dai socialisti ed

era qualcosa che si poteva offrire a chi non potesse o volesse studiare, erano 3

ore giornaliere di istruzione per permettere il lavoro.

MARIA MONTESSORI

Parla di educazione in età prescolare ovvero bambini dai 0-6 anni che avevano solo

le sale di custodia che servivano a contenere i bambini ma non ad educare, con dei

sorveglianti. Si riteneva che non avessero nessuna esigenza educativa in quella età.

Nel 1907 Montessori apre la prima casa dei bambini a San Lorenzo. Dice che i

bambini sono dotati di una mente assorbente dai 0-3 anni e apprendono da tutto ciò

che li circonda, e la loro mente è “straordinariamente potente” al paragone

dell’adulto. Una stagione della vita che va curata, educata e potenziata. Scopre che

molti dei ritardi cognitivi (bambini ritardati e deficienti) così definiti, in realtà non

avevano problemi cognitivi ma solo una carenza educativa. Userà il metodo

montessoriano che POTENZIA TUTTI I SENSI attraverso l’uso di materiali didattici da

lei progettato, con il principio di auto-educazione e auto-correzione. Il bambino deve

correggere l’errore in autonomia, i materiali devono essere autocorrettivi. La

Montessori ha dee progressiste, è attivista, ha una nuova idea di puerocentrismo

(fanciullo al centro del discorso). Questi sono gli ideali di tutte le correnti educative

attiviste di quell’epoca. Tutta l’azione educativa deve mettere al centro il sapere del

bambino ed i suoi bisogni, interessi e motivazioni, si scardina l’idea Magistro

centrica. Un’altra idea attivista è il bambino come protagonista del suo stesso

apprendimento, si passa dal sapere trasmissivo al riflessivo. Apprendere non è più

interiorizzare conoscenze, ma siamo noi stessi gli artefici e costruttori ATTIVI di

conoscenze ed apprendimento (Dewey). In modo originale ed unico tutti noi

intrecciamo in modo combinatorio e creativo le suggestioni che provengono dal

mondo esterno, dal campo di esperienza dove siamo collocati in modo personale. Il

nostro cervello costruisce rapporti, mette in comunicazioni una pluralità di

conoscenze e costruisce un sapere (costruttore attivo). Il concetto si basa sulla

elaborazione ed assimilazione di sapere che diventa personale. Con la capacità di

impegno e riflessione si possono combinare in modo creativo le informazioni. In

base alle nostre esperienze di vita cambiamo tutti i giorni e trasformando

l’apprendimento. Dewey parla di azione, un sapere costruito in relazione ad una

risoluzione del problema. L’educatore diventa FACILITATORE nei processi del

bambino, la Montessori lo definisce la figura che rimane ad osservare o spiegare

come usare gli strumenti, lasciando il bambino ad una libertà di apprendere e fare

esperienza (ANTI AUTORITARIA). Si valorizzerà la parte esperienziale, di costruzione,

prassi e osservazione. Montessori è la prima donna che riesce ad esercitare la

professione di medico in Italia, che si occupò in ospedale dei bambini frenastenici.

Intuisce che non c’è un determinismo biologico che porta lo svantaggio cognitivo e

che si può avere un ruolo decisivo nello sviluppo cognitivo del bambino. La casa dei

bambini venne aperta su invito di Giuseppe Benedetti nel quartiere operaio, sotto il

sindaco di Ernesto Nathan che decide di finanziare questo quartiere perché vivono in

condizioni di povertà estrema. Le case erano per l’epoca strutture avanzata e ricche

ma i bambini però vandalizzavano il quartiere per la loro povertà educativa, e decise

di aprire un asilo per bambino, invitando la Montessori nel progetto. Per lei la casa

dei bambini diventa l’occasione per utilizzare il suo metodo per i bambini

svantaggiati e per i normodotati. A livello socio-pedagogico costruirà un enorme

successo ed in questo ambiente si prenderanno scelte pedagogiche importanti. Per

la prima volta con anticipo la Montessori farà i primi colloqui educativi verso la

funzione delle madri che saranno educate ed istruite sui bisogni dei figli. La funzione

educativa divenne una relazione tra bambini, famiglie e scuola di tutto il quartiere.

Diventerà un luogo importantissimo e di grande ispirazione. Secondo lei l’asilo è

importante perché i bambini sono assetati di conoscenza in quella fascia di età, e

per la prima volta dice che l’asilo ha una funzione importante per le madri lavoratrici,

a cui non pensava nessuno. Il progetto educativo aiuta anche la SOLITUDINE DELLA

MATERNITA’ e diventa un sostegno per l’emancipazione delle donne. Maria era una

attivista che voleva migliorare la condizione di vita delle donne e lottare per la loro

parità. Ricordiamo Lombroso (positivista) che aveva definito l’inferiorità femminile

come tappa di arresto, provato secondo lui a livello biologico dal cervello che pesa

meno di quello dell’uomo. La Montessori lo scredita introduce una categoria

accennata di superiorità della donna (coraggio). È un periodo storico in cui vi sono

molte idee innovative. Nel XX sec. Si scontrarono due fazioni: i progressisti ed i

conservatori. I progressisti si battevano per l’istruzione primaria affiche si

sconfiggesse l’analfabetismo e si potessero aiutare i ceti popolari poveri, i

conservatori lo consideravano un possibile fattore di disordine sociale e ribellione.

• Nel 1911 la Legge Daneo-Credaro: punto di svolta nell’istruzione elementare

ed italiana. Introdusse obbligo scolastico, sovvenzionamenti statali per la

scuola, potenziamento scuole elementari e per gli adulti, era di ispirazione

liberale democratica.

Nel 1962 è stata inserita la scuola media gratuita (non prevista dai casati). La

“questione degli insegnanti” rimase un pallino da risolvere nei vari anni, soprattutto

le diverse problematiche annesse: preparazione, retribuzione, applicazioni didattiche

e pedagogiche. Nel tempo si va ad affermare una nuova figura “l’insegnante”. Un

altro pallino era la femminilizzazione dell’insegnamento in quanto la donna era

economicamente più accessibile per lo stato ma per la stessa donna era un mestiere

vantaggioso in quanto era destinata a ruoli peggiori e declassanti. La differenza fra

maestro e professore inoltre era il “prestigio sociale” che riceveva ed anche il poter

lavorare in luoghi più prestigiosi e colti, il non plus ultra della ricerca scientifica. Al

contrario il maestro rientrava in una classe del popolo che doveva avere un grado di

conoscenze limitate e adeguate al suo livello sociale. Nei primi anni del ‘900

cominciarono a rivendicare i diritti, cominciando a creare le prime associazioni

sindacali conto il volere l’opinione pubblica.

3. LA RIFORMA GENTILE E GLI ANNI DELLA DITTATURA

L’Italia cominciò a cambiare alla fine della Prima guerra mondiale con: la disfatta di

caporetto, la marcia su Roma e mussolini incaricato di formare il nuovo governo. Da

qui il crollo dello stato liberale. Nei primi anni del 900 in Italia c’era un forte

contrasto fra contadini/operai contro i padroni: nascono le prime leghe contadine e

sindacati operaie, Iniziano gli scioperi, occupazioni, le rivendicazioni di condizioni più

giuste ed umane, diritti. l’industria è fondata sullo sfruttamento operaio diventando

un inferno, la prima inchiesta di Marx descrive i soprusi e violenze della vita in

fabbrica. Il partito fascista fa emergere lo squadrismo con Mussolini, una formazione

composita con delinquenti e nazionalisti che fanno gli interessi degli industriali

seminando il panico. Uccidono, picchiano, distruggono i comunisti e socialisti,

seminano violenza illegalmente, vanno contro i movimenti di sinistra delle leghe

sindacali delle classi operaie. Nel 1922 a causa di Vittorio Emanuele II Mussolini

formo il suo governo fascista senza più freni dopo la marcia su Roma. Lo scopo

iniziale fu di convincere le classi dirigenti che il fascismo era un movimento di ordine

necessario per il futuro stato. Per costruire il nuovo ordine bisognava eliminare

prima i nemici: parlamento, stato liberale, socialismo, movimenti operai,

democrazia. Per far ciò tutti gli intellettuali dovevano dare l’appoggio al fascismo, ma

molti intellettuali (Croce, Montale ecc.) si ribellarono a questa dittatura. Nel 1923 fra

i primi atti di Mussolini c’è milizia volontaria per la sicurezza nazionale come

legittimazione giuridica alle camicie nere (squadre di azione). Gli squadroni sono

legalizzati sotto il controllo dello stato la violenza diventa legale.

Benedetto Croce: “il fascismo è una malattia in un corpo sano”

Dettagli
A.A. 2023-2024
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher muffinnutelloso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della scuola e delle istituzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Borruso Francesca.