vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
STATI UNITI: The $64,000 question- (1955)
Versione televisiva del quiz radiofonico di Take it or leave it (in cui lo schema di domande a difficoltà crescente portava all'ultima domanda da 64 dollari), nata dall'intuizione di Louis Cowan, tra i primi a maturare l'idea di un quiz a montepremi con un alto jackpot. Il montepremi infatti qui consisteva in 64 mila dollari e una Cadillac nuova. Il successo fu stratosferico. Da quel momento il genere quiz cambierà il suo aspetto mettendo in palio montepremi di inedito livello spettacolare e modificando lo stile visuale e il formato della trasmissione. I big money quiz show ben presto iniziano a fare appello a una cultura elevata e a conoscenze di livello accademico e la tv si sforza di conquistare rispettabilità e di raggiungere una più ampia platea. I concorrenti diventavano vere e proprie celebrità. The $64,000 question era presentato dall'attore Hal March, capace di dare giusta enfasi alle vicende dei partecipanti.
Nuovi elementi che entrano a far parte del quiz: l'assistente femminile, un computer IBM cui affidare le estrazioni, le guardie giurate a protezione del montepremi, il notaio, un professore che supervisiona le domande.
L'età d'oro del quiz televisivo si avvale di set molto più elaborati, di un più articolato stile visivo, di effetti luministici e acustici e smaliziate leve psicologiche (→ primi piani sul pubblico in sala, la cabina di isolamento usata per escludere il concorrente dai potenziali suggerimenti del pubblico in sala ma anche come espediente per metterlo sotto pressione).
Da semplice gioco filmato con le telecamere, memore dello stile sobrio che lo aveva dalle origini comunicato all'inchiesta, il quiz conquista un concept ad alta spettacolarità.
Twenty one- (1956): Richiedeva conoscenze complesse ai concorrenti e si potevano vincere notevoli somme di denaro (montepremi illimitato). Il quiz, condotto da Jack Barry, prevedeva una sfida "tutti contro tutti".
tutti" e il concorrente vincitore rimaneva in video finché un nuovo campione non giungeva a detronizzarlo. In questo caso la televisione dimostrò che l'apparire e il mettersi in scena potevano avvenire ad ogni costo e prezzo. Le indagini del 1958-59 sulle denunce sempre più frequenti di brogli da parte di ex concorrenti shockarono l'opinione pubblica americana e ancor di più lo fecero le testimonianze di alcuni concorrenti che avevano ceduto alle lusinghe, in particolare quella del fotogenico Charles Van Doren, reo di aver detronizzato da Twenty one, con l'aiuto dei suggerimenti della produzione e degli sponsor, l'impacciato ma imbattibile Herbert Stempel. Stempel aveva accettato di sbagliare la risposta quando la produzione glielo impose; poi però l'allontanamento dal video fu la molla che lo portò alla denuncia: lo sgomitare per avere più minuti di visibilità ed eliminare l'avversario per dominare il piccolo schermo sembravano essere ormailevere dinamiche del quiz. Per questo scandalo i quiz a grande budget saranno soppressi. L'era del quiz show cede il passo al game show. Rimangono i quiz che non avevano puntato su alti premi che pur subendo opportuni cambiamenti fornirono un modello agli show successivi. A rimpiazzarli si troveranno inchieste, serie televisive e documentari. Il quiz non solo abbandona i grandi jackpot ma soprattutto la grande ribalta serale: il prime time non poteva tollerare, nell'America di piena guerra fredda, anche solo la remota allusione a un paese corrotto proprio da quel mercato che proponeva come alternativa per un nuovo benestante egualitarismo. ITALIA: Il quiz show americano aveva mantenuto la competizione al centro e optato per una sobrietà che valorizzasse una macchina del gioco efficiente e sicura. Nella formulazione "all'Italiana" vi è una diverso concetto di spettacolarità, che arriva in alcuni casi quasi a fare passare in secondo piano il gioco. La tradizione delvarietà e del teatro di rivista è troppo forte in Italia perché sia accantonata del tutto: è quindi inevitabile che essa si mescoli anche nelle pieghe del quiz. Tutta la commistione con l'entertainment è un modo per recuperare quell'anima più genuinamente popolare, di partecipazione del pubblico attraverso lo spettacolo: se in Un, due, tre o in Studio uno il pubblico stava ben isolato in platea, nel quiz lo spazio dello spettacolo diviene loro accessibile come concorrenti e personaggi. Lascia o raddoppia?- (1955): La febbre di quiz dilagherà anche in Italia ma è con Lascia o raddoppia? che inaugura e attesta un modello di quiz. The $64,000 question, Si ispira a sulla falsariga dell'adattamento francese di Quitte ou double?. Il meccanismo era simile a quello del quiz americano: i concorrenti esperti in una materia devono rispondere a una serie di domande di difficoltà crescente. La prima serata in caso di vittoria si concludeva a quota £320.000 dopo averRisposto a 8 domande; poi l'agone si spostava nella cabina insonorizzata da dove il concorrente poteva decidere se continuare con una sola prova alla settimana, comunicando a inizio puntata se lasciare oraddoppiare; alla quinta puntata, con il raddoppio finale, c'era la prova articolata in 3 domande per un montepremi di 5.120.000 lire e il concorrente poteva portarsi in cabina un esperto oppure ritirarsi, ricevendo comunque in premio una Fiat 1400. La vincita era in gettoni d'oro. Il conduttore Mike Bongiorno era non solo maestro cerimoniere del gioco ma artefice di una complessa organizzazione di concorrenti, vallette e giudici. Mike era già molto famoso: nel 1954, poco dopo l'esordio della tv, aveva fatto la sua comparsa sul Secondo Programma radiofonico Il motivo in maschera, quiz che vedeva non solo un inedito innalzamento dei premi ma anche la comparsa rivoluzionaria del telefono → i concorrenti, sorteggiati tra gli abbonati, dialogavano con lo studio via telefono.
centro del quale c'è il conduttore, che diventa il protagonista indiscusso. Le scene comiche, appositamente create per il telefono, sono un elemento distintivo del quiz italiano. A differenza degli Stati Uniti, dove l'attenzione è principalmente focalizzata sul meccanismo del gioco, in Italia è la spettacolarizzazione dei personaggi sul palco a essere al centro dell'attenzione. Le materie scolastiche diventano anche loro oggetto di spettacolarizzazione, e il regolamento del quiz viene innovato per permettere una maggiore varietà di argomenti. Le domande diventano aperte anziché binarie, aumentando ulteriormente la spettacolarità del programma. Il quiz italiano si trasforma così in una vera e propria messa in scena teatrale, un grande gioco di ruolo in cui il conduttore è il protagonista assoluto.centro delquale c'è il presentatore.Lascia o raddoppia?A sono soprattutto i concorrenti con la loro singolarità a impegnare la scena:essi furono molto famosi, diversamente da altri quiz (es. Il musichiere). Erano personaggi sono inapparenza qualunque, in cui lo spettatore riusciva ad identificarsi.Esempio: Marisa Zocchi, cameriera che aiuta il padre a gestire un piccolo bar, commuoverà l'Italia rinunciando al raddoppio per paura di perdere la somma già ottenuta, fondamentale per curare la madre malata. Il risultato sarà una notorietà maggiore che se avesse vinto: il re egiziano Faruk, in esilio in Italia, commosso, le regalerà la somma mancante.Lascia o raddoppia?I personaggi di appaiono tuttavia costruiti, sono sempre modellati ad arte.Lascia o raddoppia?In accanto a Mike c'era Maria Giovannini, sostituita per un errore di pronuncia da Edy Campagnoli, che fu ridotta praticamente a valletta muta.Il ruolo femminile è innanzitutto nel segno
dell'avvenenza. Tutto lo spettacolo era funzionale al corpo a corpo tra Mike Bongiorno e i suoi concorrenti. La macchina del quiz si misura soprattutto nella sobrietà scenografica e nella rigida sintassi che lo articola visivamente. Il quiz si popola di oggetti simbolici: l'orologio dietro ai concorrenti, la cartella tenuta stretta da Mike, i valletti maschi, la valletta-fidanzatina, il notaio, la prossemica (la posizione corretta dei concorrenti sarà indicata da segni ben visibili sul set: indicazioni sul luogo in cui stare per essere in favore di telecamera ma anche segnale di una gerarchica suddivisione degli spazi). Lascia o raddoppia? Quello di fu un vero e proprio fenomeno di massa: bar affollati e cinema e teatri deserti finché si decise di interrompere apposta la programmazione per non vedere disertate le sale dal pubblico televisivo. Nel 1956 lo stesso cinema offriva proiezioni televisive su grande schermo per consentire di assistere al quiz televisivo. Il quiz di MikeBuongiorno è fondamentale per la legittimazione finale della televisione che diventa un fenomeno che non si può più negare. Tuttavia anche il quiz Italiano subisce un calo di popolarità: nel 1958 si ascolti calano e si ricorre alla variante Sfida al campione in dalle cabine due contendenti, un ex campione approdato al massimo della vincita e uno sfidante bloccatosi prima, si affrontano su uno stesso argomento; le sorti però non si risollevarono e il quiz di Mike Bongiorno chiuderà poi i battenti. Il musichiere- (1957-60) Lascia o raddoppia costituisce quasi un unicum, ma alcuni tratti rimangono costanti nella febbre da quiz che si scatena in quegli anni. È il caso di Il musichiere, ispirato all'americano Name that tune (Nbc, 1953) ma costruito sulla personalità dell'attore Mario Riva. I due concorrenti dovevano indovinare da pochi accordi un motivo musicale suonato dall'orchestra e dare la risposta attraversando lo studio, alzandosi da una sedia a dondolo.vincitore è colui che alla fine affronta da solo altre due prove:- indovinare il maggior numero di brani nell'arco di 30 secondi
- indovinare il <<motivo mascherato>>, una canzone resa solo attraverso il cigolare dellasaracinesca che celava la cassaforte col bottino; la vittoria faceva conquistare anche il diritto atornare la puntata successiva.