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CRITICHE:

1. Dewey: lamentava che la Montessori sottovalutasse il materiale di cui si serviva il bambino spontaneamente predisponendo invece materiale legato a distinzioni intellettuali fatte dagli adulti, ritenendo che la mente infantile assorbisse l'intelligenza impiegata nel predisporre e considerare il materiale.

2. Claparède: lamentava che gli oggetti didattici, fissati in modo preordinato, sarebbero stati applicati in modo dogmatico portando il limite di essere stati creati per i bambini diversamente abili che hanno continua necessità di stimoli a differenza dei bambini normodotati.

Teoria della MENTE ASSORBENTE

La Montessori prende in prestito dal linguaggio astronomico la parola "nebule" per indicare specifiche sensibilità che si risvegliano nel corso dello sviluppo psichico, spingono il soggetto ad appropriarsi degli elementi dell'ambiente. I bambini cominciano ad assorbire ogni cosa, una totalità, le distinzioni vengono.

Fatte in seguito, come evoluzione di questo primo assetto globale:

Libertà dell'infanzia → immagine del "bambino esploratore"

Pedagogia montessoriana: esperienza viva tuttora → 22 mila scuole montessoriane in 100 paesi

CAP 3: le pedagogie europee nel primo Novecento

A fianco delle teorie puerocentriche si svolse una vivace polemica anti-positivistica con il rinnovamento dell'idea dell'educazione vista come il superamento di sé ed orientata all'affermazione della propria umanità in forme non solo psicologiche e sociologiche ma anche spirituali e culturali

CONCETTO DI LIBERTÀ:

Nelle SCUOLE ATTIVE il concetto di libertà è legato allo sviluppo psicologico e la stessa libertà non ha altri fini che quelli dettati dallo sviluppo stesso

Nelle SCUOLE ANTI-POSITIVISTE la libertà dell'uomo è vista come la possibilità di aumentare la coscienza ed autocoscienza di sé

attraverso cui raggiungere altre esperienze di maggior significato Ultimi decenni dell'Ottocento in Germania→ "ritorno a Kant": al bisogno di avere una nuova generazione di intellettuali che sottoponessero la fede positivistica nella scienza ad una critica valutazione FORSTER si formò in pieno clima del "ritorno a Kant" ➢ l'interesse morale è al centro della sua riflessione → Il suo punto di partenza era quello di rifiutare di ➢ ridurre l'esistenza umana come semplice processo naturale perché le azioni oltre che da ordini di tipo fisico sono regolate da ordini di tipo morale e razionale oltre che di libera applicazione attraverso l'autodominio di sé ➢ l'uomo, secondo Forster, deve essere in grado di esercitare l'auto dominio di sé → lo scopo primario ➢ dell'educazione è costituito dal carattere, inteso come corrispondenza tra l'unità essenziale del singolo ei comportamenti che ne discendono: "pedagogista del carattere" → il carattere è ciò che qualifica l'individuo → dalla maturità del carattere si misura la maturità dell'uomo. La forza del carattere assicura alcuni fondamentali requisiti per l'agire umano come:
  1. ordine interiore: grazie al quale l'azione è orientata secondo una gerarchia di valori
  2. coerenza: dà il coraggio di cimentarsi con una situazione nuova e costituisce la base della fiducia tra gli uomini
  3. autonomia: capacità di esercitare il proprio giudizio, respingendo le suggestioni esterne
  4. fermezza e fedeltà: per assicurare il rispetto degli impegni assunti
La conquista del carattere consente all'uomo di passare dallo stadio dell'individualità a quello della personalità. Come operare per raggiungere l'obiettivo dell'"uomo di carattere"? → la viadell'obbedienza volontaria: il libero incontro tra l'autorità dell'educatore e la libertà dell'educando attraverso la costruzione del principio di responsabilità personale. SERGEI HESSEN La sua ricerca si svolse in due principali direzioni: la prima è l'approfondimento dei rapporti che intercorrono tra educazione, pedagogia, filosofia, cultura; la seconda è indagare i caratteri della scuola democratica. Due modi di pensare e gestire l'educazione: 1) Educazione negativa: il semplice lasciar scorrere l'essere, in cui l'allievo deve far tutto da sé e l'educatore deve seguire le esigenze del fanciullo (Rousseau) - limite -> insufficiente visione della libertà. 2) Educazione positiva: la libertà si sperimenta solo nella volontaria subordinazione alla legge, esperienza attraverso la quale si compie il processo di formazione della personalità, sviluppo della.personalità umana: itinerario volto alla conquista di un ideale
  1. fase dell'anomia: infanzia, in cui prevalgono il gioco e l'immaginazione
  2. fase dell'eteronomia: in cui il soggetto passa dal mondo degli affetti familiari al mondo della comunità scolastica → attività del lavoro scolastiche e norme che promuovono l'interiorizzazione della legge e la conoscenza degli ideali
  3. fase dell'autonomia nella quale si compie la maturità dell'uomo → l'individuo è pienamente se stesso in tutta la sua integrità
problema della scuola nelle società democratiche: la scuola deve rappresentare un'occasione di promozione delle capacità dell'individuo, all'interno di una prospettiva di progresso sociale centrata sulla convinzione che la democrazia è tanto più ricca quanto maggiore è il grado di consapevolezza dei suoi membri ipotesi di unascuola che fosse aperta in tutti i suoi gradi fino al massimo di cultura di cui ciascuno è capace → nuovo principio del "massimo di cultura" per tutti → proposta della "scuola unica": oltrepassare la scuola d'elite GEORG KERSCHENSTEINER e la scuola del lavoro promosse una riforma scolastica ispirata al principio della "Scuola del Lavoro": tipo di scuola popolare e professionale con la caratteristica di tener conto delle esigenze degli allievi e di preparare il buon cittadino soluzione del problema: preparare al lavoro mediante la formazione della capacità creativa personale nella quale si sviluppano riflessione, precisione, autocontrollo e spirito di collaborazione che contribuiscono alla formazione della socialità umana quando il lavoro si presentava con compiti precisi e da svolgere in un certo tempo si poteva definire "educativo" → al pari di Dewey era convinto che la manualità.potesse aprire la strada alle conoscenze anche intellettuali GIOVANNI GENTILE radicale opposizione al positivismo ➢ educazione come "processo dello spirito", ovvero come esperienza spirituale attraverso cui si risponde ➢ al socratico invito di "conosci te stesso" egli sostiene che le conoscenze psicologiche e sociologiche non siano in grado di portare alla piena ➢ comprensione dell'esperienza umana, che era possibile soltanto attraverso la riflessione filosofica Gentile voleva riformare l'educazione non soltanto operando sul piano dell'organizzazione degli studi ➢ ma promuovere la riforma morale degli italiani attraverso la religione dello spirito la riflessione educativa gentiliana corre di pari passo con la sua filosofia secondo la quale una ➢ pedagogia senza riflessione filosofica non può esistere → l'educazione è quindi vista come "farsi dello Spirito" Gentile nega la dualità di educatore ed

educando: il maestro non è fuori di noi, ma dentro di noi → la dualità scompare quando l'educando fa propria la parola dell'educatore, e l'educatore fa proprie le attese dell'educando → "l'autorità dell'educatore diventa la libertà dell'allievo" → non ha senso contrapporre educazione negativa o positiva, per Gentile l'educazione è frutto dell'incontro reciproco di due umanità che attraverso la loro fusione spirituale conquistano la loro unicità → tesi dell'unità del sapere come processo infinito → didattica di Gentile come teoria della scuola: il sapere si proponeva come processo infinito e toccava alla scuola suscitare il sapere più che trasmetterlo → la riforma scolastica del 1923 Gentile fu il ministro dell'istruzione durante il primo governo Mussolini → consapevolezza che il sapere per eccellenza era quello classico-umanistico

→ ginnasio-liceo: organizzato con ampio spazio alla cultura umanistica → altri tipi di scuola: copie imperfette di questa introduzione della questione religiosa

★ Stato: garante dei livelli culturali della classe dirigente → esame di stato uguale per tutti posto alla★ conclusione degli studi secondari

la riforma del 1923 ha segnato in profondità la storia della scuola italiano e ha interrotto i rapporti con il★ positivismo

MARITAIN riflessione educativa: l’educazione contemporanea si trova di fronte ad un bivio epocale:

  1. l’uomo inteso come “individuo” → ha come scopo fondamentale l’integrazione dell’individuo nella vita sociale
  2. l’uomo visto come “persona”, che si possiede per mezzo dell’intelligenza e della libertà → esigenza di considerare l’uomo nella sua integralità: corpo e anima

EDUCAZIONE AL BIVIO si articola in due parti principali

  1. denunciare gli errori
  2. dell'educazione contemporanea: il misconoscimento dei fini, le false idee riguardo al fine, il pragmatismo, il sociologismo, l'intellettualismo, il volontarismo, ogni cosa può essere insegnata 2) delineare il programma dell'educazione liberale: - compito del maestro è di liberazione "liberare le buone energie è il mezzo migliore per reprimere le cattive" - centrare l'attenzione sull'interiorizzazione dell'influenza educativa - la tendenza dell'educatore a unificare e non a disperdere (mani e mente devono lavorare insieme) - l'insegnamento deve liberare l'intelligenza e non appesantirla (attiva comprensione personale, dominio della ragione sui dati appresi) MARX E ENGELS fondatori del materialismo storico: volevano il sorgere di un "uomo nuovo" - la comprensione dei processi educativi è strettamente collegata ai modi di gestire la società e ai meccanismi di riproduzione economica e

    culturale → analisi politica e riflessione pedagogica

    strettamente intrecciati

    la vera essenza e storia degli individui consiste nella

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A.A. 2023-2024
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinabottero di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Fedeli Carlo Maria.