Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il Medioevo
Con la caduta dell'impero romano d'Occidente nel 476 d.C. inizia il periodo storico detto "Medioevo", cioè l'età di mezzo tra la caduta di Roma e la ripresa della civiltà classica con l'Umanesimo e il Rinascimento.
Il tramonto della civiltà romana e il sorgere della nuova civiltà occidentale sono contrassegnati dal tentativo di mediazione politico-culturale operato da uomini di grande levatura morale, come Severino Boezio e Aurelio Cassiodoro, mentre sulla cultura filosofica-teologica esercitò un notevole influsso l'opera di Dionigi Areopagita, un monaco orientale.
Un dato storicamente rilevante è la chiusura da parte di Giustiniano nel 529 della scuola di Atene, che per molti secoli aveva trasmesso la filosofia dell'Accademia fondata da Platone; l'esilio dei professori contribuì allo spegnersi della filosofia pagana tardo-antica e favorì il sorgere di nuovi.
Orientamenti di pensiero; in particolare entrarono in circolazione, nei contri di dibattito filosofico, le componenti dottrinali della religione cristiana, che si era ormai saldamente radicata nei territori dell'antico impero romano.
Un altro evento di grande importanza fu quello che viene chiamato "Rinascita carolingia", cioè il primo grande risveglio culturale dell'Occidente latino dall'avvento delle dominazioni barbariche. Negli anni passati, in seguito all'adesione del cristianesimo delle popolazioni germaniche insediatesi in Europa Occidentale, la lingua latina divenne l'idioma degli ecclesiastici e dei letterati e la trasmissione della cultura nel VII e VIII secolo avvenne quasi esclusivamente nei monasteri, a opera dei monaci impegnati nella conservazione e ricopiatura dei testi della Bibbia e dei Padri. È solo nel IX secolo, in età carolingia appunto, che si manifestò una rifioritura degli studi, con importanti
punto di vista grammaticale e retorico, nonché di fornire una solida formazione religiosa. Inoltre, le scuole cattedrali avevano anche il compito di formare i futuri ecclesiastici, preparandoli alla vita religiosa e al servizio della Chiesa. Parallelamente a queste istituzioni, si svilupparono anche le università, che rappresentavano un livello di istruzione superiore. Le prime università furono fondate nel XII secolo, a Bologna, Parigi e Oxford, e offrivano corsi di studi in diverse discipline, come teologia, diritto, medicina, filosofia e arti liberali. Le università erano frequentate principalmente da studenti provenienti dalle classi sociali più elevate, che desideravano ottenere una formazione accademica e accedere a carriere professionali prestigiose. L'importanza dell'istruzione durante il Medioevo non può essere sottovalutata. Grazie alle scuole e alle università, si diffuse la conoscenza e si svilupparono nuove idee e teorie. L'istruzione divenne un mezzo per promuovere la cultura e il progresso, e contribuì alla formazione di una classe intellettuale e di una società più istruita nel corso dei secoli successivi.Punto di vista grammaticale e acantare, mentre la capacità di scrivere era riservata a specialisti come lo scrivano e il lettore. Altra importante intuizione e costituzione di Carlo Magno fu la Scuola Palatina, dei veri e propri studi superiori da cui si irradiò un processo di rivitalizzazione degli studi letterari, teologici e filosofici in tutta Europa. In generale questo fu un secolo positivo in cui la dialettica riprese a essere utilizzata, le Sacre Scritture vennero rimesse in circolazione e, alla patristica latina, si affiancano influenze orientali come quelle del monachesimo. Proprio quest'ultimo sarà il canale attraverso cui la cultura rinata in età carolingia riuscirà a sopravvivere dopo l'avvento del feudalesimo e la caduta dell'impero carolingio.
Severino Boezio: compose una serie di opere logiche dedicate ai trattati aristotelici sulla logica. Questi furono determinanti durante il Medioevo per la conoscenza del pensiero.
filosofico e scientifico dell'antichità. In particolare, trasmise il problema logico-filosofico degli universali, cioè relativo ai concetti che si formano nella mente dell'uomo.
Aurelio Cassiodoro: fu autore di un'opera enciclopedica in cui affronta le problematiche nate dall'impatto tra le arti liberali e il messaggio cristiano. Fondò, inoltre, nei pressi di Catanzaro, il Vivarium, un prototipo di università cristiana dove viveva una comunità monastica dedita agli studi e alla copiatura di testi religiosi e profani destinati a incrementare la grande biblioteca aperta del monastero.
Dionigi Aeropagita: scrisse un'opera composta da quattro trattati in greco e dieci lettere in cui inserì alcuni concetti della filosofia neoplatonica all'interno della riflessione teologica cristiana.
Monachesimo: un modello di vita importato dall'Oriente che in Europa si trasforma nella nascita di monasteri in cui
È possibile condurre una vita comunitaria, fatta di preghiera e di studio. - DEBORAH MEDICI 36
Lo storico Rodolfo il Glabro, che a quindici anni fu testimone della prima alba dell'anno mille, racconta che nei setti anni del primo millennio, oltre all'eruzione del Vesuvio, quasi tutte le città della Gallia e dell'Italia subirono danni provocati da incendi. Anche la stessa città di Roma fu distrutta da un incendio che si sviluppò addirittura tra le travature della chiesa di San Pietro. Nello stesso periodo, sempre in Gallia e in Italia, morirono i vescovi, duchi e conti più eminenti e una malattia si diffuse tra gli uomini, un fuoco nascosto che consumava e staccava le membra; alcuni furono divorati da questo fuoco in una sola notte. Questa visione apocalittica del Glabro è coerente con quella che era la visione medievale, per cui la punizione è collegata sempre a una colpa, a un peccato, e le malattie del corpo non sono altro che
Le conseguenze dei mali dell'anima. Queste malattie da una parte erano l'espiazione, dall'altra la dimostrazione che nessuno poteva fuggire alle sue responsabilità. Tutto ciò ebbe come conseguenza di pellegrinaggi alle tombe dei Santi, processioni con le reliquie, atti penitenziali collettivi, tuttavia, nei testi del Glabro, non si trova nessuna traccia di riferimenti all'anno mille. Gli stessi resoconti apocalittici li troviamo sia negli ultimi anni del vecchio millennio, che nei primi anni del nuovo, è quindi probabilmente una mentalità tipica degli anni che vanno dal 900 al 1100. Il fatto che non ci siano riferimenti all'anno mille non deve poi sorprenderci perché ben pochi conoscevano esattamente l'anno in cui vivevano e vi erano computazioni differenti degli anni. L'unico anno che viene citato in modo esplicito è il 1033, ossia l'anno del compiersi del primo millennio della redenzione: una grande
latini. Questo portò a un grande interesse per la filosofia e la scienza, che si rifletteva anche nell'architettura e nelle arti. Nel XIII secolo, con l'avvento delle università, l'istruzione divenne sempre più accessibile e si diffuse la pratica del dibattito e della disputa. Le università divennero centri di studio e di ricerca, attirando studenti da tutto il continente. Nel XIV secolo, l'umanesimo rinascimentale portò un nuovo interesse per l'uomo e per le sue capacità. Gli studi umanistici si concentrarono sulla letteratura, la storia e la filosofia, cercando di riscoprire e reinterpretare le opere degli antichi. Nel XV secolo, con l'invenzione della stampa, la diffusione delle idee e delle conoscenze divenne ancora più rapida. I libri divennero accessibili a un pubblico più ampio e si diffuse la cultura del libro. In conclusione, il periodo medievale fu caratterizzato da una grande varietà di scuole e di approcci allo studio. Nonostante le difficoltà e le limitazioni dell'epoca, si svilupparono nuove conoscenze e si gettarono le basi per il Rinascimento.Arabi che trasmettono all'Occidente un metodo di ricerca razionale diverso da quello tipico dell'alto medioevo, legato al platonismo (delle opere di Aristotele si conosceva solo la parte relativa alla logica). La Scolastica nasce proprio sotto la spinta dell'Aristotelismo e cerca di dimostrare le verità rivelate attraverso l'utilizzo della ragione, proponendo nuovi rapporti fede-ragione. Il periodo medievale si chiude con la figura di Guglielmo di Occam.
DEBORAH MEDICI 37
SAN TOMMASO (1225 – 1274)
San Tommaso nasce a Frosinone nel 1225 dalla famiglia dei conti d'Aquino. Dopo i primi studi all'università di Napoli decide di entrare nell'ordine domenicano, nonostante l'opposizione dei suoi genitori, e si trasferisce a Parigi dove frequenta la facoltà di teologia. I primi passi di Tommaso furono rivolti all'approfondimento dei testi aristotelici, dei quali realizzò diversi commentari, elaborando una dottrina
Che mira a conciliare il pensiero cristiano e quello aristotelico. Tale sintesi è espressa nelle sue opere maggiori.
Il pensiero aristotelico. Il ruolo principale di Tommaso è quello di aver affermato che il pensiero aristotelico era alla base della filosofia cristiana, al contrario di Agostino che invece si era rifatto a Platone. Questo significava accreditare una visione della teologia come scienza, sapere razionale, proponendo un nuovo rapporto tra fede e ragione.
Fede e ragione. L'uomo conosce il mondo (la quotidianità) attraverso la ricerca filosofica, fondata sulla ragione. Tale conoscenza, però, può essere priva di errori solo se supportata dalla rivelazione divina. La fede non si sostituisce alla ragione ma eleva quest'ultima alla certezza e alla perfezione. La ragione, inoltre, può svolgere un ruolo utile alla fede in due modi: dimostrando le dottrine cristiane su cui si basa la fede, spiegando e rendendo accessibili le
Verità della fede, difendendo la fede dalle critiche e dalle obiezioni. L'esistenza di Dio. Il primo risultato della convergenza tra fede e ragione è sicuramente la dimostrazione di Dio attraverso quelle che vengono chiamate "cinque vie", cioè cinque argomentazioni diverse che hanno in comune il carattere "a posteriori", si parte, cioè da cose che conosciamo, relative al mondo in cui viviamo, per arrivare al loro autore:
- Ex motu (prova cosmologica): tutto ciò che si muove è mosso da qualche altra cosa, che a sua volta è mosso da altro e così via. Dato che però non è possibile proseguire all'infinito, occorre che esista un primo motore, identificabile con Dio. È palese quindi il riferimento ad Aristotele e al suo "motore immobile".
- Ex causa (prova causale): ogni cosa finita ha una causa, ma se non postuliamo una causa prima, l'intera catena delle cose