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Storia del diritto romano
17.10 Premessa vecchia lezione:
Abbiamo notato come l'esigenza di unità politica in chiave bellica aumenti il potere politico plebeo e in ragione di questo i plebei arrivano alla legislazione del 367 che rappresenta un importante passo avanti nella tecnica normativa denominata nelle leggi contratto.
Portano a casa il principio che d'ora in poi potrà esserci a capo dello Stato un console patrizio e un console plebeo, un limite all'assegnazione di Ager Publicus. I patrizi in difesa cercano di limitare i danni introducendo una nuova magistratura esclusivamente patrizia a titolo urbano e comunque sia impongono che il Caput de Modo Agrorum non abbia una sanzione, si ha una Lex Interdecta. Tutto questo per garantire quella pace interna che consente a Roma di impegnarsi severamente sui fronti veneti (?).
Roma ha ingrandito il suo territorio, è una realtà importante del centro Italia, ma ha da difendere un confine nord e un confine sud.
In particolar modo il confine nord è particolarmente problematico proprio perché nell'odierna Emilia-Romagna sono istanza delle tribù barbariche e sono agguerrite dal punto di vista militare, riuscendo a penetrare nell'Italia centrale. (Ci sono riuscite nel 390 mettendo a fuoco Roma, e ciriescono in varie altre occasioni, in particolar modo nel 360 c'è una nuova invasione gallica, e nel 358 le tribù territoriali sono 27, il quale aumento di esse è per noi spia dell'aumento di estensione dei territori romani.) All'aumento del territorio romano aumenta il problema della difesa: tranquillità per poter concentrare gli sforzi bellici sulla difesa del fronte nord, Roma ha bisogno di certezze e difendibilità del confine sud che le consenta di impiegare tutte le risorse armate nella difesa del fronte nord e quindi nella risoluzione del problema delle scorribande barbariche, la città ricorre a due
- popolazione sannitica: che abita grossomodo l’entroterra dell’attuale Campania;
- popolazione latina che abitano il confine sud-est;
è di diritto commerciale che regolamenta l’accesso delle navi cartaginesi ai porti sotto il controllo romano (in realtà Roma ha un solo porto a Ostia, l’espansione territoriale romana non ha portato all’incameramento di una pluralità di porti commerciali). Il trattato del 348 però è spia del fatto che il mondo del commercio romano comincia a guardare all'approvvigionamento tramite i traffici internazionali marittimi, e siccome Cartagine è Regina dei traffici commerciali marittimi del mediterraneo, nel 348 si fa un Foedus, un trattato internazionale, per regolamentare l’attracco di navi cartaginesi in porti romani. Dal 343 al 341 si combatte la prima guerra contro i sanniti, tra il 340 e il 338 si combatte la guerra contro la lega latina, ma non erano alleati per garantire la stabilità dei confini sud? Si, ma la realtà supera ogni accordo, anche se con cautela perché rompere i trattati reca offesa agli.
Dei che presidiano le relazioni internazionali; i romani hanno le loro divinità e anche gli stranieri, allora non è che un foedus si rompe facilmente, dunque cosa è successo?
Dal 343 al 341 avviene la prima guerra sannitica, nella quale le popolazioni sannitiche che da sempre abitano il retroterra collinare e montuoso grossomodo dell'odierna campagna cercano uno sbocco verso il mare, e lo cercano cingendo d'assedio la città di Capua, che è prossima al mare, capace di garantirne l'accesso; i capuani mandano una ambasceria al senato romano, chiedendo a Roma di intervenire militarmente in aiuto della città di Capua, i quali rispondono di non poter intervenire poiché legati dal trattato internazionale con i sanniti, per cui si sono impegnati reciprocamente a riconoscere i territori, ma se i capuani gli donano i loro territori, la loro città, dando corso a una deditio della loro città a Roma le cose cambiano.
Poiché diventando territorio romano i sanniti violano il trattato con i romani. Quindi, nel momento in cui la città di Capua diventa territorio romano, o i sanniti cessano l'assalto o Roma si difende, e accadrà quest'ultima. Viene effettuata la deditio fiduciaria al popolo romano, i sanniti non retrocedono dall'assedio, e a quel punto scoppia la prima guerra sannitica, la quale comporta una vittoria romana, un nuovo sbocco di Roma verso il mare, e si chiude con un trattato/foedus internazionale di pace che definisce i nuovi confini dello stato romano e nuovi vincoli tra Roma e le popolazioni sannitiche.
340-338 guerra con la lega latina
Parallelamente era successo che non tutte le città della lega latina avessero mandato loro soldati a combattere insieme a Roma contro i galli, e questo rappresenta una violazione del trattato; dunque, in ragione di questo appena chiusa la prima guerra sannitica, l'anno dopo i romani aprono un fronte contro
la potenza vincitrice imporre condizioni svantaggiose alla potenza sconfitta. Questo tipo di trattato può includere la cessione di territori, il pagamento di tributi o l'imposizione di restrizioni politiche ed economiche. Nel corso della storia, Roma ha firmato numerosi trattati internazionali sia equi che iniqui. Questi accordi hanno contribuito alla crescita e all'espansione dell'Impero Romano, ma hanno anche portato a tensioni e conflitti con altre potenze regionali. È importante sottolineare che i trattati internazionali sono stati una parte fondamentale della politica estera di Roma e hanno influenzato notevolmente la sua posizione e il suo potere nel mondo antico.del popolo romano. I municipi cum suffragio sono quelli che mantengono una certa autonomia amministrativa e politica, con il diritto di eleggere i propri magistrati e partecipare alle assemblee romane. I municipi sine suffragio, invece, hanno un'autonomia limitata e non hanno il diritto di partecipare attivamente alla politica romana. Questo sistema di municipi permette a Roma di controllare e governare in modo efficace i territori conquistati, garantendo al contempo una certa integrazione e assimilazione delle popolazioni locali. I municipi diventano quindi un importante strumento di romanizzazione, diffondendo la cultura, la lingua e le istituzioni romane nelle diverse regioni dell'Italia. Inoltre, i municipi svolgono un ruolo fondamentale nell'amministrazione della giustizia. Ogni municipio ha il proprio sistema giuridico, con magistrati locali che si occupano di risolvere le controversie e applicare le leggi romane. Questo contribuisce a garantire l'ordine e la stabilità all'interno dei territori romani. In conclusione, i municipi rappresentano un elemento chiave nell'organizzazione e nel governo dell'Impero Romano. Grazie a essi, Roma riesce a gestire in modo efficiente i territori conquistati, promuovendo al contempo l'assimilazione delle popolazioni locali e diffondendo la sua cultura e le sue istituzioni.vista militare o economico. In questi casi, Roma può decidere di fondare una colonia, che è un insediamento di cittadini romani in una nuova area. Le colonie sono organizzate secondo un sistema diverso rispetto ai municipi. Invece di avere un senato locale e un'assemblea locale, le colonie sono governate da un magistrato chiamato "duumviro", che ha poteri amministrativi e giudiziari. Le colonie sono considerate estensioni di Roma e hanno lo stesso status dei cittadini romani. Questo significa che i coloni hanno il diritto di voto nelle assemblee popolari a Roma e godono di tutti i diritti e i privilegi dei cittadini romani. Le colonie sono fondamentali per l'espansione e il controllo di Roma sul territorio.vivere in una nuova colonia. Questa colonia viene fondata in un territorio conquistato o appena pacificato, e viene organizzata secondo il modello di Roma, con strade, edifici pubblici e privati, e un sistema di governo simile a quello della città madre. Le colonie romane hanno diversi scopi. Innanzitutto, servono a garantire il controllo del territorio conquistato, sia dal punto di vista militare che amministrativo. Inoltre, le colonie permettono di diffondere la cultura romana e di romanizzare i territori conquistati, attraverso l'istituzione di scuole, templi e altre istituzioni romane. Le colonie romane sono anche un modo per premiare i soldati che hanno combattuto per Roma. Infatti, molti veterani vengono inviati a vivere in una colonia come ricompensa per il loro servizio. In questo modo, Roma si assicura la fedeltà dei suoi soldati e allo stesso tempo popola e sviluppa i territori conquistati. Le colonie romane hanno un ruolo importante anche dal punto di vista economico. Infatti, grazie alla presenza di colonie, Roma può sfruttare le risorse naturali dei territori conquistati e sviluppare attività agricole e commerciali. In conclusione, le colonie romane sono un elemento fondamentale nella politica di espansione e controllo di Roma. Grazie a queste colonie, Roma riesce a mantenere il controllo dei territori conquistati, diffondere la sua cultura e sviluppare l'economia.care sulla spiaggia protetta dalle mura della cittadella. All'interno delle mura vengono costruiti edifici residenziali, un foro, un tempio e un anfiteatro per intrattenere i cittadini. Le strade sono pavimentate con pietre e sono organizzate in modo ordinato, facilitando il movimento dei soldati e dei cittadini. La cittadella è dotata di torri di avvistamento per monitorare l'arrivo di eventuali nemici e di un porto sicuro per le navi romane. La presenza di questa cittadella fortificata romana garantisce la sicurezza e la protezione della colonia, permettendo lo sviluppo di una comunità prospera e stabile.