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Il ruolo di Bartolo nella storia giuridica
Nessun giurista è diventato famoso come Bartolo, perché è un autore capace di cogliere l'essenza delle cose. Man mano che i giuristi che si susseguono perdono questa capacità.
Scheda 9 tema dell'Umanesimo giuridico; Apriamo il nostro orizzonte: è un fattore di critica dell'esperienza medievale, ma anche di innovazione dell'esperienza medievale. L'Umanesimo è la premessa intellettuale del Rinascimento.
Il metodo che si è sviluppato nelle Università lungo il 300, verrà chiamato: mos italicum = modo di studiare, insegnare e praticare il diritto. Mos gallicus. Vedremo che si afferma anche un.
Cominciamo ad entrare in ciò che viene considerata la transizione tra:
- il Basso Medioevo
- La Modernità
Quale evento ci fa capire che stiamo entrando in età moderna? Sono molti gli elementi che aprono alla novità; uno degli elementi della trasformazione è
l'Umanesimo= movimento culturale che vuole recuperare quelle che vengono chiamate "le umane littere" (tesori del mondo antico, dei filosofi, scrittori, storici antichi) con uno sguardo verso il passato. Comincia ad emergere nel corso dei primi decenni del 1400. Tra i primi che iniziano ad occuparsi dell'antico, troviamo: - Boccaccio - Petrarca (è un grande collezionista di manoscritti; ritrova alcune opere scomparse di Cicerone) Essi cominciano a ricercare manoscritti antichi. L'Umanesimo come movimento culturale comincia a prendere piede dagli anni 30', 40' del 400. È un movimento che interessa: le arti, l'architettura, la pittura e anche il diritto. Quando il diritto inizia a interessarsi di umanesimo, si inizia a parlare di Umanesimo Giuridico; l'iniziatore principale di questo fenomeno è un giurista milanese: Andrea Alciato (insegna a Pavia, dove non è visto molto bene; poi va a insegnare in Francia dove divennemolto famoso: nasce ilmos gallicus= il modo francese).-modo italiano; con Bartolo-modo francese; con Alciatoantropocentrica;Si passa ad una visione Paolo Grossi diceva che invece ilmondo medievale era Reicentrico (mette al centro le cose).Tema della perfezione dell'essere umano, della misura, delle proporzioni=uomo Vitruviano di Leonardo.Novità=• Tema della necessità che gli uomini sviluppino quello che hanno di piùragione,prezioso: ossia la che è ciò che li distingue dagli altri essereviventi. filologia=• Tema: con quali strumenti studio i classici? Con la "l'amorecon la conoscenza"; diventa la scienza e l'insieme dei metodi perstudiare le opere dell'antichità.Qual'è stato un evento spartiacque?peste neraNel 1348 in Italia arriva la (arriva dall'Oriente, portata dalle navi)che crea un effetto nel cambiamento della popolazione europea, che siriduce in maniera incredibile.
(Riduce di metà la popolazione) Tuttavia non blocca questo processo culturale di trasformazione della visione filosofica (=come gli uomini iniziano a guardarsi nel mondo); Questa visione cambia ancora di più alla metà del 1400, con una serie di eventi:
- presa di Costantinopoli (1453 d.C);
- scoperta dell'America (1492 d.C);
- invenzione della stampa
Si capisce perché gli uomini iniziano a cambiare la visione del Mondo:
- si allarga in maniera spaziale, poiché il mondo conosciuto si amplia
In questi momenti si inserisce il nostro tema.
Umanesimo= sguardo verso la classicità; l'idea che gli antichi siano un straordinario deposito, di altissima cultura, di idee.
Che significa "vedere questo fenomeno e andare verso il mondo del diritto"? scienza filologica=La porsi il grande tema della conoscenza nella sua originaria valenza di opere dell'antichità; significa cercare, valutare criticamente testi antichi, studiarli, metterli a
confronto; è uno studio dellalingua. (Una cosa che i giuristi medievali avevano trascurato). Il metodo filologico arriva fino ai nostri tempi. La filologia si può applicare ad ogni testo. (Anche i testi giuridici). Per gli Umanisti, la fonte per eccellenza del diritto romano è il Corpus IuriscriticaCivilis di Giustiniano e diventa oggetto di filologica. (Sopratuttolavorano sul Digesto).
Parole chiave: -filologia critico-approccio storico-approccio
Questo approccio (filologico, critico, storico) continua ad essere applicato (non solo a Cicerone, Dante). Per gli Umanisti che iniziano a studiare il diritto romano, il Digesto è sicuramente un manoscritto, ma lo studiano in una prospettiva diversa daigiuristi medievali (glossatori e commentatori: vedevano questi manoscritti prospettiva come se fossero “caduti dal cielo”), lo studiando in una storica.
Parlare del Digesto in maniera storica significa: -dire che è nato nel 6 sec a Costantinopoli -dei vari
frammenti dei giuristi che sono contenuti all'interno dell'opera vanno a ricercare analogie, differenze, cercare di capire la vita dei loro autori, ecc. Sono meno legati al contenuto vero e proprio dei testi. Da questi studi nasceranno le basi metodologiche della: 1) Critica interpolazionistica Giustiniano dice a suoi commissari di poter intervenire sui testi; cioè in buona sostanza li possono modificare. Perché lo fa? Quando si prendo pezzi "qua e là" il problema potrebbe essere quello dell'isomogeneità, e per risolverlo i commissari devono aggiustarli. Noi non conosciamo le opere intere dei giuristi romani, ma solo le parti contenute nel Digesto. Questi critici hanno cercato di ripristinare il senso originario. Questi Umanisti, possiamo dire, che sono i primi storici del diritto romano. Lorenzo Valla=Es. Di è un Umanista che vive nella prima metà del 400; è tra i primi umanisti italiani che sono consapevoli della loro.metodologia; lui insegna retorica, non è un giurista (però conosce il diritto). Principalmente lui insegna a Pavia (che diviene la sede più significativa dell'atrasformazione dell'Umanesimo). La cosa più importante di Valla è quella di aver dimostrato nel 1440 che la "Donazione di Costantino" (documento in base al quale Costantino, quando ha spostato la capitale dell'impero da Roma a Costantinopoli attorno al 330 d.C, avrebbe lasciato al papa Silvestro I i territori d'Occidente, in maniera particolare i territori italiani; quindi avrebbe trasferito in capo alla chiesa la sovranità sui territori italiani; questo documento viene utilizzato nel corso del medioevo per sostenere le pretese del papato contro gli imperatori) è falsa. Su questa sua ipotesi, Valla ci scrive un testo, ma come fa a dimostrare la falsità? dimostra che questo testo, grazie al metodo critico, filologico e storico, contiene delle parole che nonDigesto che circolava a Firenze). Iniziano quindi a fare delle annotazioni sul manoscritto fiorentino, confrontandolo con quello bolognese, per cercare di capire le differenze tra le due versioni. Questo è un esempio di come la filologia veniva applicata anche alle opere dei giuristi medievali.Digestoche circolava a Pisa).Lorenzo il MagnificoIntorno al 1490 autorizzava il suo amico e protettoAngelo Poliziano (è anche il più grande poeta italiano del 400) a prenderevisione del manoscritto e a studiarlo senza restrizioni.L’intento di Poliziano era restituire al Digesto tutta la purezza originaria; eglivoleva fare un confronto critico tra la littera bolognensis con la litteraflorentina; Poliziano muore nel 1494 e non riesce a finirla (verrà completatada 2 giustifica fanesi). Maffeo3) Un altro personaggio che possiamo ricordare, amico di Valla, èVegio: umanista che solo indirettamente si occupa di cose giuridiche; faràcarriera nella Curia romana.Lui pubblica una sorta di dizionario con questo titolo: “sul significato delleparole”. opera sull’eleganza della lingua latina,Valla scrive un quindi un canoneper selezionare un latino più elegante.4) nell’opera degli Umanisti c’è:pars destuens=-una
parte critica severa:
- ai giuristi bolognesi:
- anti-storici
- scrivono in latino incolto
- ai glossatori e Bartolisti:
- rimproverano imperizia e superficialità
- mancanza di buona cultura letteraria
- poca ed erronea intelligenza dei testi
- a Giustiniano:
- l'accusa principale è di aver raccolto solo una parte dell'antica sapienza giuridica romana
- compimento di un'opera frammentaria, vana, distruttiva
- facoltà ai suoi compilatori di compiere interpolazioni frettolose e con ignoranza
- soppressione della parte migliore della sapienza giuridica romana
C'è una celebre epistola critica che ha scritto Valla, che lo costringe a scappare da Pavia. In questa lettera, Valla:
- cigni-chiama i giuristi romani (Sulpicio, Scevola, Paolo, Ulpiano)
- oche-chiama i giuristi medievali (i glossatori e commentatori come Accursio e Bartolo), perché non parlano la vera lingua romana, ma quella barbarica.
Poliziano nelle sue
critiche è più moderato poiché giustifica gli errori dei giuristi medievali perché dovuti alla generale barbarie e ignoranza dell'età di mezzo. Questo filone critico si chiama anche: dell'anti-tribonianesimo (Triboniano era il più grande artefice della compilazione Giustinianea).
Allargando la visione spaziale e uscendo dall'Italia, possiamo analizzare il triunvirato europeo dell'Umanesimo nel primo 500':
- Guillame Budé - che fu un grande Umanista francese
- Ulrich Zasius - che fu un grande Umanista tedesco
- Andrea Alciato - fu il primo giurista umanista italiano ad avere unanotevole influenza