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Il costituzionalismo regio antifrancesce: Spagna e Sicilia
La Rivoluzione francese segnò la fine del XVIII e l'inizio dell'Ottocento. L'aspirazione e il desiderio di una Costituzione e del riconoscimento di libertà è qualcosa che piace anche fuori dalla Francia, nel resto dell'Europa, e crea una serie di movimenti dei sovrani legittimi, che temevano rivoluzioni nei propri territori. Questi cercarono di opporsi all'esportazione delle dottrine francesi, ma per evitare insurrezioni dovettero anche loro portare alternative e novità, con costituzioni però diverse da quelle francesi, meno democratiche, meno propense alle libertà.
Fin dal '700 in Inghilterra vigeva una Costituzione orale e consuetudinaria, questa però prevedeva una limitazione dei poteri del re, quindi una monarchia limitata, non assoluta. Lo Stato inglese si opponeva all'espansione francese e alle idee rivoluzionarie, e se lo poteva permettere.
perché già dal '600 e '700 in Inghilterra c'era un Parlamento bicamerale, che limitava i poteri del re e per questa ragione l'opinione pubblica inglese era più tranquilla rispetto il resto dell'Europa. In Inghilterra non vengono innalzate le stesse richieste, proprio per questa ragione fu d'ispirazione a quelle che sono le costituzioni regie antifrancesi, cioè costituzioni alternative. L'influenza inglese si manifesta soprattutto su quelle aree di confine rispetto all'invasione francese, si pensi alla Spagna, dove si avrà la Costituzione di Cadice e la Sicilia. Entrambi questi Stati si daranno una costituzione nel 1812, ispirata da quella inglese e quindi di matrice fortemente antifrancese. Spagna opposizione al regno di Giuseppe Bonaparte e all'occupazione napoleonica guerra tra francesi e spagnoli. L'opposizione che la Spagna fa con le truppe napoleoniche fu una guerra di difesa nazionale, sivuoledifendere la propria libertà di nazione e non accettare la soggezione all'invasione straniero francese. L'opposizione della Spagna fu condivisa dalle altre potenze Europee, che però non scesero in aiuto di questa. Il sovrano per cercare di salvare la sua posizione convoca il vecchio parlamento di matricemedievale Le cortes (i rappresentati dei 3 ceti clero, nobili e borghesia) che formano un'Assemblea Nazionale. I rappresentati danno alla Spagna un testo costituzionale Costituzione di Cadice (votata dai rappresentati del popolo, non è imposta dal re, anche se è una costituzione dai contenuti molto diversi da quelli francesi) Elaborata e messa punto dai 3 ceti dominanti della società spagnola, una costituzione che piace alla grandeparte dell'opinione pubblica, a livello europeo, perché anche se riconosce ancora una monarchia, appare più liberale di quello che era l'assetto dei poteri in Spagna e inAltri stati prima di questo testo. Monarchia ereditaria c'è un re a cui succedono i suoi legittimi eredi (figli).
POTERE ESECUTIVO spetta al re, affiancato da quelli che noi oggi chiamiamo ministri, e che la costituzione chiama segretari, scelti dal re, i quali esercitano il potere esecutivo in nome del re. Non esiste una responsabilità politica del Governo verso le Cortes, non c'è un Consiglio dei ministri, ma ciascun segretario riceve gli ordini direttamente dal re e li esegue meri esecutori della volontà del re.
Unico organo ammesso nel potere esecutivo Consiglio di Stato (organo consultivo di governo i membri sono scelti da re (su proposta delle Cortes) e la sua competenza riguarda le questioni più grandi di Governo.
Al re è attribuita anche la nomina dei magistrati (no elettivi, no superamento di concorso come oggi) nominati dal re, per ragioni che prescindono dalle effettive capacità dei magistrati. Il re
Può anche esercitare il veto sulle leggi. Una costituzione che non prevede in maniera chiara il principio dei poteri, il re si inserisce in tutti e 3 i poteri, la corona e la monarchia conserva un ruolo di primo piano. La sovranità risiede nella Nazione. Il re non è più tale per volere di Dio, ma perché così vuole la Nazione (così hanno deciso le Cortes). Questa costituzione non prevede una Dichiarazione dei diritti e manca qualsiasi riferimento tipico delle dichiarazioni (es. quella americana) sui diritti innati dei cittadini, di matrice illuminista in cui l'uomo per sua natura gode di diritti; tutto questo non c'è in quella di Cadice. Ma in realtà i diritti vengono elencati nella costituzione, perché il re li riconosce ai cittadini (non perché innati): libertà civile e di proprietà e altri che la Nazione deve tutelare. Questa affermazione sostituisce la dichiarazione dei diritti che manca.
Quindi, concretamente quei diritti vengono comunque tutelati. Manca anche la libertà religiosa. La Costituzione, fortemente cattolica, riconosce la religione cattolica come unica religione della nazione spagnola. È evidente l'influenza del cattolicesimo, nel proemio c'è l'invocazione alla Trinità e nelle forme di giuramento (previsto sui vangeli). Il POTERE LEGISLATIVO spetta alle Cortes, riuniti in un'unica camera, il Parlamento monocamerale. Il Parlamento è l'organo che rappresenta la Nazione, ma i membri di questo sono eletti ogni 2 anni con suffragio molto ristretto, elettori di 1 e 2 grado (sistema piramidale). Quest'ultimi eleggono i membri chiamati a sedere in parlamento. Sulle leggi votate e decise dalle camere c'è sempre il diritto di veto del Re. Il POTERE GIUDIZIARIO ha giudici nominati dal re. Nell'ambito della giustizia viene istituito un nuovo organo, il tribunale supremo di giustizia, una magistratura.che esercita in ultimo grado, al vertice della giustizia, sia la giustizia civile, penale e amministrativa. Manca la divisione della giurisdizione (non era così in Francia e neanche oggi in Italia). Svolge anche le funzioni che noi oggi assegniamo alla Corte Costituzionale. Giudica la costituzionalità di una legge, verifica che una legge sia conforme e rispettosa della costituzione. Tribunale supremo di giustizia organo speciale chiamato a giudicare i crimini contro lo Stato. Costituzione ampia e complessa, dove è evidente il desiderio di prendere le distanze da quanto l'illuminismo ha realizzato in Francia. Costituzione che risente della tradizione, del passato (es. ruolo giocato dalla religione e dell'accentramento del potere del re) no abolizione del feudo (emblema del sistema di privilegio). Costituzione Siciliana altra costituzione di matrice antifrancese. Le truppe napoleoniche puntano l'isola di Sicilia. La costituzione che viene emanata.Per salvare la monarchia siciliana (re di Napoli che scappa dal continente e si rifugia in Sicilia) è ispirata al modello inglese. Costituzione scritta. (molto vicina a quella orale inglese) Quella siciliana oltre alla forma scritta, tiene conto delle tradizioni locali. Il re è costretto ad accettare questa costituzione (si trova in contrasto con il parlamento e con la forte consulenza inglese la cui flotta proteggeva il regno di Sicilia dall'invasione del Regno di Napoli napoleonico). La modalità che porta alla Costituzione è la stessa, vengono riuniti i rappresentanti dei 3 ceti "BRACCI" -> Anche quella siciliana del 1812 come quella di Cadice non ha una dichiarazione dei diritti. Vengono elencate le libertà, i diritti ma anche i doveri dei cittadini. 3 POTERI = LEGISLATIVO spetta a due camere = Camera dei Comuni e Camera dei Pari. I rappresentanti dei 3 Bracci sono raccolti in queste camere. La nobiltà e il clero li troviamo nella
La camera dei pari, e nella camera dei comuni troviamo i rappresentanti della borghesia (è elettiva elezione che viene sulla base di un voto censitario, cioè solo chi paga le tasse può votare, con voto palese).
L'esecutivo spetta al re, mentre il giudiziario è composto da giudici professionisti, indipendenti dagli altri poteri.
Rispetto a quella di Cadice, quella siciliana è un po' meno conservatrice, ma anche qui il re ha potere di veto, e quindi si ingerisce nel potere legislativo.
La Costituzione siciliana ebbe vita breve, infatti il re dopo la caduta di Murat nel Regno di Napoli, evitò di applicarla. In occasione dei vari moti rivoluzionari del '20 e '21 e successivamente del '48, nell'isola di Sicilia questo testo verrà richiamato in vigore.
IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE IN EUROPA
Sconfitta di Napoleone il 18 giugno 1815 a Waterloo trattato di Parigi (30 maggio 1814) ripristina una monarchia costituzionale in Francia e la affida
a Luigi XVIII di Borbone. Le monarchie europee vollero ridisegnare i confini dell'Europa, attraverso il Congresso di Vienna (1814-1815) si basava sul principio di legittimità e sul rifiuto del costituzionalismo rappresentativo (escluse la Francia e l'Inghilterra). Istituisce la Santa Alleanza tra Russia, Prussia e Austria. Inizia l'età della Restaurazione rifiuto delle aspirazioni liberali, evitando però anche un ritorno al passato. Negli stati italiani preunitari (o della Restaurazione) ci troviamo di fronte a situazioni non uguali tra il centro-nord della penisola e il Regno delle due Sicilie. Nell'Italia del centro nord la maggior parte dei sovrani si limita a ripristinare la situazione anteriore alla dominazione francese, sotto ogni profilo. Un po' alla volta, su quello che era l'assetto tradizionale, vengono innestate le novità (le cose buone) portate da Napoleone. Nel sud Italia invece la politica di reFerdinando IV di Borbone è un po' diversa. Diventa re delle due Sicilie, e attua nei suoi territori la politica della "amalgama", non cancella del tutto quello che era stata l'esperienza napoleonica, ma cerca di amalgamare (trovare un compromesso) tra le istituzioni introdotte da Napoleone e la tradizione di antico regime. Per questa ragione nel Regno delle due Sicilie viene mantenuto il Consiglio di Stato (organo di consulenza del governo); l'organizzazione amministrativa napoleonica; l'ordinamento giudiziario introdotto dai francesi e anche i codici, che rimangono provvisoriamente in vigore, in attesa di avviare i lavori per una propria codificazione. Nel 1819 emana il Codice per lo Regno delle Due Sicilie, suddiviso in 5 parti, ciascuna corrispondente a quelli francesi. C'è un punto i cui i sovrani restaurati non soddisfano minimamente quelle che erano le aspettative di tutta la parte liberale non danno costituzioni, tornano sultrono e tornano le monarchie assolute.
Di fronte a ciò scoppiano i moti del