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2. ASSOLUTISMO SACRO E GLORIOSO
L’assolutismo
Definizioni: sacro e glorioso è differente da quello confessionale perché gli Stati si
autonomizzano sempre di più dalle Chiese da cui avevano ricevuto potere e consenso, con la volontà
di diminuire il potere ecclesiastico liberano maggiormente dall’influsso delle Chiese
Nel secondo seicento e lungo il settecento, gli Stati si
e rivendicano a sé determinati campi che erano precedentemente sotto il controllo religioso (es.
istruzione) 65
Seconda parte - Storia dei rapporti tra religione e politica a.a. 2023/2024
La dinamica di autonomizzazione del potere romano e delle monarchie cattoliche riduce
l’influsso della Chiesa romana sulla società e sugli Stati cattolici
Il potere rinuncia alla sacralizzazione religiosa, ma non rinuncia a sacralizzarsi al fine di legittimare il
proprio potere → la sacralità del
Nella seconda metà del seicento si sviluppa ulteriormente questa dinamica
monarca viene sempre più esaltata e si estende allo Stato
Jacques Benin Bossuet e l’immagine del sovrano francese
durante i primi anni del settecento scrive “La
Il vescovo Bossuet, politica tratta dalla sacra scrittura”
(1709) → all’interno di questo testo viene celebrata la monarchia francese di Luigi XIV, il re Sole
incentrata sull’autorità l’obbedienza all’autorità
Bossue costruisce una teoria potente, e ovvero al
→ il profilo fatto del monarca è “un e intorno a
sovrano qualche cosa di divino” ciò costruisce una
religione regale legata alla regalità del monarca
“E’ sempre stato nello spirito del cristianesimo far rispettare i re con una specie di religione” →
A:
esistenza di una liturgia cristiana dedicata ai sovrani in quanto il sovrano è una seconda maestà
A: La prima maestà (Dio) e la seconda maestà (sovrano) sono uniti da una specie di flusso che
→ il sovrano è rivestito della maestà e della gloria
passa dalla divinità alla figura del sovrano
divina, diventando potere glorioso
Contro l’autorità del sovrano, non c’è rimedio se non nella sua stessa autorità, nemmeno quella
Ricorda:
religiosa → potere che in terra è l’immagine di Dio
Il sacro del potere assoluto, continuerà storicamente a confrontarsi con il potere delle religioni, ma da
un certo punto di vista ha vinto la sua partita perché le ha sottomesse e sarà in grado di sottometterle
sempre di più
Idea del sacro secolare che nasce laddove si effettua il trasferimento di sacralità dai cieli alla terra
I MUTAMENTI TRA SEICENTO E SETTECENTO
Le trasformazioni del diritto naturale: Samuel Pufendorf
→ insegna per quasi una decina
Samuel Pufendorf (1632-1694) è un giurista e filosofo tedesco luterano
di anni presso la cattedra di diritto naturale all'università di Heidelberg
L’importanza del pensiero di Pufendorf: 66
Seconda parte - Storia dei rapporti tra religione e politica a.a. 2023/2024
a. Il suo pensiero è stato scritto in latino e tradotto in diverse lingue europee, dunque avrà
un’ampia diffusione → nonostante i suoi stessi traduttori criticasse il suo pensiero, entra nei
dibattiti europei circolando molto
b. Viene considerato allievo di Hobbes, perché lui stesso parla del pensiero hobbesiano,
presupposto stesso della sua concezione → esigenza della secolarizzazione
Elementi ripresi da Hobbes e applicati al diritto naturale:
L’obiettivo di Pufendorf è la
a. A: secolarizzazione, in particolare la deconfesionalizzazione delle
Chiese dall’ambito naturale, facendo sì che il diritto naturale diventi il centro del suo pensiero
→ volontà di escludere
b. Separazione tra mondo divino e mondo umano ripresa e approfondita
totalmente Dio, aggiungendo il diritto naturale
→ da questo punto di vista, può essere già definito uno scrittore
c. Centralità della ragione umana
illuminista che pone al centro il lume della ragione umana
L’idea di partenza di Pufendorf è che uno Stato di cristiani ed una Chiesa di cristiani sono la stessa
cosa perché con la riforma protestante è caduta la distinzione tra ordine ecclesiastico ed ordine laico
→ coloro che fa parte della Chiesa, automaticamente fa parte dello Stato e viceversa
Questo segna la necessità che il sovrano sia anche capo della Chiesa, perché tutti i cittadini
sono tutti credenti, e dunque fanno parte della Chiesa
Individuare il fondamento del potere politico e delle leggi civili
“E’ infatti manifesto che tre sono le fonti dalle quali gli uomini ricavano la conoscenza dei loro doveri,
ovvero di ciò che in questa vita essi devono fare perché è onesto e ciò che devono evitare perché è
turpe. E queste fonti, da cui gli uomini ricavano la conoscenza dei loro doveri sono dal lume della
ragione, dalle leggi civili e da una speciale rivelazione della divinità.”
- S. Pufendorf, 1663
a. Le fonti da cui gli uomini ricavano la conoscenza dei loro doveri sono
1. Lume della ragione
2. Leggi civili
3. Rivelazione della divinità
b. Sullo sfondo di queste tre fonti, si trova il rapporto tra immanenza (mondo umano) e trascendenza
(mondo divino)
Passando da una all’altra fonte, non cambia solo il rapporto tra mondo umano e divino, ma anche
c. il
grado di universalità
d. Il grado di universalità tra le fonti 67
Seconda parte - Storia dei rapporti tra religione e politica a.a. 2023/2024
1. Lume della ragione - Ambito del diritto naturale
Il lume della ragione è definito come il grado più universale di tutti perché tutti gli uomini sono
dotati di ragione, indipendentemente dal paese in cui vivono, dalle tradizioni e dalle religioni
seguite
Forma di sapere → Scienza del diritto naturale razionale
2. Leggi civili
Le leggi civili sono le leggi di un Paese determinato, dunque è già un grado di universalità
minore rispetto a quello della ragione umana tipica a tutti
Forma di sapere → Diritto civile in quanto somma delle leggi civili e quindi delle leggi che
riguardano i cittadini di quel paese
3. Rivelazione della divinità - Leggi religiose
La speciale rivelazione della divinità è un ambito ancora più ristretto delle leggi civili perché
solo un gruppo di uomini aderisce a questa religione mentre altri, aderiscono ad altre religioni
Forma di sapere → Teologia morale
Nel rapporto tra diritto naturale e teologia morale, la prospettiva è duplice:
a. Il diritto naturale prescinde dal dato religioso
La teologia morale aggiunge un contenuto che la ragione non concepisce, come ad esempio il
dogma della trinità →
Il diritto naturale non considera la teologia morale perché non accessibile alla ragione
esclusione di ogni concetto religioso per cui il diritto naturale diventa esclusivamente razionale
e umano
b. La teologia morale sostiene un contenuto già presente nel diritto naturale
Perfetta sovrapposizione, dove la prospettiva che prevale è però quella del diritto naturale
perché la prospettiva religiose non aggiunge nulla
A: Rispetto ad Hobbes approfondisce anche la separazione tra aspetto pubblico e aspetto privato, che
il filosofo inglese aveva iniziato a sostenere
Tutte le forme di credenza religiosa hanno la loro cittadinanza nell’interiorità
Ricorda:
dell’individuo, ma non hanno nessun valore pubblico perché Dio ha smesso di parlare
Pufendorf approfondisce la teoria di Hobbes perché ‘traccia una linea’:
a. Sfera esteriore → legge naturale, e dopo le leggi civili dei singoli
- Dominio della legge
popoli, dalla scienza del diritto naturale e dalla scienza del diritto civile
“Possiede → potere di imporre l’obbedienza alle leggi
- cogenza” razionale e naturale del l’aspetto no prevalgo perché one connessi sono sfere A:
quello
- A: Sfera essenzialmente pratica Le
diritto in non due
68
Seconda parte - Storia dei rapporti tra religione e politica a.a. 2023/2024
b. Sfera interiore
- Si collocano le credenze, le rivelazioni, i problemi morali ecc.
“Non → non può imporre
- ha nessuna cogenza”
- A: Dimensione della virtù
I MUTAMENTI TRA SEICENTO E SETTECENTO
Il paradosso dell’assolutismo: La nascita dell’individuo politico
Il passaggio da ceti ad individuo
Baudin:
a. Considera nello stato assoluto la presenza dei ceti che dovevano sottostare al potere
dunque non c’era la concezione
b. Per secoli, una volta nati, si era già destinati ad un ceto,
dell’individuo come singolo davanti al potere → visto dal potere come organismo collettivo più
o meno grande → il comando deve
c. A: I ceti sono il primo ostacolo che il potere assoluto deve togliere
esclusivamente arrivare agli individui, ed è questo che vediamo nel pensiero hobbesiano
Hobbes:
a. Il passaggio da stato di natura a stato civile avviene per volontà degli individui che cedono parte
della loro libertà al sovrano, in cambio di protezione
b. Vengono messi in gioco due soggetti, individui e sovrano assoluto
c. Duplice astrazione → ogni popolo
1. Dalle condizioni concrete di un determinato popolo e determinato paese
un’ipotesi di ragione dove si
aveva le sue condizioni cetuali, dunque Hobbes effettua
considerano i singoli individui
Paradosso dell’assolutismo → dovendo schiacciare i poteri intermedi,
2. atomizzo la
società in individui isolati e dunque più deboli, ma essendo titolari di doveri, sono anche
titolari di diritti
“Al posto del popolo che aveva da sempre sorretto la costituzione cetuale da cui si sentiva protetto e
di cui faceva direttamente parte, ed era inteso come molteplicità di soggetti collettivi che potevano
essere ordini, città, comunità corporazioni, tra loro consociati oppure no, si insedia ora un popolo che
non ha più alcuna concretezza storica e territoriale e che dunque può essere inteso solo come un
insieme di volontà espresse da individui come tali. Alla fine di questo processo, il popolo è solo
l’insieme degli individui sottoposti alla medesima legge, all’imperium del medesimo sovrano e proprio
per questo motivo tra loro gli individui sono posti in posizione di perfetta uguaglianza e in condizione
di esercitare i propri diritti sulla base della legge data.” 69
Seconda parte - Storia dei rapporti tra religione e politica a.a. 2023/2024
Il paradosso dell’assolutismo
Secondo il paradosso dell’assolutismo se
Defi