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SCUOLA STORICA TEDESCA

Scuola di pensiero nata in Germania in opposizione alla scuola classica inglese a partire dalla fine dell'800. All'interno di essa prevale un'idea di nazione come entità organica superiore a quella degli individui, in cui ogni azione dello Stato è volta alla tutela della propria identità nazionale. È una visione reazionaria che si contrappone nettamente alla visione liberista della scuola classica inglese.

Questa scuola, dunque, rifiutò l'idea di leggi universali del divenire economico. Inoltre, era inaccettabile ritenere che la condotta degli individui fosse determinata solo dall'interesse economico, c'erano anche motivi etici, sociali, religiosi e politici.

Gli esponenti di tale scuola privilegiarono il metodo induttivo, ossia l'osservazione sistematica dei fatti per giungere ad una sintesi dell'attività umana, e adoperarono la storia economica come strumento teorico.

metodo induttivo si affiancò l'analisi dinamica dellosviluppo in stadi successivi, ideata da Frederic List nel 1840.

ECONOMIA KEYNESIANA - La Grande depressione del 1929 pose a dura prova la teoriaeconomica neoclassica, in quanto il suo perdurare sembrava smentire la capacità diun'economia di mercato di ritrovare un equilibrio di piena occupazione delle risorse e dibenessere.

John Maynard Keynes (1883-1946), che ha dominato il pensiero economico dagli anni '30agli anni '60 del XX secolo, propose una sostanziale deviazione dalla scuola neoclassica.La sua opera principale pose i grandi aggregati economici (consumo, risparmio, investimentiecc.) al centro dell'analisi economica, dando vita ad una disciplina detta "macroeconomia"per distinguerla dall'approccio individualista dell'economia neoclassica ("microeconomia").

Capitolo 2 "I Sistemi Economici"

2.1 Le origini:

Un sistema economico è l'insieme

dominante poteva essere composta da nobili, sacerdoti o guerrieri.]Sistema feudale:Il sistema feudale si basava sulla concessione di terre da parte del signore feudale ai vassalli, che in cambio dovevano prestare servizi militari e pagare tributi. La produzione agricola era organizzata secondo il sistema del maniero, con i contadini che lavoravano la terra in cambio di protezione e sostentamento.Sistema mercantile:Con l'avvento del sistema mercantile, l'economia si basava sul commercio e sulla produzione di beni per il mercato. Le città diventarono centri di scambio e si svilupparono le corporazioni di mestiere, che regolavano la produzione e la qualità dei prodotti.Sistema capitalistico:Il sistema capitalistico si basa sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla ricerca del profitto. L'economia è guidata dal mercato e dalla concorrenza tra imprese. Il lavoro diventa una merce e i lavoratori sono assunti dai capitalisti per produrre beni e servizi.Sistema collettivistico:Il sistema collettivistico si basa sulla proprietà collettiva dei mezzi di produzione e sull'organizzazione centralizzata dell'economia. Lo Stato controlla e pianifica l'attività economica, distribuendo le risorse in base alle necessità della società.signore) e sulla pars massaricia (gestita dai contadini). In cambio, i contadini avevano diritto all'utilizzo di una porzione di terra per il proprio sostentamento. Il sistema feudale si basava quindi sulla produzione agricola, con l'agricoltura come attività principale. I contadini coltivavano la terra e producevano cibo per sé stessi e per il signore feudale. Non c'era una vera e propria divisione del lavoro, ma ognuno svolgeva le attività necessarie per la propria sopravvivenza. L'economia feudale era caratterizzata da un sistema di scambio basato sulla reciprocità. Il signore feudale forniva protezione e sicurezza ai contadini in cambio del loro lavoro e del prodotto della loro terra. Non c'era un vero e proprio mercato, ma piuttosto un sistema di relazioni personali e di obblighi reciproci. In questo sistema, il signore feudale era il dominante e acquisiva così un surplus di prodotti agricoli dai contadini. Questo surplus veniva utilizzato per mantenere il proprio status sociale e per finanziare le attività militari e politiche del signore. In conclusione, l'economia feudale era un sistema chiuso e statico, basato sull'agricoltura e sulla reciprocità. Non c'era una vera e propria divisione del lavoro e il surplus prodotto dai contadini veniva utilizzato dal signore feudale per mantenere il proprio potere.signore) del feudo. Inoltre, dovevano pagare un censo per l'uso di appezzamenti di terra (il manso) per la coltivazione prestate dal signore (pars massaricia). In questo senso i contadini tenevano tutto ciò che era appena sufficiente al loro sostentamento, mentre erogavano al signore tutto ciò che era eccedente. Si intravidero dei cambiamenti agli inizi del Quattrocento dove l'incremento demografico causò il migliore sfruttamento delle tecniche produttive, ci furono innovazioni in campo agricolo, si crearono più eccedenze che non solo migliorarono le condizioni di vita delle famiglie rurali, ma furono anche alla base della trasformazione dalla rendita in natura alle rendita in moneta, perché le eccedenze erano tali da permetterne una vendita nelle città, dove iniziarono ad affluire i mercanti. Nonostante ciò, però, l'agricoltura rimaneva la vera base del sistema feudale e tutte queste trasformazioni non furono ancora.abbastanza per creare le premesse di nuove produzioni di tipo capitalistico. La scuola fisiocratica francese:

La fisiocrazia è una scuola di pensiero che nasce e si sviluppa solo in Francia. Dura pochi anni e ruota attorno ad un leader: Francois Quesnay e i suoi allievi come Turgot. Lo scritto di riferimento della scuola fisiocratica francese è "La Tavola dei Valori" di Quesnay.

È una scuola che, come farà la scuola classica inglese, propone un modello economico con assenza di intervento dello Stato. Essa si oppone fortemente al mercantilismo.

Con la scuola fisiocratica riprendiamo il concetto di giusnaturalismo (verrà anche ripreso da Smith), i fisiocratici infatti, hanno in mente un sistema economico in cui lo stato non interviene e in cui c'è un'economia libera con un mercato libero concorrenziale.

Lo Stato può intervenire solo se dei fatti possono minare le leggi universali.

Tuttavia la principale differenza tra il

Il modello di Smith e quello fisiocratico è che il primo è aperto agli scambi internazionali, mentre il secondo no. Questo perché alla base del modello fisiocratico c'è l'idea che l'unico modo per generare surplus e quindi accumulare ricchezza è la produzione di merci (in particolare agricola), e non la circolazione di esse. È quindi statico e chiuso.

Quindi l'approccio fisiocratico di Quesnay:

  • Il sistema economico funziona secondo leggi universali, che garantiscono armonia tra domanda e offerta. Lo Stato non deve intervenire ("lascia fare lascia passare").
  • L'unico settore che genera riproducibilità della ricchezza è il settore primario dell'economia.
  • Nel settore agricolo c'è un ritorno dell'investimento del 100%. Il surplus è massimo.
  • L'opera divide la società in 3 blocchi: agricoltori, proprietari terrieri (più ricchi) e artigiani. I primi
due sono considerati produttivi, mentre il terzo gruppo sociale è sterile.

L'economia mercantile:

Il mercantilismo si fondava sul commercio su grandi distanze e sull'acquisizione di profitti derivanti dalla differenza tra i costi dei prodotti nelle diverse aree geografiche. Esso si diffuse prevalentemente nell'Europa occidentale tra la fine del Quattrocento e la seconda metà del Settecento, quando la rivoluzione industriale inglese decretò l'avvio del capitalismo.

Quello del mercantilismo era un sistema mercantile-tributario, che inizia quando dal Cinquecento la popolazione cominciò ad aumentare, generando un forte fenomeno di urbanizzazione e conseguente accrescimento della domanda di prodotti agricoli. Parallelamente, la nascita degli Stati nazionali intensificò ulteriormente l'attività economica e indebolì il potere della Chiesa e del sistema feudale.

Ciò portò ad un enorme acquisizione di potere da

Parte dei mercanti. Il mercantilismo fu quindi un sistema aperto e dinamico, infatti la ricchezza non si riproduce più uguale a sé stessa, ma cresce grazie agli scambi internazionali, in particolare di metalli preziosi provenienti dall'estero.

La forma di mercantilismo più avanzata ci fu in Inghilterra, dove nacque la figura del mercante-imprenditore. Egli oltre a fungere da intermediario, produce grazie alle cottage industries (cottage dove venivano utilizzati i contadini per artigianato durante le fasi di riposo dei campi, condizioni climatiche o terra troppo sfruttata).

Corrente di pensiero: Non esiste una scuola di pensiero in questo caso, in quanto non vi è alcun leader di pensiero o manifesto, ma esiste una corrente di pensiero, nata per spiegare l'economia mercantile, e caratterizzata da un'ampia distribuzione di pamphlet scritti da mercanti, giuristi, medici che volevano interpretare l'economia mercantile per trovare metodi efficienti per

commercio di metalli preziosi. La principale differenza tra la fisiocrazia e i mercantilisti è che i primi fondavano il loro pensiero sull'approccio giusnaturalista (leggi universali), mentre i secondi pensano che il comportamento dell'uomo sia imperfetto perché i singoli non pensano alla collettività ma sono egoisti (possono andare in conflitto con gli interessi collettivi), quindi ci vuole l'intervento dello stato per indirizzare i comportamenti del singolo verso l'utile collettivo.

Un'altra differenza importante è che i fisiocrati vedono la ricchezza nell'attività contadina, i mercantilisti invece vedono la fonte di ricchezza nella crescita dell'accumulazione dei metalli preziosi attraverso l'attività commerciale (economia aperta e dinamica).

La quantità dei metalli preziosi è data, non è infinita. Quindi l'attività mercantile va organizzata per sottrarre ricchezza ai

competitors perché le risorse non sono infinite. Serve ancora un intervento dello stato nell'economia, esso deve:
  • Aumentare la produttività dei lavoratori dei beni da vendere all'estero (tutti lavorano uomini donne bambini con salari a livello di sussistenza, in modo da non avere ricchezza per soddisfare altri bisogni che avrebbero abbassato la produttività)
  • Agevolare l'ingresso dei metalli preziosi
  • Attuare una politica protezionista (proteggere il mercato interno) bassi costi di importazioni dalle colonie. Alte le tariffe sui prodotti finiti basse tariffe sulle materie prime.
Il capitalismo:

Il capitalismo è un sistema economico caratterizzato dalla formazione e dall'impiego produttivo del capitale, dalla libertà d'iniziativa e dalla divisione internazionale del lavoro. Inoltre, esso è fondato sull'impresa, sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sull'accumulazione di ricchezza.

atti tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo. Durante questo periodo, l'Inghilterra ha sperimentato un rapido sviluppo economico e tecnologico, grazie alla crescita dell'industria manifatturiera e all'introduzione di nuove macchine e tecnologie. Il capitalismo è un sistema economico basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla libera concorrenza. In questo sistema, le imprese sono di proprietà privata e operano per il profitto. Il capitalismo si basa sulla divisione del lavoro, sulla specializzazione e sull'accumulazione di capitale. Durante la rivoluzione industriale, l'Inghilterra ha visto la nascita di grandi industrie manifatturiere, come quelle tessili e siderurgiche. Queste industrie hanno sfruttato le nuove tecnologie, come la macchina a vapore e il telaio meccanico, per aumentare la produzione e ridurre i costi. L'arrivo della rivoluzione industriale ha portato a profondi cambiamenti sociali ed economici. Da un lato, ha creato nuove opportunità di lavoro e ha contribuito all'aumento della ricchezza e del benessere. Dall'altro lato, ha anche causato gravi problemi sociali, come la povertà, le condizioni di lavoro precarie e lo sfruttamento dei lavoratori. Il capitalismo industriale ha portato alla formazione di una classe borghese, composta da imprenditori e capitalisti che controllavano le industrie e accumulavano ricchezza. Allo stesso tempo, la classe operaia è emersa come una classe lavoratrice, costretta a lavorare in condizioni difficili e a basso salario. L'Inghilterra è stata il punto di partenza del capitalismo industriale, ma il suo modello si è diffuso in tutto il mondo occidentale. Il capitalismo ha portato a un rapido sviluppo economico e tecnologico, ma ha anche generato disuguaglianze sociali e problemi ambientali. Oggi, il capitalismo è il sistema economico predominante nella maggior parte dei paesi del mondo. Tuttavia, ci sono anche critiche e dibattiti sul suo impatto sociale ed ambientale, e sull'opportunità di adottare modelli economici alternativi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
20 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiooF22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Tortorella Guido Esposito.