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MOLTEPLICITA' DI RAPPORTI DI FORZA INSITI AL CAMPO IN CUI SI ESERCITANO, COSTITUTIVI DELLA

SUA ORGANIZZAZIONE. La griglia di interpretazione per decifrare i movimenti del potere, fin negli

effetti più periferici, non va cercata in un unico punto centrale da cui questa energia si diparte, ma

piuttosto in quel movimento che si agita sotto forma di innumerevoli manifestazioni locali, instabili

ed in continua evoluzione. Un potere onnipresente (onnipotenza del potere) non perché ha la

facoltà di raggruppare ogni cosa al di sotto della sua unità di potere ma perchè viene da ogni dove,

in ogni istante e da un punto ad un altro.

Il potere non è un’istituzione, una struttura, o un’energia, una potenza di cui alcuni siano i detentori,

ma è il nome che si dà a tutti quei movimenti provenienti da innumerevoli fonti e dispositivi e che è

presente in ogni società. Questa molteplicità di rapporti si può cristallizzare in due forme: nella

POLITICA o nella GUERRA, due strategie diverse ma pronte a rovesciarsi l’una nell' altra in qualsiasi

momento.

In questa linea, possiamo elencare alcune caratteristiche principali del potere:

-Il potere non è qualcosa che si acquista, si conquista, ma piuttosto qualcosa che si divide da

innumerevoli punti e che è fortemente instabile, disuguale e mobile.

-Le relazioni di potere non sono un qualcosa di esterno ad altri tipi di rapporti come lo possono

essere processi economici, rapporti di conoscenza o relazioni sessuali ma che rimangono in loro e

intrinseche. Le relazioni di potere hanno un ruolo produttivo.

- Il potere viene dal basso; cioè, all’origine di esso non c'è una rigida opposizione binaria fra

dominanti e dominati, fra detentori di potere e coloro che lo subiscono, dualità che si percorrono

dall'alto in basso, ma come una linea che attraversa gli scontri locali e li collega.

-Le relazioni di potere sono contemporaneamente intenzionali e non soggettive, ovvero non c'è

potere che si eserciti senza una serie di intenti e di obiettivi, non come scelta di un soggetto

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individuale. La razionalità del potere è quella delle tattiche che, intrecciandosi e sostenendosi le une

con le altre, formano quel fitto reticolo che sta alla base dell’esercizio di potere.

-Dove c'è potere c'è anche resistenza e tuttavia o forse proprio per questo essa non è mai in

posizione di esteriorità rispetto al potere ma piuttosto è dentro al potere, fa parte del potere stesso.

I rapporti di potere non possono esistere se non in funzione di una molteplicità di punti di resistenza

che sono presenti dappertutto nella fitta trama del potere. Sono punti disseminati nel tempo e nello

spazio con intensità e frequenza diverse accendendo improvvisamente certi momenti della vita,

certe parti del corpo, certi comportamenti.

Secondo Foucault i meccanismi di potere vanno analizzati attraverso i rapporti di forza, fare come

Machiavelli che fu uno dei pochi ad analizzare il Principe attraverso questa ottica, ma fare un

ulteriore passo avanti. Liberarci del Principe e decifrare i meccanismi del potere a partire da una

strategia immanente ai rapporti di forza. In un discorso intorno al sesso, ai discorsi di verità che

appaiono in un determinato tempo e riguardano precisi soggetti (il corpo del bambino, il sesso della

donna, le pratiche restrittive della natalità, ecc.) quali sono le relazioni di potere fondamentali, che

agiscono in questo processo? Si tratta di cercare di immergere l’abbondante produzione di discorsi

sul sesso nel campo delle relazioni di potere multiformi e mobili.

Questo ci porta a porre, in via preliminare, quattro regole (non sono imperativi di metodo, ma delle

prescrizioni di prudenza):

1-Regola d' imminenza: I punti di partenza saranno i "centri locali" di potere-sapere, per esempio i

rapporti che si stabiliscono tra penitente e confessore, o tutta la serie di schemi di conoscenza, di

forme di assoggettamento, di indagine, che si formano intorno ai genitori, ai medici, ai domestici, ai

pedagoghi che si accerchiano intorno alla culla del neonato in attesa delle minimi manifestazioni

del suo sesso.

2-Regola delle variazioni continue: Non cercare chi detiene il potere all' interno della sessualità e

chi ne è privo nè chi ha il diritto o di saper o di restare nell' ignoranza, ma cercare le modificazioni

nei rapporti di forza. Le relazioni di potere-sapere non sono qualcosa di solido e definito, ma fonti

in continua trasformazione. Come nel XIX secolo l’insieme di genitori, medici, educatori che

sorveglia il bambino è soggetto a spostamenti e modificazioni continue che porteranno, alla fine del

rapporto fra lo psichiatra e il bambino la sessualità stessa degli adulti messa in questione.

3 - Regola del doppio condizionamento: Nessun centro locale, schema di trasformazioni potrebbe

funzionare se non si inscrivesse in un meccanismo più ampio, in una strategia d' insieme e allo stesso

tempo nessuna strategia potrebbe assicurare effetti globali se non si basasse sulle sue

manifestazioni locali e periferiche, punti d' aggancio. La famiglia non funziona certo come un piccolo

stato ma ha favorito il supporto di manovre più ampie come il controllo delle nascite, la

medicalizzazione del sesso e la psichiatrizzazione delle sue forme non genitali.

4 - Regola della polivalenza tattica dei discorsi: È nel discorso che potere e sapere vengono ad

articolarsi. E come le manifestazioni del potere è variabile ed instabile. C' è una molteplicità di

elementi discorsivi che possono entrare in gioco in momenti diversi. Il discorso trasmette e produce

potere, lo rafforza e lo mina allo stesso tempo. Per esempio nel caso della sodomia si sono formati

innumerevoli discorsi, analisi cliniche, si sono scritti libri nell' ambito giuridico, della medicina, della

psichiatria, che hanno concesso un enorme passo avanti nel controllo sociale di questa perversità

ma hanno anche fatto sì che poco alla volta il fenomeno dell’omosessualità emergesse, venisse alla

luce, rivendicasse il suo statuto di legittimità e naturalità.

3. Campo

La sessualità non va intesa come un movimento per natura ribelle che tenta in tutti i modi di evadere

dalla rete di imposizioni del potere, ma come un punto di passaggio particolarmente denso per le

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relazioni di potere (fra uomini e donne, giovani e vecchi, genitori e figli). Nelle relazioni di potere la

sessualità non è un elemento sordo, ma dotato di ampia strumentalità e che può servire da punto

di appoggi. Non vi è una strategia unica che valga per tutte le manifestazioni del sesso; ad esempio

il fatto che si sia sempre ridotto il sesso alla funzione riproduttiva. A partire dal XVIII secolo possiamo

individuare quattro grandi insiemi che sviluppano riguardo al sesso dispositivi specifici di potere:

-Isterizzazione del corpo della donna: Il corpo della donna è stato analizzato e definito come corpo

saturo di sessualità, che naturalmente aperto a processi patologici va affiancato dalla medicina e

dalla psichiatria e controllato nello spazio famigliare, nel rapporto con i figli e con il marito. La madre

viene spesso affiancata all' immagine della donna nervosa, isterica.

-Pedagogizzazione del sesso del bambino: lotta contro la sessualità del bambino che viene vista

come qualcosa di naturale (presente in ogni individuo) e di contronatura, da eliminare e combattere.

I bambini sono creature al limite del sesso e già nel sesso stesso. La pedagogizzazione si manifesta

soprattutto nella guerra contro l’onanismo (masturbazione).

-Socializzazione delle condotte procreatrici: Socializzazione (una trasformazione della proprietà da

privata a pubblica) economica, medica e politica nei confronti della coppia responsabilizzata rispetto

a tutto il contesto sociale per quanto riguarda il controllo delle nascite.

-Psichiatrizzazione del piacere perverso: L' istinto sessuale viene isolato come istinto biologico e

psichico autonomo. Si è indagato in tutte le sue manifestazioni, analizzato dalla medicina e dalla

psichiatria. Nel XIX secolo si delineano quattro figure fondamentali bersaglio per le operazioni del

sapere: La donna isterica, il bambino masturbatore, la coppia malthusiana e l’adulto perverso.

Attraverso queste strategie si tratta della produzione stessa della sessualità. Quest’ultima non deve

essere considerata come un dato naturale che il piacere deve cercare in tutti i modi di domare, ma

una superficie dove, la stimolazione dei corpi, l’intensificarsi dei piaceri e l’incitazione al discorso, si

legano gli uni con gli altri sulla base di strategie di sapere e potere.

Le relazioni sessuali hanno dato luogo, in ogni società, ad un dispositivo di alleanza: sistema del

matrimonio, dello sviluppo della parentela, della trasmissione dei nomi e dei beni. Questo

dispositivo di alleanza ha tuttavia perso importanza man mano che le strutture politiche non

riuscivano più a trovarvi un valido strumento o una base sufficiente, così hanno dato vita ad un

nuovo strumento che gli si sovrappone senza eliminarlo: il dispositivo di sessualità, che, come

quello di alleanza, si innesta sui partner sessuali ma con una modalità completamente diversa. Il

dispositivo di alleanza si basa su regole ben precise che definiscono cosa è permesso e cosa non lo

è. Tiene in considerazione soprattutto il legame fra i partner tutelato dalla legge e dallo Stato con

uno statuto definito e produce un’estensione dei campi delle forme di controllo. il dispositivo di

sessualità invece funziona secondo tecniche mobili e polimorfe che producono un estensione degli

ambiti di controllo e si basa sulle sensazioni del corpo, l’intensità dei piaceri, la natura delle

impressioni più sottili ed impercettibili. Il dispositivo d’alleanza è anche da un punto di vista

economico, attraverso punti di scambio di due corpi che producono e consumano e per questo il

suo momento più forte è quello della riproduzione. In base a questo, allora, il proliferare crescente

della sessualità a partire dal XVII secolo si deve ad un’intensificazione del corpo e al suo valore come

oggetto di sapere e come elemento nei rapporti di potere. quindi il dispositivo di sessualità non si è

sostituito a quello d’alleanza. La pratica della penitenza, poi quella dell’esame di coscienza e della

direzione spirituale ne sono state il nucleo formatore, prima analizzando il sesso come base nelle

relazioini e poi, a poco a poco, con la nuova pastorale, si è passati a concentrare la propria

attenizione sul corpo e sulla natura del piacere e le varie forme di godimento. La 2sessualità” stava

nascendo a partire da tecniche di potere che si incentravano sulla rel

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Publisher
A.A. 2023-2024
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marinocarmine di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dei generi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Alfieri Fernanda.