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Metodo quantitativo e qualitativo per ricerca comparativa

1. Ricerca quantitativa: raccolta dati numerici → analisi con regole statistiche, non fornisce interpretazione
- È deduttiva-confermativa che parte da una teoria iniziale da testare e convalidare attraverso rapporti statistici tra concetti misurati
- Modalità nomotetica: esistenza leggi universali, insensibili a differenze nel tempo
- Generalizzazione dei risultati attraverso ricerca trans-nazionali e cross-culturali

2. Ricerca qualitativa (1. Storico, 2. Etnografica)
- Negano possibilità di stabilire delle leggi
- Significato/descrizione fenomeno → attenzione al contesto
- Ricercatore fa parte della ricerca
- Approccio idiografico caratterizzato da apertura e flessibilità, cerca di comprendere il contesto. È importante la conoscenza del luogo e del contesto
- Ricerca induttiva-esplorativa, si basa sulla scoperta, la formulazione e verifica di

spiegazioni emergenti simultaneamente al processo di raccolta e analisi dei dati. Le descrizioni sono ricche e dettagliate che forniscono una spiegazione dei fenomeni - Implicazioni:

  1. Oggettività è messa in discussione: i ricercatori sono in interazione con i soggetti di indagine
  2. Comprensione valori, processi che caratterizzano un determinato contesto per comprendere i fenomeni educativi
  3. Approccio olistico: comprensione interpretativa per cogliere il significato delle situazioni

Qualcuno li considera due approcci inconciliabili, altri che si possono combinare. La scelta del metodo (qualitativo/quantitativo) è una decisione tecnica che dipende dalle esigenze dell'analisi. Oggi la ricerca si è spostata sull'analisi quantitativa: possibilità di trasferire teorie e pratiche trovando soluzioni globali. Possibilità che si ripresenti il colonialismo. Oggi le banche dati (es. organizzazioni internazionali) sono disponibili.

a tutti→ Nelle analisi qualitative si dà importanza ai contesti culturali, ai contesti locali e alle variabili interne.

  • ROBERT COWEN

Problema del transfer: si può veramente trasferire un modello educativo/scolastico in un altro paese? Si può effettuare almeno in parte, non completamente. Per avere un transfer positivo bisogna pensarlo in modo biunivoco, cioè posso trasferire il modello europeo in Africa e viceversa.

Sono due i fenomeni che danno corpo al transfer:

  1. Traduzione (reinterpretazione): quando si traduce si reinterpreta (es. traduzione inglese-italiano, non ha mai lo stesso significato originale la parola tradotta).→ Nessun fenomeno si può trasferire esattamente com'è, bisogna considerare il luogo in cui si trasferisce
  2. Trasformazione (metamorfosi): avviene con il trasferimento, il contesto nel quale la pratica è inserita la trasforma. La trasformazione può comportare un'evoluzione senza la
perdita completa della forma originaria, alle volte può essere trasformata completamente. Se c'è traduzione e trasformazione può esserci il transfer.

IL METODO STORICO

Utilizzo il modello di Bray e Thomas. Con il metodo storico non riuscirò mai a conoscere come erano i sistemi educativi del passato, ma con l'analisi delle fonti si può ricostruire. Con il metodo storico si cercano:

  • Origine della pedagogia intesa come storia delle idee pedagogiche e filosofiche. Ricostruite attraverso le fonti scritte.
  • Il neoidealismo di Giovanni Gentile dava importanza al pensiero umano e quindi alla storia della filosofia e della pedagogia risaldando il rapporto pedagogia-filosofia.
  • Anni 40/60 del '900 avviene un rinnovamento del metodo storico, cambiano i paradigmi della ricerca storica e storico-educativa.

1. Les Annales (rivista) fondata da storici francesi. Mettono a fuoco il concetto di storia totale (la storia non la fanno i

grandi personaggi, ma la fanno le masse della popolazione → si adotta una visione sociale) e tempo storico (in passato la storia considerava il tempo lineare in cui si susseguivano degli eventi in ordine cronologico. Non si può più concepirlo come lineare perché possono esserci degli eventi di lunga e breve durata → quindi la storia della pedagogia non è solo storia delle teorie)

2. Storiografia inglese sensibile alla sociologia → paradigma sociologico

3. Paradigma marxista: attenzione ai rapporti di potere in quanto incidono nella società e nell’educazione, quest’ultima potrebbe essere veicolo di rapporti di potere (Es. scuola-Fascismo)

➢ Da questi presupposti negli anni 70 nasce la storia sociale dell’educazione, è la storia delle pratiche sociali e non più delle teorie. Per indagare le prassi è necessario:

Le competenze dello storico :

  1. Deve essere oggettivo
  2. Rapportare l’oggetto di studio con gli avvenimenti politici
  3. culturali, economici → contestualizzare

    3. Interdisciplinarità delle fonti e dei metodi

    4. Tempo storico plurale

    • Avviene un allargamento dell'oggetto storico che dà origine a tante storie: dell'infanzia, delle donne, dell'editoria, dell'immaginario, della scuola e delle istituzioni educative. Mette in luce anche i silenzi educativi
    • La competenza euristica di cui si avvale il comparativista e lo storico per la ricerca di nuove fonti consiste nella ricerca di:
      • Archivi
      • Fonti orali: restituiscono vissuto personale
      • Legislazione
      • Dati quantitativi/qualitativi
      • Scritti con altri intenti → racconto del "modo di vivere" del passato
      • Fonti online
      • Fonti personali
    • La guida delle ricerche comparative è l'emancipazione umana (bambini, donne, disabili)
    • Ricercare la carica di progettualità antropologica (per comprendere il processo di emancipazione)
    • Oggetto di studio è tutto ciò che ha significato riscatto ed emancipazione

      1. Quando facciamo ricerca nella storia dell'educazione comparata:
        1. Conoscenza modelli del passato attraverso la loro comparazione
        2. Educazione al pluralismo: modelli diversi consentono una riflessione e un'educazione a vedere la realtà da tanti punti di vista rispettandoli
        3. Scoperta alterità antropologica → Decostruzione discorso pedagogico, emerge:
          • Il nascosto (corpo-diversità)
          • L'impensato → arricchimento concetto di educazione
      2. Nell'ultimo ventennio, c'è stata una rivalutazione della storia della pedagogia intesa come storia delle idee pedagogiche sottese a qualsiasi pratica educativa. Le teorie che sorreggono queste pratiche possono essere filosofiche, ideologiche e scientifiche. Le teorie sono paradigmi di lettura, a volte di spiegazione, a volte in contrasto con la materialità dell'esistente

      educativo• Le problematiche per lo storico/comparativista:

      1. Accesso alle fonti
      2. Interpretazione e veridicità → attendibilità documenti
      3. Periodizzazione (sono artificiali), in altre parti del mondo non coincidono con le nostre

      • Valori positivi della ricerca storica/comparativa:

      1. Riconoscere sviluppo umano. Non si va sempre in direzione dello sviluppo umano
      2. Rinforzare il contesto → contestualizzare fonti, idee, teorie
      3. La ricerca storica, storico-comparativa sono un’alternativa alla macromania → consentono di andare in profondità

      • SERGEJ HESSEN

      • Russo, forte legame con cultura russa → ingloba visione mistica della vita
      • Comparativista, viaggia molto e conosce molte lingue
      • Autore tradotto in Italia negli anni 50 del ‘900 → a Roma c’era una piccola casa editrice che ha un rapporto con Luigi Volpicelli e traduce tutti i libri di Hessen in quanto (Volpicelli) conosce bene la pedagogia
      russa.→ intento era svecchiare la pedagogia italiana nel dopo guerra in seguito alFascismo→ Necessità scuola democratica• Modello pragmatico americano, quindi traduzione di Dewey• Modello di Hessen→ primo testo tradotto in Italia è quello del modello di Hessen− Si ritiene un filosofo, finché l’università gli chiede di tenere un corso dipedagogia− Vita travagliata, segnato soprattutto dai due conflitti mondiali→ Autobiografia 1948-1949• Porta avanti contemporaneamente la didattica e la ricerca• Incapacità di leggere gli avvenimenti politici, credeva che in Russia si sarebbeinstaurato un governo democratico→ Dittatura• Esule: sentimento di nostalgia per non poter tornare in Russia• Formazione giuridico-politica→ mette a fuoco il socialismo giuridico in cuil’apparato legislativo deve considerare tutti. Nella Rivoluzione marxista vedela possibilità di realizzazionedel suo socialismo giuridico, con la svoltaleninista e quindi dittatoriale si allontana
      • Conoscenza dei classici russi
      • Formazione filosofica in Germania: neokantismo (ci sono delle idee che guidano azione umana, ma si realizzano nella storia umana) → Hessen aderisce a questa filosofia, fonda una rivista “Logos”
      • Viaggia in Europa
      • Dottrina dei valori: filosofia della storia e della cultura. Ascesa del neoidealismo→ esiste una realtà che va oltre l’uomo (spirito). Hessen ha un rapporto con il neoidealismo italiano fondato da Gentile, nel 1923 avvia una riforma e definisce un’assenza di metodo a scuola in quanto gli spiriti si evolvono in continuazione per questo il maestro inventa la propria didattica. Lo spirito si realizza nella storia umana per questo tutte le discipline si storicizzano. Radice è stato un collaboratore di Gentile, si è occupato di scuola elementare (1° alfabetizzazione) e prevede degli

      strumenti per l'elaborazione di ciò che osservo → didattica viva. Con la storicizzazione delle discipline, il bambino può assimilare la tradizione culturale → insegnamento culturale popolare.

      Hessen critica la pedagogia di Gentile:

      • È un intellettualismo in quanto risolve la molteplicità del reale nell'unità dello spirito
      • Negativismo unilaterale
      • Riforma 1923: apprezza lo svecchiamento della scuola positivistica priva di un centro spirituale
      • Ideologia gentiliana appoggia il Fascismo (per Gentile lo spirito si forma all'interno dello stato etico attraverso la realizzazione dello stato fascista) e crea una scuola d'élite
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Publisher
A.A. 2022-2023
37 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lisaborsato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia comparata dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Callegari Carla.