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ANTON MAKARENKO
(1888-1939)
1917: in Russia, dopo la rivoluzione russa, lo zar è costretto ad abdicare → crolla l’impero e cominciano degli
anni di rivoluzione fino al
1922: nascita unione Sovietica
Studia per diventare insegnante e poi diventa preside.
Ad un certo punto viene chiamato per gestire i centri di giovani abbandonati o socialmente disadattati → nasce
così il suo grande senso e l’importanza che da alla ri educazione sociale.
- si occupò del recupero di giovani abbandonati o socialmente disadattati
- 1921: fonda la prima Colonia di lavoro per ragazzi, chiamata Colonia Gor’kij: raccontò in forma di
diario-romanzo questa sua esperienza di educatore (e diffonde il suo metodo attivo-scuole attive)
- punto cruciale: lavoro prevalentemente agricola → mezzo per veicolare i valori proletari → terapia del
fare/terapia del lavoro: la rieducazione passa attraverso la vita del lavoro e la vita didattica (didattica
attiva dove i ragazzi sono partecipi -> possibilità di esprimere il proprio pensiero)
- per un ordine nuovo serve un uomo nuovo formato secondo le necessità della società sovietica, educato
moralmente e politicamente come uomo sovietico
- i fini dell’educazione e il metodo pedagogico non possono essere dedotti dalla psicologia o dalla
biologia, ma possono essere dedotti e correlati alla vita sociale e politica della nuova società sovietica
(profondamente diversi da quelli della società borghese)
Makarenko: l’uomo nuovo e il collettivo
- l’uomo nuovo sa aderire integralmente all’idea marxista - collettivista: sa integrarsi nella rigorosa
dinamica sociale statalista del comunismo
- l’uomo collettivo (del/nel collettivo) rappresenta l’ideale educativo
(collettivo → unità organizzativa e spazio educativo/rieducativo per eccellenza)
- il collettivo è contemporaneamente fine - forma - metodo e mezzo dell’educazione autentica
- Il collettivo rappresenta il solo e vero educatore, capace di far vivere e formare nel gruppo. L’uomo si
educa infatti nella collettività, con la collettività e per la collettività
- Il collettivo è una realtà viva e attiva, tenuta insieme da vincoli ideologici e non affettivi, e ha una
precisa organizzazione, stile di vita e di azione.
- Il singolo viene considerato per e in funzione della collettività → ogni individuo viene formato perché
la collettività ne tragga vantaggio
- Obiettivo finale: completo inserimento dell’individuo all’interno della società
- Fine di Makarenko: valore politico all’interno dell’unione sovietica 25.10.23
(MAKARENKO)
- Il reparto è la cellula fondamentale del lavoro collettivo
- Nella misura in cui l’azione del collettivo si applica, si ha disciplina
- L’educatore ha una funzione di guida
- Un unico collettivo scolastico
- Giusto spazio per il gioco, affinché formi le qualità del futuro lavoratore e cittadino
- Lavoro è partecipazione alla produzione sociale
(creazione di valori materiali e culturali = sociali)
- Gioco come palestra per il lavoro
- L’accostamento alla cultura avviene molto prima che il bambino arrivi a scuola → centralità della
famiglia
- Per sviluppare le capacità del bambino e favorire il suo inserimento nella società sono fondamentali
fiabe - giornali - libri - teatri - musei - cinema per mantenere vivo l’interesse del bambino nei confronti
della società
→ sviluppo di metodi educativi di livello artistico-culturale
→ prima forma di educazione antecedente alla scuola: famiglia -> il cui compito è quello di insegnare i
valori fondamentali dell’unione sovietica che verranno poi ripresi dall’istituzione della scuola
Conclusioni - critiche:
- il singolo ha valore solo nei confronti del collettivo ma viene limitata l’individualità
- l’educazione è concentrata ed è fatta in funzione della politica
- mancanza di libertà
- propone un tipo di educazione adattivo → non costruttiva, manca una parte di sviluppo
- critiche alle esercitazioni delle colonie
Conclusioni - punti di forza:
- concetto della ri educabilità → devianza non connessa a fattori biologici (come si pensava prima) e
possibilità di essere ri educati all’interno dell’ambiente sociale
- punto di vista differente all’interno dei metodi attivi dell’educazione (si impara facendo) → Makarenko
opera all’interno dell’educazione sovietica JOHN DEWEY
(1859-1952)
- Pedagogista più importante di tutto il ‘900
- Sviluppo del pensiero attivo
● Fonda la <<Scuola elementare laboratorio>> (Laboratory school) annessa all’università di Chicago →
obiettivo: rinnovare radicalmente l’educazione in modo da renderla più aderente alle caratteristiche
psicologiche dell’infanzia
● Forte impegno sociale e politico, diretto principalmente a difendere e sostenere i valori di libertà e
democrazia che ha cercato di introdurre nel suo modello di educazione e di scuola
● Scuola e Stato: laico
● In Italia, per ragioni politiche e culturali, ha trovato una grandissima diffusione solamente dopo la
Seconda Guerra Mondiale
Influenze/matrici del pensiero di J. Dewey:
● Molteplice influenze:
Hegel → unità tra intelletto (pensiero) e realtà = superamento dei dualismi
(esperienza e pensiero non sono due cose separate ma hanno un’unità)
Evoluzionismo di Darwin → rispetto all’idea dell’esperienza come un processo
continuo di sviluppo e crescita
La psicologia scientifica di Stanley Hall → pensatore statunitense
● Determinante la sua adesione al pragmatismo, orientamento filosofico che trae da due studiosi
statunitensi: William James (psicologo e filosofo) e Charles S. Peirce (semiotico e matematico,
fondatore del pragmatismo statunitense)
che rielabora in una forma originale: strumentalismo o pragmatismo strumentale
PRAGMATISMO: ogni teoria deve essere considerata in funzione delle conseguenze pratiche che scatena.
Quindi il significato/senso di un’idea sta nell’attività concreta che promuove e nei risultati di questa attività.
Non ci deve essere idea che non si possa tradurre un’esperienza in attività pratica.
→ azione ha il ruolo centrale - l’intelligenza è uno strumento per agire.
Primato dell’azione → il pensiero produce credenze che sono sottoposte al vaglio dell’esperienza e della prassi.
STRUMENTALISMO: ulteriore elaborazione del pragmatismo (qualità aggiuntiva):
le idee e le operazioni mentali hanno un valore pratico e l’esperienza trasforma la realtà = sono ipotesi di
trasformazione dell’esperienza.
- Il pensiero rappresenta uno strumento per superare le difficoltà e i problemi e diviene fondamentale
studiare le possibili soluzioni.
- Il pensiero arriva e sorge in funzione della trasformazione della realtà.
- Il pensiero deve tradursi in esperienza concreta finalizzata a trasformare la realtà oppure l’esperienza
stessa in un processo di continuo sviluppo di trasformazione della realtà.
→ Educazione = continua ricerca dello sviluppo. Non è statica.
Dewey: l’educazione come sviluppo.
Strumentalismo: pensiero che si traduce in azione (Es. del bambino che va in bicicletta, il cervello deve valutare
quale strada sia meglio prendere)
A scuola bisogna sviluppare il cervello → scuola progressista (basata sull’azione congiunta, il fare insieme ad
esempio con laboratori) → applicazione del metodo scientifico
● sviluppo (o crescita)= tensione verso uno sviluppo ulteriore e continuo
(non è qualcosa che prima o poi si raggiunge)
(il fine è un processo che si sviluppa in un contesto sociale)
● il fine autentico dell’educazione è sempre un’ulteriore educazione
→ processo continuo in un ambiente sociale
● l’educazione deve potenziare e rendere più ricca di significati la vita quotidiana
sviluppo → miglioramento della qualità dell’esperienza
● non tutte le esperienze sono ugualmente valide: alcune favoriscono lo sviluppo, altre non lo
favoriscono e lo arrestano
→ bisogna trovare di volta in volta quell’esperienza che prima si vive e poi fruttifera. 30.10.23
Dewey: l’educazione come sviluppo.
• Non si educa seguendo un modello prefissato, un fine esterno → visione statica, che arresta la
crescita, dove i momenti di crescita non valgono di per sé ma solo come tappe di avvicinamento allo
scopo finale (perfezione, completezza)
• Dewey intende invece l’educazione come autonomo sviluppo del soggetto, cioè:
- processo continuo di ricostruzione e riorganizzazione dell’esperienza capace di arricchirne il significato e di
migliorare le capacità di orientare il corso dell’esperienza successiva
- processo continuo che non ha altro fine oltre sé
• Lo sviluppo è fine a se stesso e non può diventare mezzo per altri fini estranei al processo
dell’esperienza umana
• Lo sviluppo rappresenta l’unico fine dell’educazione e l’unico fine morale
JOHN DEWEY
• Educazione come continuo processo di crescita e sviluppo
• Un seme non cresce semplicemente da sé → è necessaria una interazione fra la pianta e le condizioni e le forze
che formano il suo ambiente
• La scuola tradizionale non considera la diversità delle capacità e dei bisogni
• La scuola tradizionale non riconosce che l’iniziativa dello sviluppo proviene dai bisogni e dalle capacità
dell’alunno
• Pratica educativa come ingegneria sociale
• I fondamenti della pedagogia sono la psicologia, la sociologia e la filosofia dell’educazione: quest’ultima è
chiamata a preparare le condizioni del cambiamento e a progettare il futuro
La formazione dell’uomo democratico:
• Per favorire il migliore sviluppo dell’esperienza occorre un ambiente adatto: la società democratica
• Società democratica = tipo di vita comunitaria caratterizzato da un’ampia e profonda partecipazione di tutte le
componenti attorno a valori, scopi e interessi comuni, e dall’apertura a reciproci rapporti con l’esterno
• La democrazia, intesa come stile di vita, esige confronto, cooperazione, collaborazione verso il bene comune
• La democrazia richiede l’educazione del popolo dal momento che è una forma di governo a suffragio popolare
• La democrazia è un tipo di vita associata: stimoli e azioni cui corrispondono diversi stimoli e azioni
dell’individuo
• Una società mobile (ricca di canali ch