vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
SCIOLOGIA
CAPITOLO 1 (no 1.5, 1.6, 1.7): RITUALI COLLETTIVI
Georg Simmel (1858 - 1918) → teoria della “sociologia delle forme” basata su:
- La vita è un fluire di forme, che cambiano di continuo →
- Tutti gli elementi della realtà sono in costante relazione e si influenzano gli uni con gli altri;
- Il mondo è costituito non da enti, cose, persone, ma da movimenti e relazioni;
- Processo di “sociazione” attraverso cui una forma di azioni reciproche si consolida nel tempo;
Azioni rituali = forme di reciprocità fra individui che danno vita a gruppi/società, delineandone la struttura e i confini
- Cultura consiste in rappresentazioni simboliche che (1) prendono forma dalle interazioni reciproche, (2) diventano forme e (3) danno forma alle interazioni stesse (cercano di staccarsi dalla realtà e imporsi su di essa)
Edile Durkheim (Francia, 1858 - 1917) = istituitore della sociologia, figlio del periodo della rivoluzione francese (porta equilibrio alla ribellione al riconoscimento dell’esistenza di diritti individuali, che mette in discussione
- “Le forme elementari della vita religiosa” (1912)
- Durkheim si chiede “com’è possibile che l’ordine sociale?” → parte da solidarietà preconcettuale = base di fiducie reciproca necessaria ad effettuare gli scambi e le contrattazioni economiche vere e proprie
Caratteristiche di un rituale collettivo:
- Vi è un gruppo minimo di persone;
- Vi è un focale comune d’attenzione;
- Ci sono i ci che cellelano (l’azione che si compie nel fare loro confronto);
- Vi sono simboli comuni;
- Lo stato del finale dal religioso (esempio “scena futura”);
- Rabbia legittimata verso chi ripresti l’oggetto sacro del rituale;
- Ci sono dei luoli: pubblico centro dell’attenzione (ricercato tramite lo sguardo - copresenza fisica);
- Rituale viene costruito su un ordine che implica la partecipazione del corpo e stabilisce chi deve fare cosa;
- Unione tra i partecipanti che crea un’identità collettiva;
Scopo del rituale: rendere sacro un oggetto (a volte anche il cerimoniere può esserlo)
- attraverso la copresenza dei copri;
- comune focus dell’attenzione (tutta rivolta a ciò che il cerimoniere mostra);
- comune emotività (trasmette senso di unione);
Legame morale = armonizzazione dei gesti, cioè la loro progressiva sincronizzazione ritmica, trasforma i sentimenti individuali in sentimenti collettivi e fa sì che i membri del gruppo riunito si sentano parte di una comunità morale
L’identità ha due problemi, di tipo:
- sincronico = scisso, tra separazione e aggregazione = “come aprirsi alla relazione con le altre forme di vita e necessari, di essa, e di se stesso stesse mantenere una propria coesione interna e dei propri confini?”
- diacronico = scisso, tra persistenza e mutamento = “com’è possibile, per un individuo o una collettività, mantenere una continuità in un processo del tempo nonostante gli avvenimenti e le crisi causate da altre forze e inoltre della fiducia in essa?”
Il rituale può essere considerato come una batteria sociale poiché produce l’energia, che alimenta e rafforza il legame sociale, creando così il sacro (Collins)
- energia sociale sull’soggetto sacro e proviene dalla copresenza fisica dei partecipanti
- Collins considera sia i rituali interindividuali che i rituali naturali (che tendono progressivamente a istituzionalizzarsi)
Nelle due domande Pavocr Error non cambia ruolo da individui o collettività
Durkheim: passaggio da profano (ciò che non appartiene ai “noi”) a sacro (ciò non isolato il “noi” finale, ma anche il processo attraverso il quale le azioni di un gruppo incide nel tempo);
- La vita sociale è un insieme di profani che si dice sacro (imparato di essa, ma allo stesso tempo lo è per non scoprire o infrangre nessun codicile, al non spia ma cerca imponimento usato ha bisogno del naturale
Una volta che si è creata una forma è possibile il suo mutamento?
- cambiamenti biografici (nascita, fanciullezza, adolescenza, infanzia, vecchiaia, morte) non sono solo teorici, ma anche fisici
- meccanismi sociali di mantenimento = salvaguardano l’equilibrio costituito da una certa lettura della realtà che abbiamo costruito nel tempo e che corre il rischio di essere sostituita da un’altra
Ruolo
(= concetto dinamico):
- -> per la costruzione del ruolo è importante che ci sia consenso tra la definizione dell’individuo e degli altri;
- -> ogni individuo si inserisce all’interno di una rete di ruoli;
- 3 aspetti: “pressione” (quanto chi occupa una posizione deve mettere in atto), “concezione” (aspetto considerato giusto dall’individuo), “realizzazione” (realizzare il ruolo nel comportamento);
- -> ogni individuo occupa molti status e, quindi, gioca numerosi ruoli (in alcuni casi certi sono preminenti su altri);
- -> simboli identificatori che mettono in luce il ruolo che abbiamo assunto;
- -> ogni individuo può avere sia una posizione di status entrata in conflitto con quella di un’altra;
- -> conflitto inter-ruolo = conflitto tra settori di uno stesso ruolo;
- -> ruoli portano a categorizzare di noi e degli altri, definendo la situazione e il comportamento;
- - nei processi riflessivi di costruzione si assume il ruolo degli altri attraverso l’uso di simboli => ogni volta che l’individuo entra in interazione, assume il ruolo dell’altro nella propria testa;
- feedback ottuso = schema si ripete uguale a se stesso => loop comunicativi in cui ad entrambe le parti è inibita la possibilità del cambiamento;
- feedback intelligente = apertura dello spazio per una riflessività del sistema sui suoi processi;
Tipi di scambio - Bateson:
- simmmetrici = a partire da posizioni e comportamenti simili tra pari, si sviluppano dinamiche di competizione o rivalità;
- complementari = comportamenti dei due soggetti sono dissimili ma si integrano a vicenda;
- in una relazione è il contesto a definirne il contenuto => è la natura della relazione a dire come percepire il significato di quanto avviene;
- informazioni nascono esse stesse all'interno dell'incontro = processo di coinvenzione di natura relazionale;
- in una situazione di doppio legame si vive una comunicazione schizofrenica, cioè contraddittoria su diversi piani comunicativi;
Per uscire da una relazione con doppio vincolo serve la capacità di metacomunicare (= comunicare tramite messaggi relativi ad altri messaggi, cioè osservazione di cosa sta succedendo nel passare ad un livello successivo del discorso superiore, introducendo sul campo schemi di messaggi relativi alla relazione).
SCHEMI X RIPASSO