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Tre approcci alla sociologia dei processi economici

1) L'approccio liberale o individualistico a livello micro

Tale approccio, il cui padre fondatore è Max Weber, muove dal concetto di razionalità; parte dall'individuo e ne presuppone la razionalità nell'incremento del benessere e all'accumulazione di ricchezza; l'approccio liberale è individualista e incline a un certo ottimismo (si sviluppano rapporti di collaborazione per il raggiungimento di obiettivi individuali).

2) L'approccio strutturalista a livello macro determinanti

Questo approccio muove dal concetto di determinanti strutturali e osserva che grandi rapporti di produzione, in vista dei quali si formano determinanti della società sono le classi sociali in lotta tra loro, borghesia e proletariato. Le visioni del mondo, le scelte ei

Comportamenti degli individui sono quindi determinati dalla loro collocazione sociale.

L'approccio della nuova sociologia economica a livello micro tenta di combinare il e quello macro. Se ne interessano costruzione sociale dei Polanyi (1974) e Granovetter (1998), che propongono l'idea di una processi economici. Gli individui compiono delle scelte, ma non si muovono in un vuoto sociale: le alternative che hanno a disposizione, le risorse su cui possono fare affidamento, le stesse visioni di ciò che può essere loro auspicabile, sono influenzate dal contesto in cui vivono, dalle relazioni sociali in cui sono immersi, dagli stimoli che ricavano da varie fonti. Il concetto polanyiano fondamentale è quello di embeddedness, "incastonamento", "incorporazione", "radicamento" dell'azione economica in più contesti sociali che la modificano, la favoriscono e la modellano.

COS'È L'ECONOMIA? CHE COS'È IL MERCATO? L'economia è l'insieme delle attività stabilmente intraprese dai membri di una società per produrre, distribuire e scambiare beni e servizi. Per comprendere meglio, si può intendere invece come l'insieme delle diverse modalità attraverso le quali le istituzioni orientano e regolano le attività economiche nello spazio e nel tempo. L'istituzione centrale nell'economia moderna è il mercato, termine che indica un luogo dove si vendono e si acquistano dei beni denominati merci. In altre parole, indica un insieme di dispositivi e di negoziazioni in base ai quali il coordinamento delle attività, la distribuzione delle risorse e la strutturazione dei conflitti sono l'esito di scambi basati sui prezzi, determinati a loro volta dall'incontro fra domanda e offerta in condizioni di concorrenza. Il mercato presuppone e alimenta la razionalità dei

comportamenti degli attori sociali. MERCATO, RECIPROCITÀ, REDISTRIBUZIONE

Le peculiarità del mercato, secondo Polanyi, sono la reciprocità e la redistribuzione. I processi di allocazione di beni e servizi sono basati su legami sociali e obblighi di solidarietà.

Per reciprocità si intendono i rapporti tra individui o famiglie che sono regolati prevalentemente da norme di reciprocità. Non c'è un'autorità centralizzata, ma si basa su scambi di beni e servizi tra le persone.

Nella redistribuzione, invece, entra in gioco un'autorità centralizzata, che raccoglie le risorse di un territorio e delle popolazioni che lo abitano, le immagazzina e poi le suddivide tra i soggetti sottoposti al suo potere, in funzione di criteri di prestigio e di rilevanza sociale, con gradi maggiori o minori di disuguaglianza. La politica è il principio regolatore chiave della redistribuzione.

L'avvento del mercato si collega ai processi di modernizzazione, al passaggio dalle comunità tradizionali alla società basata sugli accordi tra individui. L'istituzione tipica del mercato

è il contratto, ovvero un accordo liberamente sottoscritto, che vincola le parti contraenti solo per i termini specifici che vi sono contenuti e per il tempo previsto dall'accordo stesso. All'immobilità. Il contratto è stato contrapposto allo status, ovvero alle gerarchie e ai rapporti sociali delle società tradizionali, dal giurista Henry James Sumner Maine. Tönnies invece vede nel contratto il perno dell'individualismo personalizzante della società moderna, distruttrice dei legami comunitari tradizionali. Molti sociologi contemporanei hanno analizzato i vari significati sociali degli scambi in denaro; per Viviana Zelizer gli scambi di denaro possono assumere tre forme: il compenso, ossia uno scambio di equivalenti, un pagamento in cambio di qualcosa; l'entitlement (il diritto a ricevere), che si basa sul fatto che chi riceve il denaro ritiene di averne il diritto, e la controparte pagatrice riconosce.

quest'obbligo;il dono, che implica una scelta libera da parte del donatore al di fuori da obblighicontrattuali, normativi o morali. Il diritto a ricevere e il dono comportano una Lorelazione più duratura del compenso, che ha un carattere puntuale, contrattuale.stesso tipo di scambio può assumere, un significato diverso per le partituttavia,interessate.

ECONOMIA INFORMALE, SOMMERSA, CRIMINALE

Il concetto di economia informale è stato introdotto con riferimento alle economie del Sud del mondo (Keith Hart) che svolgono attività non regolamentate. Molte attività economicamente rilevanti sono prodotte al di fuori del mercato e delle sue regole. In sociologia queste attività vengono raggruppate sotto l'etichetta di economia informale, mentre con economia formale si intende quella regolata dal mercato istituzionalizzato, quindi da contratti formalmente stipulati. Altre prestazioni sono invece comprate e vendute in qualche altro tipo di mercato,

Sono organizzate dadatori di lavoro, richieste e pagate da clienti, ma sfuggono alle regolamentazioni. Il complesso di attività, in cui si producono per il mercato (a scopo di lucro) beni o servizi leciti, violando le norme che regolamentano le attività economiche, viene chiamato economia sommersa o irregolare. L'irregolarità può riferirsi al lavoratore, alle condizioni di lavoro alle quali viene sottoposto il lavoratore, alle forme di gestione dell'attività. Nel lavoro nero, ossia l'occupazione non dichiarata a una o più autorità amministrative. Più grave è il caso dell'economia criminale, dove l'oggetto dell'attività economica è in sé stesso illecito.

CAPITALISMO E SOCIETÀ INDUSTRIALE

L'istituzionalizzazione del mercato modernamente inteso si combina con l'avvento del capitalismo, collegato a sua volta

All'affermazione della classe degli imprenditori in senso moderno. Ciò che caratterizza gli imprenditori capitalisti moderni è l'orientamento sistematico alla razionalità economica, insieme alla capacità di innovare, sovvertendo usi e pratiche consolidate. L'innovazione, intesa come continua "distruzione creatrice" degli assetti esistenti per costruirne di nuovi, è al centro della visione "eroica" dell'imprenditore propugnata da Joseph Schumpeter. L'imprenditore capitalista moderno si dedica in modo assiduo e costante all'espansione della sua attività, accumulando una quantità sempre maggiore di capitale. Secondo Max Weber, il capitalismo esige un'etica, un sistema di valori basato sulla laboriosità, la sobrietà, il risparmio, l'avversione nei confronti degli agi e dell'ozio. L'origine culturale e precisamente religiosa dello spirito del capitalismo.

risale alla Riforma protestante, nel glisolco dell'insegnamento di Calvino. Werner Sombart pone in rilievo il fatto che imprenditori provengono spesso da minoranze etniche e religiose. La loro marginalità infatti aguza il loro sguardo critico sulla società, il loro desiderio di cambiamento, la loro inquietudine innovatrice. Adam Smith sosteneva che lo Stato deve limitare il suo ruolo in campo economico alla garanzia della proprietà privata e della libera concorrenza, oltre ad assicurare alcune funzioni essenziali per il buon funzionamento della società, come la difesa, l'amministrazione della giustizia, la realizzazione di opere pubbliche. L'idea che il ruolo dello Stato dovesse essere limitato al LIBERALISMO ECONOMICO = minimo indispensabile, a vantaggio della libertà di intraprendere e competere. Per politiche keynesiana (da J.M.Keynes) si intendono le misure di sostegno da parte dello Stato all'economia, e in modo particolare alla

domanda.sistemi in cui lo Stato non solo regola, ma sostiene attivamente loECONOMIA MISTA =sviluppo economico. un capitalismo in cui la libertà economica è temperataCAPITALISMO RIFORMISTA =dall’intervento dello Stato e da garanzie sociali a vantaggio soprattutto dellecategorie più deboli sul piano dei rapporti di mercato. Esso si è costruito intorno alcompromesso tra quello che gli statunitensi hanno chiamato Big Business, il BigLabor e il Big State. Istituzione centrale del capitalismo riformista è il Welfare State oStato sociale.SOCIETÀ PRE-INDUSTRIALE, INDUSTRIALE, POST-INDUSTRIALEMercato e capitalismo si collegano con la Rivoluzione industriale, fattore“società industriale”fondamentale di trasformazione della società. Comte parlava diper indicare una società basata sulla produzione di gran parte di beni per mezzo dimacchine, in strutture produttive separate dalle abitazioni e chiamate

fabbriche,fondate e gestite da imprenditori privati, dotate di strutture organizzative in cui lavorano grandi numeri di operai, tra cui agli inizi molti bambini. Caratteri fondamentali della società industriale:
  • l'industria
  • il processo di urbanizzazione
  • la divisione del lavoro
  • le classi sociali e movimenti sociali e politici
  • il miglioramento delle condizioni di vita di gran parte della popolazione: sorge la società dei consumi
  • le prime forme di protezione sociale
  • la mobilità sociale
Nella società moderna la popolazione si specializza e quindi si differenzia; si sviluppa l'individualità; ma nessuno è più autosufficiente, tutti hanno bisogno del lavoro degli altri per vivere: nasce una nuova forma di solidarietà, la "solidarietà organica". Per "divisione del lavoro" si intende questa suddivisione delle attività.
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Publisher
A.A. 2022-2023
68 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sarettaaa03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Diotallevi Luca.