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ROLE EXIT MODEL (FUCHS EBAUGH, 1988)

Si allinea alle riflessioni sulla carriera deviante e la labelling theory della Scuola di

Chicago. Ebaugh, infatti, evidenzia come “uscire dal ruolo” (in questo caso quello di

prostituta) sia un processo sociale che si sviluppa nel tempo. Anche il Role Exit Model

prevede 4 fasi in cui le persone riescono gradualmente a distanziarsi dal ruolo

precedentemente ricoperto. Anche in questo caso, inoltre, lo starting point per il

cambiamento deriva da un lavoro riflessivo in cui il soggetto inizia a dubitare della

situazione in cui si trova, divenendo sempre più consapevole dei rispettivi aspetti critici.

Allo stesso tempo subentrano altri elementi (es: cambiamenti nel tessuto relazionale e

sociale) che vanno ad influenzare la spinta al cambiamento del soggetto. Nel momento

in cui le persone sentono di voler abbandonare il “vecchio ruolo”, mettono in atto delle

strategie di “socializzazione anticipata”, simili a prove di scena in cui iniziano a

identificarsi con valori, norme ed atteggiamenti delle persone appartenenti al gruppo o

alla cultura a cui vorrebbero associarsi. Chiaramente, durante il periodo di abbandono

del vecchio ruolo, la persona può sperimentare smarrimento, in quanto si trova sospesa

tra due appartenenze. L’ultima fase di questa evoluzione coincide con la creazione

dell’”ex-ruolo”, ovvero l’incorporazione del ruolo passato nell’identità e nel ruolo futuri.

è

Secondo Ebaugh però possibile che si verifichi l’effetto del “ruolo residuo”, ovvero il

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mantenimento nel nuovo posizionamento sociale di aspetti specifici appartenenti al

ruolo precedentemente ricoperto.

MODELLO DI MÅNSSON E HEDIN (1999)

È più specificamente rivolto all’uscita dalla prostituzione. Cerca di mettere in luce

l’interazione tra fattori ambientali/contestuali e personali che favoriscono l’uscita dalla

è

prostituzione. Vengono descritte 5 fasi all’interno delle quali possibile individuare

specifici turning point che segnano l’uscita. Si tratta di:

• Eventi negativi (es: esperienze caratterizzate da particolare violenza);

• Eventi positivi (es: l’innamoramento).

Secondo gli autori, questi punti di svolta possono essere dovuti a fattori strutturali,

relazionali o individuali. Tuttavia, accanto alla possibilità di cambiamento, questo

modello mette in evidenza come chiunque cerchi di affrancarsi dalla pratica

prostituzionale si trovi inevitabilmente a fare i conti con il superamento dello stigma

sociale, che può portare a vivere in condizioni di marginalità, e la difficoltà di tessere

relazioni intime e familiari positive fondate sulla fiducia e la reciprocità.

MODELLO DI SANDERS (2007)

Prevede anch’esso 4 fasi di uscita intervallate da eventi positivi o negativi che segnano le

svolte nel processo di emancipazione. Anche in questo caso viene messa in evidenza la

gradualità del cambiamento e l’interconnessione tra elementi socio-culturali e

dimensioni individuali.

In virtù dell’eterogeneità della letteratura disponibile, qui di seguito verranno identificati

e sintetizzati tutti gli elementi che intervengono nel processo di affrancamento: i vincoli,

le facilitazioni e gli elementi ambigui, ovvero quelli che fungono talvolta da ostacoli

talvolta da risorse. Tali elementi verranno organizzati sui 3 livelli di organizzazione tratti

dai modelli teorici presenti nella letteratura: quello individuale, quello relazionale e quello

socio-strutturale. IL LIVELLO DI OSSERVAZIONE INDIVIDUALE

1. Fattori facilitanti: la componente spirituale, così come l’avere piani e progetti di

è

carriera lavorativa futura, una fonte di aiuto e sostegno nel fornire senso di

speranza e motivazione per uscire dallo sfruttamento. Inoltre, la fiducia in sé,

l’autostima, il senso di efficacia e la sensazione di avere le capacità per

soddisfare i propri bisogni si rafforzano vicendevolmente, incentivando le

persone a concludere il proprio percorso di emancipazione. Accanto a ciò, uno

stimolo per riprendere la propria vita in mano trovando nuovi campi in cui

è

investire la propria autorialità rappresentato dal desiderio di aiutare gli altri ad

uscire dalla stessa condizione di sfruttamento;

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2. Fattori di ostacolo: la sensazione di vergogna e di inutilità della propria persona,

connesse all’essere state vittima di sex trafficking;

3. Fattori ambigui: la dipendenza da sostanze -> da una parte può facilitare la

ricaduta e il ritorno verso la prostituzione, dall’altra può essere vissuta come

uno stimolo per il cambiamento.

IL LIVELLO DI OSSERVAZIONE DELLE RELAZIONI

1. Fattori facilitanti: avere una rete sociale capace di offrire supporto sociale. In

particolare, emerge come in molti casi le ragazze riescono a scappare grazie

all’aiuto delle compagne o dei clienti. Una volta lasciata la pratica

prostituzionale, poi, il supporto sociale passa ance attraverso le figure

professionali e/o di affiancamento che si occupano dei processi di recupero

all’interno delle apposite strutture. Anche le relazioni con i mentori alla pari

svolgono un ruolo cruciale, così come il ricongiungimento con i figli.

2. Fattori di ostacolo: la paura di essere riconosciute come prostitute, con la

conseguente complessa possibilità di inserirsi positivamente nel tessuto sociale.

Spesso le vittime di sex trafficking sono vittime di microaggressioni da parte

della comunità (es: linguaggio dispregiativo). Allo stesso tempo, occorre mettere

in evidenza un’altra forma di stigmatizzazione inerente alle rappresentazioni che

talvolta gli operatori dei servizi di accoglienza mettono in atto nei confronti delle

persone in affrancamento: restituendo loro un’immagine passivizzante e

vittimizzante di sé (vs. resiliente e forte), gli operatori peggiorano la loro

possibilità di creare una relazione di fiducia e reciprocità con i servizi, mettendo

a rischio il loro percorso di uscita e recupero dalla tratta.

3. Fattori ambigui: la famiglia, che può offrire incoraggiamento e motivazione per

continuare il percorso di emancipazione oppure divenire un ostacolo

all’affrancamento facendo mancare qualsiasi tipo di supporto, e le

organizzazioni religiose, che in alcuni casi possono diventare un aiuto concreto

per uscire dalla tratta e l’inserimento in un nuovo contesto di vita, mentre in altri

possono invece impedire che ciò avvenga a causa della questione morale che la

prostituzione solleva o perché collusi con il sistema dei trafficanti (es: come

accade per gli sciamani della tratta nigeriana).

IL LIVELLO DI OSSERVAZIONE SOCIO-STRUTTURALE

1. Fattori facilitanti: l’attuazione di programmi di sensibilizzazione sociale sulla

tratta sessuale può contribuire alla diminuzione dello stigma verso le donne,

creando un contesto culturale più consapevole e, dunque, più propenso

all’integrazione. Connessa ai percorsi di sensibilizzazione ritroviamo anche

l’attuazione di politiche sociali capaci di promuovere e avviare programmi

riabilitativi e di supporto. Anche la presenza delle forze dell’ordine e di agenzie

e servizi di welfare aiuta le persone a uscire dallo sfruttamento (in particolare

se favoriscono l’accesso al mercato del lavoro). Rispetto al piano socio-

strutturale, occorre soffermarsi anche sull’influenza che il sistema culturale

è

gioca nei percorsi di emancipazione: dalle ricerche emerso che lo sviluppare un

atteggiamento di controtendenza rispetto all’andamento culturale comunitario

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(es: essere individualisti in una società collettivista) sembra facilitare l’uscita

dalla tratta.

2. Fattori di ostacolo: avere un basso capitale economico rende difficile l’uscita

dalla prostituzione e, anche nel percorso di presa in carico, può facilitare il drop-

out dai circuiti di supporto e la ricaduta nella prostituzione.

3. Fattori ambigui: il ruolo rivestito dai servizi anti-tratta appare controverso -> in

uno studio nepalese condotto su 30 giovani adulti, le ong locali impegnate in

servizi di sostegno alle donne non godevano di una buona reputazione in quanto

non preparavano le ragazze ad avere i giusti strumenti per l’inserimento nel

mercato lavorativo/professionale.

In breve… Compagne di Nuovo lavoro, capitale

Spiritualità, sfruttamento, culturale, forze

progettualità clienti, persone dell’ordine, agenzie

lavorativa, uscite dalla tratta, sociali, orientamento

autostima, self- rete amicale, rete culturale,

efficacy, desiderio di aiuto consapevolezza/

di aiutare professionale, education programs,

ricongiungimento a percorsi riabilitativi

figli

Stigma,

Vergogna, senso etichettamento, Difficoltà/ostacoli

di inutilità microaggressioni, finanziari

perdita di supporto

dai professionisti

Dipendenza da Famiglia,

sostanze organizzazioni Ong

religiose

è

N.B.: il processo di uscita un percorso complesso in cui molti elementi si combinano

tra loro!

MOBILITA’ VERTICALI: PROSTITUTE INDIPENDENTI E NUOVE SFRUTTATRICI

è

Il processo di mobilità verticale caratterizzato da un cambiamento di status

all’interno della rete criminale. Secondo Siegel esistono 3 forme di indipendenza delle

donne rispetto alla possibilità di avere controllo sulla tratta sessuale:

1. Affiliarsi come sostenitrici;

2. Diventare partner di un criminale;

3. Affermarsi come sfruttatrice. 17

Quest’ultimo caso caratterizza particolarmente la tratta nigeriana, in cui le donne, una

volta estinto il loro debito, si rendono conto della difficoltà di potersi ricostruire una vita

futura alternativa a quella conosciuta e, perciò, scelgono di divenire prostitute volontarie

(almeno inizialmente) con l’obbiettivo di aumentare il proprio capitale economico per

un

poi reclutare nuove ragazze da trafficare. Accanto a ciò, ruolo altrettanto rilevante

viene ricoperto dalle stesse sfruttatrici/maman, che possono suggerire o incentivare le

sottoposte ad avere un ruolo all’interno del sistema di trafficking.

IL RITORNO AL PROPRIO PAESE DI ORIGINE: IL RIMPATRIO ONOREVOLE

Una seconda modalità coincide con il ritorno presso il proprio paese di origine, il

ripristino dello status sociale pre-migratorio e la conseguente riorganizzazione dei

legami sociali. Secondo le direttiva dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni,

per le donne vittima di tratta deve essere messo a disposizione il cosiddetto “rimpatrio

onorevole”, ovvero una forma speciale di rientro assistito destinato ad alcune categorie

di persone particolarmente vulnerabili, come nel caso delle donne vittime di traffickin

Dettagli
A.A. 2023-2024
32 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martaa.cavagnini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Moscatelli Matteo.