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Modelli di comportamento nel processo negoziale
Il comportamento negoziale rappresenta una delle principali forme di interazione tra gli Stati. Durante i negoziati diplomatici, le parti coinvolte devono comunicare le proprie intenzioni e cercare di influenzare il comportamento degli altri per raggiungere i propri obiettivi.
Il processo negoziale comprende diverse fasi:
- Fase preliminare: in questa fase, le parti si scambiano segnali per verificare la reciproca disponibilità a trattare. Le manovre sono circospette e si può ricorrere a intermediari o forme di diplomazia parallela per evitare aperture premature. Questo viene chiamato "diplomazia del ping pong".
- Seconda fase: in questa fase, le controparti cercano di raggiungere un accordo concreto. K. Holsti distingue tra negoziati che avvengono tra Paesi che condividono alcuni principi di fondo e devono raggiungere un compromesso solo sui dettagli, e negoziati che riguardano...
Paesi
In un primo momento si cerca di raggiungere un consenso sul separati da profondi con itti.fatto che la rma di un accordo è comunque preferibile allo status quo e si cerca di contrattare gli aspetti speci ci dell’accordo: presentazione delle richieste, ricorso a azioni simboliche, uso di strumenti di persuasione, promesse, minacce, dichiarazioni di impegni e concessioni.
negoziati-> I fanno emergere i diversi stili diplomatici degli Stati. H. Nicolson contrapponeva lo stile da “bottegai” dei diplomatici inglesi, molto pragmatici e orientati al soldo della questione, con quello dei governi totalitari, rigidi, aspri nei modi, tesi a fare propaganda pure nelle trattative. Le nazioni in via di sviluppo hanno minore esperienza e poco personale diplomatico, scarsamente preparato e si trovano a negoziare da posizioni di svantaggio. Negli Stati rivoluzionari emergono componenti moralistiche e la tendenza di incolpare i Paesi stranieri per le di coltà.
interculturale e di rispetto reciproco; - enfasi sulla stabilità e sulla continuità, con una visione a lungo termine degli interessi nazionali; - utilizzo di tecniche di negoziazione indiretta e di diplomazia silenziosa; - preferenza per il dialogo e la ricerca di un consenso, evitando il confronto diretto e il conflitto aperto; - grande attenzione alla forma e al protocollo, con una forte enfasi sulla cortesia e sulla cortesia; - utilizzo di strategie di negoziazione basate sulla pazienza, sulla perseveranza e sulla flessibilità. Questi elementi riflettono la cultura e la mentalità cinese, che pongono l'accento sulla stabilità, sull'armonia e sulla coesione sociale. La diplomazia cinese si basa su una visione a lungo termine degli interessi nazionali e cerca di evitare il conflitto aperto, preferendo il dialogo e la ricerca di un consenso. La forma e il protocollo sono considerati molto importanti, e la cortesia e la cortesia sono fondamentali nelle relazioni diplomatiche. In conclusione, lo stile diplomatico cinese è caratterizzato da una combinazione di elementi tradizionali e moderni, che riflettono la cultura e la mentalità del Paese. La Cina utilizza una serie di strategie e tecniche di negoziazione per perseguire i suoi interessi nazionali e mantenere relazioni stabili con il resto del mondo.domestica;- ambito politico e burocratico dei negoziati e un atteggiamento di di coltà a trattare con gli altriStati.- “Secolo di umiliazioni” ha reso sensibili i policy maker cinesi alle tematiche connesse allasovranità.
- Manovre di apertura
- Periodo di valutazione
- Fine del gioco
- Implementazione
Allacciare rapporti con Spingere Chiudere l'accordo, Fare pressioni per fareun rappresentante l'interlocutore a oppure spostarsi su rispettare l'accordo-amico della parlare liberamente una posizione di Fare ulteriori richieste-controparte Esercitare pressioni riserva
Stabilire un'agenda Testare le intenzioni, la Sospendere ifavorevole pazienza negoziati- Ottenere sostegnoverso i principi dellaRPC costanti che a orano durante i negoziati:
Il peso della tradizione si traduce in una serie dia. Il bisogno di ottenere il riconoscimento del proprio status di grande potenzab. La tendenza a inquadrare qualsiasi questione in un contesto globale
anche se la Cina non è ancora una potenza planetaria. L'idea che la Cina sia creditrice di un comportamento di favore per il modo ingiusto in cui è stata trattata in passato. La tendenza a schierarsi con i Paesi più deboli.-> Nello stabilire rapporti con altre nazioni la RPC ha un approccio cauto mentre nella gestione successiva dei contatti con la controparte negoziale presenta una grande versatilità. Ciò deriva dalla pervasività delle relazioni interpersonali (guanxi) nei giochi di politica interna, che fa sì che i policy maker cinesi siano portati a tessere una fitta rete di relazioni amichevoli con i rappresentanti degli altri Paesi. Fa da contraltare una propensione a organizzare in maniera meticolosa il contesto politico e organizzativo dei negoziati. All'apertura dei negoziati, i cinesi cercano di individuare tra i funzionari e i politici stranieri degli interlocutori che manifestino sentimenti d'amicizia o unatteggiamento non negativo verso la Cina. I cinesi cercano, laddove condurre in casa loro i negoziati. controllo possibile, di Ciò permette un più agevole dell’ambiente e nessuna fuga di notizie sui quotidiani, in quanto i cinesi preferiscono la massima discrezione. Andare a negoziare a Pechino riproduce gli antichi rituali degli Stati tributari che si recavano alla corte imperiale a rendere omaggio e deferenza alla potenza dell’impero centrale. Le forme dell’ospitalità diventano uno strumento per mettere a proprio agio gli stranieri e indurre un senso di C’è la propensione a formulare l’agenda dei lavori in modo tale da molto dettagliata predisporre un percorso vantaggioso per la Cina. Preferiscono un’agenda per evitare sorprese o di dovere affrontare tematiche su cui non sono preparati. La RPC manovra affinché certe questioni siano tenute fuori dalla discussione e altre incluse. I negoziatori
Cinesi obiettivi di lungo periodo obiettivi di breve periodo distinguono tra (i principi) e "accordi specifici". Fondamentale raggiungere un accordo di massima sui primi e meno importante la definizione sui secondi. Se la controparte viola i principi che i cinesi ritengono fondamentali, diviene molto difficile raggiungere un compromesso mediante strategie incrementali.
Il processo di adesione al WTO si protrasse per quasi 15 anni, a partire dalla prima manifestazione d'interesse di Deng Xiaoping nel 1986. Le ragioni per la lentezza sono:
- Complesse procedure decisionali interne;
- Il desiderio di non rivelare subito le proprie posizioni;
- La consapevolezza dei vantaggi derivanti dal non avere fretta e suscitare impazienza nella controparte;
- La necessità di verificare con grande accuratezza le reali intenzioni dell'altra nazione prima di avanzare le proprie proposte.
manovre che agevolano i negoziati intermediari di fiducia. Tra le ci sono il ricorso a e l'uso
chiusura dell’accordoLe ultime due fasi del processo negoziale comprendono la e le azioniapplicazione.messe in atto per la suaSolomon sottolinea come i cinesi tendano a terminare velocemente gli accordi dopo che hannotrascinato per le lunghe la fase iniziale e la valutazione. Se non si riesce a raggiungere un accordocondiviso si può
ripiegare su una posizione di riserva o l'interruzione più o meno lunga. Il segnale che la Cina è pronta a chiudere un negoziato è rappresentato dal fatto che entrano in gioco i principali leader politici. La chiusura del processo negoziale comprende l'implementazione dei dettagli dell'accordo raggiunto.
I cambiamenti dello stile negoziale. Paul Kriesberg individua una serie di modi che veri catesi nel comportamento negoziale cinese:
- Maggiore somiglianza a uno stile "artistico";
- Minori riferimenti ideologici e uno stile "pedagogico";
- Un certo opportunismo nell'interpretazione dei principi;
- Cambiamenti nell'uso delle diverse tattiche.
Terza e quarta generazione atteggiamento molto professionale, i leader della presentano un somigliante più a quello di un ideologo intento a convincere un avversario. La diplomazia di Pechino continua a mettere in primo piano il raggiungimento di un accordo sui principi.
politicigenerali più che sui dettagli tecnici. 26ffi fi ff fi fi ff ff fi fi ff fi ffi-> Il ricorso a politici stranieri “amici” da usare come sponsor durante un negoziato ha ancora un ruolo importante. I negoziatori cinesi ampliano il ventaglio di “amicizie” coltivate nelle nazioni straniere, in modo da creare una più solida per i loro interessi. La colpevolizzazione della controparte è molto praticata. Il ricorso a tattiche dilatorie e a trascinare i negoziati per le lunghe continua ad essere presente ma appare meno distinguibile da espedienti analoghi usati dagli altri Stati.
Il comportamento nelle crisi internazionali.
Le crisi internazionali rappresentano delle occasioni particolari in cui il comportamento degli Stati e la loro abilità diplomatica sono messi a dura prova a causa del poco tempo a disposizione per decidere. Una crisi internazionale è caratterizzata da:
1. Percezione di una minaccia ai
valori fondamentali della società;
II. Un'elevata probabilità che il confronto tra due Stati possa sfociare in un conflitto militare;
III. Un tempo limitato per prendere una decisione.
bombardamento sulla ambasciata cinese a Belgrado nel 1990:
Un esempio è il i dirigenti cinesi presero delle misure per esercitare una maggiore pressione sugli USA, decidendo di cancellare o congelare una serie di attività congiunte: la sospensione delle discussioni in materia di proliferazione di armi di distruzione di massa e controllo degli armamenti e questioni di sicurezza dei diritti umani. In aggiunta furono autorizzate nuove manifestazioni da parte degli studenti.
reciproche responsabilità
I policy maker cinesi danno particolare importanza a stabilire per quanto accaduto; nel condurre i negoziati mettono in risalto le tematiche relative alla sovranità e al