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Tra i valori alla base dello sport vi è sicuramente quello del “principio di

uguaglianza tra atleti, che spesso è messo alla prova da alcuni fattori sociali.

Genere, Etnia,

Tra cui quelli ascritti (dalla nascita): e quelli acquisiti (Ideologia

politica, Religione e Disabilità).

Per quanto riguarda il genere, negli ultimi decenni la figura della donna ha

guadagnato sempre più importanza nel mondo dello sport, ma è difficile

sostenere ancora oggi che le due figure siano allo stesso livello, basti pensare a

come i media, di uno dei Paesi più industrializzati come l’USA diano maggior

attenzione alle vicende sportive maschili in quanto più seguite dal pubblico.

In riferimento all’etnia lo sport presenta una duplice visione. Ovvero tutt’oggi

possiamo osservare come la partecipazione di una persona ad un determinato

tipo di sport è condizionato principalmente dalla situazione economica

familiare, ad esempio in America vi è una predominanza di atleti non autoctoni

che praticano sport più poveri, come calcio, basket ecc., mentre coloro che

provengono da ceti più alti svolgono sport per ricchi come tennis, golf. Lo sport

però sa anche favorire l’integrazione dei gruppi etnici, una testimonianza viene

data dal calcio in Bosnia, il quale è stato utilizzato come mezzo di

riappacificazione tra i piccoli territori, che ha portato alla disgregazione della

Jugoslavia.

L’ideologia politica è sempre stata presente, specialmente nell’ultimo secolo

nel mondo dello sport. La “propaganda politica” è presente in 2 varianti: uso

sistematico( utilizzato da uno stato) come il nazismo, fascismo, regime

totalitario in Cina, ed un uso occasionale(gruppo politico) come i Black

Panthers. Lo sport però può essere anche indipendente dalla politica del paese,

dunque essere autonomo come la FIFA che si autogestisce grazie alla vendita

dei diritti tv durante i MES.

Nel corso della storia la religione e lo sport hanno preso il sopravvento l’una

dell’altra, per fortuna però oggi si sono create le condizioni ottimali, tanto che

molti atleti sia prima che dopo una gara professano la propria religione, ad

esempio i giocatori del Brasile dopo la vittoria in finale del Mondiale del 2002 si

inginocchiarono sul terreno di gioco. Infine possiamo affermare che col passare

dei decenni anche le persone con disabilità sono state integrate nel contesto

sportivo, inizialmente anche grazie al comitato paralimpico che oggi contiamo

circa 4500 atleti paralimpici partecipanti alle paraolimpiadi di Rio nel 2016.

Capitolo 3 INTEGRATION (I)= come l’individuo si integra nella società

In questo capitolo, grazie anche alla teoria relazionale, attraverso lo schema

LIGA, abbiamo visto come le pratiche sportive possono integrare un individuo

all’interno della società. Il processo di socializzazione ovviamente è

caratterizzato dal contesto in cui ci si trova e dalla comunità di riferimento, ad

esempio nelle società del passato, i ragazzi successivamente alla pubertà

venivano già considerati persone adulte, e già in grado di ‘cacciare’ il cibo

insieme ai propri padri; oggi ovviamente come sappiamo l’età adulta si

raggiunge nel 18esimo anno di età. Nella società moderna dunque la

socializzazione avviene prettamente in 2 fasi: primaria(dove il neonato viene

accudito, nutrito e formato) e nella fase secondaria dove vi sono influenze sia

di agenzie formali( come la scuola, dove l’obiettivo è proprio quello di favorire

la socializzazione), ed informali (come luogo di lavoro, mass media) in quanto

lo scopo primario è quello di produrre per quanto riguarda il lavoro, di

comunicare per quanto riguardano i mass media, dunque la socializzazione è

solo un effetto secondario.

Tra le domande più frequenti abbiamo sicuramente qual è l’impatto dello sport

nella vita della gente? La sociologia ha cercato di rispondere attraverso le 5

teorie: i sociologi dello struttural-funzionalismo hanno ritenuto che la

socializzazione nello sport avviene grazie all’osservazione del comportamento

negli ambienti sociali che lo circondano( padri,madri.amici); la teoria del

conflitto sostiene che lo sport sia alienante sia per gli atleti che per gli

spettatori, fortunatamente però i sociologi moderni danno una definizione di

socializzazione nello sport attraverso le altre 3 teorie, spesso anche unendole

tra loro, utilizzando prettamente metodi qualitativi nelle ricerche come

interviste, per scoprire le esperienze che caratterizzano la vita di una persona.

Alcuni studi hanno sostenuto che per essere accettati nell’èlite di una

disciplina, l’atleta deve seguire diverse fasi, tra cui: conoscenza base della

disciplina, frequentare persone che praticano lo stesso sport, apprendere la

cultura specifica della disciplina. Lo sport come ben sappiamo offre molte

opportunità ed esperienze all’individuo, ma queste non sempre sono positive,

ad esempio si è visto attraverso dati ISTAT come certi programmi di

promozione dello sport, possono esercitare troppa pressione sui ragazzi

affinché ottengano risultati eccellenti, e questo, unito ad altre problematiche

come la pigrizia, la sedentarietà possono portare ad abbandono della pratica

sportiva in età giovanile.

Alcuni sociologi inoltre hanno anche messo in discussione la tesi che lo sport

faccia bene alla salute, in quanto si sostiene che i benefici diminuiscono a

discapito dei traumi fisici se si passa allo sport competitivo; infatti, viene fatta

una netta differenza tra attività sportiva e sport competitivo, e che solo la

prima porta realmente vantaggio in termini di benessere.

Inoltre, sono stati condotti vari studi circa l’importanza dello sport e dell’attività

fisica sui disordini alimentari come obesità e anoressia. Da qui si evince che

non sempre svolgere dell’attività fisica diminuisce tali disturbi, non a causa

dello sport in sé ma bensì a causa dello sviluppo sempre più crescente dello

sport spettacolo che invita lo spettatore a stare seduto ed ad osservare,

incentivando la sedentarietà. Altre ricerche sono state svolte in particolare per

l’anoressia, ciò che si deduce, è che alla base di tali disturbi vi sono convinzioni

sociali sul ‘peso forma’ prive di fondamenta bio-mediche, ma solamente frutto

delle immagini e delle interviste osservate sui social media, che non fanno altro

che alienare dalla realtà.

La sociologia come già affermato in precedenza, ritiene che la socializzazione

avvenga prettamente in contesti ‘vissuti’ dalla persona, ad esempio famiglia,

club, palestre, ma non si può non tener conto, nella società post-moderna, della

socializzazione tramite “media”. In effetti nel mondo di oggi è sempre più facile

connettersi col mondo attraverso un ‘click’ e sono sempre meno presenti la

trasmissione di regole e norme face to face. Dunque, tra i quesiti ancora senza

risposta degli studiosi abbiamo (visione microsociologica): i media e la

videosocializzazione possono sostituire anche le pratiche sportive? Come

appena detto non vi sono ancora esaustivi studi a riguardo. Osservando tale

argomento in ambito micro-sociologico(videosocializzazione sportiva

dell’individuo), non si può non osservarlo in ambito meso e macro-sociologico.

Per gli studiosi nell’ultimo decennio è nata una nuova agenzia informale,

ovvero il triangolo SMS(sport,media,sponsor). Il primo studioso che ‘predette’ la

nascita di tale istituzione fu Michel Real, il quale osservò che già negli anni ’70

vi fu una moltiplicazione di trasmissioni televisive, ma solamente nell’ultimo

decennio i campioni sportivi come Micheal Jordan prima, Beckham poi furono

testimonial di campagne pubblicitarie, ciò indusse gli studiosi a completare il

triangolo che oggi è chiamato SMS. La capacità di ciascuna istituzione di

raggiungere i propri fini è condizionata dall’altra, infatti l’accrescimento e

l’espansione di una favorisce lo sviluppo dell’altra. Al centro di tale triangolo vi

è l’audience, ovvero il pubblico che corrisponderebbe all’eventuale acquirente.

Il rapporto di tali istituzioni è basato su rapporti di interdipendenza come lo

sport e i media, le scelte dell’uno caratterizzano l’altro( ad esempio il rally point

system nella pallavolo, ha velocizzato il tempo di gioco, garantendo un

aumento di visibilità sia per lo sport stesso che per le reti televisive che ha

visto crescere gli ascolti in misura sensibile); e rapporti di dipendenza tra:

media ed aziende( in quanto lo spazio pubblicitario pagato dalle aziende

sostiene la crescita dei media) e tra aziende e sport( gli sportivi fanno da

promoter pubblicitari). Le analisi svolte dallo SportComLab, hanno dimostrato

che Mondiali di calcio, Olimpiadi e Paraolimpiadi non sono eventi globali nella

stessa misura; infatti la loro rilevanza sociale dipende da numerosi fattori,

quale la diffusione nel mondo delle singole discipline. Il triangolo SMS ha

raggiunto il massimo sviluppo coi Mondiali in Russia nel 2018, anche l’atletica,

soprattutto per le corse veloci è divenuta sport globale, tale triangolo invece è

poco sviluppato nelle Paraolimpiadi a causa dello scarso seguito. Tra le

domande più frequenti vi è: dunque quale sarà il futuro del triangolo SMS?

Alcuni teorici sostengono che le stesse cause su cui si sono formate tali

istituzioni, possono essere le medesime per produrre tensioni interne, già oggi

con la società post-moderna si possono rivedere gli highlights di una partita in

forma gratuita su vari social come YouTube, e questo ovviamente non è

remunerativo dai media. Anche le aziende pubblicitarie stanno sperimentando

nuove forme di pubblicità, in quanto sui new media dopo circa 2-3 secondi di

pubblicità ci si può sottrarsi alla promozione, dunque anche un investimento da

parte loro sarebbe più ‘rischioso’. A causa di tutto ciò tale triangolo col passare

degli anni potrebbe de-strutturarsi, o formarsi sottoforma di triangoli più piccoli

però meno dinamici e meno virtuosi.

Le opportunità offerte dalla videosocializzazione tramite lo sport sono

numerose, ma alcune sono fonte di preoccupazione. Atleti che in diretta tv

ammettono di aver gareggiato facendo utilizzo di sostanze dopanti,

organizzazioni criminali che ‘truccano’ le partite come abbiamo visto in serie

A,B, lega pro. Gli atti devianti possono essere svolti da singole persone, come

nel caso di Alex Schwarzer, o far parte di gruppi criminali, dove vi &egr

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
16 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cardello00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia delle culture sportive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Longo Maurizio.