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PATERNITÀ LAVORO

I mezzi sono quelli che consentono al padre di instaurare una relazione unica e particolare con il bambino, ovvero fanno riferimento alle politiche di regolazione del lavoro, che favoriscono la conciliazione tra lavoro e famiglia, la retribuzione e i percorsi di sviluppo professionale.

L'obiettivo cui tendere è la paternità capace di condividere con la partner il ruolo genitoriale (co-genitorialità) e il buon livello di benessere personale e familiare.

Rispetto delle differenze di genere e generazione entro un contesto sociale, capacità di fare rete tra i differenti attori sociali e l'integrazione tra i differenti ruoli.

ambito lavorativo. Durante il processo migratorio, le famiglie possono affrontare sfide e cambiamenti significativi nella loro dinamica e struttura. La migrazione può influenzare la famiglia in diversi modi. Può portare a una separazione temporanea o permanente dei membri della famiglia, creando così una distanza emotiva e fisica. Inoltre, può comportare un cambiamento nel ruolo e nella responsabilità dei genitori, specialmente se uno dei genitori emigra lasciando il partner e i figli nel paese di origine. Le famiglie migranti possono anche affrontare difficoltà economiche e sociali nel paese di destinazione. Possono essere soggette a discriminazioni e pregiudizi, e possono avere difficoltà ad adattarsi alla nuova cultura e al nuovo ambiente. Tuttavia, la migrazione può anche offrire opportunità e vantaggi per le famiglie. Può consentire loro di migliorare le loro condizioni economiche e di fornire una migliore educazione ai loro figli. Inoltre, può favorire lo sviluppo di nuove competenze e conoscenze culturali. È importante sottolineare che ogni famiglia migrante è unica e affronta sfide e opportunità diverse. La comprensione delle dinamiche familiari durante il processo migratorio può aiutare a fornire supporto e risorse adeguate alle famiglie migranti.

gruppo e volontarie o coatte. La differenza tra il paese di origine e quello di residenza è stata scelta come criterio definitorio in quanto si tratta di uno dei pochi aspetti oggettivamente rilevabili nel quadro della mobilità internazionale.

Esistono molte ragioni per cui le persone migrano:

  • Motivazione economica
  • In vista di un insediamento permanente
  • A causa di matrimoni
  • Adozioni
  • Pensionamento o invecchiamento

GLI STUDI CLASSICI SULLA MIGRAZIONE

Gli studi sociologici sulla migrazione si sono concentrati su due aspetti: la mobilità e le traiettorie migratorie e i temi connessi con la convivenza interetnica, intercultura e inter-religiosa. Questo è un aspetto che rappresenta la prospettiva di lungo termine delle migrazioni.

Approcci classici allo studio della mobilità e delle traiettorie migratorie

Tale filone ha cercato di mettere in luce prevalentemente le motivazioni che inducono le persone a migrare e i metodi di analisi consistenti. Questo

filone è stato a lungo dominato da due opposte visioni: ● Matrice individualista che concepisce l'azione migratoria come self-interested ● Influenzata da una concezione ipersocializzata dell'azione umana che attribuisce grande rilevanza ai push/pull factors. ● Questa prospettiva riconduce la scelta migratoria alternativamente alla predominanza di fattori espulsivi (push) nelle aree di origine o attrattivi (pull) nelle aree di destinazione. Più recentemente si è fatta largo una prospettiva meso incentrata sui legami sociali per venire incontro all'incapacità degli approcci classici di rispondere all'interrogativo del perché le persone migrano. La sociologia delle migrazioni ha iniziato a pensare il fenomeno migratorio in termini di relazioni sociali che si stabiliscono tra migranti e non migranti e la questione fondamentale diventa la capacità dei flussi di mantenersi nel tempo nonostante il mutare delle condizioni dei paesi.

di origine e destinazione. I flussi migratori non seguono traiettorie casuali ma tendono a seguire tracciati reticolari o networks creati da coloro che li hanno preceduti. Questi reticoli generano un patrimonio in termini di capitale sociale. La natura relazionale del fenomeno migratorio viene esplicitata dalla teoria dei networks. Nel caso dei migranti i networks si fondano sulla parentela, l'amicizia, la comune origine, la condivisione della cultura o di una relazione.

Oggi tali networks hanno una configurazione transnazionale e sono in grado di diffondere informazioni, conoscenze e strategie a disposizione di ogni nuovo potenziale migrante. Sostanzialmente i networks fungono da collegamenti dinamici e da meccanismi per l'interpretazione dei dati e la fornitura di informazioni e di altre risorse.

L'adozione di una prospettiva sociologica meso consente di arricchire l'interpretazione offerta dalla teoria del capitale umano ponendo attenzione sulle reti sociali e sui

contesti istituzionali che influenzano le chance di inserimento e mobilità professionale. All'interno degli approcci meso, il punto di vista elaborato nel solco della teoria relazionale consente di concepire i flussi migratori in termini di relazioni tra migranti e non migranti, migranti e popolazioni del paese di accoglienza. In particolare, il paradigma relazionale: - Si focalizza sulla molteplicità di legami che connettono gli attori sociali prima, durante e dopo l'esodo. - Consente di andare oltre la dicotomia push/pull. - Legge il fenomeno migratorio in termini di reti migratorie, evitando di appiattire il livello di analisi unicamente sugli aspetti strutturali dei reticoli sociali, valorizzando le dimensioni strutturali e culturali. - Aggiunge una terza semantica di tipo generativo che rende conto degli aspetti morfogenetici o morfosintattici della relazione sociale. - Consente di cogliere ulteriori fasi del processo migratorio. - Consente di vedere come la relazione tra migranti e non migranti si sviluppa nel tempo e nello spazio, influenzando le opportunità di inserimento e mobilità professionale.

Il viaggio migratorio implica la riorganizzazione del proprio spazio di vita, individuale e familiare del paese di accoglienza. Questo sposta la riflessione sul tema della convivenza tra etnie, culture e religioni differenti, sollecitando la questione dell'integrazione che rappresenta l'aspetto di lungo periodo dell'immigrazione.

Questo è un processo che chiama in causa il rapporto tra la comunità ospitante nelle sue dimensioni dalla lavorativa alle relazioni di vicinato.

Esistono due filoni culturali che orientano le pratiche di integrazione:

  • Multiculturalismo: sostiene che più arretrano i caratteri costitutivi dell'identità nazionale, più spazio si crea per un'integrazione intesa come possibilità di una sfera pubblica a caratterizzazione relativista, regolata da meccanismi di convivenza di differenze di vario ordine.
Il presupposto base è quello che, oltre alla tolleranza nella sfera privata, ci sia un riconoscimento della pluralità nella sfera pubblica e una tutela che si traduce in diritti collettivi. Assimilazionismo: teorizza la riuscita dell'integrazione come cancellazione dei tratti originari del migrante a favore di una completa introiezione e assorbimento dei tratti socio-culturali della società di accoglienza. Queste due opposte visioni incorrono nel paradosso di una mancata gestione della differenza poiché il multiculturalismo nega la possibilità di un reale incontro dialettico tra la diversità e di conseguenza nega la possibilità di una reale integrazione. L'approccio assimilazionista predica una perdita di tratti identitari fondativi che si riduce nell'appiattimento del migrante al modello socio-culturale proposto e dominante nella società di accoglienza. FAMIGLIA E MIGRAZIONE: UN CONNUBIO A LUNGO TRASCURATO La migrazione

Familiare rappresenta i due terzi della migrazione. A lungo le migrazioni familiari sono state trascurate come oggetto di studio e di riflessione teorica. Zlotnik individua due ordini di fattori che hanno contribuito ad escludere la famiglia dall'analisi dei fenomeni migratori: un motivo è il prevalere dell'approccio economicistico che non vede la famiglia poiché le attività di questa non possono essere misurate in termini monetari. Il secondo motivo coincide con la primazia di una visione secondo cui le transazioni avvengono tra lo stato e l'individuo. A lungo la migrazione familiare è stata considerata una conseguenza involontaria della labour migration maschile e cioè prevalentemente concepita come un ricongiungimento familiare e in particolare un flusso di donne che raggiungevano i mariti migrati per motivi di lavoro. Tuttavia, si è anche visto che le donne che migrano come capi-famiglia costituiscono quasi la metà.

dei flussi globali diventando esse stesse le principali promotrici dei ricongiungimenti familiari. PERCHÉ STUDIARE LA FAMIGLIA NELLA MIGRAZIONE E LA MIGRAZIONE COME EVENTO FAMILIARE? Una delle conseguenze più rilevanti delle migrazioni riguarda la trasformazione dei ruoli familiari e dei rapporti tra generi e generazioni che essa induce. Le ragioni per cui va messa al centro della scena migratoria il soggetto familiare sono:
  1. Riguarda le mete e gli scopi delle migrazioni, tenendo in considerazione che i movimenti migratori si sviluppano per motivi che riguardano la famiglia.
  2. Relativa alla centralità della famiglia in ogni aspetto del processo migratorio, dal momento di presa di decisione di emigrare fino alle problematicità connesse. Nella migrazione il migrante resta parte integrante della famiglia, anche se a distanza e provvede alla necessità dei parenti attraverso il sistematico rinvio di rimesse.
  3. Risiede nella possibilità di articolare i problemi e

Le conseguenze relative all'immigrazione in una prospettiva temporale allargata, non appiattita sulla mono-dimensionalità del presente. La famiglia come soggetto relazionale di generi e generazioni gioca un ruolo primario di elaborazione e trasmissione dei significati culturali. La prospettiva trigenerazionale consente di vedere come vengono connesse le esigenze della cultura familiare di appartenenza e quelle del nuovo ambiente sociale. Ciò che risulta difficile è costruire e gestire sintesi complesse tra il qui e ora del paese di accoglienza e il là e allora del paese di origine. Il compito più difficile è connesso alla gestione delle differenze che coinvolgono l'intera sfera dell'identità. Perché la migrazione si riveli un evento di crescita le famiglie devono prendersi cura delle differenze e tenere viva la dimensione dello scambio. Le famiglie di origine nella migrazione possono essere talvolta avvertite come facilitanti.

aspetto della vita dei migranti. Le famiglie sono spesso costrette a lasciare il proprio paese d'origine a causa di conflitti, povertà o persecuzioni. Queste migrazioni possono essere molto difficili e pericolose, ma le famiglie sono disposte a correre questi rischi per cercare una vita migliore per sé e per i propri figli. Durante il processo di migrazione, le famiglie possono affrontare numerosi ostacoli. Possono essere separati l'uno dall'altro a causa delle politiche di immigrazione restrittive, delle lunghe distanze da percorrere o delle difficoltà economiche. Questi ostacoli possono causare stress e ansia per le famiglie, ma spesso sono disposte a sopportarli pur di raggiungere il loro obiettivo di una vita migliore. Le famiglie migranti sono anche coinvolte in ogni aspetto della vita dei migranti. Sono responsabili della cura dei propri figli durante il viaggio e devono prendersi cura delle loro esigenze fisiche e emotive. Inoltre, le famiglie migranti spesso si sostengono a vicenda, condividendo risorse e informazioni per aiutarsi reciprocamente nel processo di migrazione. In conclusione, le famiglie sono un elemento fondamentale nelle migrazioni. Sono disposte a superare ostacoli e sacrifici per cercare una vita migliore per sé e per i propri figli. Le famiglie migranti sono anche un'importante fonte di sostegno e supporto reciproco durante il processo di migrazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
58 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francesca_002 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della famiglia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Depperu Donatella.