RICERCHE SUL TEMA
Ricerca sul territorio, il rapporto tra città e capitalismo cognitivo viene esplorato principalmente
attraverso due canali
1) trasformazione del mercato del lavoro e concentrazione nelle città di particolari gruppi di
professionisti
2) la misura del contributo economico di una selezione di attività economiche che vengono
definite dal ricercatore come creative e culturali.
I principali passaggi per la ricerca sono:
- scelta dei settori economici che compongono il comparto della cultura e creatività
- scelta degli indicatori economici per valutare il contributo economico (es: quota del PIL)
Il primo passaggio è il più cruciale: definisce l’oggetto stesso di ricerca ed ha importanti conseguenze
sul piano delle politiche di sviluppo.
ESEMPIO - Kea sulla Comunità Europea
A causa degli obiettivi dello studio, il suo campo di applicazione va oltre le tradizionali industrie
culturali (cinema, musica, editoria) ma comprende anche
- media (stampa, radio e televisione)
- settori creativi (moda, design, …)
- turismo culturale
- arti tradizionali (spettacolo, arti visive e patrimonio)
ESEMPIO - Libro Bianco per la Creatività
Si distingue tra cultura materiale, produzione di contenuti, informazione e comunicazione oltre che
patrimonio storico e artistico.
All’interno di queste macro aree vengono individuati i settori che rappresentano le attività creative
→ codici ATECO. 6
IO SONO CULTURA - Fondazione Symbola e Unioncamere
Tabella di sintesi che restituisce una misura del contributo del comparto culturale e creativo
all’economia italiana attraverso due indicatori:
● valore aggiunto
● numero totale di occupati
Tabella coi dati a livello provinciale ordinando le province in base al loro contributo:
CREATIVE CITY MONITOR
Progetto europeo che raccoglie una serie di indicatori che vanno al di là del semplice contributo
diretto all’economia dei settori o delle professioni legati all’economia della cultura e della creatività
(190 città in 30 Paesi).
In Italia ci sono dati disponibili per 18 città.
SOCIAL NETWORK ANALYSIS
Recentemente il panorama dell’analisi sull’economia culturale creativa nelle città si è arricchito di
studi e ricerche che fanno riferimento a una metodologia classica per le scienze sociali
→ studio delle reti sociali attraverso la Social Network Analysis (SNA)
SNA: complesso e generico set di analisi che mirano a ricostruire i legami sociali di un soggetto o di
una comunità a seconda del punto di vista.
L’esplorazione delle reti e relazioni sociali può rappresentare uno strumento molto valido per la
comprensione delle dinamiche sociali relative alla città creativa.
Anzitutto emerge la necessità di comprendere la forza dei legami sociali
→ pipeline, concetto che aiuta a comprendere come legami particolarmente «lunghi»
consentano ad attori inseriti in un dato contesto di venire a contatto con hotspot di
conoscenza (università) e quindi di introdurre innovazioni significative nel distretto.
Portare avanti una SNA richiede un protocollo di ricerca che raccoglie informazioni sull’esistenza di
legami tra soggetti. 7
I big data portano ad una crescente disponibilità di dati geo-referenziati provenienti dai social network
che ha aperto a numerose strade di ricerca estremamente innovative.
Es: Corradini, Folmer e Rebmann (2021) - dati georeferenziati da Twitter per valutare il grado di
vivacità innovativa delle regioni metropolitane inglesi.
DEVIANZA
QUADRO TEORICO
Il punto di partenza necessario per avvicinarsi alla devianza è riconoscere la complessità e la
molteplicità degli approcci con cui è stato studiato
→ Alessandro Dal Lago «nelle scienze sociali pochi concetti hanno uno statuto così vago o di
senso comune come la devianza»
Scuola classica (Bentham, 1791 - Beccaria, 1764): se fino a quel momento, complice la centralità
della religione nella vita sociale, la violazione della norma veniva interpretata attraverso la lente del
peccato, con Beccaria la devianza si configura come qualcosa di naturale, derivante da una scelta
attiva compiuta da un individuo in grado di calcolare i costi ei benefici del proprio comportamento.
A.Dino e C.Rinaldi (2021), le teorie possono essere raggruppato in tre macroaree:
- teorie normative della devianza (micro e macro)
- teorie relativiste (micro e macro)
- teorie che adottano una prospettiva bio-psico-positivista
Teorie normative della devianza - Macro
Si pongono l’obiettivo di spiegare i differenti tassi sociali di devianza e di crimine.
E.Durkheim (1969) dice che la devianza è un fenomeno «normale» in ogni società perché ha la
funzione essenziale di mantenere la coesione sociale
→ quando un gruppo definisce cosa è deviante, allo stesso tempo definisce cosa “non lo è”
Scuola di Chicago: la propria prospettiva normativa macrosociologica attribuisce alla
disorganizzazione sociale e ai fattori spaziali le ragioni della devianza, quanto le «teorie dell’anomia»
e le «teorie della tensione» (chiave funzionalista).
Teorie relativiste: si interrogano sulle cause sociali di reazione alla devianza e al crimine su scala
macro. Esse indagano le implicazioni individuali di queste reazioni sociali alla devianza/crimine
→ si focalizzano su strumenti e sulle strutture di controllo sociale deputate ad offrire una
risposta sociale alla devianza.
Bio-psico-positivista: definisce l’eziologia dell’azione criminale quanto i tentativi di correzione.
Secondo questo approccio il criminale non sceglie razionalmente come comportarsi, ma è spinto a
deviare da un impulso derivante da fattori biologici, psicologici o sociali.
DEFINIZIONE
All’interno della sociologia si sono delineate due principali definizioni di devianza:
1) normativista, ovvero violazione o mancanza di conformità rispetto a delle aspettative
2) relativista, secondo cui è deviante colui che viene definito come tale dalle agenzie di controllo
Entrambe le posizioni ricomprendono al’interno del concetto di devianza
● comportamenti socialmente considerati come crimini veri e propri (pedofilia, omicidio, etc…)
● comportamenti che non si configurano come infrazioni vere e proprie di una legge
(prostituzione) 8
All’interno dell’ordinamento giuridico italiano si distinguono
● le categorie di reato
● i tipi di reato A.Bagnasco, M.Barbagli, A.Cavalli (2012)
Definire la devianza non come una proprietà ma come una
qualità permette di evidenziare la difficoltà di utilizzare
approcci eziologici al campo di studio.
E.Goffman (2018) - Stigma
Evidenzia come la devianza sia costruita più su una
relazione che su specifici attributi.
H.S.Becker (2006) - Outsiders
I gruppi sociali creano la devianza istituendo norme la cui
infrazione costituisce la devianza stessa, applicando quelle
norme a determinate persone e attribuendo loro l’etichetta di
outsiders.
In questa visione il “deviante” è una persona alla quale
questa etichetta è stata applicata con successo.
Devianza Primaria: violazioni norme di scarsa importanza, soprattutto per chi le compie
Devianza Secondaria: violazioni che suscitano forte condanna collettiva e stigmatizzazione
NB: devianza come spazialmente e temporalmente determinata
DOMANDE DI RICERCA
Differenze territoriali e devianza, quale relazione?
Prospettiva territoriale nello studio alla devianza, inizia ad interessare studiosi nel corso dell’Ottocento
quando lo sviluppo di banche dati nazionali sul crimine ha reso possibili i primi confronti tra le diverse
aree di un territorio = Scuola Cartografica della Devianza.
A.Balbi e A.Michel Guerry (1829): realizzano le prime mappe del crimine, in cui raffigurano reati
contro la persona, contro la proprietà e il tasso di analfabetismo delle regioni francesi
→ non sorprende la presenza di analfabetismo accanto a diverse forme di illeciti.
Scott (1975): l’urbanizzazione di una società produce un aumento del crimine
Scuola di Chicago: si focalizza su come mobilità residenziale, eterogeneità etnica e limitato status
socioeconomico producesse disorganizzazione sociale
→ limite alle strategie di controllo informale.
Gli studi della Scuola di Chicago rappresentano la prima teorizzazione sistematica del rapporto tra
luogo, soggettività e produzione di devianza.
Quartieri criminali?
La relazione tra spazi e devianza è di lunga data (Quartieri Criminali - YT)
Naturalmente nel dibattito sociologico non è utilizzata una terminologia discriminatoria come «quartieri
criminali» e non si approcciano queste zone puntando il dito verso i residenti. 9
Fattori ecologici: mettono in relazione gli spazi della città e le forme di devianza, così come gli
interventi e le politiche di architettura tattica tese a ridurre il compimento di reati e a prevenire la
devianza.
Un riferimento classico in questo senso è la “Teoria della disorganizzazione sociale”
→ dimostra come i tassi di delinquenza delle cosiddette zone di transizione di Chicago
dipendessero dalla difficoltà della comunità residente di mettere in atto meccanismi di
controllo endogeni.
RICERCHE SUL TEMA
Le Nazioni Unite producono regolarmente indagini sulle tendenze del crimine e le attività dei sistemi
di giustizia penale
→ obiettivo di raccogliere dati sull’incidenza del crimine riportato e le operazioni dei sistemi di
giustizia penale al fine di migliorare l’analisi e la diffusione di tali informazioni a livello globale.
United Nations Surveys on Crime Trends and the Operations of Criminal Justice System
Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno ha tra i propri obiettivi
● classificazione
● analisi
● valutazione
dei dati per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria del Ministero di Giustizia fornisce mensilmente dati
aggiornati sulle persone ristrette in Italia su base regionale e per istituto (maschi/femmine).
Il Centro Studi Investimenti Sociali (CENSIS) monitora annualmente i dati sulla criminalità e sulla
sicurezza, con focus su temi specifici come violenza sulle donne, frodi sul web e contraffazione di
beni di consumo.
ORIM (Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità) della regione Lombardia produce
regolarmente report statistici a livello regionale e prevede una parte dedicata alla sicurezza e ai
rapporti con la giustizia della popolazione straniera.
Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze di Lisbona, ovvero la ricerca più
completa
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